sabato 30 aprile 2011

La guerra non può portarci alla pace

AFRICA/LIBIA - “Chiedo l’intercessione del Beato Giovanni Paolo II per la pace in Libia” dice il Vicario apostolico di Tripoli

Tripoli (Agenzia Fides) - “Questa mattina diverse persone sono venute a trovarmi per denunciare il fatto che molte località sono state bombardate provocando vittime civili” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. “Hanno colpito a Sirte, a Zentan ed a Misurata. In quest’ultima località i combattimenti continuano. Non so da chi siano stati colpiti i civili, ma so che la situazione a Misurata è drammatica” afferma Mons. Martinelli. “Spero, nei prossimi giorni, di riuscire a raggiungere l’ospedale per far visita ai feriti” aggiunge il Vicario Apostolico di Tripoli.
“Le bombe, per quanto precise, fanno comunque delle vittime civili. Le bombe sono immorali. Mi chiedo pure se sia morale uccidere un Capo di Stato. Che diritto abbiamo di farlo ?” continua Mons. Martinelli riferendosi agli attacchi contro la residenza del leader libico Gheddafi. “Anche l’affermazione da parte della coalizione di Paesi che bombardano la Libia, di volere proteggere i civili dalle aggressioni, non corrisponde alla verità, perché questi bombardamenti provocano vittime proprio tra i civili che asseriscono di volere proteggere. Occorre prima di tutto un cessate il fuoco” sottolinea il Vicario Apostolico di Tripoli.
“Chiediamo l’intercessione di Giovanni Paolo II che può fare miracoli. Ricordo che è stato questo Papa ad avviare le relazioni diplomatiche con la Libia, nel 1997, quando questo Paese era sotto embargo internazionale. Volevo essere a Roma per la beatificazione di questo grande Pontefice. Sto però pregando incessantemente perché, attraverso la sua intercessione, si trovi una soluzione pacifica alla crisi - afferma Mons. Martinelli -. Papa Giovanni Paolo II ci ha insegnato che le tensioni ed i contrasti si devono risolvere non con gli embarghi (e aggiungerei non con le bombe…), ma con il dialogo. Questo è stato il suo forte insegnamento. La guerra non può portarci alla pace”. (L.M.) (Agenzia Fides 30/4/2011)
II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO A)




PRIMA LETTURA (At 2,42-47)
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.

Dagli Atti degli Apostoli

[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.
Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.
Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». Rit.

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze. Rit.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo! Rit.

SECONDA LETTURA (1Pt 1,3-9)
Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.

Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco –, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.
Parola di Dio

SEQUENZA
[Facoltativa]

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

Alleluia.

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, il Signore ha proclamato “beati” coloro che credono senza aver visto. Nella pace e nella gioia che derivano da questa consapevolezza, preghiamo per tutti gli uomini, specialmente per quanti sono alla ricerca sincera della verità e della fede.

L - Preghiamo insieme e diciamo:

Aumenta la nostra fede, Signore!

1.      Per la Chiesa di Cristo: restando fedele all’insegnamento degli Apostoli cresca nella comunione fraterna nutrendosi della preghiera quotidiana e dell’Eucaristia, fonte di ogni santità e culmine di ogni impegno ecclesiale; preghiamo.

2.      Per tutti i cristiani: sperimentando la beatitudine promessa a coloro che credono pur senza vedere il Signore, si rendano sempre disponibili alla sua parola, lieti di testimoniare il Risorto anche nelle difficoltà; preghiamo.

3.      Per quanti sono alla ricerca della verità: scoprano nei gesti pasquali del Signore risorto l’indicazione chiara per trovare risposte ai dubbi; preghiamo.

4.      Per i bambini che oggi battezziamo, perché possano ascoltare presto la Parola di Dio con l’aiuto dei loro genitori. Il Signore ci aiuti ad esprimere validi testimoni affinché questa chiesa locale viva la parola assieme a questi nuovi Cristiani. Preghiamo.

5.      Per questa nostra Comunità parrocchiale: la celebrazione del tempo pasquale ci renda disposti a vivere in continuità il messaggio di nuova vita consegnatoci dalla Pasqua del Signore; preghiamo.

6.      Per tutti noi, qui riuniti nel Giorno del Signore: la materna intercessione della Vergine Maria, la fede di Tommaso e la testimonianza indefettibile del beato Giovanni Paolo II ci aiutino a riscoprire la Domenica, Pasqua della settimana, come tempo particolarissimo di incontro con il Risorto; preghiamo.

C – Dio, nostro Padre, lo Spirito di verità sostenga costantemente la nostra fede e la nostra testimonianza di fronte agli uomini perché riconoscano il Risorto presente e operante nella storia. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.   T - Amen.

venerdì 29 aprile 2011

Beh...le campane....vuoi vedere che si risparmia?

Nei casi di emergenza si suoneranno le campane   versione testuale
«Recupereremo così una radicata tradizione della nostra terra»,
ha affermato il vicepresidente della Regione, Ciriani

UDINE (29 aprile, ore 17.30) - Le campane che da sempre scandiscono la vita delle comunità del Friuli-Venezia Giulia torneranno a suonare anche per avvertire i cittadini in caso di pericolo o di calamità. Questo infatti il contenuto della convenzione stipulata tra la Protezione Civile della Regione e le Arcidiocesi del territorio ed approvata oggi dalla Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Luca Ciriani. 
 
