giovedì 17 gennaio 2013

A UN ANNO DALLA SCOMPARSA, S. MESSA A TARCENTO
In un libro le memorie di mons. Battisti   versione testuale
Il segretario, don Liusso, ha raccolto i diari del Vescovo in un volume

TARCENTO (17 gennaio, ore 18) - Sembra ieri, eppure dall’improvvisa scomparsa di mons. Alfredo Battisti è ormai trascorso un anno. Una Santa Messa in suo ricordo sarà celebrata oggi alle ore 20, nel duomo di Tricesimo, proprio nel giorno in cui avrebbe compiuto 88 anni. E in questa ricorrenza – in cui si rinnova  la nostalgia per l’uomo che accompagnò il Friuli nella sua prova più tremenda, quella del sisma del 1976, – arriva, prezioso, il libro che raccoglie i suoi diari e che nelle prossime settimane sarà distribuito in tutte le foranie. A curare l’edizione di «Le confessione di un Vescovo», questo il titolo del volume, non poteva che essere don Luciano Liusso, che nel 1982 entrò a far parte di quella che mons. Battisti amava chiamare «la mia famiglia», diventando suo segretario personale.
 
Nel numero di «la Vita Cattolica» in uscita oggi, alcuni passi del volume e un'intervista con don Liusso che descrive il libro, «in cui prendono forma tutti i valori in cui mons. Battisti credeva e che, con questo scritto, ha voluto trasmetterci».

Hassakè, capoluogo della Mesopotamia (Siria Orientale)

ASIA/SIRIA - Appello dalla popolazione della Mesopotamia, abbandonata a se stessa

Hassakè (Agenzia Fides) - Hassakè, capoluogo della Mesopotamia (Siria Orientale), è una città fantasma, isolata dal resto del mondo. La popolazione soffre il freddo, non ha carburante, l'acqua scarseggia, c'è solo un'ora di elettricità al giorno. Oltre 25mila cristiani (siro-ortodossi, siro-cattolici, caldei, armeni) assiepati nella città, molti dei quali rifugiati dalle aree circostanti, lanciano un allarme per la sopravvivenza tramite alcuni messaggi pervenuti all'Agenzia Fides.
Dopo l'appello diffuso due mesi fa dai tre Vescovi della regione, che "lanciavano un SOS per evitare la catastrofe" (vedi Fides 23/11/2012), "nulla è stato fatto: nessuno si cura della popolazione stremata di Hassake, che ha urgente bisogno di aiuti umanitari", ribadiscono i Presuli. I Vescovi, come il siro-cattolico Mons. Jacques Behnan Hindo e il siro-ortodosso Mons. Matta Roham, stanno intensificando i contatti con gli altri leader cristiani siriani e con le organizzazioni umanitarie, ma la riposta che ricevono non lascia spiragli: "E' impossibile portare aiuti ad Hassakè perchè è troppo pericoloso e mancano le minime condizioni di sicurezza".
Dopo la città di Tall Tamr, la regione è infestata da gruppi islamisti e terroristi che impongono numerosi posti di blocco sulle strade. Si tratta dei militanti di "Jubhat el Nosra", fazione salafita che anche gli Stati Uniti hanno di recente inserito nela lista nera dei "gruppi terroristi". A loro si aggiungono banditi comuni che compiono rapine, razzie, sequestri, saccheggi, anche in città. La popolazione "sta morendo lentamente, abbandonata a se stessa", nota a Fides p. Ibrahim, prete cristiano residente ad Hassakè.
"La popolazione soffre la fame e vive nel terrore" racconta. "Ogni giorno, alle 3 del pomeriggio, scatta una sorta di coprifuoco, perchè per le strade scorrazzano gruppi armati. Si susseguono i sequestri, a volte con richiesta di riscatto, a volte no. Nei giorni scorsi due fratelli della famiglia Bashr e due giovani della famiglia Fram sono stati uccisi a bruciapelo per strada. I giovani cristiani sono minacciati e terrorizzati, al 90% sono fuggiti dalla città. Se i giovani se ne vanno, a cosa serviranno le nostre chiese?", dice sconsolato.
Secondo quanto racconta all'Agenzia Fides Georgius, studente universitario cristiano che ha la famiglia ad Hassakè e che da pochi giorni si è rifugiato in Libano, "i miliziani con le bandiere nere del gruppo Jubhat el Nosra hanno preso di mira tutti i giovani nati fa il 1990 e il 1992. Li cercano, li accusano di essere militari in servizio di leva, li uccidono a sangue freddo. Vogliono terrorizzare i giovani per impedire di arruolarsi". La popolazione di Hassakè, allo stremo delle forze, riferisce Georgius, "teme l'assalto finale alla città che potrebbe causare l' esodo definitivo dei cristiani da Hassakè". (PA) (Agenzia Fides 17/1/2013)
LUNGO IL FIUME GIORDANO SUI PASSI DI GESU'.




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