giovedì 14 febbraio 2013

Individualismi e rivalità

Benedetto XVI: no ad individualismi e rivalità nella Chiesa.




Benedetto XVI: no ad individualismi e rivalità nella Chiesa


Un lungo, commosso applauso di tutti i fedeli raccolti nella Basilica di San Pietro per la Messa del Mercoledì delle Ceneri ha salutato Benedetto XVI al termine della sua ultima grande celebrazione liturgica pubblica. Poco prima il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, aveva sottolineato che l'amore profondo per Dio e per la Chiesa ha spinto il Papa al gesto della rinuncia, rivelando la sua "forza dell'umiltà e della mitezza, assieme ad un grande coraggio".
All'inizio dell'omelia, il ringraziamento di Benedetto XVI:

(INSERTO PAPA 1)
Per me è un'occasione propizia per ringraziare tutti, specialmente i fedeli della Diocesi di Roma, mentre mi accingo a concludere il ministero petrino, e p ...

Aiuto alla Chiesa che soffre: una Quaresima diversa

VATICANO - Quaresima in comunione con i cristiani che soffrono

Parigi (Agenzia Fides) - Vivere "una Quaresima diversa" con il pensiero rivolto "ai cristiani nel mondo che soffrono per amore di Cristo": è l'invito rivolto a tutti i fedeli del mondo dall'Opera di diritto pontificio "Aiuto alla Chiesa che soffre" (ACS): come riferito all'Agenzia Fides, l'ufficio francese dell'Opera ha lanciato l'iniziativa di dedicare ogni giorno della Quaresima a una realtà, una comunità, una nazione dove i fedeli cristiani soffrono a causa della loro fede. ACS spiega in una nota inviata a Fides che, nell'Anno della Fede, il messaggio del Papa per la Quaresima 2013 definisce il cristiano "persona conquistata dall'amore di Cristo" e che quindi, mosso da questo amore, "è profondamente pratico e aperto all'amore per il prossimo". Con questo spirito, ogni cristiano nel mondo potrà essere in comunione di preghiera con i fratelli perseguitati, in regioni molto lontane. Per realizzare ciò, si useranno i moderni mezzi di comunicazione come lo strumento della rete Internet: registrandosi sul sito web www.40joursdecompassion.org, si riceverà via e-mail, ogni mattina, la preghiera per i cristiani in un dato paese, nonché informazioni sulla loro situazione. (PA) (Agenzia Fides 14/2/2013)

Riflessioni per un attimo di Pace

Il frammento del giorno

 
                     Guarite i malati! (Lc 10)

Se fossi nella pace, non avresti cercato un attimo di pace.

Se nel regno di Dio fossi già immerso, non sarebbe vicino.

Manca sempre qualcosa e ti senti insoddisfatto.

Ti chiedi se devi fare di più e la risposta è no, fai già abbastanza.Forse quello che fai non va bene, e la risposta è no, va bene così. Eppure qualcosa si è rotto. Non si tratta di un “problema” specifico, di questa o quella malattia… ma di un’armonia perduta.
Qualcosa si è rotto, hai perso l’equilibrio. Più ti agiti è più ti allontani, più cerchi di capire e meno rischiara. Sei malato.

Gesù, il Maestro, conosce il tuo desiderio di pace. Guarisce i malati perché la pace che ti offre è sorgente e promessa di felicità piena, appagante.
Il Maestro sa che non sono le Cose, le Persone, le Malattie che ti “disturbano” ma sei Tu ad essere malato quando dimentichi la tua natura di figlio di Dio, e ti allontani da quell’ordine che sperimenti come salute quando ti senti figlio della pace, pacificatore.

Gesù, il Maestro, va alla radice e ti guarda dentro. Vuole restituirti quell’unità che hai perduto, trasformandoti nel padrone della tua Vita, giudice infallibile, in lotta per la sopravvivenza. E ti dice: «E’ vicino a te il Regno di Dio».
 Da http://www.unattimodipace.it/

Giovani in Veglia Quaresimale



I giovani della diocesi si incontrano con l'Arcivescovo, in Cattedrale, per la tradizionale veglia penitenziale di inizio Quaresima, una delle tappe dell'anno più frequentate da loro. L'appuntamento è venerdì 15 febbraio, alle ore 20.30. Durante il rito dell'a benedizione e l'imposizione delle Ceneri, mercoledì 13 febbraio, mons. Mazzocato ha consegnato il Messaggio per la Quaresima, un invito a prendere sul serio tre impegni precisi in preparazione alla Pasqua: la preghiera, il digiuno, l'elemosina.