I volontari della Protezione Civile potranno accedere alle centinaia di torri campanarie della Regione in caso di emergenza, per suonare «a martello» le campane e mettere così in allerta i cittadini in caso di imminente pericolo. 
 
«Recupereremo così una radicata tradizione della nostra terra – ha spiegato Ciriani – mettendola al concreto servizio delle odierne esigenze di sicurezza. Si tratta di un mezzo importante per l'allerta alle popolazioni, anche in caso di calamità che impediscano l'uso dei moderni sistemi di comunicazione».
 
La convenzione prevede delle esercitazioni mirate per i gruppi comunali utili anche per diffondere nella popolazione la conoscenza dei segnali di allarme e, in ricordo del grande terremoto del '76, quest'anno alle ore 21 del 6 maggio si svolgerà un'esercitazione su scala regionale di attivazione del segnale di allarme, seguita da rintocchi delle campane per commemorare le vittime del sisma.

giovedì 28 aprile 2011

IB

AFRICA/COSTA D’AVORIO - Il responsabile della Caritas di Abidjan: “la situazione degli sfollati è in lento miglioramento”

YAMOUSSOUKRO
Abidjan (Agenzia Fides) - “Vedremo tra oggi e domani quale sarà il seguito agli scontri di ieri, se i combattenti di IB (Ibrahim Coulibaly) deporranno le armi, ora che il loro capo è stato ucciso, oppure si daranno alla latitanza. È ancora troppo presto per valutare la situazione” dice all’Agenzia Fides Jean Djoman, Direttore dello Sviluppo e della Promozione umana di Caritas Abidjan, la capitale amministrativa della Costa d’Avorio, dopo la morte di Ibrahim Coulibaly (detto IB), il capo del cosiddetto “commando invisibile,” che agiva ad Abobo, uno dei quartieri di Abidjan (vedi Fides 12/4/2011). Secondo la versione ufficiale, Coulibaly, è stato ucciso nel corso di un’operazione delle Forze Repubblicane della Costa d’Avorio (FRCI, fedele al Presidente Alassane Ouattara) volta a disarmare i suoi uomini. Il “Commando invisibile” ha partecipato ai combattimenti contro le forze del deposto Presidente Laurent Gbagbo, ma non si era unito alle FRCI, guidate dal Primo Ministro di Ouattare, Guillaume Soro. Tra quest’ultimo e Coulibaly vi erano antichi dissapori.
Gli scontri ad Abobo sono avvenuti dopo quelli scoppiati a Yopougon, il 25 aprile, tra le forze repubblicane e le milizie rimaste fedeli al deposto Presidente Gbagbo. “Qui la situazione sembra rientrare nella normalità. I gruppi pro Gbagbo hanno iniziato a deporre le armi perché vi è stata una trattativa che ha avuto uno sbocco positivo” dice Djoman.
Il responsabile della Caritas sottolinea che “la popolazione di Abidjan è ancora prudente, le persone rientrano a casa, ma vi è ancora un numero importante di sfollati, che si trovano in alcuni centri di accoglienza e in diverse famiglie che li ospitano. Prima di tornare nelle proprie case, le persone osservano attentamente la situazione del loro quartiere”. “In base alle informazioni che abbiamo raccolto nella sola Abidjan, gli sfollati sono circa 25mila, la maggior parte dei quali ospitati da famiglie di amici e parenti” aggiunge Djoman.
Una parte degli sfollati provenienti da Abidjan si erano diretti verso altre zone del Paese. Con il progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza queste persone stanno rientrando nelle proprie abitazioni. Korhogo aveva accolto 15mila sfollati, la zona centrale intorno a Yamoussoukro 16mila persone, mentre nell’est e nella zona di frontiera con il Ghana avevano trovato riparo complessivamente circa 3mila sfollati. (L.M.) (Agenzia Fides 28/4/2011)

ASIA/INDIA - Violenze anticristiane in diversi stati: la comunità prega per la pace e cerca volontari

 

Mumbai (Agenzia Fides) – Episodi di violenza anticristiana hanno caratterizzato gli ultimi giorni e anche le festività pasquali: le organizzazioni come il “Catholic Secular Forum” (CSF) condannano le violenze, invitano a pregare per la pace e lanciano un reclutamento di volontari che, da tutte le aree del paese, possano segnalare casi di persecuzioni, per continuare a tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica e difendere i diritti umani delle minoranze religiose.
Secondo quanto rimarca a Fides Joseph Dias, Direttore del CSF, gli stati interessati dai recenti episodi di violenza sono stati il Madhya Pradesh, il Maharashtra e il Kerala.
In Madhya Pradesh (India centrale) il Pastore protestante Ramesh Devda è stato percosso e lasciato privo di conoscenza da estremisti indù nel distretto di Meghnagar. Una violenza cieca e inattesa, avvenuta nel girono del Venerdì Santo, giustificabile solo con l’odio religioso.
In Maharashtra (India centroccidentale), nel distretto di Palghar, i radicali induisti hanno organizzato una irruzione contro l’assemblea di una comunità cristiana tribale, impedendo le celebrazioni del Giovedì Santo e della Pasqua. Il fatto ha suscitato indignazione e un forte appello dei leader cristiani locali per la libertà di culto che lo stato deve garantire ai cittadini. In seguito all’episodio, fra l’altro, la polizia ha arrestato sei cristiani accusandoli di “conversioni illecite”.
In Kerala (India del Sud), stato a forte presenza cristiana, dove i casi di violenza sono davvero rari, militanti dell’organizzazione estremista indù del gruppo "Rashtriya Swayamsevak Sangh" (RSS) hanno fermato e percosso alcuni giovani cristiani che stavano distribuendo copie del Vangelo ai passanti.
Dias commenta a Fides: “Come cristiani non ci scoraggiamo e continuiano a proclamare che Dio è con noi. La grande marcia del Venerdì Santo a Mumbai, con la preghiera per le vittime dei crescenti attacchi anticristiani, è stata una testimonianza tangibile. Ma vogliamo porre la questione alle autorità statali perché garantiscano la reale libertà di praticare il culto nel paese, per tutti i credenti, di tutte le religioni”.
Il CSF, inoltre, ha lanciato una campagna di reclutamento presso i giovani cristiani che vogliono diventare “antenne” del CSF in tutti gli stati della federazione, in modo da contribuire alla difesa dei diritti umani e delle minoranze religiose. (PA) (Agenzia Fides 28/4/2011)

