mercoledì 10 ottobre 2012

Damasco e Aleppo

ASIA/SIRIA - La Caritas: scuole a metà fra bambini e profughi, si allarga l'emergenza umanitaria

Damasco (Agenzia Fides) - Mentre il conflitto continua, "l'emergenza umanitaria si allarga sempre più: anche se facciamo del nostro meglio, non riusciamo a soddisfare tutti i bisogni dei profughi. Abbiamo urgenza di altri aiuti umanitari": è quanto dichiara all'Agenzia Fides il laico cattolico Pascal Kateb, Direttore esecutivo di Caritas Siria, che coordina il lavoro dell'organizzazione a Damasco.
"Siamo presenti a Damasco, Aleppo, Homs e in altre aree interessate dal conflitto. Lavoriamo in condizioni molto difficili - prosegue Kateb -. Ma gli sfollati da assistere sono migliaia e la Caritas è fra le poche organizzazioni che raggiunge zone remote o pericolose, in forza della sua neutralità, riconosciuta in tutti i contesti dove opera nel mondo. Ma la situazione si fa ogni giorno più pesante".
Il Direttore racconta a Fides: "Solo a Damasco la Caritas assiste 1.500 famiglie bisognose di tutto, molti sono sfollati giunti dall'area di Homs. Ai profughi non chiediamo il gruppo etnico o la religione: sono di tutte le comunità e confessioni. Ad Aleppo, attualmente, il Vescovo Antoine Audo, nostro Presidente, si trova a operare in condizioni difficilissime, mentre sappiamo che in alcuni quartieri ci sono intensi combattimenti. A Homs lavoriamo insieme con i Gesuiti del Jesuit Refugees Service, e siamo molto vicini alla gente che soffre".
"Accade che in alcune scuole - spiega Kateb - i bambini seguono le lezioni la mattina, ma nel pomeriggio e la notte gli stessi edifici ospitano i profughi. E' una situazione terribile. Per l'apertura delle scuole mancavano libri, penne, oggetti scolastici: abbiamo usato i fondi che la Caritas aveva per il proprio piccolo ufficio. Ora stiamo cercando nuovi donatori che possano coprire queste spese per i bambini siriani, di tutte le confessioni".
La speranza di Kateb è "la pace e la riconciliazione, perché il popolo siriano sta soffrendo da troppo tempo. E, in questa drammatica situazione occorre fare di più per aiutarla, come la Caritas si sforza di fare". (PA) (Agenzia Fides 10/10/2012)

top ^

ASIA/SIRIA - Il Vescovo Caldeo: Aleppo fra insicurezza, povertà e solidarietà

Aleppo (Agenzia Fides) - "Ad Aleppo la popolazione è allo stremo perchè da tre mesi regnano insicurezza, disoccupazione, povertà, mentre le scuole sono chiuse e negli ospedali mancano medici e medicinali. Tuttavia assistiamo ad una grande solidarietà tra le famiglie e vediamo che i giovani si mobilitano per servire i poveri": così Sua Ecc. Mons. Antoine Audo, Vescovo Caldeo di Aleppo e Presidente della Caritas Siria, racconta all'Agenzia Fides la situazione nella città di Aleppo. La sofferenza della popolazione siriana è stata ieri al centro della preghiera innalzata dai partecipanti al Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, in corso in Vaticano. "Preoccupati per la tragica situazione in cui versa il popolo siriano -- ha detto l'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario generale -- il Papa e i padri sinodali assicurano la loro vicinanza alla gente di questa terra martoriata, scossa da tanta violenza. Assicurano la loro costante preghiera per le vittime di tanta barbarie, che sono soprattutto persone povere e bambini. Chiedono al Signore che guerra e violenze possano presto finire e che si trovi finalmente una giusta soluzione".
"Quel che ci rattrista di più - nota il Vescovo Audo a Fides - è lo stato di prostrazione psicologica che spinge molte famiglie cristiane a emigrare. Ci conforta, invece, la guida del Santo Padre e le sue parole consegnateci nell'Esortazione Apostolica post sinodale durante la sua visita in Libano". "Ci aggrappiamo ai suoi insegnamenti - conclude Mons. Audo - per continuare ad andare avanti giorno per giorno, compiendo servizi di carità ai poveri e lavorando per la pace, restando fedeli nell'ascoltare la Parola di Dio e nel celebrare l'Eucaristia". (PA) (Agenzia Fides 10/10/2012)

Domenica 14 ottobre 2012


    XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)



PRIMA LETTURA (Sap 7,7-11)
Al confronto della sapienza stimai un nulla la ricchezza.


Dal libro della Sapienza

Pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto,
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento.
L’ho amata più della salute e della bellezza,
ho preferito avere lei piuttosto che la luce,
perché lo splendore che viene da lei non tramonta.
Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 89)
Rit: Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre.


Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.

Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male.

Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

SECONDA LETTURA (Eb 4,12-13)
La parola di Dio discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.


Dalla lettera agli Ebrei

La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio
, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 5, 3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

VANGELO (Mc 10,17-30)
Vendi quello che hai e seguimi
.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

Parola del Signore.