Pregare intensamente per il Santo Padre

GIOVEDI' 28 FEBBRAIO IN CATTEDRALE



Aprendo il ritiro quaresimale del clero al Seminario di Castellerio, l'Arcivescovo di Udine, mons. Mazzocato, ha invitato i sacerdoti a «pregare intensamente per il Santo Padre, che sta vivendo gli ultimi giorni del suo ministero di Successore di Pietro» (L'INTERVENTO
DELL'ARCIVESCOVO)
e ha indetto, per lasera del 28 febbraio, una solenne celebrazione eucaristica in Cattedrale, «invitando tutti a unirsi in preghiera in comunione con Benedetto XVI».

Lettera quaresimale dell'Arcivescovo mons. Mazzocato

   versione testuale
«Il valore della vostra fede si prova col fuoco» (1 Pt 1,7)
Udine, 13 febbraio 2013
 
Care sorelle e fratelli,
 
 
mentre inizia la Quaresima, ci chiediamo: come viverla in questo Anno della fede?
Trovo una risposta nelle parole dell'apostolo Pietro: "Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo" (1 Pt 1,6-7).
L'esperienza della fede in Gesù Cristo ricolma di gioia la mente e il cuore dell'uomo. Non è, però, una gioia a buon mercato perché la fede va purificata come l'oro, per risplendere in tutta la sua luce ed essere la gloria e l'onore del credente quando si troverà davanti a Gesù nell'incontro finale con lui.
 
Nella Lettera apostolica Porta fidei Benedetto XVI invita tutti i cristiani a vivere l'Anno della fede come occasione di conversione e di purificazione. Denuncia il grave pericolo che essi pensino "alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato" (n. 2). Se si adagiano in questa falsa sicurezza diventeranno "sale insipido e luce nascosta" invece di essere testimoni credibili per tante persone che sentono "di nuovo il bisogno di recarsi come la samaritana al pozzo per ascoltare Gesù, che invita a credere in Lui e ad attingere alla sua sorgente, zampillante di acqua viva" (n. 3). "L'Anno della fede, in questa prospettiva, è un invito ad un'autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo" ( n.6).
 
Facendo eco alle parole del Santo Padre, nella Lettera pastorale Ho creduto, perciò ho parlato, scrivevo: "possiamo fare qualcosa per le persone che abbandonano la fede sole se, prima di tutto, ripartiamo da noi stessi, dall'umile coscienza di aver bisogno di conversione, dal desiderio di vincere la tiepidezza spirituale con un amore vero per nostro Signore Gesù" (n. 12).
 
Questa Quaresima 2013 può essere un tempo favorevole per purificare la nostra fede dalle incrostazioni dell'abitudine e della superficialità.
Nel tempo quaresimale, la Chiesa torna a proporci tre impegni precisi: la preghiera. il digiuno, l'elemosina. Se li prendiamo sul serio, essi possono essere come il fuoco del crogiuolo che purifica la nostra fede.
 