Radiazioni di Fukushima

ASIA/GIAPPONE - Seri rischi sanitari per le donne incinte e i feti esposti alle radiazioni di Fukushima

Tokio (Agenzia Fides) – In questi giorni ricorre il 25° anniversario della catastrofica esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, in seguito alla quale nubi di particelle radioattive sono state rilasciate nell’atmosfera in Russia ed in Europa. La catastrofe ha avuto gravi effetti sulla salute della popolazione, in particolare sulle donne e sui loro bambini non ancora nati. L’occasione di questo anniversario ha coinciso purtroppo con il recente disastro di Fukushima in Giappone. Secondo un comunicato diffuso dall’IPS, il governo del paese asiatico ha dichiarato il massimo stato di allerta per la centrale nucleare di Daiichi, alla pari solo con il disastro nucleare di Chernobyl. Tuttavia non è stato ancora stabilito un protocollo chiaro contro le radiazioni a tutela dei giapponesi, in particolare le donne incinte e i loro feti. Anche le donne in fascia di età riproduttiva corrono gravi rischi per il loro organismo e lo stesso sistema riproduttivo. Da alcune ricerche risulta che l'esposizione femminile alle radiazioni può danneggiare la futura capacità di avere figli e causare invecchiamento precoce.
Secondo il Centro americano per il Controllo delle Malattie, l’esposizione delle donne incinte alle radiazioni anche a basso livello, causa gravi conseguenze sui feti non ancora nati, come ritardo nella crescita, malformazioni, funzione cerebrale anormale, o cancro, che possono svilupparsi anche in seguito. Nessuno meglio delle donne russe sopravvissute all’olocausto nucleare di Chernobyl può capire questa tragica realtà. La quantità di radiazioni rilasciate allora nell’atmosfera è paragonabile a 500 (200 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki nel 1946. In questi 20 anni dopo Chernobyl, sono morte circa 200 mila persone. Le donne che vivono nelle aree più contaminate di Ucraina e Bielorussia erano affette da disturbi cromosomici, leucemie, traumi psicologici, depressione e difetti congeniti nei loro figli. Il cancro alla tiroide e al seno sono tra le patologie che hanno colpito prevalentemente le abitanti di queste zone. Alla luce di questi rischi il governo giapponese e le agenzie internazionali devono prendere urgenti provvedimenti.
Né l’Oms né l’International Atomic Energy Association, le due organizzazioni internazionali che controllano rispettivamente la salute e la sicurezza nucleare, hanno fornito informazioni sugli effetti delle esposizioni dell’organismo delle donne alle radiazioni. Il governo giapponese è chiamato ad impegnarsi ad affrontare la situazione incoraggiando le donne a sottoporsi a controlli medici specifici e a fornire loro risorse e strategie per ridurre l’esposizione alle radiazioni, evitare cibi locali, compresi lattuga, latte, bacche e funghi. Le donne in stato di gravidanza, in particolare al primo e secondo trimestre, devono prestare particolare attenzione a quello che consumano, dato che le radiazioni passano attraverso il cordone ombelicale. (AP) (28/4/2011 Agenzia Fides)

AFRICA/LIBIA - “Stanotte un forte bombardamento nei pressi della chiesa ha sconvolto la serenità dei cittadini innocenti, l’ONU come può autorizzare ciò?” denuncia Mons. Martinelli

Tripoli (Agenzia Fides)- “Non so quale obiettivo abbiano colpito vicino alla chiesa, ma è stato un bombardamento terribile” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. “Siamo stati svegliati all’improvviso a mezzanotte e mezza da un’esplosione terrificante. Il bombardamento l’ho sentito molto vicino, forse ad un paio di chilometri, anche se non ho un’idea precisa di cosa sia stato colpito” racconta Mons. Martinelli. “Qui attorno vi sono delle abitazioni, con famiglie che hanno bambini. La gente si è riversata per le strade in preda al panico. I bombardamenti saranno pure mirati, ma comunque sconvolgono la vita dei civili innocenti. È pazzesco pensare di bombardare una città senza produrre delle conseguenze sui civili, si distrugge la serenità delle persone. L’ONU può fare una cosa del genere?” si chiede il Vicario Apostolico di Tripoli. Mons. Martinelli si rammarica infine per l’impossibilità di lasciare la sua sede in questi momenti difficili: “avrei voluto venire a Roma per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, che ha fatto tanto per la Libia, ma purtroppo non mi è possibile. Offriamo anche questa rinuncia al Signore”. (L.M.) (Agenzia Fides 28/4/2011)

Come celebrare Giovanni Paolo II°?

