mercoledì 31 ottobre 2012

ASIA/FILIPPINE - Al cimitero via web: per i filippini emigrati una "visita virtuale" ai defunti

Manila (Agenzia Fides) - Un "visita virtuale" via web al cimitero, con preghiere per i propri defunti, l'ascolto di una meditazione, la possibilità di lasciare un'offerta: è l'iniziativa lanciata dall'Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale delle Filippine, e rivolta soprattutto ai filippini emigrati all'estero, in occasione delle festività del 1° e 2 novembre, quando la Chiesa celebra la Festa di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti.
L'iniziativa, spiega a Fides l'Ufficio dei Vescovi Filippini diretto da Mons. Pedro Quitorio, nasce dalla consapevolezza che i lavoratori filippini all'estero sono oltre 8 milioni, e aumentano anno dopo anno. Sono in larga maggioranza cattolici ferventi e, fra l'altro, costituiscono anche un potenziale di evangelizzazione per le Chiese nei paesi occidentali e nei paesi arabi. Le festività dei primi giorni di novembre sono molto sentite dalla popolazione cattolica filippina e il fatto di essere lontani dalla patria e dagli affetti familiari, non potendo visitare i propri cari defunti, rappresenta una grande sofferenza per gli emigrati. Per questo i Vescovi hanno cercato una soluzione che, grazie alle nuove tecnologie, potesse venire incontro a questa esigenza e "accorciare le distanze". Da qui è nato il sito web www.undasonline.com ("Undas" è il temine in lingua locale per indicare le festività di novembre), dove i fedeli all'estero possono compiere una viaggio virtuale al cimitero e visitare le tombe dei propri cari, restando in comunione di preghiera con loro.
Riferendosi alle festività di Ognissanti e dei Defunti, Mons. Quitorio aggiunge che tali momenti non vanno strumentalizzati per la campagna elettorale del 2013, e invita gli uomini politici filippini a non sfruttarli per ottenere vantaggi: dunque, afferma il Direttore dell'Ufficio, non si dovrebbero affiggere manifesti, striscioni e materiali della campagna elettorale nei pressi dei cimiteri, nè fare campagna elettorale nelle chiese. (PA) (Agenzia Fides 31/10/2012)
ASIA/SIRIA - Ucciso l'ultimo cristiano rimasto nel centro di Homs; colpito il convento dei Gesuiti

Homs (Agenzia Fides) - E' stato ucciso l'ultimo cristiano che era rimasto nel centro di Homs, dopo l'evacuazione della popolazione civile. Elias Mansour, 84 anni, cristiano greco-ortodosso, non aveva voluto lasciare la sua casa, nella strada di Wadi Sayeh, perché doveva prendersi cura di suo figlio Adnane, handicappato, anche se sapeva che la sua vita era in pericolo. L'area di Wadi Sayeh - abitata da cristiani e musulmani sunniti - è tuttora al centro di combattimenti fra esercito regolare e ribelli. I ribelli sono asserragliati nei quartieri di Khalidiyeh, Bab houd, Bustan diwan, Hamidiyeh, fino alle strade di Wadi Sayeh e Ouret al shayyah. Le forze dell'esercito regolare li circondano. Come riferisce a Fides un sacerdote greco ortodosso, Elias Mansour è stato ucciso ieri. Nei giorni precedenti aveva detto che non avrebbe lasciato la sua casa per nessun motivo e che, se avesse incontro i ribelli, "avrebbe ricordato loro i dieci Comandamenti e le Sacre Scritture". Il funerale si celebra oggi in una chiesa ortodossa. Un sacerdote ortodosso sta cercando di rintracciare suo figlio, che è disabile, di cui non si conosce la sorte.
Intanto, come informano fonti di Fides, questa mattina il convento dei gesuiti nel quartiere di Hamidiyeh è stato colpito nel corso dei combattimenti che si susseguono quotidianamente. La struttura ha subito lievi danni ma non ci sono vittime. I gesuiti e gli sfollati che vi si trovano hanno vissuto momenti di paura, ma stanno bene. (PA) (Agenzia Fides 31/10/2012)

domenica 28 ottobre 2012

Benedetto XVI: ho ascoltato, ora preparerò un documento di sintesi.
Benedetto XVI: ho ascoltato, ora preparerò un documento di sintesi
Salutando i fedeli prima della preghiera dell'Angelus, Benedetto XVI ripercorre il significato del Sinodo dei vescovi sulla Nuova Evangelizzazione. Ed inoltre, dopo l'Angelus, rivolge un appello alla solidarietà internazionale e vicinanza per le popolazioni di Cuba, Haiti, Giamaica e Bahamas colpite da un uragano. Sul Sinodo il Papa dice di avere ascoltato e raccolto molti spunti di riflessione e molte proposte, che ora cercherà di ordinare ed elaborare, per offrire a tutta la Chiesa una sintesi organica e indicazioni coerenti. Fin da ora -- spiega -- possiamo dire che da questo Sinodo esce rafforzato l'impegno per il rinnovamento spirituale della Chiesa stessa, per poter rinnovare spiritualmente il mon ...

sabato 27 ottobre 2012

A Udine festa per la Cresima in carcere   versione testuale
Domenica 21 ottobre, nella casa circondariale di via Spalato
un giovane rumeno ha ricevuto il sacramento

UDINE (26 ottobre, ore 13.45) - Poteva sembrare una domenica come tutte le altre, di quelle che scivola via veloce sulla città, senza nulla da raccontare. E invece, la scorsa domenica ordinaria non lo è stata affatto perché nel cuore di Udine nella Casa circondariale, germogliava – ad insaputa dei più – una piccola, ma tenace speranza.

La storia è quella di Emil (il nome è di fantasia) un giovane ragazzo rumeno, detenuto in via Spalato, che domenica, in carcere, ha ricevuto la Cresima. «Un’esperienza grande» così la descrive don Roberto Gabassi, delegato dall’Arcivescovo ad amministrare il sacramento, e che, con voce piena di emozione, racconta: «Ritrovarsi a vivere un momento di questo tipo dentro a un carcere prende emotivamente perché ci si sorprende a vedere tanta positività in un ambiente dove, a priori, si direbbe che le positività siano rimaste fuori. Una maturazione dentro un carcere, come quella che si è vista in questo ragazzo, potrebbe sembrare qualcosa di miracoloso – spiega don Gabassi –. È lui stesso a riconoscere che proprio qui ha cominciato a capire qualcosa della vita. Non so se per merito del carcere o perché lui è entrato in un percorso di ricerca di senso della propria esistenza. Questi sono segni grandiosi».
 
E non c’è solo Emil. «Mi ha colpito molto – continua il sacerdote – la partecipazione degli altri. Una cinquantina di detenuti che ha vissuto e condiviso questa Cresima in una maniera che non si può descrivere a parole. C’è stata poi una partecipazione all’Eucarestia che, sinceramente, non sempre riesco a vedere nelle nostre comunità parrocchiali». E proprio quella del legame e del rapporto tra il carcere e le parrocchie è una questione aperta. «In questi ultimi anni, anche grazie all’amicizia con don Dario che collabora con le nostre parrocchie, c’è una condivisione di quello che si vive. Entrando nelle nostre comunità ci aiuta a capire la prospettiva del suo impegno dentro al carcere, sottolineando che chi ci vive, ma anche chi ci lavora, ha bisogno di non sentirsi abbandonato. Sarebbe ad esempio importante che le parrocchie fossero in qualche modo attente alla situazione delle famiglie dei detenuti. È difficile trovare risposte immediate però sicuramente non possiamo dire "non possiamo fare niente"».

