venerdì 20 maggio 2011

Dal Portale il calendario scolastico regionale

Scuola, sui banchi dal 12 settembre   versione testuale
Confermati i tre giorni di vacanze a febbraio per favorire le settimane bianche

UDINE (20 maggio, ore 15.20) - La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Istruzione, Roberto Molinaro, ha approvato il calendario scolastico regionale per l'anno scolastico 2011/2012.  
 
Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e di secondo grado statali e paritarie del Friuli-Venezia Giulia, le lezioni avranno inizio il 12 settembre 2011 e termineranno il 9 giugno 2012, per un totale, tenuto conto dei giorni di festività e di sospensione obbligatoria delle attività didattiche, di 207 - o 206 in caso di sospensione per ricorrenza del Santo patrono - giorni utili di insegnamento.  
 
Nelle scuole dell'infanzia statali e paritarie, la data di inizio è sempre il 12 settembre 2011 ma la conclusione delle attività didattiche è prevista invece per il 30 giugno 2012, per un totale, tenuto conto dei giorni di festività e di sospensione obbligatoria delle attività didattiche stabilite a livello nazionale, di 225 (o 224 nel caso la ricorrenza del Santo patrono cada in un giorno lavorativo) giorni.  
 
La sospensione delle lezioni è stabilita nei seguenti periodi: dal 23 dicembre 2011 al 7 gennaio 2012 compreso per le vacanze natalizie; dal 20 al 22 febbraio 2012 compreso; dal 5 aprile al 10 aprile 2012 compreso per le vacanze pasquali.

ASIA/PAKISTAN - Aggrediti o scacciati dalle proprie case: i diritti dei cristiani calpestati in Punjab

 

Lahore (Agenzia Fides) - Due infermiere cristiane sono state sequestrate e malmenate per 9 ore da un funzionario musulmano del Fatima Hospital a Lahore (Punjab); un ricco proprietario terriero musulmano, con trascorsi nella politica, ha usurpato il terreno e le case di due famiglie cristiane nella città di Jalal Pur Jattan, sempre in Punjab: tali casi, segnalati all'Agenzia Fides da fonti locali della società civile, mostrano come in Pakistan continuano a verificarsi episodi di discriminazioni, abusi, violenze, flagranti violazioni dei diritti fondamentali delle minoranze cristiane. Il Punjab, nota a Fides la "Masihi Foundation", che si occupa della difesa dei diritti dei cristiani pakistani, è una delle province dove l'odio e la violenza si avvertono di più.
Nel primo caso, al Fatima Memorial Hospital, due infermiere cristiane, Nusrat Bibi e Muneeran Bibi, sono state aggredite e detenute illegalmente con la forza, in una stanza dell'ospedale, per 9 ore. Erano accusate di furto, ma secondo fonti locali, sono palesemente innocenti e l'accusa era solo un pretesto per poterle intimidire, malmenare e molestare sessualmente.
Dopo la traumatica esperienza del sequestro, le due donne hanno denunciato l'accaduto alla vicina stazione di polizia. "Condanniamo senza appello questa violenza fisica e psicologica che colpisce le ragazze cristiane indifese. Urge che il governo si impegni a costruire una società più tollerante e rispettosa dei diritti di tutti" ha detto a Fides Haroon Barkat Masih, Direttore della "Masihi Foundation", che si occupa anche della difesa di Asia Bibi, la prima donna pakistana condannata a morte, ingiustamente, per blasfemia.
In un altro caso di sopruso ai danni dei cristiani, due famiglie di Jalal Pur Jattan hanno perso case e terreni, occupati e strappati loro con la forza dagli uomini di un ricco proprietario terriero locale, ex membro del Parlamento provinciale del Punjab. "I cristiani sono stati prima minacciati e poi scacciati con la forza" racconta a Fides un sacerdote del luogo, p. Naveed Dominic. E la polizia, allertata della violenza, si è rifiutata di intervenire. "Anche alla Chiesa locale è stato intimato di non immischiarsi" nota il prete.
La vessazione delle minoranze cristiane è un problema che, notano fonti di Fides, va sollevato a livello nazionale, attraverso il Ministero federale per l'Armonia e le Minoranze religiose, e a livello internazionale, sensibilizzando la comunità internazionale. P. Khalid Rashid Asi, sacerdote della diocesi di Faisalabad, in Punjab, spiega a Fides: "Lo situazione dei diritti umani in Pakistan è molto difficile e preoccupante. In tale contesto generale, le minoranze cristiane soffrono particolarmente di abusi e della negazione dei loro diritti fondamentali, a livello sociale, economico e religioso".
In Punjab i cristiani sono il 13% della popolazione provinciale e gestiscono scuole, ospedali, istituti sociali. Spesso potenti musulmani tentano di appropriarsi di tali strutture lanciando false accuse contro i cristiani o abusando della nota legge sulla blasfemia. (PA) (Agenzia Fides 20/5/2011)

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ASIA/INDIA - Sulla difesa dei cristiani in Orissa "continua la farsa giudiziaria": troppi delitti ancora impuniti

New Delhi (Agenzia Fides) - La risposta del governo, dei tribunali e delle istituzioni, nei confronti della comunità cristiana dell'Orissa, colpita dai massacri del 2008, è ancora "troppo debole, simile a una farsa". È quanto dice a Fides Joseph Dias, responsabile del "Catholic Secular Forum" (CSF), organizzazione ecumenica di fedeli che difende i diritti delle comunità cristiane in India.
Due giorni fa un tribunale in Orissa ha condannato 13 persone a cinque anni di prigione per il loro coinvolgimento nelle violenze anti-cristiane del 2008. I 13 hanno partecipato ai disordini e appiccato incendi alle case del villaggio di Sartaguda, ma le persone da arrestare a da giudicare - nota a Fides il CSF - dovrebbero essere migliaia: "troppi colpevoli sono a piede libero, troppi delitti, come omicidi e stupri, restano ancora impuniti".
I dati giudiziari acquisiti dall'Agenzia Fides, sono impietosi: solo un ventesimo dei radicali indù responsabili degli attacchi sono stati individuati e interrogati; su 3.232 denunce presentate dai cristiani, solo 828 sono state prese in considerazione e tradotte in FIR (First Information Report), il rapporto che sancisce una indagine e un procedimento ufficiale della polizia. Di questi 828 casi, solo 327 sono finiti con un processo in tribunale: 167 le assoluzioni, 86 le condanne comminate (pene molto leggere), 90 i casi ancora pendenti. Ben 1.597 militanti sono stati identificati e poi scagionati, mentre altre migliaia di aggressori non sono stati nemmeno contattati dalla polizia e l'hanno fatta del tutto franca.
Inoltre oggi, denuncia il CSF, "i cristiani sono vittime di continue intimidazioni, da parte di gruppi estremisti indù, perché non testimonino in tribunale, ritirino le accuse, abbandonino i processi. Anche giudici e avvocati sono minacciati: tutto fa pensare a processi pieni di anomalie e irregolarità".
Ieri, in una intervista all'Agenzia Fides (vedi Fides 19/5/2011), Sua Ecc. Mons. John Barwa Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar ha detto che "i cristiani dell'Orissa si sentono abbandonati dalle istituzioni" e che il caso dell'Orissa sarà esemplare "per testare il reale funzionamento della giustizia in India". (PA) (Agenzia Fides 20/5/2011)