martedì 27 settembre 2011

EUROPA/ITALIA - 50 anni di impegno per l'Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau

 

Bologna (Agenzia Fides) - Dal 21 al 23 ottobre 2011 l'Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO) celebrerà il cinquantesimo anniversario della sua fondazione in occasione del XXIII Convegno Internazionale che quest'anno avrà come tema "Esperienze di Speranza". L'intento sarà quello di dare voce ed importanza alle persone che da una situazione di grande difficoltà e disagio hanno trovato la forza e gli strumenti necessari per migliorare la propria vita. Nel contesto di questo convegno, la Rete Italiana Disabilità e Sviluppo (RIDS), organizzerà un workshop sull'impegno dell'Italia nell'attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità in materia di Cooperazione allo Sviluppo. Obiettivo principale sarà il confronto delle pratiche fra i vari protagonisti della cooperazione allo sviluppo, per fornire ai partecipanti informazioni e strumenti sulla Convenzione. Di particolare importanza sarà l'analisi degli strumenti prodotti in materia dall'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU, dall'Unione Europea e dal Ministero degli Affari Esteri italiano. (AP) (27/9/2011 Agenzia Fides)

Mazzolari? Sì,....ma Cesare!

EUROPA/ITALIA - Il Consiglio Episcopale Permanente della Cei ricorda Mons. Mazzolari "tra i più grandi missionari di ogni tempo", le vicende dell'Africa e i cristiani perseguitati

Roma (Agenzia Fides) - "In Africa, com'è noto, è nata la cinquantaquattresima nazione, il Sud Sudan, a cui va la nostra simpatia e la nostra amicizia. Protagonista primario di questa indipendenza è stato un nostro missionario e confratello, S.E. Mons. Cesare Mazzolari: la sua improvvisa morte ha finito per dare ancor più rilievo all'opera di questo straordinario servitore del Vangelo che, per intelligenza e dedizione, è degno di figurare tra i più grandi missionari di ogni tempo". Con queste parole si è espresso il Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), nella sua prolusione ai lavori del Consiglio Episcopale Permanente, pronunciata a Roma nel pomeriggio del 26 settembre. Riferendosi alle diverse "situazioni di angustia" che affliggono il mondo, il Card. Bagnasco ha citato anzitutto il Corno d'Africa "dove una carestia, la peggiore degli ultimi sessant'anni, affligge almeno undici milioni di persone", invitando a "fare di tutto per portare aiuto a queste persone nei loro villaggi e nelle loro città": "Non abbandoniamo questi fratelli, non carichiamo sulla nostra coscienza una nuova ecatombe".
Il Presidente della Cei ha poi rilevato che l'Africa è oggi soggetta a "pressioni e condizionamenti - interni ed esterni - da far temere per un suo realistico futuro di libertà e progresso". Tuttavia ha esortato a "non arrendersi", valorizzando "tanti gesti di novità positiva, che pur non mancano". Quindi ha proseguito: "Auguriamoci che si confermi l'evoluzione pacifica in atto nel Marocco e in Giordania; che la situazione della Siria non degeneri oltre e che si arrivi ad un nuovo equilibrio interno, di garanzia per tutti; che dalla tormentata vicenda bellica che ha interessato la Libia, segnata dall'ombra degli affari, si possa almeno trarre a livello internazionale la consapevolezza che la sovranità di un Paese non può andare contro il diritto alla vita dei suoi cittadini. Queste rivoluzioni hanno comunque assegnato alla ricorrenza decennale dell'11 settembre 2011 un carattere di movimento e di speranza".
Infine, auspicando che il raduno interreligioso di Assisi del 27 ottobre, a venticinque anni dal primo incontro voluto da Papa Wojtyla, "sprigioni per intero le sua potenzialità di bene", il Presidente della Cei ha sottolineato che "ci sentiamo impegnati a pregare" perché raggiunga questo scopo, e questo "è il modo più significativo per solidarizzare con i cristiani perseguitati in vari Paesi, dall'Iraq al Pakistan, dal Vietnam alla Cina". (SL) (Agenzia Fides 27/09/2011)

Le meduse sono riaffiorate

Invasione di meduse nel Golfo di Trieste

lunedì 26 settembre 2011, 15:38 di
Le meduse sono riapparse in grande quantita’ lungo le coste del Golfo di Trieste. Si tratta, conferma il direttore regionale dell’Arpa Giorgio Mattassi, della specie Rhizostoma Pulmo, detta anche ‘botte marina’ per le grandi dimensioni che riesce a raggiungere. ”Le stiamo osservando da Punta Sottile, al confine con la Slovenia, alle foci del Tagliamento -conferma Mattassi- compresa la laguna di Grado e Marano. In totale, lungo un centinaio di km di costa. La specie non e’ urticante, lo sono lievemente solo i filamenti interni, ma nessuno abbraccia una medusa”, scherza Mattassi. Nessun panico pertanto, anche gli ultimi bagni di questo settembre piu’ caldo del solito si possono fare in relativa tranquillita’, sempre che si sappia distinguere le meduse innocue da quelle urticanti, cosa che non e’ da tutti.
Dallo scorso febbraio fino a luglio, riferisce Luisella Milani dell’Arpa, nell’alto Adriatico, oltre la Rhizostoma Pulmo e’ stata avvistata anche un’altra specie, a sua volta piu’ o meno innocua, l’Aurelia Aurita. A giugno i biologi dell’Arpa che monitorano il mare con la barca hanno avvistato nel Golfo di Trieste anche la Chrysaora, che puo’ essere leggermente urticante. ”Probabilmente l’accumulo sotto costa delle meduse di questi giorni, e’ dovuto alle correnti e ai venti”, afferma Paola Del Negro, del Laboratorio di biologia marina dell’Ogs (Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale). Infatti questi organismi non sono in grado di decidere autonomamente i grandi spostamenti. ”Le meduse non erano scomparse -precisa Del Negro- semplicemente la temperatura dell’acqua in superficie per loro era troppo calda, ed erano scese in profondita”’. Ora, la temperatura dell’acqua e’ diminuita e sono riaffiorate.
La presenza di Rhizostoma Pulmo e’ piuttosto frequente in tutto il Nord Adriatico. I biologi ritengono che la ripresa della disfusione di questa medusa nell’Adriatico settentrionale sia legata o al calo dei loro predatori naturali o al fatto che la zona sia favorevole alla riproduzione. Ma la vita delle meduse rimane ancora abbastanza misteriosa. ”Il loro studio e’ difficile”, conferma Del Negro, perche’ non ci sono metodi che consentono di catturarle senza rovinarle. Inoltre, non si sa bene quando e dove si riproducono ed e’ difficile quantificarle. Attualmente gli esperti stanno sviluppando un metodo acustico proprio per quantificarle, metodo che si basa sulla diffusione delle onde radio in mare. Infine, e’ difficile mantenere e fare riprodurre le meduse negli acquari. ”Il loro ciclo di vita nell’acqua e’ rapido, si parla di mesi”, conclude Del Negro.

Opere d'arte a Gerusalemme


Una Via Crucis dipinta da quattordici artisti da mettere a disposizione dei pellegrini, questo il dono dei Cavalieri dell'Ordine del Santo Sepolcro del Veneto alla Custodia, perché "la croce di Cristo è il cuore del messaggio di Gerusalemme" More