sabato 7 maggio 2011

BENEDETTO XVI IN FRIULI

 



Ha salutato i fedeli in friulano, tedesco, sloveno e croato, augurandosi che la «Chiesa di Aquileia sorregga l'unità di questi popoli». Si è rivolto con queste parole (intervento integrale) il Pontefice ai presenti che lo attendevano in piazza Capitolo. Il Papa era atterrato a Ronchi alle 16.35 e da lì in auto ha raggiunto Aquileia. «Richiamo morale ai nostri valori», ha detto il sindaco di Aquileia. Poi il Pontefice ha incontrato i delegati delle Chiese del Nordest, dentro la Basilica (intervento integrale). Mons. De Antoni: "Il Papa qui a casa sua" PROGRAMMA LE FOTO  MESSAGGIO DEI QUATTRO VESCOVI

Foglio Parrocchiale domenica 8 Maggio 2011


Papa/ Benedetto XVI ad Aquileia, al via due giorni nel nordest


Stasera a Venezia, domani tappa anche a Mestre

Papa/ Benedetto XVI ad  Aquileia, al via due giorni nel nordest

Venezia, 7 mag. (TMNews) - Benedetto XVI è arrivato ad Aquileia: inizia la ventiduesima visita del Papa i Italia nei suoi sei anni di Pontificato. Ratzinger fa tappa anche a Venezia e Mestre per ravvivare la fede nel nord-est dello Stivale. All'aeroporto 'Friuli-Venezia Giulia' di Ronchi dei Legionari di Gorizia, il Papa è stato accolto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, dal cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, dall'arcivescovo di Gorizia, monsignor Dino De Antoni e dall'arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato. Tra le autorità politiche, presenti anche Renzo Tondo, presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia.

Fonte

Il Papa ad Aquileia, ne parla Toscanaoggi.it

06/05/2011 - 18:12 - PAPA NEL NORDEST: IL MESSAGGIO DEI VESCOVI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA


“Abbiamo la grazia di vivere in un tempo della Chiesa nel quale appare in modo luminoso la verità delle parole che Gesù rivolse a Pietro. Ce ne sono testimoni i due ultimi Successori di Pietro: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Uniti tra loro da una grande fede e da stima e amicizia reciproca, si sono trasmessi l’uno all’altro il ministero – ricevuto dai predecessori – di confermare nella fede i loro fratelli”. È un passaggio del messaggio scritto dai vescovi del Friuli Venezia Giulia - mons. Dino De Antoni (Gorizia), mons. Andrea Bruno Mazzocato (Udine), mons. Giampaolo Crepaldi (Trieste), mons. Giuseppe Pellegrini (Concordia-Pordenone) – in occasione della visita di Benedetto XVI a Nordest (7-8 maggio). Citando l’episodio dell’ultima cena e le parole di Gesù a Pietro – “Io ho pregato per te che non venga meno la tua fede e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32) -, i vescovi ricordano che “la fede di Pietro e dei suoi Successori è custodita da una particolare preghiera di Gesù perché quella loro fede sia il riferimento sicuro per tutti i credenti che formano la Chiesa” e “questo ministero o servizio, proprio di Pietro e dei Vescovi di Roma suoi successori, assicura l’unità della Chiesa, messa spesso alla prova dalle vicende della storia umana”.
Per i vescovi, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI “hanno svolto e stanno svolgendo questo servizio alla Chiesa con una santità, una fedeltà e un coraggio che, in questi giorni, è sotto gli occhi di tutti”. Ancora “conserviamo viva nella memoria l’esortazione, quasi gridata, di Giovanni Paolo II nella sua prima omelia: ‘Non abbiate paura. Spalancate le porte a Cristo’. Ad essa fece seguire il gesto di alzare il crocifisso del bastone pastorale per indicare che suo unico ministero sarebbe stato quello di attirare sguardi e cuori solo verso Gesù crocifisso e risorto, unica Speranza degli uomini”. “Con carità eroica portò avanti con le parole e la vita questo compito: il compito del Successore di Pietro. Mentre la Chiesa riconosce la santità di questo suo Pastore – prosegue il messaggio -, accogliamo nelle nostre terre Benedetto XVI che la Provvidenza ha chiamato a raccogliere il testimone di Giovanni Paolo II. Egli quotidianamente conferma nella fede noi, suoi fratelli, con tale forza e coerenza evangelica che gli possono venire solo dalla preghiera di Gesù la quale continua a custodire il suo Vicario nella Chiesa”. Con umiltà, concludono i vescovi, “dobbiamo confessare che anche nella Regione del Friuli Venezia Giulia i cristiani hanno bisogno di essere confermati nella fedeltà a Gesù, al suo Vangelo e alla grande Tradizione cristiana che ha generato la nostra civiltà”. (Sir)
 

San Floriano ci protegga!

Celebrazione di San Floriano, patrono della Protezione Civile, a San Giorgio di Nogaro (UD)

San Giorgio di Nogaro, 8 maggio 2011

L'Amministrazione comunale di San Giorgio di Nogaro, nella ricorrenza in cui si celebra San Floriano, patrono della Protezione Civile regionale, organizza un incontro che si terrà domenica 8 maggio 2011 nella frazione di Villanova con il seguente programma:
  • ore 10.30 ritrovo dei volontari (in divisa) presso il sagrato della chiesa parrocchiale della frazione di Villanova (Via Giulia) a San Giorgio di Nogaro;
  • ore 11.00 celebrazione della Santa Messa;
  • ore 12.00 premiazione dei volontari della squadra di protezione civile di San Giorgio  di Nogaro per l'attività decennale svolta all'interno del gruppo.

AFRICA/LIBIA - "La Chiesa è diventata il punto di riferimento per le comunità straniere prive di ambasciata" dice Mons. Martinelli da Tripoli

 

Tripoli (Agenzia Fides) - "Abbiamo trascorso una notte molto calma e silenziosa. Può darsi che vi sia stato un momento di riflessione da parte di coloro che bombardano" dice all'Agenzia Fides Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. "Ho apprezzato la presa di posizione di tutti coloro che si sono espressi per la fine dei bombardamenti e per una soluzione pacifica alla crisi" ribadisce il Presule. Il Vicario Apostolico di Tripoli racconta inoltre che la vita della comunità cattolica della capitale libica continua, pur nelle difficoltà. "Ieri abbiamo celebrato due Messe e la chiesa era piena, tra filippini e africani. Questo ci fa sentire che non è inutile la nostra presenza a Tripoli, perché offriamo un incoraggiamento a diverse comunità che non hanno più un'ambasciata alla quale rivolgersi. La Chiesa è quindi diventata luogo di riferimento sia della comunità cristiana come dei diversi gruppi nazionali" conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 7/5/2011