giovedì 31 gennaio 2013

Chi ricucirà le relazioni sociali deteriorate?

ASIA/SIRIA - Distrutta una chiesa in Mesopotamia. L'Arcivescovo: "Con la guerra tutti perdono"

Hassakè (Agenzia Fides) - La chiesa siro-ortodossa di Santa Maria e la scuola cristiana di Al-Wahda sono state distrutte a Deir Ezzor, cittadina della Mesopotamia, al centro di scontri che hanno causato un esodo della popolazione civile. Lo riferisce a Fides l'Arcivescovo siro-ortodosso Eustathius Matta Roham, Metropolita di "Jazirah ed Eufrate", spiegando che "è un giorno molto triste per me e per tutta la comunità". Le due strutture sono state colpite e distrutte nel fuoco incrociato fra esercito regolare e gruppi ribelli. La Mesopotomia, notano fonti locali di Fides, sta vivendo "una lenta agonia", e tutta la popolazione civile (arabi, cristiani, curdi, e altri gruppi) sta pagando un prezzo altissimo. L'Arcivescovo Matta Roham nota a Fides: "Questa guerra feroce è prima di tutto una guerra contro la nostra civiltà. E' un conflitto dove tutti perdono, nella distruzione del nostro amato paese. Se i ribelli o il regime pensano di vincere, alla fine, credo ci ritroveremo solo un paese in rovina, con migliaia di orfani, vedove, poveri e soprattutto destabilizzato dall'inimicizia nella società". L'Arcivescovo si rivolge a quanti stanno combattendo: "Chi ricostruirà tutto quanto abbiamo costruito in decenni di duro lavoro? E quanto tempo ci vorrà? Chi ricucirà le relazioni sociali deteriorate? Chiediamo la preghiera di tutti cristiani del mondo, per riavere la pace in Siria". (PA) (Agenzia Fides 31/1/2013)
                La Corte dei conti boccia il bilancio del Comune
San Giorgio di Nogaro: riscontrato un debito superiore a quellodichiarato. Il consigliere Bertoldi chiede chiarimenti al sindaco. Mutui nel mirino
 

mercoledì 30 gennaio 2013

Non c'è quasi il tempo di prendere coscienza

ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo armeno cattolico sul massacro di Aleppo: "ormai ci siamo assuefatti all'orrore quotidiano"

Aleppo (Agenzia Fides) - "L'effetto della condizione in cui viviamo da più di un anno è che ormai ci siamo assuefatti all'orrore quotidiano". Così l'Arcivescovo di Aleppo degli armeni cattolici, Boutros Marayati, descrive all'Agenzia Fides la situazione stravolta vissuta dagli abitanti della metropoli siriana, dove ieri sono stati ritrovati decine di cadaveri di giovani vittime di esecuzioni sommarie collettive. "Ci sono sempre notizie di nuove stragi, c'è il rumore continuo dei bombardamenti, si vive in uno stato di tensione e paura giorno e notte, c'è la fatica per sopravvivere in una quotidianità in cui non si trova nemmeno l'acqua da bere e il carburante per riscaldare le case. Travolti come siamo da tutto questo" spiega a Fides l'Arcivescovo "non c'è quasi il tempo di prendere coscienza delle cose terribili in cui siamo immersi. La strage all'Università di qualche giorno fa, dove abbiamo perso anche la povera suor Rima, sembra già una cosa lontana".
Con l'ormai consueto rimpallo di accuse, i media governativi hanno attribuito la responsabilità della strage alle brigate jihaidiste di Jabhat Al-Nusra, mentre i gruppi della Coalizione d'opposizione hanno parlato di "nuovo terribile massacro perpetrato dal regime". Secondo l'Arcivescovo armeno cattolico di Aleppo, l'impossibilità di verificare le reali dinamiche dei fatti di sangue rende ancora più alienante la condizione delle popolazioni travolte dal conflitto: "Percepiamo che c'è una deformazione di tutte le informazioni. Non ci si può fidare di quello che si sente dire, e non c'è nessuna possibilità di verificare neanche i fatti che accadono a poca distanza dai nostri quartieri. Anche adesso si sentono i rumori delle esplosioni, ma non sappiamo da chi arrivano e contro chi sono dirette. Siamo al centro di una guerra, ma la viviamo come se fossimo al buio, senza capire davvero cosa sta succedendo. Ci chiediamo solo quando e come tutto questo finirà. E preghiamo il Signore, che ci guardi e ci protegga". (GV) (Agenzia Fides 30/1/2013).
Udienza generale di Benedetto XVI: dalla fede modello positivo paternità.
Udienza generale di Benedetto XVI: dalla fede modello positivo paternità
L'amore di Dio è vera paternità, è attenzione per l'umanità, insegnare a rispondere al male con il bene per trasformare la morte in vita. Lo ha ribadito Benedetto XVI nella catechesi dell'udienza generale, dedicata alla paternità di Dio. Un tema difficile da far comprendere oggi, ha notato il Papa, perché a causa dei ritmi di vita, della disgregazione familaire, soprattutto in Occidente, vengono meno i modelli positivi ed educativi di paternità. Tuttavia la fede e il rapporto con Dio aiutano nel percorso di fede e di vita. Noi vorremmo un'onnipotenza divina secondo i nostri schemi mentali e i nostri desideri. Così, davanti al male e alla sofferenza, per molti diventa problematico credere in un Dio Pad ...

Online gli archivi archeologici israeliani


Terrasanta.net | January 21, 2013
 

Nuovo impulso all'Università di Betlemme grazie alla Custodia di Terra Santa

leggi sul sito di Terrasanta.net

martedì 29 gennaio 2013

ASIA/CINA - La Gaudium et Spes e l'Ad Gentes: corso di formazione dell'Anno della Fede della diocesi di Wen Zhou, destinato soprattutto ai laici

Pechino (Agenzia Fides) - La Costituzione Gaudium et Spes ed il Decreto Ad Gentes, due importanti documenti del Concilio Vaticano II, sono stati il tema del secondo Corso di formazione dell'Anno della Fede della diocesi di Wen Zhou, svoltosi il 26 gennaio. Secondo quanto riferito all'Agenzia Fides da Faith dell'He Bei, 430 tra catechisti e laici attivi nella vita parrocchiale, hanno preso parte al corso, insieme a sacerdoti e seminaristi diocesani. Cinque sacerdoti della diocesi hanno spiegato la storia del Concilio, il senso dei due documenti, il Credo, il significato della Croce, e l'Evangelizzazione nell'Anno della Fede. Inoltre, i sacerdoti hanno invitato i catechisti e i laici a "consolidare prima la propria fede, per poterla dare in misura maggiore agli altri. E poi a prendere la propria Croce, mettendo in pratica l'Amore di Dio nella vita". Secondo il Vicario diocesano "ci saranno diversi corsi di formazione destinati ai catechisti e ai laici, perché sono loro i protagonisti della vita della Chiesa, dell'Anno della Fede. Il rilancio della Chiesa dipende dai laici". Il primo corso di formazione si era svolto il 24 novembre 2012, all'apertura dell'Anno della Fede. (NZ) (Agenzia Fides 2013/01/29)

sabato 26 gennaio 2013

r227 youtube Nel deserto di Giuda con i beduini HD.