EUROPA/POLONIA - Trenta nuovi missionari polacchi in partenza per America, Africa e Asia

Varsavia (Agenzia Fides) – Nell’ambito delle celebrazioni in onore di Sant’Adalberto, Patrono della Polonia, e nel contesto dell’attesa gioiosa della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, il Nunzio Apostolico in Polonia, l’Arcivescovo Celestino Migliore, alla presenza dell’Episcopato polacco, ha benedetto e consegnato il crocifisso a trenta nuovi missionari polacchi che andranno ad annunciare il Vangelo in diverse parti del mondo. Secondo le informazioni inviate all’Agenzia Fides da don Tomasz Atlas, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Polonia e Delegato episcopale per le Missioni, i nuovi missionari che hanno ricevuto il crocifisso il 25 aprile – sacerdoti, religiosi, religiose e una laica – si sono preparati alla missione per nove mesi, frequentando il Centro di formazione missionaria di Varsavia e gli altri centri missionari appartenenti alle diverse congregazioni religiose. A breve i nuovi missionari partiranno per le loro destinazioni missionarie: Bolivia, Cile, Paraguay, Perù, Colombia, Giamaica, Canada, Repubblica Centrafricana, Camerun, Tanzania e Taiwan. (SL) (Agenzia Fides 28/4/2011)

mercoledì 27 aprile 2011

AFRICA/LIBIA - “Il via alle bombe: una sconfitta per l’umanità” dice da Tripoli Mons. Martinelli

 

Tripoli (Agenzia Fides) - “Il lunedì di Pasqua abbiamo assistito ad un bombardamento terribile su Tripoli, ma questo non ha impedito ai fedeli di essere presenti in chiesa. In particolare sono rimasto impressionato dal numero di filippini che sono venuti, non solo per pregare ma anche per incontrarsi e per stare insieme. Sono persone veramente dedite al servizio dei malati” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. “In questo giorni abbiamo visitato anche alcuni centri nei pressi di Tripoli, per incontrare i cattolici presenti in occasione della Pasqua - aggiunge Mons. Martinelli -. Altri centri purtroppo non abbiamo potuto raggiungerli”.
Il Vicario Apostolico di Tripoli ribadisce a Fides la propria amarezza per il fatto che non si voglia trovare una via pacifica alla risoluzione della crisi: “le Nazioni Unite hanno deciso di fare la guerra e non ammettono più il dialogo come mezzo per risolvere le controversie. Tutti vogliono continuare a perseguire la soluzione delle bombe. È una cosa triste, terribile, anche perché non cambierà niente. È una sconfitta per l’umanità”.
Circa la decisione delle autorità di Tripoli di coinvolgere le tribù locali al fine di mediare per una via di uscita dalla crisi nella città di Misurata, da settimane al centro di un drammatico confronto tra i ribelli e le forze regolari, e dove la situazione dei civili è drammatica, Mons. Martinelli commenta:
“Penso che sia la cosa più ragionevole, anche perché la crisi libica non si limita alla sola persona di Gheddafi, ma coinvolge tutto un sistema di relazioni. Non ci si dovrebbe limitare a Misurata, si dovrebbe trovare un modo di coinvolgere le tribù nel dialogo anche nel resto della Libia” conclude il Vicario Apostolico. (L.M.) (Agenzia Fides 27/4/2011)

Una poesia del vescovo di Recife, Helder Camara ci aiuta a meditare:


Uomo, fratello mio
tutto il creato ti guarda!
E tu vai così lontano
Sulla via dell’intelligenza:
sarà la via della felicità?
E tu vai così lontano
Costruendo con il tuo ingegno
Il prodigio del computer!”

( Hélder Càmara, Sinfonia dei due mondi)

martedì 26 aprile 2011

Prega per loro

Tempo fa sono passato per caso in una strada di campagna a San Giorgio, dietro il cimitero, a ridosso di un distributore di benzina...
La prima volta che ci sono passato ho trovato questa lapide ricordo di fatti passati, mi ha fatto pensare subito a delle giovani vite stroncate dall'odio, una guerra che stava finendo, quelle situazioni che ti dicono " Hai perso, perchè ammazzare ancora?"
La vista mi ha emozionato ancora di più notando che davanti nel fosso e sul bordo della strada erano spuntati quei fiori  che nessuno semina: le primule.. A San Giorgio nascono dove gli esseri umani non passano mai, dove il prato si fa ammirare con la loro presenza: lì non erano nate a caso!
Sono i giorni della liberazione del Friuli ricordiamoci di pregare  per chi è morto nel 1945, vittima dell'odio.