Sono innumerevoli le volte in cui don Gabassi nei suoi colloqui con i questi ragazzi si è sentito dire: «Quando esco ci vediamo, ci sentiamo». Alcuni, spiega, «fanno delle proposte per quel che riguarda un loro reinserimento nella società e chiedono quindi un accompagnamento». Questa vicinanza – rappresentata con forza anche dalla visita pastorale dell’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, lo scorso 10 ottobre –, riesce a creare «un clima di speranza proprio tra i detenuti perché si rendono conto di non essere semplicemente marchiati». Il messaggio che arriva «è che siamo fratelli e sorelle in cammino. Certo c’è qualcuno che paga, qualcuno di più di quello che dovrebbe, ma camminiamo insieme, così chi vive una situazione di fragilità non si sente abbandonato». «Aldilà della situazione in cui ognuno si trova – conclude don Gabassi –, la relazione è sempre capace di speranza. Si tratta di un rapporto reciproco, per aiutarci l’un l’altro nelle nostre miserie, nei nostri fallimenti. Anche perché ci sono i fallimenti di chi è dentro, ma anche di chi è fuori. E nella mia esperienza posso dire che spesso ho l’impressione che siano i detenuti a caricarmi di determinate speranze».


venerdì 26 ottobre 2012

volley

Malore in campo, soccorsa senza interrompere il gioco


I dirigenti della Minerva hanno aiutato il loro libero a riprendersi a bordo campo

"martire della riconciliazione e dell'armonia"

ASIA/SIRIA - Una bomba al funerale di padre Fadi Haddad, "martire della riconciliazione e dell'armonia"

Damasco (Agenzia Fides) - Una bomba è esplosa questa mattina al funerale di p. Fadi Jamil Haddad, il prete ortodosso rapito e ritrovato morto ieri a Damasco (vedi Fides 25/10/2012). Secondo fonti locali di Fides, l'esplosione ha ucciso due civili e alcuni militari. Alla Messa funebre, celebrata nella chiesa di Sant'Elia a Qatana dal Patriarca greco-ortodosso Ignatius IV Hazim, erano presenti migliaia di fedeli cristiani commossi e desolati per la perdita del sacerdote.
In un comunicato del Patriarcato Greco Ortodosso di Antiochia, inviato all'Agenzia Fides, si definisce p. Haddad "martire della riconciliazione e dell'armonia". Infatti il sacedote "si era impegnato in una nobile missione umanitaria per far liberare un membro della sua parrocchia che era stato rapito alcuni giorni prima". Nella mediazione, p. Fadi è stato rapito insieme a un altro intermediario. I rapitori hanno chiesto un ingente riscatto e poi l'hanno ucciso.
La nota del Patriarcato ortodosso racconta la "terribile tragedia": "Il corpo di Padre Fadi Haddad è stato trovato la mattina del 25 ottobre nell'area di Drousha. Su di lui vi erano indescrivibili segni di torture e mutilazioni. E 'stato identificato da padre Elias el-Baba, sacerdote della città di Hina, ed è stato trasportato alla clinica della città. Il Patriarcato a Damasco è stato informato del suo martirio: il suo sangue innocente e senza macchia è un sacrificio per la riconciliazione e l'armonia".
La nota giunta a Fides prosegue: "Condanniamo con forza questo atto bestiale e barbaro contro i civili, gli innocenti e gli uomini di Dio, che si sforzano di essere apostoli della pace. Sono uomini che tengono uniti i cuori, fasciano le ferite della sofferenza, confortano i malati, rafforzano i deboli in queste difficili circostanze. Esprimiamo la profondità del nostro dolore per questi atti efferati che sono senza precedenti nella lunga storia della nostra amata nazione, costruita sulle fondamenta di amore, cooperazione, pace e armonia".
Il Patriarcato invita "tutti i cittadini, le organizzazioni umanitarie e gli uomini di buona volontà a condannare rapimenti, omicidi, distruzione, rapine, aggressione alla sicurezza e al benessere dei cittadini". "Richiamiamo tutti al dialogo, alla pace e all'armonia" prosegue, "per porre fine al bagno di sangue innocente che si svolge ogni giorno".
Il testo chiede ai fedeli cristiani "di rimanere saldi nella nostra fede e nella nostra speranza nel potere del Signore che ha voluto che noi abbiamo la vita, e in abbondanza (Gv 10,10)", invitandoli a "rimanere nella loro terra e nella loro nazione", guardando al futuro "con la forza della fede". "Chiediamo a Dio - conclude il Patriarca Ortodosso - che il martirio di Padre Fadi Haddad sia un sacrificio offerto per i figli di questa nazione e per una tregua negli eventi dolorosi che stiamo vivendo in questo tempo".
Padre Fadi Jamil Haddad era nato nella città di Qatana il 2 febbraio 1969. Aveva studiato teologia a Damasco e in Libano. Si era sposato ed era stato ordinato sacerdote nel 1995 da sua Beatitudine il Patriarca Ignazio IV Hazim. Era parroco della chiesa greco-ortodossa di S. Elia a Qatana. Una fonte del Patriarcato rimarca che "era amato da tutti i gruppi religiosi e non aveva preso posizione politica nel conflitto in corso in Siria, ma era fortemente impegnato per la riconciliazione". (PA) (Agenzia Fides 26/10/2012)

giovedì 25 ottobre 2012

Video - I The Sun in Terra Santa


Franciscan Media Center | 23 ottobre 2012

(clicca sulla foto per guardare il video)

Hanno portato la loro musica e la loro storia per la seconda volta in Terra Santa. I quattro giovani musicisti italiani del gruppo The Sun hanno appena realizzato un tour di due settimane per suonare a Taybeh, Nablus, Betlemme… Sono stati anche 15 giorni di incontri con la realtà e i volti di questa terra a cui Francesco, Riccardo, Matteo e Gianluca sono legati in modo speciale.

Domenica 28 ottobre 2012



Gerico - Convento del Buon Pastore
La piccola chiesa cattolica latina di Gerico è dedicata a Gesù Buon Pastore: poichè, per Bartimeo e Zaccheo, Gesù fu effettivamente un vero Buon Pastore. È la chiesa parrocchiale di una piccola comunità di circa 200 cristiani arabi.
    XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)



PRIMA LETTURA (Ger 31,7-9)
Riporterò tra le consolazioni il cieco e lo zoppo.


Dal libro del profeta Geremìa

Così dice il Signore:
«Innalzate canti di gioia per Giacobbe,
esultate per la prima delle nazioni,
fate udire la vostra lode e dite:
“Il Signore ha salvato il suo popolo,
il resto d’Israele”.
Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione
e li raduno dalle estremità della terra;
fra loro sono il cieco e lo zoppo,
la donna incinta e la partoriente:
ritorneranno qui in gran folla.
Erano partiti nel pianto,
io li riporterò tra le consolazioni;
li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua
per una strada dritta in cui non inciamperanno,
perché io sono un padre per Israele,
Èfraim è il mio primogenito».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 125)
Rit: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.


Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

SECONDA LETTURA (Eb 5,1-6)
Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek.


Dalla lettera agli Ebrei

Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.
Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.
Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo:
«Tu sei sacerdote per sempre,
secondo l’ordine di Melchìsedek».

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Cf 2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 10,46-52)
Rabbunì, che io veda di nuovo!

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Parola del Signore

 

mercoledì 24 ottobre 2012

Benedetto XVI: il 24 novembre nominerò sei nuovi cardinali.