1. La preghiera
Durante la sua agonia nell'orto degli ulivi, Gesù torna per tre volte a svegliare Pietro, Giacomo e Giovanni, invitandoli: "Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole" (Mt 26,41).
Preferivano dormire piuttosto che stare vicino a Gesù, partecipando alla sua preghiera nella quale egli offriva tutto se stesso a Dio Padre, pronto a bere il calice della sua passione. Il sonno che li prendeva era segno della loro poca fede che sarebbe stata tenuta sveglia dalla preghiera.
Quante volte anche noi facciamo esperienza dello stesso sonno dei tre apostoli! Quando ci viene il pensiero di pregare, veniamo assaliti da una specie di pigrizia che ci impedisce di dedicare anche solo qualche minuto alla preghiera.
Magari ci giustifichiamo con la scusa che non abbiamo tempo. La scusa, però, non regge perché chi non può trovare in 24 ore almeno qualche minuto per il raccoglimento e la preghiera?
La verità è più seria e profonda. Quella strana svogliatezza interiore che ci impedisce di pregare è segno della nostra poca fede e della mancanza di un desiderio forte di stare alla presenza del Signore per ascoltarlo.
Per questo Gesù dice ai tre apostoli: "Vegliate e pregate .. scuotetevi dalla vostra pigrizia e state in ginocchio accanto a me partecipando alla mia preghiera".
La preghiera è esperienza impegnativa perché rinnova e purifica la fede; distacca per qualche minuto da se stessi e dal ritmo degli impegni per stare in silenzio e aprire mente e cuore al Signore.
Chi, però, ha la forza di "vegliare e pregare" trova una profonda serenità del cuore; prova quella gioia intensa che Pietro prometteva ai suoi cristiani.
 
2. Il digiuno
Nel Deuteronomio leggiamo questo lamento di Dio: "Mi resero geloso con ciò che non è Dio, mi irritarono con i loro idoli vani" (32,21).
Gli antagonisti di Dio sono gli idoli perché conquistano il cuore dell'uomo trascinandolo ad inginocchiarsi davanti a loro e non davanti all'unico vero Dio. L'idolatria distrugge la fede e rovina la dignità dell'uomo che si riduce a pregare opere delle sue mani o creature inferiori a lui.
Questa tentazione ha accompagnato gli uomini di ogni epoca ed è ancora in mezzo a noi perché il consumismo è, di fatto, una grande idolatria che promette gioia piena nel possedere e consumare.
Per liberarsi dall'idolatria c'è una sola strada: purificare il cuore dall'attrattiva insaziabile di possedere e consumare. Il digiuno è l'esercizio, anche doloroso, che stacca dalla dipendenza delle cose materiali e ridona al cuore la libertà di mettere Dio al primo posto.
Il digiuno purifica la fede perché, rinunciando a delle cose che ci attirano, creiamo nel cuore come un vuoto da riempire con la presenza di Dio cercata nella preghiera.
Si può far digiuno non solo con la gola ma anche con gli occhi staccandoli da immagini vuote, con gli orecchi trovando spazi di totale silenzio, con il corpo rinunciando a soddisfare i nostri istinti.
Proviamo, in questa Quaresima, ad impegnarci in alcune forme di digiuno da ciò che maggiormente ci attira. Riempiamo di preghiera il vuoto creato dal digiuno e purificheremo la nostra fede.
 
3. L'elemosina
Il digiuno è completo quando si trasforma in elemosina che generosamente dona ciò di cui ci siamo privati a chi ha bisogno.
Scrive il Papa: "La fede che si rende operosa per mezzo della carità" diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell'uomo" (Porta fidei, n. 6). Egli riprende l'apostolo Giacomo che afferma: "Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa ... Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore" (2,17-20).
Le opera di carità rivelano l'autenticità della fede e danno calore alla fede. Credere in Gesù, infatti, non significa, solo, dichiarare che Lui è vissuto, morto e risorto, ma farsi riscaldare dal suo amore che riempie il nostro cuore stretto e povero.
La fede è amore come dichiara il comandamento che riassume tutta la Legge e i Profeti: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso" (Mt 22,37-39).
Nell'elemosina generosa noi trasmettiamo una piccola goccia di quell'amore di Gesù che è entrato nel nostro cuore grazie alla fede in Lui. E quella piccola goccia donata riempie di nuova fede il nostro cuore.
Siano tanti i gesti di elemosina in questo tempo di Quaresima che ci fa vivere vicino a persone e famiglie provate dalla crisi fino al punto da faticare a trovare anche i mezzi di sussistenza.
Concludo, suggerendo una piccola preghiera che possiamo ripetere spesso e silenziosamente durante il giorno. E' l'invocazione del padre che portò il figlioletto a Gesù perché lo guarisse: "Credo, Signore; aiutami nella mia incredulità" (Mc 9,24).