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ASIA/LIBANO - Il Patriarca Rai indice una giornata di mobilitazione e solidarietà per i profughi siriani "senza distinzioni"

Beirut (Libano) - Domenica 27 gennaio nei conventi, nei santuari e nelle quasi mille parrocchie della Chiesa maronita, si raccoglieranno fondi da destinare alle attività sostenute da Caritas Libano a favore dei profughi siriani che hanno trovato rifugio precario in territorio libanese. La giornata speciale di solidarietà è stata indetta dal Cardinale Bechara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei maroniti, con un appello rivolto a tutti i membri della Chiesa da lui guidata. Anche nelle scuole e nelle istituzioni accademiche legate al Patriarcato si svolgeranno iniziative per convogliare donazioni a favore di tutti i rifugiati siriani, "senza distinzioni".
I profughi siriani registrati in territorio libanese dagli organismi dell'Onu sono circa 220mila. "A dire il vero" spiega all'Agenzia Fides p. Simon Faddoul, Presidente di Caritas Libano "i rifugiati siriani in territorio libanese sono molti di più. Probabilmente hanno superato la cifra dei 400mila. Molti vivono in condizioni disperate, rese ancor più insostenibili dall'inverno rigido di quest'anno". La Caritas libanese - riferisce a Fides p. Faddoul - assiste già direttamente più di 50mila sfollati siriani, distibuendo cibo, vestiti, medicine, stufe per il riscaldamento, prodotti per l'igiene.
Nella domenica di solidarietà con i profughi siriani, secondo le indicazioni del Patriarca, in tutte le liturgie eucaristiche celebrate nelle chiese maronite si pregherà per tutte le vittime del conflitto e per la pace in Siria. Nel suo appello, S. B. Rai invita a pregare per la pace "in Libano, in Siria e in trutti i Paesi arabi", affinché l'Onnipotente "ispiri i responsabili locali e internazionali a cercare vie pacifiche per porre fine alla violenza e alla guerra, trovando soluzioni giuste e non parziali".
Per i cristiani - ricorda il Patriarca - l'aiuto da offrire ai fratelli non risponde solo ad un nobile sentimento umanitario, ma anche all'invito rivolto da Gesù stesso. Il Patriarca - che domenica celebrerà la Messa nella sede patriarcale di Bkerké secondo le intenzioni indicate nell'appello - cita in particolare le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi... Quando lo avete fatto anche per l'ultimo di questi miei fratelli, lo avete fatto per me". (GV) (Agenzia Fides 26/1/2013).

mercoledì 23 gennaio 2013

Benedetto XVI: non temete di andare "controcorrente".
Benedetto XVI: non temete di andare "controcorrente"
Dire "Io credo in Dio" significa fondare su di Lui la mia vita, lasciare che la sua Parola la orienti ogni giorno, nelle scelte concrete, senza paura di perdere qualcosa di me stesso. Lo ha detto il Papa questa mattina, nel corso dell'udienza generale in Aula Paolo VI, davanti a più di 2000 pellegrini, riflettendo sulla professione di fede della Chiesa Cattolica.
Quando affermiamo: "Io credo in Dio", ha spiegato Benedetto XVI, noi diciamo come Abramo: "Mi fido di Te; mi affido a Te, Signore", ma non come a Qualcuno a cui ricorrere solo nei momenti di difficoltà o a cui dedicare qualche momento della giornata o della settimana.
Credere in Dio, ha aggiunto, ci rende portatori di valori che spesso non ...

Pregare per la Terra Santa

ASIA/TERRASANTA - In tremila città di tutto il mondo, domenica la preghiera per la pace in Terra Santa

Roma (Agenzia Fides) - Domenica 27 gennaio, in tremila città di tutto il mondo si pregherà per la pace in Terra Santa nel contesto della V Giornata Internazionale di intercessione, promossa nel 2009 da alcune realtà giovanili cattoliche. Da anni "il popolo della Pace" fa suo l'invito del Santo Padre Benedetto XVI che continua ad incoraggiare gli sforzi di quanti si stanno impegnando per la pace. Il Papa incoraggia "ad adottare decisioni coraggiose in favore della pace e porre fine a un conflitto con ripercussioni negative in tutta la regione medio-orientale, travagliata da troppi scontri e bisognosa di pace e riconciliazione". La Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, secondo gli organizzatori, "è diventata negli anni segno e stimolo per quanti vogliono davvero coltivare questo forte desiderio che nella Terra di Gesù regni quella pace e quella giustizia che può diventare segno di unità e crescita per tutto il mondo". Per aderire alla Giornata inviare una mail a ufficiostampa@papaboys.it comunicando la città, il nome della chiesa e l'orario della celebrazione. (SL) (Agenzia Fides 23/01/2013)

lunedì 21 gennaio 2013

Sherry Rehman oggi ambasciatore pakistano negli Stati Uniti

ASIA/PAKISTAN - Difese Asia Bibi: l'Ambasciatore Sherry Rehman sotto processo per blasfemia

Lahore (Agenzia Fides) - Sherry Rehman, parlamentare musulmana del Pakistan People's Party e oggi ambasciatore pakistano negli Stati Uniti, sarà processata per blasfemia: lo ha deciso la Corte Suprema, con un clamoroso pronunciamento che riapre il dibattito sulla legge sulla blasfemia in Pakistan. La donna fu denunciata nel febbraio 2011 da Faheem Akhtar Gull, commerciante di Multan, che la accusava di aver commesso blasfemia durante un talk-show su Dunya TV. Nel dibattito televisivo, la Rehman aveva difeso Asia Bibi e aveva spiegato la sua proposta, presentata al Parlamento pakistano, di revisione della legge sulla blasfemia, al fine di prevenirne gli abusi. Ma, dopo le polemiche seguite agli omicidi di Salman Taseer e di Shahbaz Bhatti, la Rehman, in pericolo di vita, aveva ritirato la mozione. La polizia di Multan l'aveva scagionata, un tribunale di Lahore aveva respinto la denuncia di Akhtar Gull e la vicenda sembrava conclusa. Ora invece, nel ricorso presentato alla Corte Suprema, i giudici hanno dichiarato l'ammissibilità delle accuse. Il collegio dei giudici Anwar Zaheer Jamali e Ejaz Afzal Khan ha accolto il ricorso, imponendo al Capo della Polizia di Multan, Amir Zulifqar, di registrare ufficialmente il caso di blasfemia (con un First Information Report) un caso sulla base dell'articolo 295c del Codice penale, che punisce con la pena capitale o il carcere a vita il vilipendio al Profeta Maometto. La donna sarà dunque processata.
Fonti di Fides notano che gli estremisti intendono far passare l'idea di definire "blasfemo", e dunque di poter incriminare, chiunque si opponga o metta in discussione la legge sulla blasfemia. Sherry Rehman, prima dell'incarico diplomatico, era Presidente del "Jinnah Institute" di Karachi, istituto di ricerca formato da intellettuali musulmani liberali, promotore dei diritti umani e della legalità, intitolato al fondatore del Pakistan, Ali Jinnah. In un Rapporto inviato a Fides, e pubblicato un anno fa, l'Istituto notava che Asia Bibi era stata giudicata da un tribunale "sotto evidenti pressioni di islamici estremisti", e "per una vendetta personale". Inoltre metteva in luce una palese irregolarità procedurale: nelle indagini e negli interrogatori preliminari, condotti dalla polizia dopo la denuncia, Asia Bibi non ha avuto un avvocato, per questo tutto il processo potrebbe essere invalidato. Il Jinnah Institute riferisce che, sin dal principio, la vicenda giudiziaria di Asia Bibi è stata viziata da irregolarità e strumentalizzazioni (vedi Fides 15/9/2011). Un altro rapporto dell'istituto, intitolato "A Question of Faith" (vedi Fides 6/6/2011), nota l'aumento costante della violenza contro le minoranze religiose in Pakistan, affermando che i cristiani "sono le prime vittime delle persecuzioni". Una questione, si afferma, che il governo deve affrontare per garantire la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel paese. (PA) (Agenzia Fides 19/01/2013)

domenica 20 gennaio 2013

Campionati italiani U17 e U20

PalaIndoor da finali



Scherma - Cambiano sede i Campionati italiani U17 e U20 che, da Belluno, si spostano a Udine. In pedana i migliori talenti italiani. 10 gli atleti del Fvg

Benedetto XVI: Chiesa ha sempre bisogno di purificazione.





