martedì 7 gennaio 2014

“La popolazione si nasconda sotto i letti ed è ormai priva di cibo, acqua, medicine e di altri generi di prima necessità”

AFRICA/SUD SUDAN - “A Malakal la situazione è disperata” dice a Fides una fonte locale
Juba (Agenzia Fides)- “I combattimenti proseguono a Malakal fin dal 24 dicembre. I fedeli non hanno potuto celebrare la Messa di Natale” riferisce all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale. Malakal è la capitale dello Stato dell'Alto Nilo, in Sud Sudan.
Anche questa località è stata duramente colpita dai combattimenti tra le forze del Presidente Salva Kiir Mayardit e quelle dell’ex Vice Presidente Riek Machar. “La popolazione si nasconda sotto i letti ed è ormai priva di cibo, acqua, medicine e di altri generi di prima necessità” dice la fonte di Fides.
Questo perché “le forze di Machar hanno saccheggiato e incendiato il mercato della città di Malakal. Non c’è quindi più cibo disponibile”.
L’esercito sud sudanese sta cercando di riconquistare la città e nei combattimenti degli ultimi giorni diversi civili hanno perso la vita. “Le bombe hanno colpito numerose abitazioni. Tra le vittime vi sono diversi bambini uccisi dalle pallottole e dalle bombe.L’unico medico rimasto fa quel che può per curare il gran numero di feriti che continuano ad arrivare nel nosocomio. La situazione è disperata” conclude la nostra fonte. (L.M.) (Agenzia Fides 7/1/2014)

Il gesuita sarebbe stato rapito proprio dai miliziani dell'ISIL perché visto da loro come un “alleato” del FSA.

ASIA/SIRIA - Battaglia tra fazioni islamiste a Raqqa
Raqqa (Agenzia Fides) – Lo scontro tra le diverse fazioni islamiste che si contrappongono al regime di Assad è divenuto guerra aperta a Raqqa, la città dove cinque mesi fa è stato rapito il gesuita italiano Paolo Dall'Oglio. Nei giorni scorsi, vari gruppi armati di marca islamista si sono uniti per attaccare i jihadisti dello “Stato islamico delI'Iraq e del Levante” (ISIL), la formazione che negli ultimi mesi aveva di fatto assunto il controllo della città puntando alla creazione di un califfato islamico e aveva anche organizzato azioni simboliche come il rogo di Bibbie e libri cristiani. Secondo fonti locali, a marcare l'indebolimento dell'ISIL sarebbe stata la divisione tra i militanti locali della fazione e quelli venuti dall'estero. Lo scontro tra fazioni islamiste avrebbe portato anche alla liberazione di cinquanta militanti anti-Assad che erano tenuti in prigione a Raqqa dall'ISIL, come documentano alcuni video postati su Youtube.
Padre Paolo Dall'Oglio era giunto a Raqqa alla fine dello scorso luglio, quando nella città controllata dai ribelli erano presenti almeno tre forze in aperto contrasto fra loro. Fra il 29 luglio e il 5 agosto, giorno del sua scomparsa, nell'area si erano verificati violenti scontri, con morti e feriti, fra guerriglieri del Free Syrian Army (FSA) e membri dei gruppi islamisti, segno delle forti tensioni esistenti già allora tra le fazioni anti-regime. Secondo le ipotesi più accreditate, il gesuita sarebbe stato rapito proprio dai miliziani dell'ISIL perché visto da loro come un “alleato” del FSA. (GV) (Agenzia Fides 7/1/2014).