martedì 1 novembre 2011

La Solennità di tutti i Santi


"La Solennità di Tutti i Santi è occasione propizia per elevare lo sguardo dalle realtà terrene, scandite dal tempo, alla dimensione di Dio, la dimensione dell'eternità e della santità". Lo ha ricordato oggi Benedetto XVI, nel giorno in cui la Chiesa fa memoria di tutti quegli uomini e quelle donne che, nel corso dei secoli, hanno declinato in vari modi l'amore per il Figlio di Dio. "Seguire Cristo e conformarsi a Lui": questo è il "fine ultimo della nostra vicenda umana", perché "tutti gli stati di vita possono diventare, con l'azione della grazia e con l'impegno e la perseveranza di ciascuno, vie di santificazione". Nel corso della preghiera mariana, il Papa ha pensato anche la commemorazione dei fe ... More

Nuovo ambasciatore del Brasile presso la Santa Sede


La religione è un valore necessario per la formazione integrale della persona. Lo ha ricordato il Papa, parlando al nuovo ambasciatore del Brasile presso la Santa Sede, in occasione della consegna delle Lettere Credenziali. Benedetto XVI ha citato l'accordo tra Chiesa e Stato del 2008. Intesa che nulla toglie alla laicità dello Stato, e vuole essere il riconoscimento che la religione non va relegata alla sfera privata bensì ha un ruolo importante per la crescita della società, come avviene con le opere educative, sanitarie ed assistenziali della Chiesa cattolica. L'insegnamento religioso confessionale nella scuola pubblica -- ha insistito il Papa -- non diminuisce la laicità dello Stato bensì contribui ... More

Garantire la sicurezza del confine

AFRICA/SOMALIA - Continua l'offensiva keniana; denunciate vittime civili provocate da bombardamenti aerei

Mogadiscio (Agenzia Fides) - Continuano le operazioni militari dell'esercito keniano nel sud della Somalia contro i miliziani Shabab, anche con l'impiego di bombardamenti aerei come denunciato da Medici Senza Frontiera. Secondo l'Ong, domenica 30 ottobre aerei keniani hanno colpito un campo di sfollati nei pressi della città di Jilib, nella Somalia meridionale, provocando la morte di 5 civili e il ferimento di altre 45 persone, tra le quali donne e bambini.
Nonostante l'offensiva keniana sia stata presentata come volta a mettere in sicurezza il confine tra i due Paesi, rimane precaria la situazione a Dadaab (località nel Kenya settentrionale al confine con la Somalia dove risiede la più grande comunità di rifugiati del mondo, oltre 400.000 persone). A Dadaab il 12 ottobre sono state rapite due operatrici umanitarie. Per questo motivo le diverse Ong presenti hanno ridotto le loro attività in attesa che siano ristabilite le piene condizioni di sicurezza.
"L'UNHCR può garantire un minino di sicurezza solamente per lo staff basilare che permette di continuare le attività di supporto vitale, ovvero la distribuzione di cibo e l'assistenza medica essenziale. Le operazioni umanitarie devono inoltre far fronte alle piogge torrenziali che continuano a cadere nell'area" dice all'Agenzia Fides, Suzanna Tkalec, operatrice del Catholic Relief Services (CRS), responsabile di Caritas Somalia, a Dadaab.
Anche le operazioni militari risentono delle condizioni meteorologiche, ma il Capo delle Forze Armate keniane ha affermato che le sue truppe rimarranno in Somalia finché sarà necessario per garantire la sicurezza del confine. "Non abbiamo limiti di tempo" ha detto il generale Julius Karangi. I recenti attentati che hanno colpito Nairobi ed altre località keniane, attribuiti agli Shabab, stanno suscitando in Kenya il timore di finire coinvolti nel ginepraio somalo, anche perché la dirigenza degli Shabab ha lanciato appelli ai suoi sostenitori perché effettuino attacchi in Kenya.
Gli Shabab hanno ancora una volta dimostrato la loro capacità di colpire con attentati mortali il 29 ottobre, quando un loro commando ha attaccato una base governativa nella capitale somala, Mogadiscio. (L.M.) (Agenzia Fides 31/10/2011)