Benedetto XVI: il 24 novembre nominerò sei nuovi cardinali


(INSERTO PAPA)

Ed ora, con grande gioia, annuncio che il prossimo 24 novembre terrò un Concistoro nel quale nominerò 6 nuovi Membri del Collegio Cardinalizio. I Cardinali hanno il compito di aiutare il Successore di Pietro nello svolgimento del suo Ministero di confermare i fratelli nella fede e di essere principio e fondamento dell'unità e della comunione della Chiesa. Ecco i nomi dei nuovi Porporati:

Mons. JAMES MICHAEL HARVEY, Prefetto della Casa Pontificia, che ho in animo di nominare Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura;

Sua Beatitudine BÉCHARA BOUTROS RAÏ, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano);

Sua Beatitudine BASELIOS CLEEMIS THOTTUNKAL, Arcivescovo M ..
ASIA/TERRA SANTA - I Vescovi cattolici di Terra Santa: nessun ok vaticano al muro di separazione nella valle di Cremisan

Gerusalemme (Agenzia Fides) - L'Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa condanna con forza il progetto del muro di separazione che le autorità israeliane vogliono erigere nella valle di Cremisan, tra Betlemme e Gerusalemme, e smentisce perentoriamente ogni sia pur tacito "via libera" vaticano all'opera, ritenuta illegale anche secondo i criteri della legalità internazionale.
In un comunicato pervenuto all'Agenzia Fides, sottoscritto da tutti i membri dell'Assemblea episcopale, i Vescovi cattolici di Terra Santa ricordano che a pagare il prezzo dell'iniziativa saranno tutte le popolazioni della zona di Betlemme, e in particolare il villaggio di Walaja, 58 famiglie cristiane di Beit Jala e due comunità religiose presenti nell'area."La comunità locale" sottolineano i Vescovi cattolici "perderà una delle ultime aree agricole e ricreative e una essenziale fonte di risorse idriche per gli agricoltori".
La valle di Cremisan rappresenta il "polmone verde" principale per la popolazione che vive nell'area di Betlemme. Se il progetto verrà portato avanti, i quattrocento bambini che frequentano la scuola delle suore salesiane si troveranno a trascorrere gli anni dell'infanzia in una sorta di prigione a cielo aperto, circondata da barriere e check-point.
Gli Ordinari cattolici negano l'esistenza di qualsiasi tipo di accordo - esplicito o sottinteso - tra il Vaticano, la Chiesa locale e le autorità israeliane riguardo alla costruzione del muro, smentendo voci messe in circolo ad arte negli ultimi giorni. Il comunicato dei Vescovi richiama anche il pronunciamento della Corte internazionale di giustizia che nel luglio 2004 ha sancito l'illegalità del muro di separazione. A questo titolo, l'Assemblea dei Vescovi cattolici di Terra Santa conferma di aver dato mandato all'organizzazione cattolica per i diritti umani Saint Yves Society di intentare una causa legale contro le autorità militari israeliane, con l'intento di fermare con mezzi legali la realizzazione del progetto contestato. (GV) (24/10/2012).

martedì 23 ottobre 2012

Cervignano,Taverna lascia si cerca un nuovo segretario


CERVIGNANO. Dopo dieci anni di servizio come segretario comunale, Antonio Taverna, 57 anni, residente a San Giorgio di Nogaro, molto conosciuto e stimato a Cervignano e non solo, a partire dal..


Crepe sul soffitto alle elementari
Il Comune fa chiudere due aule

San Giorgio di Nogaro: la segnalazione in sala professori e in un’area didattica per i disabili Primo sopralluogo dell’Ufficio tecnico, che rassicura: non si tratta di problemi strutturali
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ASIA/SIRIA - Due fedeli rapiti e uccisi. Il Patriarca Laham: "I cristiani sono strumentalizzati nel conflitto"

Damasco (Agenzia Fides) - Due fedeli cristiani sono stati rapiti e uccisi ieri a Damasco, mentre un'autobomba è esplosa ieri sera nei pressi della chiesa di Sant'Abramo, nel quartiere di Jaramana, nel Nord di Damasco. I due fedeli uccisi sono il fratello e il cugino del giovane sacerdote p. Salami, parroco greco-cattolico di Damasco. Come riferito a Fides, ieri i due stavano viaggiando da Qusair a Damasco. Un gruppo armato li ha fermati e sequestrati, poi ha chiesto un riscatto di circa 30mila dollari alla loro famiglia. Dopo due ore, i sequestratori hanno comunicato di averli uccisi.
Nella tarda serata di ieri il terrore ha sconvolto i cristiani e i drusi residenti nel quartiere di Jaramana, già noto per aver subito circa un mese fa altri attentati dinamitardi. Fonti locali di Fides comunicano che una violenta esplosione è avvenuta nei pressi della chiesa greco-cattolica di Sant'Abramo, danneggiando gli edifici circostanti, ma non è tuttora chiaro se vi siano vittime e feriti.
Interpellato dall'Agenzia Fides, il Patriarca greco cattolico Gregorio III Laham, in Vaticano per il Sinodo sulla nuova evangelizzazione, spiega: "I cristiani sono usati come oggetti in una sfida al governo. Non c'è persecuzione, non sono uccisi per la loro fede, ma sono vulnerabili e vengono strumentalizzati per raggiungere altri obiettivi". Il Patriarca ricorda con preoccupazione che "anche il fratello del Rettore del nostro Seminario maggiore in Libano è stato rapito dal 15 luglio e non se ne hanno più notizie. Questi episodi creano grande angoscia fra i fedeli". (PA) (Agenzia Fides 23/10/2012)
Piani: il consumo di droghe non sente la crisi   
Mercoledì l'autopsia per chiarire le cause del decesso di Ares Movio

UDINE (23 ottobre, ore 10) - “La crisi economica non ha fatto diminuire il consumo di droga”. Lo sostiene Francesco Piani, direttore del Dipartimento dipendenze dell’azienda sanitaria del Medio Friuli, commentando la morte – per presunta intossicazione da trielina – di Ares Movio, 39 anni di Fiumicello, avvenuta ieri. Spetterà all’autopsia, in programma domani mattina, chiarire le cause del decesso dell'uomo.
 
“L’uso di questa sostanza non è comune – afferma –. Ma è vero che si tratta di sostanze a basso costo e subito disponibili». Piani allarga la riflessione oltre il singolo caso e osserva che «la crisi non ha avuto grandi influenze sul consumo di sostanze». «Si tratta di mercati illegalli che sfuggono anche ai momenti di difficoltà economica – spiega –. Chi si faceva di eroina anni fa aveva gli stessi problemi a procurarsi i soldi di chi lo fa oggi».
 
E il direttore del Dipartimento dipendenze mette anche in guardia sull'utilizzo di sostanze tossiche. “La trielina, al pari di altre sostanze volatili come benzina e gas vari, può portare a danni irreparabili” – spiega –. Provoca sicuramente danni alle mucose nasali e bronchiali, ma ci possono essere anche effetti sul cervello fino all'atrofia cerebrale, una degenerazione delle cellule nervose, con tutto ciò che questo può comportare, alterazioni cognitive, psicosi, epilessie... fino alla demenza e anche alla morte».

lunedì 22 ottobre 2012

Più rispetto per il civile


di Luigino Bruni
 

11000 martiri

ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo maronita di Damasco: domande, paure e le preghiere dei cristiani di Siria dopo la strage di Bab Touma