Benedetto XVI: Chiesa ha sempre bisogno di purificazione



Con le nozze di Cana, raccontate dal Vangelo di questa domenica, Gesù si rivela lo sposo messianico, venuto a stabilire una nuova allenza con il suo popolo. E la Chiesa è destinata a questo compito. Lo ha spiegato Benedetto XVI parlando ai fedeli prima della recita dell'Angelus. La Chiesa, tuttavia, ha aggiunto il Papa, è formata da esseri umani, dunque sempre bisognosa di purificazione. E una delle colpe è quella relative alle divisioni storiche tra i cristiani. Riferendosi a questo tema Benedetto XVI ha osservato che siamo nel pieno dell'annuale Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani ed è nostro compito superare come fratelli in Cristo ogni tipo di ingiusta discriminazione. Il Papa ha infi ...

sabato 19 gennaio 2013

Documentari a Torviscosa

Torviscosa: doppio appuntamento coi documentari friulani Eventi a Udine
Doppio appuntamento a Torviscosa con la produzione documentaristica friulana
Udinetoday ci descrive i documentari locali su Torviscosa con orari e calendario

Potrebbe interessarti: http://www.udinetoday.it/eventi/cinema/documentari-friulani-torviscosa-21-25-gennaio-2013.html
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Grazie Don Arrigo!

«Chiediamo scusa a mons. Battisti»   versione testuale
Il ricordo del suo segretario, don Zucchiati in occasione della Messa di suffragio

UDINE (18 gennaio, ore 9) - “Chiedo perdono a mons. Alfredo, a nome di tutto il clero friulano, per tutte le volte che noi preti lo abbiamo trattato male”. Si è chiusa con queste parole di don Arrigo Zucchiatti, segretario di mons. Battisti nei primi 9 anni del suo episcopato nella Chiesa Udinese, la S. Messa di suffragio celebrata ieri sera nel Duomo di Tricesimo nel 1° anniversario della  morte della morte dell’Arcivescovo del terremoto, avvenuta il 1° gennaio 2012. “Le poche volte che perdeva le staffe – ha ricordato don Zucchiati -, mons. Battisti chiedeva sempre quasi subito perdono alla persona interessata, ed era particolarmente addolorato quando questo succedeva con i sacerdoti. Tanto che, molte volte lo ho “sgridato”: “Non può chiedere scusa sempre”. Invece, negli anni che sono stato accanto a lui, ho visto diversi sacerdoti trattarlo male, ma non ho mai sentito nessuno pubblicamente chiedergli scusa. Per questo – ha concluso don Zucchiatti – lo faccio io ora a nome di tutto il clero friulano”.
Nell’omelia – concelebrata da una ventina di sacerdoti -, il successore di don Zucchiatti, lo “storico”segretario don Luciano Liusso, ha tratteggiato le caratteristiche dell’essere sacerdote e vescovo incarnate da mons. Battisti, citando diversi brani del libro “Confessioni di un Vescovo”, che contiene le sue memorie dalla nascita fino al 1988 scritte da lui stesso. Il volume è in distribuzione al puro prezzo di costo.
 

venerdì 18 gennaio 2013

Notizie dalla guerra del Mali

AFRICA/MALI - L'esercito annuncia la riconquista di Konna; in arrivo i primi soldati africani

Bamako (Agenzia Fides) - L'esercito maliano ha annunciato oggi, 18 gennaio, di aver preso il controllo totale di Konna, la città nel centro del Mali, la cui conquista da parte dei ribelli jihadisti ha provocato l'intervento militare francese la scorsa settimana. Come spiega all'Agenzia Fides don Edmond Dembele, Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Mali, "le truppe francesi e maliane erano entrate ieri a Konna, ma l'esercito non è stato ancora in grado di annunciare fino ad oggi di aver preso il controllo completo della città, perché si temeva la presenza di sacche di resistenza e di mine. Sono state quindi prese delle misure di sicurezza per evitare brutte sorprese, ed oggi sembra che la città sia nel pieno controllo delle forze militari regolari".
Nell'ovest del Paese, continuano le operazioni dell'esercito francese per riconquistare Diabali, caduta sotto il controllo degli jihadisti. In queste ore sono giunti inoltre i primi militari della Missione di Sostegno al Mali (MISMA), la forza inviata dalla Comunità degli Stati dell'Africa Occidentale (CEDEAO). Si tratta di circa 250 militari nigeriani e togolesi. La MISMA dovrebbe arrivare a comprendere 3.000 soldati che avranno il compito di appoggiare le forze maliane per riconquistare il nord.
"Nonostante i combattimenti, nella capitale, Bamako, la popolazione vive nella calma, anche se tutti continuano a seguire le notizie che provengono dai campi di battaglia. Il traffico è ordinario e i servizi pubblici funzionano regolarmente, polizia e gendarmeria hanno però intensificato i controlli e le misure di sicurezza" conclude don Dembele. (L.M.) (Agenzia Fides 18/1/2013)

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AFRICA/MALI - "Aprire subito corridoi umanitari per soccorrere i civili": appello dell'Arcivescovo di Bamako

Bamako (Agenzia Fides) - Occorre aprire subito dei corridoi umanitari per permettere di inviare aiuti alle popolazione prive di cibo e di medicinali. È l'appello lanciato da Sua Ecc. Mons. Jean Zerbo, Arcivescovo di Bamako e Presidente di Caritas Mali, tramite la Caritas Internationalis. In una nota inviata all'Agenzia Fides, Mons. Zerbo afferma: "è iniziato un nuovo periodo di sofferenza per la popolazione del Mali. Accogliamo con gioia qualsiasi aiuto per aiutare il crescente numero di sfollati e rifugiati. Queste persone hanno bisogno di cibo, acqua potabile, kit per l'igiene personale, medicinali antimalarici ed altri materia per far fronte alle necessità di base mentre la situazione sta peggiorando. Siamo nella stagione fredda, ed è anche umido. Questo rende la situazione umanitaria ancora più complicata".
Nella nota di Caritas Internazionalis si stima che siano circa 400.000 le persone fuggite dal nord del Mali e dalle zone dei combattimenti, per rifugiarsi nel sud o nei Paesi vicini. "Le cifre precise degli sfollati e dei rifugiati sono difficili da accertare perché la gente continua a muoversi" dice a Fides don Edmond Dembele, Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Mali. "Caritas Mali è mobilitata da tempo ma ha mezzi limitati. Già a partite da aprile 2012 aveva donato alcune tonnellate di cereali e di medicinali alle popolazione del nord occupato dagli islamisti, oltre ad essersi attivata per aiutare gli sfollati che si trovano a Bamako e in altre città del sud" afferma don Dembele. "Effettivamente, come afferma Mons. Zerbo, la situazione umanitaria già drammatica si è aggravata nell'ultima settimana con l'avvio dei combattimenti. Occorrono con urgenza aiuti internazionali" conclude il sacerdote. (L.M.) (Agenzia Fides 18/1/2013)

giovedì 17 gennaio 2013

A UN ANNO DALLA SCOMPARSA, S. MESSA A TARCENTO
In un libro le memorie di mons. Battisti   versione testuale
Il segretario, don Liusso, ha raccolto i diari del Vescovo in un volume