Caffè Sagrato

Foto scattata nel martedì dopo Pasqua....Cerchiamo l'elemento della foto che non centra con questa immagine del Duomo di San Giorgio, nessun premio a chi indovina!
Al massimo un caffè ideale a Radio maria, di quelli che prepara Padre Livio al mattino, alla fine della rassegna stampa! Parliamone

L'amore è più forte del male. Il Risorto ci porta la speranza

 
In Cattedrale l'Arcivescovo ha presieduto la solenne celebrazione della Santa Pasqua

UDINE (24 aprile, ore 10.30) - "Gesù è il nostro Salvatore perché ha portato tra noi uomini l’unica vera speranza: che lo spirito del male non è la forza più potente che comanda gli uomini, ma che l’amore è più forte del male. In Lui lo Spirito dell’amore si è scontrato con lo spirito del male ed ha vinto accogliendo chi lo insultava, perdonando chi lo inchiodava su una croce, risorgendo dal sepolcro con il suo vero corpo con le ferite della passione che erano segni di vittoria. In chi crede in Lui, Gesù continua la vittoria della Pasqua, del suo amore sul diavolo e sul male".
 
Questo il forte messaggio lanciato oggi dall'Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato in Cattedrale, nella Santa Messa solenne per celebrare la Santa Pasqua. "I santi sono testimoni credibili di questa vittoria - ha ricordato poi mons. Mazzocato durante l'OMELIA, ricordando anche l'imminente beatificazione di Giovanni Paolo II. "Questo Papa è stato un esempio vivente della vittoria pasquale dell’amore di Gesù sul male - ha continuato l'Arcivescovo -. Ha iniziato il pontificato gridando: “Non abbiate paura. Spalancate le porte a Cristo”. Le porte del suo cuore erano già spalancate e aveva accolto nel profondo della sua anima lo Spirito dell’amore di Gesù che aveva sconfitto in lui le tentazioni dello spirito del male. Per questo ha vissuto da uomo nuovo che si è donato per far trionfare l’amore contro lo spirito del male fino all’ultimo respiro, come Gesù in croce. Ed è morto avvolto dalla preghiera degli uomini come uno che va verso la vita piena, verso la gioia di quell’amore che lo aveva ispirato ogni giorno".
 
 
Da qui l'esortazione di mons. Mazzocato: "Accogliamo in questa Pasqua il suo esempio. Spalancando le porte a Cristo la vittoria del suo amore può entrare anche dentro di noi contro le tentazioni a chiudere il cuore dentro le tombe dell’orgoglio, del vizio, dell’egoismo. Chi ci incontra sente in noi profumo di speranza come il mattino di Pasqua dentro il sepolcro spalancato di Gesù".
 
In mattinata, prima di  presiedere la Santa Messa in Cattedrale, l'Arcivescovo si è recato nella Casa circondariale di Udine dove ha celebrato l’Eucarestia con i carcerati. Alle 16.30 presiederà la celebrazione dei Vespri solenni assieme alla religiose consacrate.
 

domenica 24 aprile 2011

Caffè Sagrato dopoveglia

Buona Pasqua ...Veramente Cristo è Risorto!
Parliamone!
4 ceri, 4 comunità...c'eri? Quando siamo usciti per benedire il fuoco, no erin plui i zovenuts sul sagraaat...
Parliamone!
Il coro?...mmmmmmmmmmmm bene! mmmmm Gloria! Different di che l'atri an!
Parliamone!
E l'offertori? Non c'era fuoco nel turibolo?
Ma sei così criticone?
Buine Pasche!

Foglio Parrocchiale domenica di Pasqua 24 aprile 2011 - Buona Pasqua!


sabato 23 aprile 2011

Domenica 24 Aprile 2011

DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO A)


PRIMA LETTURA (At 10,34a.37-43)
Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
SECONDA LETTURA (Col 3,1-4)
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Parola di Dio
SEQUENZA
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
Canto al Vangelo (1Cor 5,7-8)
Alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
facciamo festa nel Signore.
Alleluia.
VANGELO (Gv 20,1-9)
Egli doveva risuscitare dai morti.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C - A Cristo risorto, che si fa nostro compagno di viaggio nella sera del mondo, innalziamo la nostra preghiera perché la presenti al Padre.
L - Preghiamo insieme dicendo:
Cristo, Luce del mondo: resta con noi!
1.      Perché la santa Chiesa splenda della luce della Pasqua e sappia testimoniare con coraggio ed entusiasmo te, Signore della Vita. Preghiamo.
2        Perché la tua Parola sia ri-collocata al centro della vita di ogni cristiano, così che l’annuncio della Pasqua ridesti speranza e distrugga le strutture di peccato e di morte. Preghiamo.
3        Perché quanti sono provati dalla paura, dall’angoscia, dalla disperazione e da ogni tribolazione ritrovino in te, che ti fai compagno di viaggio di ogni creatura, la forza per lottare e riconoscere che ogni male è stato distrutto per sempre nella tua Risurrezione. Preghiamo. 
4        Perché ciascuno di noi impari a riconoscerti presente e operante in mezzo a noi ogni volta che, per mezzo dei tuoi ministri, spezzi il pane e rinnovi il tuo Amore per noi. Preghiamo.
5        Perché il Cristo Risorto che noi annunciamo conceda la pace ai nostri fratelli defunti. Preghiamo.
C – Signore della Vita, noi ti ringraziamo per averci indicato nella tua morte e risurrezione, la nostra destinazione finale: ti preghiamo affinché la speranza che ci anima ci aiuti anche a costruire qui in terra una comunione vera con te e con tutte le creature. Donaci il tuo Spirito perché guidi il nostro cammino verso Te nella verità, nella giustizia e nella pace. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.   T - Amen.

Sabato 23 aprile 2011 ore 21: Cristo è veramente Risorto Alleluia!