Damasco (Agenzia Fides) - L'attentato stragista perpetrato domenica 21 ottobre nel quartiere di Bab-Touma, alla vigilia della missione di pace che porterà in Siria Cardinali e Vescovi delegati del Sinodo dei Vescovi, rinnova per i cristiani siriani angosce e domande a cui solo "i giorni che verranno potranno portare una risposta". Ma intanto "molti hanno già preso la via dell'esodo. Altri si preparano all'eventualità di una partenza precipitosa". E una Chiesa senza fedeli è destinata a diventare come "un testimone muto". Così, in una nota fatta pervenire all'Agenzia Fides, l'Arcivescovo maronita di Damasco, Samir Nassar, racconta a caldo le prime reazioni registrate tra i cristiani della capitale siriana dopo che un'auto-bomba fatta esplodere nella zona cristiana della Città Vecchia ha lasciato sul terreno 13 vittime e decine di feriti.
L'Arcivescovo Nassar descrive le scene di panico di cui è stato testimone, con i genitori che corrono angosciati "a cercare i loro piccoli nelle scuole del quartiere", mentre le sirene delle ambulanze accentuano la sensazione insostenibile di vivere in un tempo apocalittico. "Alcuni fedeli - racconta - si sono messi in ginocchio per recitare il rosario implorando Nostra Signora della Pace, prima della Messa, che è iniziata con 20 minuti di ritardo... Io ho celebrato la Messa solenne di domenica alle ore 18, per 23 persone soltanto, pregando per le vittime della mattina e per i musulmani che in Siria si preparano a celebrare la festività di Eid al Adha, il prossimo 26 ottobre, nel dolore e nel silenzio".
Il quartiere di Bab -Touma è un luogo-simbolo anche per il martirologio della cristianità siriana. Qui - ricorda l'Arcivescovo Nassar -, negli stessi vicoli che San Paolo ha dovuto percorrere al tempo della sua conversione e del battesimo ricevuto da Anania, "11 mila martiri nel 1860 hanno arrossato col loro sangue ogni centimetro quadrato". Finora Bab-Touma era stato risparmiato dalle violenze che sconvolgono la Siria dal 15 marzo 2011. Adesso - si chiede Nassar - quale messaggio si è voluto dare con una strage programmata di domenica, proprio nella parte della Città Vecchia dove sono concentrate le chiese cristiane? "E' la violenza gratuita che bussa alla porta per terrorizzare gli ultimi cristiani già prostrati?"
Davanti al terrore e alla violenza - conclude l'Arcivescovo maronita - l'annuncio cristiano si manifesta più che mai come quello "della Croce redentrice, dell'amore e del perdono". E i cristiani di Damasco e della Siria hanno bisogno dell'amicizia e della preghiera di tutti per farsi carico di una condizione segnata da una "solitudine caotica e amara". (GV) (Agenzia Fides 22/10/2012).

sabato 20 ottobre 2012

condanna con forza l'esplosione orribile avvenuta ieri a Beirut

ASIA/LIBANO - Il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai condanna la strage di Beirut: "un criminale attentato contro la pace e gli effetti gioiosi della visita del Papa"

Roma (Agenzia Fides) - Il Patriarca di Antiochia dei Maroniti Bechara Boutros Rai "condanna con forza l'esplosione orribile avvenuta ieri a Beirut", che ha avuto per vittima il generale Wissam el- Hassan, direttore dei servizi segreti per la Sicurezza interna del Libano e ha provocato altri sette morti e un centinaio di feriti.
Secondo il capo della Chiesa maronita - contattato dall'Agenzia Fides a Roma, dove si trova per partecipare all'assemblea del Sinodo dei Vescovi - "questo brutale attentato, diretto contro un alto responsabile della sicurezza interna, dimostra quanto le mani del Male siano criminose e che gli attentatori non temono né Dio né il giudizio della Storia. Il Libano - prosegue il Patriarca Rai - viveva ancora della visita di Benedetto XVI, durante la quale il Papa ha firmato l'Esortazione apostolica 'Ecclesia in Medio Oriente, Comunione e Testimonianza', e ha proclamato la pace di Cristo dal territorio libanese. Quello di ieri è un criminale attentato contro la pace e gli effetti gioiosi della visita del Papa".
Davanti ai disegni di morte che di nuovo attentano alla pacifica convivenza del Libano, il Patriarca Rai invita tutti i suoi connazionali a unirsi e a lavorare insieme per un futuro di pace: "Ci addolora e ci fa male - dichiara sua Beatitudine a Fides - la perdita di vite umane con i danni materiali. Ma la nostra fede e la nostra speranza, e quelle di tutti i libanesi, non crollano. Cristo Risorto ha vinto il Male e il peccato. Lo imploriamo per i defunti, i feriti e per le famiglie colpite. Lui solo è il grande e vero Consolatore. Noi, insieme a tutte le persone di buona volontà, non cesseremo di proclamare il Vangelo della Pace e della Speranza. e opereremo con tutte le nostre forze per la stabilità del nostro Paese. Il Libano, ferito nella sua dignità, quella dignità che si era mostrata al mondo durante la visita del Papa, rimane la terra dei Santi e l'Oasi di pace e di speranza".
Questa mattina il Patriarca Rai ha ricevuto il telegramma di Benedetto XVI con il quale Sua Santità, attraverso il Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, esprime la sua vicinanza alle famiglie colpite dal lutto e a tutti i libanesi, condannando "la violenza che genera tanta sofferenza" e domandando a Dio di fare al Libano e a tutta la regione "il dono della pace e della riconciliazione". (GV) (Agenzia Fides 20/10/2012)

venerdì 19 ottobre 2012

ASIA/SIRIA - "Vivere da cristiani nell'inferno di Aleppo": la testimonianza di un sacerdote

Aleppo (Agenzia Fides) - I cristiani di Aleppo sono vittime di morte e distruzione per i combattimenti che, da mesi, stanno interessando la città. I quartieri cristiani, negli ultimi tempi, sono stati colpiti dalle forze dei ribelli che combattono contro l'esercito regolare e questo ha causato un esodo di civili. Lo dice in un accorato messaggio inviato all'Agenzia Fides un sacerdote greco cattolico di Aleppo, a cui Fides preferisce garantire l'anonimato per ragioni di sicurezza.
Il messaggio, titolato "Vivere da cristiani nell'inferno di Aleppo", spiega: "Da molto tempo i cristiani di Aleppo vivono in quartieri molto vicini tra loro: Sulaymaniyah, Aziziyah, Villas,Telefon Hawaii, Al Jabiriyah, Al Maydan, Al Surian, Al Tilal. Queste aree sono attualmente sotto il controllo dell'esercito regolare siriano, mentre aree vicine sono occupate dall'opposizione armata. Per questo i nostri quartieri sono quotidianamente oggetto di bombardamenti e dei tiri dei cecchini fra i ribelli. I bombardamenti sono a volte ciechi, senza uno scopo, e questo causa forti danni alle case, o vittime innocenti come i passanti".
Il sacerdote elenca a Fides le ultime vittime nella comunità: "I nostri ultimi martiri sono Fadi Samir Haddad, Elias Abdel Nour, Nichan Vartanian, Vartan Karbedjian, Maria Fahmeh e il piccolo Joëlle Fahmeh, tutte vittime innocenti". Passa poi in rassegna i danni alle strutture: "E' stato colpito l'Arcivescovado greco cattolico a Tilal, con forti danni e il ferimento di p.Imad Daher. Colpi di mortaio hanno danneggiato la chiesa di San Michele Arcangelo e un importante monastero delle suore a Aziziyya; un edificio pastorale della comunità greco-cattolica, chiamato "La Speranza" è stato colpito, uccidendo tre persone e causando decine di feriti fra i civili". Anche il convento dei padri francescani a Sulaymaniyah è stato colpito e in parte è inagibile.
Intanto, prosegue il testo, "bombe continuano a cadere sul quartiere di Almidan, a maggioranza armena, lanciate da gruppi dell'opposizione armata che è posizionata a Bustan el-Bacha: hanno ucciso diverse persone, ne hanno ferite molte e hanno distrutto molte case". Alcuni gruppi, nella frastagliata opposizione, dove si annidano anche gruppi jiahadisti, "sparano sulle case e sugli edifici cristiani, per costringere gli occupanti a fuggire per poi prenderne possesso" conclude il testo. (PA) (Agenzia Fides 19/10/2012)