TARCENTO (17 gennaio, ore 18) - Sembra ieri, eppure dall’improvvisa scomparsa di mons. Alfredo Battisti è ormai trascorso un anno. Una Santa Messa in suo ricordo sarà celebrata oggi alle ore 20, nel duomo di Tricesimo, proprio nel giorno in cui avrebbe compiuto 88 anni. E in questa ricorrenza – in cui si rinnova  la nostalgia per l’uomo che accompagnò il Friuli nella sua prova più tremenda, quella del sisma del 1976, – arriva, prezioso, il libro che raccoglie i suoi diari e che nelle prossime settimane sarà distribuito in tutte le foranie. A curare l’edizione di «Le confessione di un Vescovo», questo il titolo del volume, non poteva che essere don Luciano Liusso, che nel 1982 entrò a far parte di quella che mons. Battisti amava chiamare «la mia famiglia», diventando suo segretario personale.
 
Nel numero di «la Vita Cattolica» in uscita oggi, alcuni passi del volume e un'intervista con don Liusso che descrive il libro, «in cui prendono forma tutti i valori in cui mons. Battisti credeva e che, con questo scritto, ha voluto trasmetterci».

Hassakè, capoluogo della Mesopotamia (Siria Orientale)

ASIA/SIRIA - Appello dalla popolazione della Mesopotamia, abbandonata a se stessa

Hassakè (Agenzia Fides) - Hassakè, capoluogo della Mesopotamia (Siria Orientale), è una città fantasma, isolata dal resto del mondo. La popolazione soffre il freddo, non ha carburante, l'acqua scarseggia, c'è solo un'ora di elettricità al giorno. Oltre 25mila cristiani (siro-ortodossi, siro-cattolici, caldei, armeni) assiepati nella città, molti dei quali rifugiati dalle aree circostanti, lanciano un allarme per la sopravvivenza tramite alcuni messaggi pervenuti all'Agenzia Fides.
Dopo l'appello diffuso due mesi fa dai tre Vescovi della regione, che "lanciavano un SOS per evitare la catastrofe" (vedi Fides 23/11/2012), "nulla è stato fatto: nessuno si cura della popolazione stremata di Hassake, che ha urgente bisogno di aiuti umanitari", ribadiscono i Presuli. I Vescovi, come il siro-cattolico Mons. Jacques Behnan Hindo e il siro-ortodosso Mons. Matta Roham, stanno intensificando i contatti con gli altri leader cristiani siriani e con le organizzazioni umanitarie, ma la riposta che ricevono non lascia spiragli: "E' impossibile portare aiuti ad Hassakè perchè è troppo pericoloso e mancano le minime condizioni di sicurezza".
Dopo la città di Tall Tamr, la regione è infestata da gruppi islamisti e terroristi che impongono numerosi posti di blocco sulle strade. Si tratta dei militanti di "Jubhat el Nosra", fazione salafita che anche gli Stati Uniti hanno di recente inserito nela lista nera dei "gruppi terroristi". A loro si aggiungono banditi comuni che compiono rapine, razzie, sequestri, saccheggi, anche in città. La popolazione "sta morendo lentamente, abbandonata a se stessa", nota a Fides p. Ibrahim, prete cristiano residente ad Hassakè.
"La popolazione soffre la fame e vive nel terrore" racconta. "Ogni giorno, alle 3 del pomeriggio, scatta una sorta di coprifuoco, perchè per le strade scorrazzano gruppi armati. Si susseguono i sequestri, a volte con richiesta di riscatto, a volte no. Nei giorni scorsi due fratelli della famiglia Bashr e due giovani della famiglia Fram sono stati uccisi a bruciapelo per strada. I giovani cristiani sono minacciati e terrorizzati, al 90% sono fuggiti dalla città. Se i giovani se ne vanno, a cosa serviranno le nostre chiese?", dice sconsolato.
Secondo quanto racconta all'Agenzia Fides Georgius, studente universitario cristiano che ha la famiglia ad Hassakè e che da pochi giorni si è rifugiato in Libano, "i miliziani con le bandiere nere del gruppo Jubhat el Nosra hanno preso di mira tutti i giovani nati fa il 1990 e il 1992. Li cercano, li accusano di essere militari in servizio di leva, li uccidono a sangue freddo. Vogliono terrorizzare i giovani per impedire di arruolarsi". La popolazione di Hassakè, allo stremo delle forze, riferisce Georgius, "teme l'assalto finale alla città che potrebbe causare l' esodo definitivo dei cristiani da Hassakè". (PA) (Agenzia Fides 17/1/2013)
LUNGO IL FIUME GIORDANO SUI PASSI DI GESU'.




LUNGO IL FIUME GIORDANO SUI PASSI DI GESU'

Messaggero su Torviscosa...novità

Nuova industria della chimica a Torviscosa


mercoledì 16 gennaio 2013

Benedetto XVI: Cristo mediatore e pienezza della Rivelazione.
Benedetto XVI: Cristo mediatore e pienezza della Rivelazione
"Se vogliamo vedere il volto di Dio, quel volto che dà senso, forza e serenità al nostro cammino, dobbiamo seguire Cristo". Ai fedeli radunati in aula Paolo VI per la tradizionale udienza generale del mercoledì, il Papa ha sottolineato che l'intera esistenza "deve essere orientata all'incontro" con Cristo, "e, in essa, un posto centrale lo deve avere anche l'amore al prossimo, quell'amore che, alla luce del Crocifisso, ci fa riconoscere il volto di Gesù nel povero, nel debole, nel sofferente". "Gesù -- ha chiarito Benedetto XVI -- ci mostra il volto di Dio e ci fa conoscere il nome di Dio". Il Signore, infatti, attraverso la storia della salvezza, si rivela progressivamente all'uomo e lo fa da principio ...

Il Natale Ortodosso

telepaceholylandtv has uploaded 919 lungo Betlemme festeggia il Natale ortodosso HD youtube.




domenica 13 gennaio 2013

Foglio Parrocchiale della domenica 13 Gennaio 2013

ANGELUS 2013-01-13.




