mercoledì 13 luglio 2011

Santi Patroni 2011

«Stringiamo un'alleanza per l'educazione»   versione testuale
L'appello dell'Arcivescovo durante la Messa dei Santi Patroni
Nella foto: mons. Battisti, mons. Mazzocato e mons. Brollo <br>alle celebrazioni per i Santi Patroni Ermacora e Fortunato.
Nella foto: mons. Battisti, mons. Mazzocato e mons. Brollo
alle celebrazioni per i Santi Patroni Ermacora e Fortunato.
UDINE (12 luglio, ore 14) - Un’«alleanza educativa sul nostro territorio a sostegno, prima di tutto, dei genitori e delle famiglie».
È questo il forte appello lanciato dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia pronunciata durante la S. Messa dei Santi patroni, Ermacora e Fortunato, oggi, nella Cattedrale di Udine.

Mons. Mazzocato ha ribadito come l’educazione dei giovani sarà al centro del nuovo Anno pastorale della Chiesa udinese, ma ha anche aggiunto di essere «convinto che questo tema non interessi solo la Chiesa, ma tutta la società. Per questo siamo pronti ad un dialogo e ad una ricera comune con tutti coloro che in città e nel Friuli sentono forte il compito dell’educazione». «Penso ai genitori – ha aggiunto – agli insegnanti delle scuole, ai tanti responsabili delle società sportive, a quanti gestiscono iniziative di tempo libero, agli operatori dei mezzi di comunicazione sociale».
Conscio delle «ricorrenti lamentele sulle difficoltà ad educare oggi i piccoli e i giovani che crescono», l’Arcivescovo ha ricordato come essi non abbiano però bisogno di padri e madri rassegnati, ma capaci di «annunciare una parola sicura che orienta nella vita e che sanno convincerli con l’esempio della vita». La Chiesa, dunque, sull’esempio dell’annuncio della Parola di Dio, fatto con la voce e l’esempio della vita dai Santi patroni Ermacora e Fortunato, è pronta a impegnarsi su questo tema, assieme e in dialogo con tutta la società friulana.

Qualcuno pensa all'istruzione dei giovani in Afghanistan

ASIA/AFGHANISTAN - Istruzione e formazione professionale: l'impegno dei gesuiti per dare un futuro al paese   
Herat (Agenzia Fides) - In un paese dilaniato dalla guerra e dal terrorismo, i giovani afgani, che sono il 68% della popolazione, "vogliono pace e sicurezza e sognano di poter godere di un percorso di istruzione", come tutti gli altri giovani del mondo. "La Chiesa deve aiutare i giovani a realizzare questo sogno, ed è questa la missione dei gesuiti e dei volontari del Jesuit Refugees Service (JRS)": lo afferma in una nota inviata all'Agenzia Fides il gesuita indiano p. Stan Fernandes SJ, Direttore del JRS Afghanistan. Il Direttore nota che "bambini e giovani sono stanchi della guerra e ben pochi di loro hanno l'opportunità di andare a scuola". Su 33 milioni di afgani, "i ribelli sono circa 10mila ma catalizzano l'attenzione della comunità internazionale. La nostra missione è dare voce e speranza al 99,9% della popolazione afgana, che lotta ogni giorno, con tutto il cuore, per andare avanti e per costruire un domani migliore".
"Insieme con la popolazione afgana - prosegue - noi speriamo e preghiamo per la pace e continuiamo il nostro viaggio accanto alla gente, cercando di raggiungere soprattutto gli emarginati. I giovani, che hanno vissuto la guerra e l'esilio, domani guideranno la nazione. Questa generazione deve essere aiutata a concentrare tutte le sue energie, il suo entusiasmo e il suo potenziale, per promuovere pace e sviluppo nella nazione".
Il JRS opera in Afghanistan dal 2005, quando un team di gesuiti indiani ha avviato programmi nel campo dell'istruzione: oggi nella "Technical High School" di Herat vi sono 600 allievi che seguono corsi di elettricità, elettronica, costruzioni, commercio. Dal 2006 i religiosi insegnano anche inglese, informatica, biologia e fisica a oltre 3.000 studenti universitari di Herat, Bamiyan e Kabul.
In un altro programma i gesuiti assistono i profughi rientrati in Afghanistan nella città di Sohadat, e 35 km da Herat, assicurando loro assistenza alimentare, servizi sanitari e istruzione, in una scuola elementare frequentata da oltre 200 bambini e tramite una clinica che cura 250 pazienti a settimana. Sono attivi anche programmi di formazione e sviluppo dedicati specificamente alle donne (PA) (Agenzia Fides 13/7/2011)

VATICANO - Nasce il blog "Being catholics in China"

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - L'Agenzia Fides ha ritenuto necessario istituire il blog "Being catholics in China" come mezzo di informazione e di formazione per i cattolici cinesi di questo grande continente. E' un momento favorevole dello Spirito, che esige una lettura attenta della situazione, perché la Chiesa, che è di casa in ogni nazione e cultura, possa svolgere liberamente la missione affidatagli da Cristo. Per questo, attraverso il blog, si può interloquire ed interpellare coloro che sono preposti a coordinare l'attività di evangelizzazione, sulle questioni attinenti la Chiesa. Questo blog intende essere inoltre uno strumento di unità della Chiesa in Cina con tutte le Chiese del mondo e con la Chiesa Universale. (Agenzia Fides 13/7/2011)