Agenzia Asca, Fvg: Tondo, risposta innovativa a malati Alzheimer

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giovedì 18 ottobre 2012

AFRICA/BURKINA FASO - "E' bellissimo mettersi al servizio degli altri": la testimonianza di un missionario Camilliano, medico burkinabè

Verona (Agenzia Fides) - Il sacerdote Camilliano, padre Paul Ouedraogo, medico, ha appena terminato la sua specializzazione in pediatria in Italia e si prepara a rientrare in Burkina Faso, suo paese di origine, dove sarà responsabile del centro medico camilliano a Ouagadougou. In una intervista rilasciata a padre Danio Mozzi, Camilliano della Provincia Lombardo-Veneta, inoltrata all'Agenzia Fides, padre Paul offre la sua testimonianza di medico e di sacerdote.
"Ho iniziato gli studi in Burkina Faso, purtroppo però nel 1999, a causa dei problemi politici, non ho potuto concludere il primo anno di studio - racconta padre Paul -. Allora i superiori mi hanno chiesto di venire in Europa, dove c'era maggiore stabilità sociale e politica, così ho fatto il concorso a Roma per entrare al Policlinico Gemelli. Al termine dei sei anni di studio sono tornato nel mio paese, dove mi hanno proposto di lavorare in chirurgia e pediatria, le priorità della comunità. Avevo fatto esperienza in entrambi i settori, ma sentivo che sarei stato utile, al 100%, nell'ambito pediatrico. Proprio in quel periodo ho incontrato un medico di Brescia che mi ha proposto di fare la specializzazione presso l'Ospedale di Brescia, che già collaborava con i Camilliani in Burkina. Sono stato quindi accolto in Italia nella Provincia Lombardo-Veneta dei Camilliani e ho fatto 5 anni di specializzazione. Adesso ho finito, e sono contento di tornare a casa per mettermi al servizio delle nostre opere, nel mio paese o altrove, se ritengono sia il caso".
Da quando sono in Burkina Faso i Camilliani sono molto attenti alla salute del bambino e della madre, che costituiscono le fasce più deboli della società burkinabé. "Al mio rientro a Ouagadougou lavorerò, insieme alla mia comunità, presso il centro medico san Camillo - prosegue il sacerdote -, che diventerà a poco a poco un ospedale. Dopo 40 anni avrebbe bisogno di nuovi servizi e di una maggiore organizzazione interna. Collegati a questa struttura, nel centro medico sono attivi anche progetti alimentari. Si tratta di un programma di recupero nutrizionale per i bambini malnutriti, ogni giorno ne passano circa 100 - 120".
Lanciando un appello particolare ai giovani, padre Paul li esorta: "Ai giovani che si occupano già di servire i malati, come infermieri, medici, fisioterapisti, e che magari dentro di loro sentono il desiderio di servire il Signore in maniera speciale, direi di non avere paura di dare al Signore, perché non è una cosa buttata via ma 'offerta' a Dio. Non devono avere paura perché è bellissimo potersi mettere al servizio degli altri".
Nella sua tesi di laurea, padre Paul ha approfondito la Sickle Cell desease in ambito pediatrico. Si tratta di una patologia ematologica ereditaria che colpisce il 3% della popolazione del Burkina Faso nelle sue forme gravi. "Ogni anno nascono 12 mila bambini con questa malattia e circa la metà di loro non supera i 5 anni di vita. Al San Camillo di Ouagadougou sono seguiti per questa patologia 1400 bambini, per questo ho pensato di fare un Day Hospital per i pazienti che non sanno dove andare quando hanno le crisi. Il nostro centro infatti è il più grande di tutto il Burkina ed è quello che offre maggiore assistenza" aggiunge il Camilliano. (AP/DM) (18/10/2012 Agenzia Fides)
Parrocchie, perno della Nuova Evangelizzazione.




Parrocchie, perno della Nuova Evangelizzazione


Tutti i continenti hanno evidenziato il bisogno della Nuova Evangelizzazione poiché le loro culture sono colpite dal processo di secolarizzazione, anche se appare in maniere diverse a seconda delle aree geografiche. Lo ha sottolineato il cardinale Donald Wuerl, arcivescovo di Washington, pronunciando al Sinodo dei vescovi la relazione di sintesi dopo la discussione generale. Il cardinale ha ribadito che c'è un accordo generale sull'importanza delle parrocchie nello sviluppo della Nuova Evangelizzazione, in quanto luoghi in cui avviene buona parte dell'esperienza delle persone nella Chiesa. Molti padri sinodali hanno attirato l'attenzione sulle piccole comunità, pur aggiungendo che non dovrebbero stacc ...

mercoledì 17 ottobre 2012

Santa Teresa d’Avila

“La preghiera non è qualcosa di statico, è un'amicizia che implica uno sviluppo e spinge a una trasformazione, a una somiglianza sempre più forte con l'amico.”
 
Benedetto XVI: Nell'amore consiste la pienezza dell'uomo..
Benedetto XVI: Nell'amore consiste la pienezza dell'uomo.
"Dove c'è dominio, possesso, sfruttamento, mercificazione dell'altro per il proprio egoismo, dove c'è l'arroganza dell'io chiuso in se stesso, l'uomo viene impoverito, degradato, sfigurato. La fede cristiana, operosa nella carità e forte nella speranza, non limita, ma umanizza la vita, anzi la rende pienamente umana".

Con questa riflessione, Benedetto XVI ha inaugurato all'udienza generale un nuovo ciclo di catechesi, che si dipanerà durante l'Anno della fede, da poco inaugurato. A quanti si sono ritrovati in piazza San Pietro, il Papa ha delineato alcuni tratti della società contemporanea, segnata dai "processi della secolarizzazione e di una diffusa mentalità nichilista", dal relativismo, che po ...
ASIA/SIRIA - Il Vescovo armeno-cattolico Marayati: la visita della delegazione del Sinodo "motivo di speranza per i cristiani e per tutti gli abitanti della Siria"

Aleppo (Agenzia Fides) - "La notizia che una delegazione del Sinodo dei Vescovi in corso a Roma verrà in Siria è un motivo di speranza per i cristiani e per tutti gli abitanti della Siria. Tutti ci auguriamo che la visita assuma il profilo di una vera e propria missione di pace, per chiedere la riconciliazione tra le parti che si combattono". Così dichiara all'Agenzia Fides l'Arcivescovo di Aleppo degli armeni cattolici, Boutros Marayati. Nella città martire da mesi al centro dei bombardamenti e degli scontri tra esercito governativo e milizie degli insorti, l'eventualità di essere visitati da una delegazione di Cardinali e Vescovi provenienti da Roma rappresenta già di per sé un segno potente: "La visita annunciata fa capire quanto la Santa Sede e i Vescovi di tutto il mondo abbiano a cuore le sorti di tutti i popoli del Medio Oriente. Sarebbe bello che venissero a Aleppo. Li aspettiamo. Se vengono a trovarci saremo contenti" commenta Monsignor Marayati.
Secondo il capo della comunità armeno-cattolica di Aleppo, la missione dei Pastori cattolici in Siria può realisticamente aprire uno spiraglio inedito per la soluzione del conflitto siriano, proprio in virtù del suo profilo sui generis: "Finora - spiega a Fides l'arcivescovo Marayati - ci sono state perdite terribili, per tutti. Morti, distruzioni, sfollati, vite in fuga. La storia insegna che a volte i nemici possono trovare un'intesa e col tempo riconciliarsi. Anche in Europa i popoli si sono fatti la guerra, e ora sono amici e collaborano in pace. Ma questo chiede un intermediario che sappia parlare anche al cuore ferito delle persone, non usando solo il linguaggio del calcolo politico. La delegazione del Sinodo può avere questa funzione diplomatica, in senso umano. Testimoniando la passione per la dignità umana condivisa da musulmani, ebrei e cristiani, possiamo provare a salvare gli uomini, le donne e i bambini che qui soffrono e aspettano salvezza, in una situazione che sembra senza via d'uscita".
Riguardo ai motivi che alimentano il conflitto, Boutros Marayati invita a evitare letture superficiali e fuorvianti: "l Vescovi - spiega a Fides - conoscono bene la situazione. Ormai non è più solo questione di riforme democratiche richieste o osteggiate. In questa situazione disastrosa è entrato di tutto. La situazione è complicata. E tra le altre cose, quello che preoccupa è l'emergere del fanatismo religioso. Quando la religione diventa violenta e si combatte in nome di Dio, viene messa a repentaglio l'intesa con i fratelli delle altre religioni, che qui abbiamo condiviso per tanto tempo. Anche per questo attendo con speranza l'arrivo qui in Siria dei Cardinali e dei Vescovi provenienti da Roma: tutto quello che si muove in favore del popolo siriano, da qualunque parte venga, sarà benedetto dal Signore". (GV) (Agenzia Fides 17/10/2012)