ANGELUS 2013-01-13
by vatican
Benedetto XVI: oggi essere cristiani è "fuori moda".
Benedetto XVI: oggi essere cristiani è "fuori moda"
Questa mattina, nella splendida cornice della Cappella Sistina, nella festa del Battesimo di Gesù, il Papa ha conferito il primo sacramento della vita cristiana a 20 bambini, figli di dipendenti vaticani. Nell'omelia, rivolgendosi ai padrini e alle madrine, ha sottolineato che, oggi "non è facile manifestare apertamente e senza compromessi ciò in cui si crede", di fronte ad una società "che considera spesso fuori moda e fuori tempo coloro che vivono della fede in Gesù".
Sull'onda di questa mentalità, ha aggiunto Benedetto XVI, anche tra i cristiani può esserci il rischio di intendere il rapporto con Gesù "come qualcosa che mortifica la propria realizzazione personale", come un limite alla nostra li ...

Beato Odorico da Pordenone

Carmine in festa per il Beato Odorico   versione testuale
Lunedì 14 gennaio la comunità udinese celebra con l'Arcivescovo
la festa liturgica del grande missionario che fu «ponte» con l'Oriente


UDINE (11 gennaio, ore 14.40) - Ponte tra oriente e occidente, testimonianza viva di apertura alla diversità culturale e al dialogo. È attraverso questi tratti che hanno caratterizzato la sua vita che per la parrocchia udinese del Carmine il Beato Odorico del Friuli – il francescano evangelizzatore della Cina – continua ad essere un riferimento profondo. Così anche quest’anno la comunità parrocchiale celebrerà la festa liturgica di questo grande missionario – le cui spoglie si conservano nella chiesa di via Aquileia in un’artistica urna trecentesca (nella foto) – con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, che si terrà lunedì 14 gennaio alle ore 18.30 e che vedrà la presenza di una rappresentanza pastorale della Diocesi di Pordenone, dei Frati Conventuali di Padova, delle autorità civili della città, dei parroci urbani e di tanti devoti del Beato, parrocchiani e non. Significativa inoltre la presenza delle comunità indiana, filippina e cinese, tre paesi importanti nella missione del Beato Odorico: nel paese di Tana, vicino a Bombay fra Odorico prese con sé i resti di 4 frati francescani massacrati, che portò sempre con sé nella sua missione; a Bolinao fece tappa in seguito ad un naufragio e celebrò la prima Messa della storia delle Filippine; a Pechino rimase per 3 anni operando nell’annuncio evangelico.

Festa non solo al Carmine, domenica 13 gennaio alle ore 18 nel duomo di Pordenone sarà infatti celebrata una S. Messa da mons. Guido Genero, vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine e presidente della Commissione per la canonizzazione e il culto del Beato Odorico, di cui fanno parte rappresentanti di Udine, Pordenone e dei Frati conventuali postulatori della causa di canonizzazione. La Commissione ha lavorato alacremente per le iniziative del 13 e 14 gennaio per suscitare tra le due comunità un forte senso di comunione. Infine, la ricorrenza festosa del Beato continuerà domenica 20 gennaio alle ore 17 nella chiesa del Carmine con presentazione del restauro del dipinto raffigurante «Il beato Odorico benedice la folla» di Francesco Grillo.

venerdì 11 gennaio 2013

Una piccola comunità cinese

ASIA/CINA - Una piccola comunità della diocesi di Feng Xiang diventa riferimento per l'evangelizzazione

Feng Xiang (Agenzia Fides) - La parrocchia di Nan Guan del decanato di Bao Ji, nella diocesi di Feng Xiang della provincia dello Shaan Xi, è una piccola comunità composta da circa 200 fedeli, ma dimostra capacità notevoli per l'evangelizzazione, dal momento che ha visto 45 battezzati nell'anno appena concluso. Sua Ecc. Mons. Lucas Li Jing Feng, Vescovo novantenne della diocesi di Feng Xiang, visita spesso la parrocchia per incoraggiare i fedeli alla missione dell'evangelizzazione. Secondo quanto riferito all'Agenzia Fides da Faith dell'He Bei, a Natale Mons. Li ha amministrato il Battesimo a 10 catecumeni della parrocchia, davanti a migliaia di fedeli venuti da tutta la diocesi, durante la Messa solenne della notte di Natale, che è stata seguita da oltre un'ora di processione della luce. Nella solennità dell'Assunzione di Maria, Mons. Li ha conferito il sacramento della Cresima a 8 fedeli e il Battesimo a 4 catecumeni. A Pasqua ha battezzato 9 persone. Secondo il Vescovo, la parrocchia è piccola, "ma ormai è un punto di riferimento dell'evangelizzazione per la diocesi", ed ha promesso: "verrò più spesso da voi per incoraggiare la vostra missione ed anche per dare un esempio alle altre comunità ecclesiali di base, soprattutto nell'Anno della Fede". I gruppi della missione giovanile, della caritas e dei catechisti sono particolarmente attivi. (NZ) (Agenzia Fides 2013/01/11)

giovedì 10 gennaio 2013

Intrappolati in Siria

ASIA/SIRIA - Una comunità cristiana intrappolata e ridotta allo stremo a Nord di Aleppo

Aleppo (Agenzia Fides) - Circa mille fedeli cristiani, fra greco-ortodossi e cattolici latini, sono intrappolati nel piccolo villaggio di Yaakoubieh, tutto cristiano, a Nord di Aleppo. Ridotti allo stremo, senza cibo, senza elettricità, in mancanza dei beni di prima necessità, si trovano nel bel mezzo di pesanti combattimenti fra forze lealiste e gruppi di opposizione. Sono impossibilitati a lasciare il villaggio e "sono in condizioni disastrose, dove rischiano l'estinzione". E' l'allarme lanciato, tramite l'Agenzia Fides, dal frate francescano p. François Kouseiffi OFM cap, parroco della chiesa di San Francesco ad Hamra (Beirut), che si occupa della cura e dell'assistenza di circa 500 rifugiati siriani. I profughi hanno riferito a p. Kouseiffi la tragica situazione del villaggio di Yaakoubieh, da cui molti provengono, e dove restano molti dei loro parenti. Prima della guerra nel villaggio vivevano circa 3.000 cristiani fra armeni, ortodossi e cattolici, ora sono quasi tutti fuggiti. Nel villaggio ci sono tuttora delle suore francescane che, riferisce il frate, condividono la sorte dei civili. "La situazione è molto grave. I fedeli sono intrappolati. Stiamo cercando in tutti i modi di aiutarli a venire in Libano. Nei giorni scorsi alcuni nostri emissari sono partiti per recarsi là, ma il tragitto è pericolosissimo e, dopo oltre una giornata di viaggio via terra, sono giunti ad Aleppo. I contatti i con i cristiani rimasti sono sporadici. Hanno lanciato l'allarme per la loro sopravvivenza. Rischiano di morire nel silenzio generale".
I cristiani siriani pagano il prezzo della destabilizzazione del paese e soffrono come gli altri cittadini siriani ma, come le altre minoranze, sono i gruppi più vulnerabili. Sui circa quattro milioni di rifugiati siriani, i cristiani siriani sono circa 500mila, dei quali 25mila si trovano in Libano. Nei giorni scorsi, ricorda p. Kouseiffi, "l'ondata di gelo ha reso le loro condizioni molto più difficili: siamo in piena emergenza umanitaria. Raccontano il loro dramma, le loro speranze, e sognano un futuro migliore per il loro paese". (PA) (Agenzia Fides 10/1/2013)

mercoledì 9 gennaio 2013

Zaatari

ASIA/GIORDANIA - Il direttore della Caritas: rivolta nel campo di Zaatari, devastato dalla tormenta; per fuggire i profughi scelgono di tornare in Siria