VEGLIA PASQUALE – A
nella Risurrezione del Signore”

O vere beáta nox, quæ sola méruit scire tempus et horam,
in qua Christus ab ínferis resurréxit!



LITURGIA DELLA LUCE
Benedizione del Fuoco
Si spengono le luci della chiesa.
In luogo adatto, fuori della chiesa, si prepara un fuoco che divampi. Quando il popolo si è radunato, viene il sacerdote con i ministri, uno dei quali porta il cero pasquale.
Il sacerdote saluta il popolo e quindi tiene una breve esortazione sulla Veglia pasquale con queste parole:


Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore passò dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera.
Rivivremo la Pasqua del Signore nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti; Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.
Preghiamo.
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici
+ questo fuoco nuovo, fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno. Per Cristo nostro Signore.

Preparazione del cero
Il sacerdote incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide l’alfa e l’omega, prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell’anno per significare che Gesù - Signore del tempo e della storia - vive oggi per noi. Nel compiere tali riti il sacerdote dice:
Il Cristo ieri e oggi:
Principio e Fine, Alfa e Omega.
A lui appartengono il tempo e i secoli.
A lui la gloria e il potere per tutti i secoli in eterno. Amen.
Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose,
ci protegga e ci custodisca il Cristo Signore. Amen.

Al fuoco nuovo il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo:
La luce del Cristo che risorge glorioso
disperda le tenebre del cuore e dello spirito.

Processione
Il diacono o, in sua assenza, il sacerdote prende il cero pasquale e, tenendolo elevato, da solo canta:

Lumen Christi.
Tutti rispondono:
Deo grátias.
Oppure:
Cristo, luce del mondo.

Rendiamo grazie a Dio.
Tutti si avviano verso la chiesa: li precede il diacono (o il sacerdote) con il cero acceso. Se si usa l’incenso, il turiferario con il turibolo fumigante incede davanti al diacono.
Il canto viene ripetuto sulla soglia della chiesa e davanti all’altare. Poi si accendono le luci nella chiesa, non però le candele dell’altare.

Annunzio Pasquale
Il sacerdote, giunto all’altare, si reca alla sede. Il diacono pone il cero pasquale sul candelabro, preparato nel mezzo del presbiterio o presso l’ambone.
Il diacono o, in sua assenza, lo stesso sacerdote, dopo aver eventualmente incensato il libro e il cero, proclama il preconio pasquale dall’ambone o dal pulpito: tutti i presenti stanno in piedi e tengono in mano la candela accesa.


Esulti il coro degli angeli,
esulti l’assemblea celeste:
un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.
Gioisca la terra inondata da così grande splendore:
la luce del Re eterno
ha vinto le tenebre del mondo.
Gioisca la madre Chiesa,
splendente della gloria del suo Signore,
e questo tempio tutto risuoni
per le acclamazioni del popolo in festa.
[E voi, fratelli carissimi,
qui radunati nella solare chiarezza
di questa nuova luce,
invocate con me la misericordia di Dio onnipotente.
Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito,
nel numero dei suoi ministri,
irradi il suo mirabile fulgore,
perché sia piena e perfetta la lode di questo cero.]

V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.]

V. In alto i nostri cuori.
R. Sono rivolti al Signore.

V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R. È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta
esprimere con il canto l’esultanza dello spirito,
e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente,
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.
Egli ha pagato per noi all’eterno Padre
il debito di Adamo,
e con il sangue sparso per la nostra salvezza
ha cancellato la condanna della colpa antica.
Questa è la vera Pasqua,
in cui è ucciso il vero Agnello,
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.
Questa è la notte
in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri,
dalla schiavitù dell’Egitto,
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.
Questa è la notte
in cui hai vinto le tenebre del peccato
con lo splendore della colonna di fuoco.
Questa è la notte
che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo
dall’oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo,
li consacra all’amore del Padre
e li unisce nella comunione dei santi.
Questa è la notte
in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte,
risorge vincitore dal sepolcro.
(Nessun vantaggio per noi essere nati,
se lui non ci avesse redenti.)
O immensità del tuo amore per noi!
O inestimabile segno di bontà:
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!
Davvero era necessario il peccato di Adamo,
che è stato distrutto con la morte del Cristo.
Felice colpa,
che meritò di avere un così grande redentore!
(O notte beata,
tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l’ora
in cui Cristo è risorto dagli inferi.
Di questa notte è stato scritto:
la notte splenderà come il giorno,
e sarà fonte di luce per la mia delizia.)
Il santo mistero di questa notte sconfigge il male,
lava le colpe,
restituisce l’innocenza ai peccatori,
la gioia agli afflitti.
(Dissipa l’odio,
piega la durezza dei potenti,
promuove la concordia e la pace.)
O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo
e l’uomo al suo creatore!
In questa notte di grazia
accogli, Padre santo, il sacrificio di lode,
che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri,
nella solenne liturgia del cero,
frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.
(Riconosciamo nella colonna dell’Esodo
gli antichi presagi di questo lume pasquale
che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio.
Pur diviso in tante fiammelle
non estingue il suo vivo splendore,
ma si accresce nel consumarsi della cera
che l’ape madre ha prodotto
per alimentare questa preziosa lampada.)
Ti preghiamo dunque, Signore,
che questo cero, offerto in onore del tuo nome
per illuminare l’oscurità di questa notte,
risplenda di luce che mai si spegne.
Salga a te come profumo soave,
si confonda con le stelle del cielo.
Lo trovi acceso la stella del mattino,
quella stella che non conosce tramonto:
Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti
fa risplendere sugli uomini la sua luce serena
e vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.
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LITURGIA DELLA PAROLA
In questa Veglia, vengono proposte nove letture, cioè sette dall’Antico e due (Epistola e Vangelo) dal Nuovo Testamento.
Se circostanze pastorali lo richiedono, il numero delle letture dell’Antico Testamento può essere ridotto; si abbia tuttavia sempre presente che la lettura della parola di Dio è parte fondamentale della Veglia pasquale.
Si leggono almeno tre letture dell’Antico Testamento; in casi eccezionali, almeno due.
Non si ometta mai la lettura del cap. 14 dell’Esodo.
Spente le candele, tutti seggono. Prima di iniziare la lettura della parola di Dio, il sacerdote si rivolge all’assemblea con queste parole:


Fratelli carissimi,
dopo il solenne inizio della Veglia, ascoltiamo ora in devoto raccoglimento la parola di Dio.
Meditiamo come nell’antica alleanza Dio salvò il suo popolo e, nella pienezza dei tempi, ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione.
Preghiamo perché Dio nostro Padre conduca a compimento quest’opera di salvezza incominciata con la Pasqua.

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Prima lettura
Gen 1,1 - 2,2
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
Dal libro della Gènesi

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.

Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.

Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.

Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.

Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».

Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Parola di Dio.


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Salmo responsoriale
Sal 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti.
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
Tu fai crescere l’erba per il bestiame
e le piante che l’uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.

Orazione
Dio onnipotente ed eterno,
ammirabile in tutte le opere del tuo amore,
illumina i figli da te redenti
perché comprendano che, se fu grande all’inizio
la creazione del mondo,
ben più grande, nella pienezza dei tempi,
fu l’opera della nostra redenzione,
nel sacrificio pasquale di Cristo Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Oppure, dopo la lettura breve sulla creazione dell’uomo:
O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine
e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti,
fa’ che resistiamo con la forza dello spirito
alle seduzioni del peccato,
per giungere alla gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore.

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Seconda lettura
Gen 22,1-18
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede
Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».

Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.

Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.

Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».

Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.

Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».

L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

Parola di Dio.

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Salmo responsoriale
Sal 15
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Orazione
O Dio, Padre dei credenti,
che estendendo a tutti gli uomini il dono dell’adozione filiale,
moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli,
e nel sacramento pasquale del Battesimo
adempi la promessa fatta ad Abramo
di renderlo padre di tutte le nazioni,
concedi al tuo popolo di rispondere degnamente
alla grazia della tua chiamata.
Per Cristo nostro Signore.

>
Terza lettura
Es 14,15- 15,1
Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.
Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».

L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.

Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.

Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».

Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.

In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.

Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

>
Salmo responsoriale
Es 15,1-7a.17-18
Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!
«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.

Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico.

Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regni
in eterno e per sempre!».

Orazione
O Dio, anche ai nostri tempi
vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi:
ciò che facesti con la tua mano potente
per liberare un solo popolo dall’oppressione del faraone,
ora lo compi attraverso l’acqua del Battesimo
per la salvezza di tutti i popoli;
concedi che l’umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo
e partecipi alla dignità del popolo eletto.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:

O Dio, tu hai rivelato nella luce della nuova alleanza
il significato degli antichi prodigi:
il Mar Rosso è l’immagine del fonte battesimale
e il popolo liberato dalla schiavitù è un simbolo
del popolo cristiano.
Concedi che tutti gli uomini, mediante la fede,
siano fatti partecipi del privilegio del popolo eletto,
e rigenerati dal dono del tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.

>
Quarta lettura
Is 54,5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te
Dal libro del profeta Isaìa

Tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.

Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
– dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.

Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.

Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.
Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di berilli,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.

Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
sarai fondata sulla giustizia.
Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere,
dallo spavento, perché non ti si accosterà.

Parola di Dio.

>
Salmo responsoriale
Sal 29
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Orazione
O Dio, Padre di tutti gli uomini,
moltiplica a gloria del tuo nome
la discendenza promessa alla fede dei patriarchi,
e aumenta il numero dei tuoi figli,
perché la Chiesa veda pienamente adempiuto
il disegno universale di salvezza,
nel quale i nostri padri avevano fermamente sperato.
Per Cristo nostro Signore.

>
Quinta lettura
Is 55,1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna
Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:

«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.

Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.

Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d’Israele, che ti onora.

Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocàtelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.

Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.

Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

Parola di Dio.

>
Salmo responsoriale
Is 12,2-6
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Orazione
Dio onnipotente ed eterno,
unica speranza del mondo,
tu hai preannunziato con il messaggio dei profeti
i misteri che oggi si compiono;
ravviva la nostra sete di salvezza,
perché soltanto per l’azione del tuo Spirito
possiamo progredire nelle vie della tua giustizia.
Per Cristo nostro Signore.

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Sesta lettura
Bar 3,9-15.32 - 4,4
Cammina allo splendore della luce del Signore
Dal libro del profeta Baruc

Ascolta, Israele, i comandamenti della vita,
porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.
Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemica
e sei diventato vecchio in terra straniera?
Perché ti sei contaminato con i morti
e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?
Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!
Se tu avessi camminato nella via di Dio,
avresti abitato per sempre nella pace.