Domenica 20 ottobre 2012


XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
La roccia del Getsemani nella basilica delle Nazioni a
 Gerusalemme




PRIMA LETTURA (Is 53,10-11)
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza
.

Dal libro del profeta Isaìa

Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.


Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

SECONDA LETTURA (Eb 4,14-16)
Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia.


Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede.
Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.

VANGELO (Mc 10,35-45)
Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

 

PREGHIERA DEI FEDELI

C – Fratelli e sorelle, troppe persone, che hanno grandi posti di responsabilità e detengono nelle loro mani grande potere e grandi ricchezze, si lasciano guidare dalla superbia, da un’ingordigia senza limiti. Preghiamo perché giungano presto tempi nei quali il potere sia attribuito a uomini competenti ed onesti, che cerchino in tutto il bene comune. E preghiamo anche per le Comunità cristiane, perché prevalga in esse lo spirito del servizio.

L - Preghiamo insieme e diciamo:

Padre, sia fatta la tua volontà.

1.     Per i nostri fratelli cristiani che in questo nostro Paese e in tante parti del mondo subiscono persecuzioni a causa della loro fede e del loro impegno di discepoli di Gesù. Chiediamo a Dio più unione nella Chiesa universale a favore delle Comunità cristiane più povere e più esposte a maltrattamenti e pericoli. Preghiamo.

2.     Per la pace nel mondo e per la giustizia che ne è la condizione. Chiediamo a Dio la fine di ogni prepotenza e dominio oppressivo e il coraggio di fare la nostra parte perché si compia il suo disegno di salvezza. Preghiamo.

3.     Presentiamo a Dio il nostro desiderio di essere fedeli discepoli di Gesù, suo Figlio e nostro Maestro. Domandiamogli di sostenerci quando ci viene chiesto di seguirLo sulle strade difficili del sacrificio, perché la nostra fedèltà non venga meno. Preghiamo.

4.     Invochiamo dal Padre la serenità nei rapporti entro le nostre famiglie, l’ascolto e il rispetto reciproco. Egli ci difenda dalla tentazione di imporre i nostri gusti e le nostre preferenze agli altri. Ci faccia scoprire che le diversità, vissute nell’amore, possono farci crescere verso un’umanità più ricca e squisita. Preghiamo.

5.     Per tutti i missionari, sacerdoti, consacrati e laici. La celebrazione della giornata missionaria mondiale in questo anno della fede renda sensibili e attenti tutti i cristiani al loro grande impegno a favore dei popoli più poveri e disagiati, specialmente attraverso il sostegno spirituale e materiale nell’annuncio del Vangelo. Preghiamo.

6.     Innalziamo a Dio la nostra preghiera per la nostra Parrocchia, per gli operatori pastorali, le associazioni e per tutte le persone che hanno la responsabilità di un servizio. Sia Gesù, la sua Parola e il suo esempio, la forza che ci tiene uniti e ci sostiene anche nei momenti di tensione, incomprensione e delusione. Preghiamo.

C – Padre, fonte della comunione e della pace e unica speranza di salvezza per l’umanità lacerata e sofferente, dona anche a noi lo Spirito che ha animato il Signore Gesù, il tuo Figlio che si è fatto nostro servo e per la nostra salvezza ha donato la sua vita. Egli vive e regna accanto a te, per tutti i secoli dei secoli.   T - Amen.

 






 

martedì 16 ottobre 2012

VATICANO - Riaffermare, nel cuore di tutti, la necessità e l'urgenza dell'evangelizzazione Ad Gentes: l'esortazione del Segretario generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Quest'anno la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale ha un significato molto speciale in quanto coincide con il 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II, con il suo decreto Ad Gentes, con l'apertura dell'Anno della Fede e con il Sinodo dei Vescovi sul tema della Nuova Evangelizzazione, che contribuiscono a riaffermare il desiderio costante della Chiesa di impegnarsi con maggiore coraggio e zelo, affinché il Vangelo raggiunga i confini della terra. Il Concilio Ecumenico è stato un'esperienza pentecostale con la partecipazione di Vescovi provenienti da ogni angolo della terra, che erano un segno luminoso universale della Chiesa. Vescovi missionari insieme ai Pastori di comunità sparse fra popolazioni non cristiane, hanno portato al Concilio l'immagine di una Chiesa sempre presente in tutti i continenti. C'erano circa 600 Vescovi provenienti dai territori di missione, animati dalla passione per la diffusione del Regno di Dio. Oggi ci sono circa 1.100 Diocesi missionarie e questo dimostra quanto la Chiesa sia cresciuta negli ultimi 50 anni. La Pontificia Opera della Propagazione della Fede, attraverso la sua raccolta della Giornata Missionaria, ha contribuito in modo significativo alla creazione di queste diocesi e per riaffermare, nel cuore di tutti, la necessità e l'urgenza dell'evangelizzazione Ad Gentes.
La missione non è un optional - Oggi questa visione missionaria è ancora valida, anzi, si presenta con rinnovata urgenza in questo Anno della Fede, e il Santo Padre ha convocato un Sinodo speciale sulla priorità dell'Evangelizzazione. Nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria di quest'anno, il Santo Padre afferma che la preoccupazione di annunciare il Vangelo in ogni angolo del mondo prima di tutto appartiene ai Vescovi. Essi sono direttamente responsabili dell'evangelizzazione nel mondo, sia come membri del Collegio episcopale, sia come Pastori delle Chiese particolari. Il mandato di predicare il Vangelo non si esaurisce per un Pastore nella sua attenzione verso il Popolo di Dio affidato alle sue cure pastorali, ma deve coinvolgere tutte le attività della Chiesa particolare, tutti i suoi settori, in breve, tutto il suo essere. Il Messaggio quest'anno è molto specifico e dice che la missione: "non è un contributo facoltativo per la Chiesa".
La missione Ad Gentes deve essere l'orizzonte costante e paradigma di ogni sforzo ecclesiale - La preoccupazione di evangelizzare non deve restare ai margini dell'attività ecclesiale o della vita personale di ogni battezzato. Siamo inviati nella consapevolezza di essere destinatari e, al tempo stesso, missionari del Vangelo. Ciò richiede aggiustamenti regolari nel nostro impegno personale, nei nostri stili di vita, nei piani pastorali e nelle organizzazioni diocesane, in particolare nel nostro mondo in continuo cambiamento, perché "Anche oggi la missione ad gentes deve essere il costante orizzonte e il paradigma di ogni attività ecclesiale, perché l'identità stessa della Chiesa è costituita dalla fede nel Mistero di Dio, che si è rivelato in Cristo per portarci la salvezza, e dalla missione di testimoniarlo e annunciarlo al mondo, fino al suo ritorno" (Messaggio 2012).
Anno della Fede - "Abbiamo bisogno quindi di riprendere lo stesso slancio apostolico delle prime comunità cristiane, che, piccole e indifese, furono capaci, con l'annuncio e la testimonianza, di diffondere il Vangelo in tutto il mondo allora conosciuto" (Messaggio 2012). La celebrazione dell'Anno della fede e del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione si propongono di rilanciare la cooperazione e l'azione missionaria nei diversi contesti di oggi. L'umanità ha bisogno di missionari cattolici e non possiamo permettere che una crisi di fede diventi un ostacolo per l'evangelizzazione. La fede in un Dio amorevole è il cuore della nostra attività missionaria, e questo "è un dono che ci è dato perché sia condiviso; è un talento ricevuto perché porti frutto; è una luce che non deve rimanere nascosta, ma illuminare tutta la casa" (Messaggio 2012).
Impegno personale e incontro con il Cristo risorto - Il Santo Padre insiste sull'incontro personale e la Giornata Missionaria ci offre la possibilità di mettere in discussione la nostra fede, discernere la forza della fede della nostra comunità al fine di proclamare la Buona Novella per l'umanità, perché,
"L'incontro con Cristo come Persona viva che colma la sete del cuore non può che portare al desiderio di condividere con altri la gioia di questa presenza e di farlo conoscere perché tutti la possano sperimentare" (Messaggio 2012). Il Santo Padre ringrazia personalmente coloro che generosamente offrono il loro contributo: "ricordo e ringrazio le Pontificie Opere Missionarie, strumento per la cooperazione alla missione universale della Chiesa nel mondo. Attraverso la loro azione l'annuncio del Vangelo si fa anche intervento in aiuto del prossimo, giustizia verso i più poveri, possibilità di istruzione nei più sperduti villaggi, assistenza medica in luoghi remoti, emancipazione dalla miseria, riabilitazione di chi è emarginato, sostegno allo sviluppo dei popoli, superamento delle divisioni etniche, rispetto per la vita in ogni sua fase" (Messaggio 2012). La celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale in questo Anno della Fede è un ulteriore segno della grazia del Signore.
P. Timothy Lehane Barrett, SVD, Segretario Generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede. (Agenzia Fides 16/10/2012)
       