Amman (Agenzia Fides) - Le tempeste di neve, vento e pioggia gelida abbattutesi sul Regno hashemita hanno avuto effetti devastanti sul campo profughi di Zaatari, nel deserto giordano, dove vivono ammassati in una situazione sempre più intollerabile 50mila dei rifugiati fuggiti dalla guerra civile siriana. "Le tormente - riferisce all'Agenzia Fides Wael Suleiman, direttore di Caritas Giordania - hanno distrutto almeno 500 tende del campo. In mezzo al deserto, i profughi vivono una condizione ormai insostenibile, in cui c'è da diventare pazzi. Non abbiamo ancora notizie di morti, ma certo in molti si sentiranno male e avranno bisogno di essere curati. Alcuni hanno ripreso la via della Siria. Preferiscono i rischi di un Paese dilaniato della guerra alla prospettiva di veder morire i propri bambini nell'inferno del campo profughi".
Dopo tre giorni di pioggia e neve, il fango ha travolto le tende che ospitano i rifugiati, comprese quelle dove vivevano bambini e donne incinte. Nel pomeriggio di martedì 8 gennaio, alcuni profughi esasperati hanno attaccato con pietre e bastoni il personale dell'Onu e delle organizzazioni locali coinvolto nella gestione del campo. "La situazione è esplosiva. Da tempo sosteniamo che il campo di Zaatari andrebbe chiuso. Ma l'apertura di una nuova struttura nell'area di Zarqa, data sempre per imminente, viene di volta in volta rinviata" spiega a Fides Suleiman.
La Caritas, che non è coinvolta nella gestione diretta del campo di Zaatari, davanti alla drammatica situazione climatica ha distribuito negli ultimi giorni coperte, stufe e cibo caldo a 30mila famiglie di profughi. Ma le iniziative di soccorso messe in campo in Giordania appaiono in affanno davanti a un'emergenza umanitaria che si dilata di giorno in giorno. "Se parliamo con quelli del governo - racconta a Fides il direttore di Caritas Giordania - ci dicono che la questione dei rifugiati non è di loro competenza diretta. Se andiamo dai funzionari dell'Onu, ci dicono che le risorse sono limitate e non si può operare meglio di così. Intanto le cose peggiorano, e rischia di saltare tutto". I siriani espatriati in Giordania sono più di 280mila. E la cronicizzazione del conflitto lascia prevedere un nuovo afflusso massiccio di profughi nei primi mesi del 2013 appena iniziato. (GV) (Agenzia Fides 9/1/2013)

le nostre relazioni, specialmente quelle più importanti, siano guidate dalla gratuità e dall'amore.

Benedetto XVI: guidati dal mistero dell''Incarnazione.




Benedetto XVI: guidati dal mistero dell''Incarnazione


Il mistero dell'Incarnazione sta ad indicare che Dio non ha donato qualcosa, ma ha donato se stesso nel suo Figlio Unigenito. Troviamo qui il modello del nostro donare, perché le nostre relazioni, specialmente quelle più importanti, siano guidate dalla gratuità e dall'amore. Lo ha ribadito Benedetto XVI, nella catechesi dell'udienza generale, dedicata a riflettere sul mistero dell'Incarnazione e sul significato non consumistico del donare. Con l'Incarnazione del Figlio di Dio avviene una nuova creazione, che risponde in modo completo alla domanda su chi sia davvero l'uomo. Solo in Gesù -- ha notato il Papa -- si manifesta compiutamente il progetto di Dio sull'essere umano: Egli è l'uomo definitivo secon ...

martedì 8 gennaio 2013

La morte di Mons. Chen Shizhong: il dono di perdonare i peccati

http://www.asianews.it/files/img/CHINA_-_Msgr_Chen_of_Yibin.jpgASIA/CINA - La morte di Mons. Chen Shizhong: durante i lavori forzati aveva ricevuto il dono di perdonare i propri nemici
  

Yibin (Agenzia Fides) - Il 16 dicembre 2012 è deceduto Sua Ecc. Mons. Giovanni Chen Shizhong, Vescovo della diocesi di Yibin (Suifu), nella provincia di Sichuan (Cina Continentale). Il Presule aveva 95 anni. Era nato nel 1917 da una famiglia cattolica. A dieci anni aveva cominciato il suo percorso vocazionale nel seminario minore di Yibin, proseguendolo con la formazione filosofica e teologica presso il seminario dell'Annunciazione. Nel 1947 era stato ordinato sacerdote e aveva lavorato come parroco. Negli anni '50 e durante la Rivoluzione Culturale era stato dapprima imprigionato e poi condannato ai lavori forzati come contadino. Al riguardo, alcuni mesi fa egli confidava a un fedele che in quella dura esperienza aveva ricevuto il dono di perdonare i propri nemici.
Nel 1985 venne consacrato vescovo e nel 1988 fu nominato Rettore del Seminario Regionale del Sichuan, incarico che lasciò l'anno successivo per motivi di salute. Tornato alla guida della diocesi di Yibin, vi rimase per più di vent'anni. Il 30 novembre 2011, seriamente malato, consacrò il Rev. Pietro Luo Xuegang come Coadiutore per la sede di Yibin.
Mons. Giovanni Chen Shizhong, ultimo anziano Vescovo del Sichuan, è ricordato per l'opera di formazione di sacerdoti e di religiose. Grazie a lui, negli anni '80 e '90 le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata ripresero in tutta la Provincia. Dalle sue mani hanno ricevuto l'ordine sacro oltre 30 presbiteri, garantendo così la sopravvivenza e lo sviluppo della Chiesa in una regione, che fu caratterizzata da un duro maoismo e nella quale le asprezze e le persecuzioni della Rivoluzione Culturale hanno fortemente segnato la società e la vita della Chiesa stessa.
I funerali di Mons. Chen, celebrati il 18 dicembre nella cattedrale di Yibin, sono stati presieduti da Sua Ecc. Mons. Luo Xuegang. Ha concelebrato anche S.E. Mons. Paolo He Zeqing, Vescovo di Wanxian. Alla Santa Messa erano presenti i sacerdoti, le religiose e molti fedeli della Diocesi. La salma di Mons. Chen è stata poi tumulata nel cimitero cattolico, vicino al Seminario diocesano. La diocesi di Yibin conta 9 sacerdoti, 7 religiose e 40.000 cattolici. (Agenzia Fides 8/01/2013)

Due articoli sull'India

ASIA/INDIA - I cristiani: No a pena di morte e castrazione chimica per gli stupratori; Sì all'educazione sessuale nelle scuole