Impara dov’è la prudenza,
dov’è la forza, dov’è l’intelligenza,
per comprendere anche dov’è la longevità e la vita,
dov’è la luce degli occhi e la pace.
Ma chi ha scoperto la sua dimora,
chi è penetrato nei suoi tesori?

Ma colui che sa tutto, la conosce
e l’ha scrutata con la sua intelligenza,
colui che ha formato la terra per sempre
e l’ha riempita di quadrupedi,
colui che manda la luce ed essa corre,
l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore.
Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia
e hanno gioito;
egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,
e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.

Egli è il nostro Dio,
e nessun altro può essere confrontato con lui.
Egli ha scoperto ogni via della sapienza
e l’ha data a Giacobbe, suo servo,
a Israele, suo amato.
Per questo è apparsa sulla terra
e ha vissuto fra gli uomini.
Essa è il libro dei decreti di Dio
e la legge che sussiste in eterno;
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l’abbandonano moriranno.

Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
Non dare a un altro la tua gloria
né i tuoi privilegi a una nazione straniera.

Beati siamo noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.

Parola di Dio.

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Salmo responsoriale
Sal 18
Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Orazione
O Dio, che accresci sempre la tua Chiesa
chiamando nuovi figli da tutte le genti,
custodisci nella tua protezione
coloro che fai rinascere dall’acqua del Battesimo.
Per Cristo nostro Signore.

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Settima lettura
Ez 36,16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo
Dal libro del profeta Ezechièle

Mi fu rivolta questa parola del Signore:

«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.

Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.

Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.

Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.

Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».

Parola di Dio.

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Salmo responsoriale
Sal 41
Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio? .

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.
Oppure (quando si celebra il Battesimo):
Da Is 12, 1-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele.

Orazione
O Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta,
volgi lo sguardo alla tua Chiesa,
ammirabile sacramento di salvezza,
e compi l’opera predisposta nella tua misericordia:
tutto il mondo veda e riconosca
che ciò che è distrutto si ricostruisce,
ciò che è invecchiato si rinnova
e tutto ritorna alla sua integrità,
per mezzo del Cristo,
che è principio di tutte le cose.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:

O Dio, che nelle pagine dell’Antico e Nuovo Testamento
ci hai preparati a celebrare il mistero pasquale,
fa’ che comprendiamo
l’opera del tuo amore per gli uomini,
perché i doni che oggi riceviamo
confermino in noi la speranza dei beni futuri.
Per Cristo nostro Signore.

Il sacerdote intona l’inno Gloria a Dio, che viene cantato da tutti. Si suonano le campane, secondo gli usi locali.

Colletta
O Dio, che illumini questa santissima notte
con la gloria della risurrezione del Signore,
ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione,
perché tutti i tuoi figli, rinnovati nel corpo e nell’anima,
siano sempre fedeli al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Epistola
Rm 6,3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?

Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.

Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.

Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

Parola di Dio.

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Salmo responsoriale
Sal 117
Alleluia, alleluia, alleluia.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

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Vangelo
Mt 28,1-10
È risorto e vi precede in Galilea.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Parola del Signore.
PREGHIERA DEI FEDELI
C – In questa notte santissima, in cui la potenza dello Spirito ci crea come uomini nuovi a immagine del Signore risorto e fa di tutti noi il suo popolo santo, innalziamo la nostra preghiera unanime, perché la gioia della Pasqua si estenda nel mondo intero.
L - Preghiamo insieme dicendo:
Per la santa risurrezione del tuo Figlio, ti preghiamo: ascoltaci!
  1. Per la Chiesa di Dio, perché abbia sempre più viva coscienza di essere la Comunità pasquale, generata dal Cristo umiliato sulla croce e glorificato nella risurrezione, preghiamo.
  2. Per tutti i popoli della terra e, in particolare, per quelli che sono sfruttati e oppressi, lacerati dalla guerra, dilaniati dal terrorismo e dalle calamità naturali, perché possano conoscere la pace che sgorga dalla Mistero pasquale del Signore, preghiamo.
  3. Per tutti i battezzati, perché nell’aspersione del sangue e dell’acqua, che scaturiscono dal costato di Cristo, rinnovino la grazia della loro rinascita nello Spirito, preghiamo.
  4. Per l’umanità intera, perché si diffonda nel mondo il lieto annunzio che in Cristo si è fatta pace fra l’uomo e Dio, l’uomo e sé stesso, l’uomo e i suoi fratelli, preghiamo.
  5. Per le nostre famiglie, perché in ogni casa si celebri nella sincerità e nella verità l’evento pasquale, e si condivida il dono del Signore con la festosa ospitalità ai piccoli, ai poveri e ai sofferenti, preghiamo.
  6. Per noi qui riuniti nella celebrazione della “madre di tutte le veglie”, perché ci lasciamo trasfigurare dalla Luce del Signore risorto e portiamo nelle nostre comunità la speranza gioiosa della vita nuova, preghiamo.
C – O Padre, che nella risurrezione del tuo Figlio dissolvi ogni paura e rendi possibile ciò che il nostro cuore non osa sperare, concedi ad ogni uomo che si dice cristiano di rinnovarsi nel pensiero e nelle opere con la fede di chi nel Battesimo si sente risorto. Per Cristo nostro Signore.  
T - Amen.


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