Rinasce il polo chimico del Friuli

Friulia, Bertolini e Bracco creano una società per il sito di Torviscosa. Entra dunque nella fase concreta il rilancio del polo chimico di Torviscosa, portando commenti più che positivi ad ogni livello. Il governatore Tondo: risultato strategico

domenica 14 ottobre 2012

Benedetto XVI: Dio può portare il ricco a condividere i beni.
Benedetto XVI: Dio può portare il ricco a condividere i beni
"Dio può conquistare il cuore di una persona che possiede molti beni e spingerla alla solidarietà e alla condivisione con chi è bisognoso, con i poveri, ad entrare cioè nella logica del dono". Lo ha detto il Papa questa mattina, prima della preghiera dell'Angelus, recitata dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico, insieme a decine di migliaia di fedeli raccolti in piazza san Pietro.
Commentando il Vangelo di questa domenica e l'incontro di Gesù con un ricco, Benedetto XVI ha spiegato che Cristo insegna come per chi ha molti beni è molto difficile entrare nel regno di Dio, ma non impossibile. L'uomo è attratto dalla pienezza della vita, ma "pensa che anche la vita eterna si possa in qualch ...

venerdì 12 ottobre 2012

ASIA/INDIA - Un tribunale indiano: la preghiera in casa è libera e non deve essere autorizzata

Madras (Agenzia Fides) - Le assemblee di preghiera in case private, di qualsiasi religione, sono libere, non possono essere impedite e non hanno bisogno di alcuna autorizzazione delle autorità civili o di polizia: è quanto ha stabilito l'Alta Corte di Madras, capitale dello stato del Tamil Nadu, nel Sud dell'India. Come riferito da fonti locali di Fides, la sentenza, definita "un successo" dalle comunità cristiane, è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice S. Manikumar in seguito a un ricorso presentato da un fedele cristiano del distretto di Kanyakumari. Colachel - questo il nome dell'uomo - era solito organizzare incontri di preghiera in casa con altri fedeli cristiani Pentecostali. La polizia e l'amministrazione civile del distretto, ha riferito, avevano messo in atto misure per impedire o interferire con lo svolgimento di tali incontri. Il giudice, tuttavia, ha chiarito che tali assemblee possono essere interrotte dalla polizia solo se "portano turbativa all'ordine pubblico o inquinamento acustico, infrangono la salute o la moralità pubblica o violano i diritti di altri residenti", secondo le norme vigenti. Diversamente, le autorità statali non hanno alcun potere e diritto di impedire la libera preghiera dei fedeli, dato che questa sarebbe una limitazione della "libertà di praticare e professare qualsiasi religione", garantita nella Costituzione indiana.
Come riferito all'Agenzia Fides dalla "Evangelical Fellowship of India", nei giorni scorsi a Mysore, nello stato del Karantaka, quattro poliziotti hanno fermato un incontro di preghiera in casa di cristiani, percuotendo il Pastore e sequestrando le Bibbie, invocando la "mancanza di autorizzazione". Sempre in Karnataka, nei pressi della cittadina di Arasikere, un folto gruppo di estremisti indù ha fatto irruzione in una casa privata mettendo in fuga con la violenza i cristiani riuniti in preghiera. La polizia locale, interpellata, non ha permesso ai cristiani di organizzare un nuovo incontro.
Padre Dominic D'Abrio, portavoce della Conferenza Episcopale dell'India (CBCI), commenta a Fides: "La sentenza della Corte di Madras è un buon segno per i cristiani e per tutti i credenti, che vedono confermato il loro diritto sacro alla libertà di culto e di religione. Credo che potrà essere di esempio e di incoraggiamento, aiutando i credenti in India a sentirsi liberi di coltivare la loro vita spirituale. E' anche una vittoria dello stato di diritto, dato che la libertà di culto è espressamente tutelata dalla Costituzione. Come cristiani continueremo a ribadire l'importanza e il valore fondamentale della libertà religiosa, fondamento di ogni altra libertà". (PA) (Agenzia Fides 12/10/2012)
ASIA/PAKISTAN - Ragazzo cristiano accusato di blasfemia per un sms; cauzione all'imam che incastrò Rimsha