Mumbai (Agenzia Fides) - "No" alla pena di morte e alla castrazione chimica per gli stupratori: è quanto chiedono i gruppi laicali cattolici indiani intervenendo nel dibattito sulla nuova legge per prevenire e punire il reato di stupro, all'esame del governo indiano. Una nuova legge per il reato di stupro - in India poco considerato per una cultura ancestrale che nega la dignità alla donna - è nell'agenda dell'esecutivo, dopo il clamoroso caso di una ragazza di 23 anni, violentata e malmenata da un gruppo di cinque giovani a Delhi, il 16 dicembre scorso, e poi morta il 29 dicembre. L'episodio ha destato sconcerto sul piano internazionale, riportando a galla la annosa questione della tutela della dignità della donna in India, tema da sempre caro ai cristiani.
In una nota inviata all'Agenzia Fides, il "Catholic Secular Forum" (CSF), movimento laicale cattolico con sede a Mumbai, a capo di una piattaforma di altre associazioni cristiane, ricorda che "la pena di morte e la castrazione chimica non sono parte della posizione della Chiesa". In un memorandum inviato al governo indiano, i movimenti cristiani esortano l'esecutivo a rendere obbligatoria l'educazione sessuale nelle scuole pubbliche, di ogni ordine e grado, per evitare l'insorgere di comportamenti sessualmente deviati nei giovani. Per far calare il reato di stupro, "occorre cambiare la mentalità degli studenti durante gli anni della formazione", nota e "porre l'accento sulle pari dignità fra uomo-donna".
In materia di prevenzione, si domanda uno sforzo anche alle Chiese cristiane, notando l'urgenza di "una educazione alla sessualità, al rispetto della corporeità come dono di Dio, al rispetto verso le bambine, sin dai primi anni del catechismo, e per gli alunni delle scuole cristiane". I movimenti laicali hanno inviato una lettera alla Conferenza Episcopale dell'India segnalando un programma educativo già messo in atto dall'Arcidiocesi di Ernakulam-Angamaly, della Chiesa siro-malabarese, in Kerala, chiedendo che venga esteso a tutte le diocesi. Si tratta del programma di educazione sessuale "Enlight", rivolto ai preadolescenti e adolescenti che frequentano le classi di catechismo, a partire dai 10 anni di età. "E' necessario farlo, visto l'aumento dei casi di abusi sessuali, stupri e delitti contro le donne nella società indiana", nota il CSF, affermando la necessità di educare i bambini su tali temi "soprattutto alla luce di internet e dei resoconti diffusi dai mass-media". Tale impegno potrebbe avere un impatto perché esistono 15.000 fra scuole e istituti educativi gestiti solo dalla Chiesa cattolica nel paese, in circa 200 diocesi.
Come riferito a Fides dalla Chiesa locale, il programma educativo "Enlight" si avvale di uno staff di psicologi e consulenti cristiani. Questi, con supporti audiovisivi, introducono i bambini alla visione cristiana della sessualità e del corpo umano, ai cambiamenti biologici nel corpo di un adolescente durante la pubertà, all'attrazione sessuale uomo-donna. Un segmento specifico si occupa, poi, dei rischi e delle trappole dei social network, delle chat e dei telefoni cellulari. Come appreso da Fides, i bambini che lo hanno seguito, "risultavano confusi su concetti come omosessualità, matrimoni gay, sesso prima del matrimonio, contraccezione, aborto, incesto e stupro". Il fine ultimo del programma è spiegare che la sessualità è un dono di Dio. (PA) (Agenzia Fides 8/1/2013)

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ASIA/INDIA - Un sacerdote: "I leader religiosi smuovano le coscienze contro lo stupro"

Bhopal (Agenzia Fides) - "I leader religiosi, di tutte le comunità, devono svolgere un ruolo importante nel risvegliare la coscienza delle persone, nella società, contro lo stupro. Sono chiamati a lavorare per migliorare la dignità della donna nella società. E soprattutto per risvegliare il senso di uguaglianza fra uomini e donne, le pari opportunità e la parità di ruolo nella famiglia e nella società". Con tali parole, espresse all'Agenzia Fides, p. Anand Muttungal, sacerdote cattolico, portavoce della Conferenza Episcopale degli stati di Madhya Pradesh e Chattisgarh, in India Centrale, risponde al guru induista Asaram Bapu, il quale ha sostenuto pubblicamente la "colpa" della giovane studentessa stuprata e morta il 29 dicembre scorso in seguito a percosse e violenza sessuale.
P. Muttungal, anche coordinatore locale della Commissione Nazionale per le Minoranze in Madhya Pradesh, ricorda che, secondo i dati del "National Crime Records Bureau", in India ogni 22 minuti avviene uno stupro e questo dato tiene conto solo dei casi segnalati alla polizia. Per fermare il fenomeno dello stupro, prosegue, "occorre uno sforzo comune di tutte le istituzioni nella società indiana, soprattutto per risvegliare le coscienze".
P. Muttungal spiega a Fides: "Il caso della giovane 'Amanat' (così chiamata con un termine urdu che significa "tesoro", ndr) ha portato una nazione intera a chiedere giustizia per le vittime dei casi di stupro. Si potrebbe creare un forum per unire uomini e donne che diventino attivisti per sensibilizzare a livello sociale, capillarmente, contro lo stupro, offrendo assistenza alle vittime. Anche i genitori, nelle famiglie, dovranno assumere un ruolo attivo nell'educazione dei figli, insegnando il rispetto verso le ragazze. Deve diventare parte integrante del curriculum scolastico insegnare come può crescere un sano rapporto tra ragazze e ragazzi, e questo può essere anche un programma di educazione familiare. Inoltre le istituzioni devono promuovere specifici programmi per incoraggiare gli uomini a promuovere l'uguaglianza e la pari dignità della donna nella società".
"Insieme con la promozione di buone relazioni tra donne e uomini - prosegue - abbiamo anche bisogno di leggi severe per far fronte a casi di violenza sessuale e a violazioni dei diritti delle donne. Sono sempre necessarie leggi per punire i colpevoli e quanti cercano di proteggere i colpevoli". Rispondendo al guru che aveva giustificato gli stupratori, il sacerdote aggiunge: "Mentre un assassino distrugge la struttura fisica della vittima, uno stupratore degrada e contamina l'anima di una donna indifesa. Quanti consapevolmente coprono o giustificano gli autori del reato devono anch'essi rispondere alla legge. Tutti i nostri sforzi devono mirare a rendere la nazione un posto migliore dove uomini e donne vivano con rispetto". (PA) (Agenzia Fides 8/1/2013)

lunedì 7 gennaio 2013

Foto dalla messa dello Spadone di Cividale...Friuli.it

http://www.ilfriuli.it/index.php/gente-del-friuli/36132-benedizione-con-lo-spadone.html
ASIA/CAMBOGIA - Il Catechismo della Chiesa Cattolica in cambogiano: un dono per l'Anno della Fede

Phnom Penh (Agenzia Fides) - Il Catechismo della Chiesa cattolica è stato tradotto in lingua cambogiana e "sarà un valido strumento, per tutte le comunità e associazioni di fedeli, per approfondire i contenuti del 'Credo' e della dottrina cattolica, nell'Anno della Fede": lo dice all'Agenzia Fides il Vicario apostolico di Phnom Penh, Sua Ecc. Mons. Olivier Schmitthaeusler, MEP, a conclusione del Congresso organizzato dal Vicariato apostolico, per l'Anno della Fede, sul tema "Il Concilio Vaticano II e la Chiesa". I partecipanti al Congresso, chiuso ieri, hanno anche ascoltato un videomessaggio inviato dal Santo Padre Benedetto XVI per incoraggiare i cristiani della Cambogia che, in tal modo, "sentono di essere veramente parte della Chiesa universale".
In occasione del Congresso sono stati presentati anche i documenti del Concilio Vaticano II tradotti in lingua khmer: una "risorsa per la meditazione, l'approfondimento e lo studio" che aiuteranno a comprendere come la Chiesa khmer si inserisce nella dinamica post-conciliare. Il Vescovo riferisce che la comunità locale ha scelto, in particolare, di riflettere quest'anno sul documento Lumen Gentium, per far comprendere ai fedeli "la Chiesa come popolo di Dio, dei credenti chiamati alla santità".
Il Catechismo in lingua khmer, d'altro canto, sarà un prezioso strumento per l'evangelizzazione. Il Vescovo spiega che la Chiesa cambogiana, che rappresenta l'1% della popolazione in un paese al 96% buddista, "sta vivendo nuovamente l'epoca degli Atti degli Apostoli, con un primo annuncio della Buona Novella" e costituisce "un laboratorio di evangelizzazione in un mondo buddista". Il Vicario, durante il Congresso, ha rimarcato i due punti significativi per la nuova evangelizzazione, riferendoli alla situazione della Chiesa cambogiana, perseguitata ai tempi del Khmer rossi: il perdono e l'impegno dei laici. "Il vero incontro con Gesù Cristo - ha detto - apre il cuore alla carità e all'esperienza del perdono, per condurre alla scoperta del dono della vita", e "i laici sono gli apostoli di questo annuncio", membri attivi di una Chiesa che si fa apprezzare nella nazione perché "tocca il cuore, è semplice, ospitale, orante e gioiosa". (PA) (Agenzia Fides 7/1/2013)

domenica 6 gennaio 2013

Auguri al nostro fratello Georg

Benedetto XVI: I vescovi siano coraggiosi, anche tra i lupi..




Benedetto XVI: I vescovi siano coraggiosi, anche tra i lupi.


"La ricerca della verità" è più importante della "derisione del mondo, apparentemente intelligente" e il "coraggio di restare fermamente con la verità è inevitabilmente richiesto a coloro che il Signore manda come agnelli in mezzo ai lupi". La Chiesa oggi celebra la solennità dell'Epifania del Signore e Benedetto XVI, presiedendo la santa messa nella Basilica Vaticana, ha ordinato quattro nuovi vescovi, "che d'ora in poi, in funzioni diverse, collaboreranno al Ministero del Papa per l'unità dell'unica Chiesa di Gesù Cristo nella pluralità delle Chiese particolari". Nella sua omelia il Pontefice ha così tracciato un parallelismo tra la figura del vescovo e quella dei "Magi d'Oriente che, sotto la guida ...
AFRICA/EGITTO - Incendio nella chiesa di San Giorgio: l'allarme lanciato dai microfoni della moschea vicina

Il Cairo (Agenzia Fides) - Emergono particolari eloquenti sull'incendio che si è propagato nel pomeriggio di mercoledì nella chiesa cairota di Mar Girgis (San Giorgio), nelle adiacenze della fermata metro di Manshiet Al Sadr. Fonti locali consultate dall'Agenzia Fides confermano che a un giovane musulmano ha usato i microfono e gli altoparlanti della vicina moschea per diffondere l'allarme nel quartiere. Sul posto sono accorsi subito sia cristiani che musulmani per dare il proprio contributo alle operazioni di spegnimento delle fiamme. Grazie all'intervento di alcune auto-pompe si e riusciti a limitare i danni.
Intanto si ripetono in tutto il Paese espressioni di solidarietà dei musulmani ai cristiani nell'imminenza del Natale copto, che si celebra il 7 gennaio. Venerdì pomeriggio, nella chiesa copta evangelica cairota di Kasr El-Dorbara, centinaia di cristiani e musulmani hanno partecipato a una cerimonia con inni e canti natalizi eseguiti dal coro locale. Al momento celebrativo ha preso parte anche il leader politico Hamdeen Sabbahi - rappresentante di spicco delle forze laiche nasseriste distintesi per la loro opposizione al regime di Mubarak - che dopo la preghiera del venerdì ha guidato una marcia di giovani militanti dalla moschea di Omar Makram fino alla chiesa per manifestare la propria concordia e unità con i cristiani copti in occasione delle festività natalizie. (GV) (Agenzia Fides 5/1/2013)

venerdì 4 gennaio 2013

Uno scienziato a San Giorgio

Dalla Bassa la guerra ai tumori


ASIA/INDIA - Festa di natale per 1000 bambini indigenti e a rischio

Bangalore (Agenzia Fides) - Oltre mille bambini tra i più indigenti e a rischio di Bangalore e periferia hanno festeggiato il Natale a Chamarajpet, sede dell'ong Bangalore Oniyavara Seva Coota (BOSCO). All'appuntamento, si legge in una nota dell'ANS inviata all'Agenzia Fides, hanno preso parte bambini di varie caste, religioni e lingue. Il programma della giornata è stato pensato per permettere ai bambini di condividere un clima di gioia e di pace. I protagonisti della giornata hanno messo in scena una serie di attività culturali per celebrare la nascita di Gesù, evidenziando come sia disceso sulla terra per proclamare e ottenere giustizia per i poveri e gli oppressi e dare voce a chi non ne ha.
L'ong BOSCO lavora con e per i ragazzi di strada e i minori a rischio dal 1980, salvando e riabilitando circa 7000 bambini/ragazzi l'anno. L'organizzazione salesiana ha anche sviluppato delle Comunità d'attenzione per minori e attualmente sta attuando un progetto sperimentale nel paese per l'affidamento dei minori. (AP) (4/1/2013 Agenzia Fides)

mercoledì 2 gennaio 2013

Benedetto XVI: fiducia in Dio, ci guida su un terreno sicuro.




Benedetto XVI: fiducia in Dio, ci guida su un terreno sicuro


Quando nel cammino e nella vita di fede avvertiamo la nostra povertà, la nostra inadeguatezza di fronte alla testimonianza da offrire al mondo, guardiamo a Maria, umile donna di uno sconosciuto villaggio, scelta per diventare "luogo dell'abitazione di Dio", per ritrovare fiducia nel Signore. Lo ha detto questa mattina il Papa, nel corso dell'udienza generale, la prima del 2013, tenuta in aula Paolo VI davanti a 7000 fedeli, proseguendo la serie di catechesi sull'Anno della Fede.
Benedetto XVI si è chiesto da dove viene Gesù, la luce che illumina nel Natale le tenebre che spesso avvolgono il nostro mondo e il nostro cuore. Ed ha risposto che la vera origine di Gesù di Nazaret, ci dicono i Vangeli, ...

martedì 1 gennaio 2013

ANGELUS 2013-01-01.




ANGELUS 2013-01-01
Benedetto XVI: per capire il mondo, le notizie non bastano.
Benedetto XVI: per capire il mondo, le notizie non bastano
Se vogliamo capire il mondo e la vita "non possiamo fermarci solo alle notizie", nelle quali il male fa più rumore del bene, ma "dobbiamo essere capaci di sostare nel silenzio, nella meditazione, nella riflessione calma e prolungata; dobbiamo saperci fermare per pensare".
Lo ha detto il Papa lunedì sera, ultimo giorno del 2102, nell'omelia dei primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, prima dell'inno di ringraziamento del "Te Deum", recitato nella Basilica di San Pietro.
Soprattutto nel raccoglimento della coscienza, dove ci parla Dio, ha proseguito Benedetto XVI, si impara a guardare con verità le proprie azioni, anche il male presente in noi e intorno a noi, per iniziare un ca ...