Karachi (Agenzia Fides) - Proteste, minacce e un tentativo di "giustizia sommaria" nei confronti di un adolescente cristiano, accusato di aver inviato ad alcuni coetanei musulmani un sms blasfemo: è quanto avvenuto nel quartiere di Gulshan-i-Iqbal, area borghese di Karachi, metropoli nel Sud del Pakistan. Come riferito a Fides dall'Ong locale "World Vision in Progress", la casa della famiglia del ragazzo è stata saccheggiata e data alle fiamme la scorsa notte dopo una protesta violenta di musulmani radicali. Il ragazzo, il 15enne Ryan Brian Patus, e la sua famiglia sono stati messi in salvo dall'Ong. Sono sfuggiti alla furia omicida solo perché, al momento dell'attacco, Ryan era in ospedale per assistere suo padre, gravemente malato, e i suoi familiari, temendo ritorsioni, avevano preferito abbandonare l'abitazione. La polizia, intervenuta sul posto, ha detto che il ragazzo è accusato di aver inviato un sms blasfemo che ha iniziato a circolare fra i residenti del quartiere, scatenando le reazioni. Ryan afferma di aver ricevuto e inoltrato l'sms ai suoi amici senza leggerlo con attenzione. Ad accusarlo ufficialmente sono due testimoni e l'imam Qari Ghulam Qadir, della moschea Jamia, che hanno registrato un First Information Report (denuncia formale) per violazione dell'art 295c del Codice Penale (vilipendio al Profeta Maometto).
Il Vescovo anglicano di Karachi, Mons. Ijaz Inayat, della "Chuch of Pakistan", si è detto "atterrito per la vicenda e fortemente preoccupato per la sicurezza della famiglia". In un messaggio giunto a Fides, l'Ong pakistana "Human Rights Commission of Pakistan" segnala che nel 2012 in Pakistan sono stati registrati 22 casi ufficiali di blasfemia, tutti controversi, fra i quali quello di Rimsha Masih, bambina cristiana falsamente accusata dall'imam Khalid Jadoon Chisti. Ieri al leader religioso Chisti, accusato di aver bruciato pagine del Corano per incastrare Rimsha, è stata concessa una cauzione di 200mila rupie (circa 1.600 euro) da un tribunale di primo grado di Islamabad. Secondo il suo avvocato, dato che tutti i testimoni che avevano deposto contro Chisti hanno ritrattato, l'imam deve essere prosciolto per mancanza di prove. Gli avvocati di Rimsha Masih, attualmente libera su cauzione, notano a Fides che le dichiarazioni testimoniali sono state formalizzate dal giudice secondo l'art. 164 del Codice Penale (che prevede ben tre conferme) e sono ritenute inoppugnabili: in tal caso la ritrattazione risulta inammissibile. L'udienza per il caso di Rimsha, e la possibile assoluzione con formula piena, è attesa per il 17 ottobre. (PA) (Agenzia Fides 12/10/2012)
Messa dei Vescovi del Concilio.
Messa dei Vescovi del Concilio
Il cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i vescovi,
ha concelebrato questa mattina una messa con i vescovi presenti a Roma
e che parteciparono 50 anni fa ai lavori del Concilio Vaticano II.
Parlando del Concilio, in questi giorni, Benedetto XVI ha ricordato
che se all'inizio avevano prevalso gli episcopati centro-europei con i
loro teologi, durante le fasi conciliari il raggio del lavoro e della
responsabilità comuni si allargò sempre di più. I vescovi si
riconoscevano apprendisti alla scuola dello Spirito Santo e alla
scuola della collaborazione reciproca, ma proprio in questo modo si
riconoscevano come servitori della Parola di Dio che vivono e operano
nella fede.
Benedetto XVI: Concilio, presenza del Signore!.
Benedetto XVI: Concilio, presenza del Signore!
Cari Fratelli e Sorelle,

buona sera a tutti voi e grazie per essere venuti. Grazie anche all'Azione Cattolica italiana che ha organizzato questa fiaccolata.
Cinquant'anni fa, in questo giorno, anche io sono stato qui in Piazza, con lo sguardo verso questa finestra, dove si è affacciato il buon Papa, il Beato Papa Giovanni e ha parlato a noi con parole indimenticabili, parole piene di poesia, di bontà, parole del cuore.
Eravamo felici -- direi -- e pieni di entusiasmo. Il grande Concilio Ecumenico era inaugurato; eravamo sicuri che doveva venire una nuova primavera della Chiesa, una nuova Pentecoste, con una nuova presenza forte della grazia liberatrice del Vangelo.
Anche oggi siamo felici, portiam ...

Laguna, è post emergenza
Avviate le procedure


Sette esposti in Procura
contro la centrale a biogas


Benedetto XVI: ritornare ai valori del Concilio.




Benedetto XVI: ritornare ai valori del Concilio


L'Anno della fede è legato a tutto il cammino della Chiesa dal Concilio, all'Anno della Fede del 1967, fino al Grande Giubileo del 2000. Lo ha ribadito Benedetto XVI nell'omelia della Messa per ricordare l'apertura del Concilio Vaticano II, l'11 ottobre 1962, e l'inizio dell'Anno della Fede. La Messa è stata preceduta dalla processione dei cardinali, arcivescovi e vescovi presenti a Roma per il Sinodo, in ricordo della solenne processione che segnò l'inizio della grande assise ecumenica. Nell'omelia Benedetto XVI ha sottolineato che Gesù è il centro della fede cristiana e la Chiesa è lo strumento primo e necessario di questa opera di Cristo, perché è a Lui unita come il corpo al capo. Durante il Conc ...
AL VIA L'ANNO DELLA FEDE IN CATTEDRALE



Il Vaticano II «continua ad essere la bussola sicura per orientarci nel nostro cammino. La bussola va sempre guardata per non perdere la strada; così i documenti del Vaticano II vanno continuamente riletti e compresi sempre più a fondo». Così l'Arcivescovo, in una solenne celebrazione in Cattedrale a Udine (nella foto, con mons. Brollo e mons. Solari), ha ricordato la straordinaria grazia del Concilio, a 50 anni dal suo avvio, celebrando anche l'avvio dell'Anno della fede. L'OMELIA
L'ARCIVESCOVO IN VISITA PASTORALE AL CARCERE

Seconda tappa della visita pastorale dell'Arcivescovo di Udine nella casa circondariale di Udine. "Mi auguro questa sia l'occasione per richiamare la società responsabile e civile su realtà che scivolano nell' ombra" queste le parole di mons. Mazzocato che ha promesso ai detenuti di tornare per il Natale. LE FOTO
EGREGIO MONSIGNORE, LE DO IL BENVENUTO

50 e un giorno dopo

 



L'Arcidiocesi di Udine, con l'Istituto di Scienze religiose, propone un altro appuntamenti-dibattito, venerdì 12 ottobre, per riflettere sulla straordinaria stagione della Chiesa del Concilio Vaticano II. All'incontro interverranno, tra gli altri, il teologo mons. Marino Qualizza e il biblista mons. Rinaldo Fabris.

giovedì 11 ottobre 2012

ASIA/TERRA SANTA - Un pellegrinaggio con tappe ai Castelli crociati, guidato dallo storico Franco Cardini

Gerusalemme (Agenzia Fides) - E' un itinerario sui generis quello che dal 1° al 9 novembre sarà percorso in Terra Santa da un gruppo di pellegrini europei su proposta dei Francescani della Custodia di Terra Santa. Oltre a visitare i tradizionali Luoghi Santi, il programma prevede diverse tappe ad alcuni tra i più famosi e suggestivi Castelli crociati della regione. A guidare il gruppo, con la sua competenza di studioso di fama internazionale, ci sarà il professor Franco Cardini, storico fiorentino specializzato nello studio del Medio Evo, insieme a padre Stefano De Luca Ofm, archeologo dello Studio Biblico Francescano di Gerusalemme.
Le Crociate in Medio Oriente continuano a rappresentare un argomento controverso. In Libano, dalla fine di settembre, la formazione al-Machreq - che si presenta come porta-parola di gruppi di giovani cristiani ortodossi - sta conducendo una campagna contro la la proiezione del film turco Fetih 1453 (Conquista 1953) che racconta la presa di Costantinopoli da parte degli ottomani nel 1453. Rodrigue Khoury, portavoce del gruppo, ha denunciato il film e le sue falsificazioni storiche come un'operazione di propaganda politico-religiosa per fomentare conflitti tra cristiani e musulmani. "Nel film" ha raccontato Khoury alla stampa libanese "si dipinge la battaglia tra due civiltà. Una civiltà 'bianca' (quella musulmana) e un'altra 'nera' "