venerdì 18 novembre 2011

Jeans scoloriti? Fanno male alla salute

 
I Gruppi di acquisto solidale promuovono il cotone bio

UDINE (14 novembre, ore 13.44) - Anche in Friuli è arrivata la campagna di sensibilizzazione per un vestire consapevole. Il Gas Furlan, gruppo di acquisto solidale, ha organizzato un incontro per far conoscere l’impatto ambientale e sociale delle coltivazioni di cotone nel mondo.
 
Si parla di grandi inquinamenti, di massiccio consumo di acqua e in alcuni casi di sfruttamento della manodopera, come in India, dove sono documentati casi di  bambini costretti a lavorare nei campi mentre vengono irrorati pesticidi. Uno degli ultimi problemi emersi nella filiera dal tessile riguarda la sabbiatura del jeans, per dargli quell’aspetto logoro oggi di moda.
 
Maria Ida Turello, referente del Gas Furlan, spiega: “Per avere l’effetto “scolorito” gli operatori usano una tecnica che consiste nel sparare della sabbia sul denim con un compressore ad altissima pressione. Molti di questi lavoratori, però, mettono a rischio la loro salute e sviluppano forme acute di silicosi, una malattia polmonare causata dalla silice presente nella sabbia e che durante l’operazione si disperde nell’aria”.
 
All’incontro organizzato dal Gruppo di acquisto solidale sono intervenuti anche gli imprenditori della Ecogeco, ditta veneta che produce jeans confezionati in loco con cotone biologico tinto con prodotti vegetali e venduti direttamente ai Gruppi di acquisto.
 

Maxi traffico di indumenti usati

 
Arrestato anche il trasportatore friulano Gianni Moretti

UDINE (18 novembre, ore 11.30) - Un anno di indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Firenze hanno consentito di fare luce su un maxi traffico di indumenti usati provenienti dalla raccolta sul territorio, che, in totale violazione della normativa sui rifiuti, venivano inviati ad aziende principalmente campane ed in parte estere ( Slovacchia ) che li commercializzavano al dettaglio simulando trattamenti in realtà mai avvenuti e realizzando ingenti guadagni.

Dalle prime ore di stamane, nelle province di Prato, Napoli, Treviso e Udine, i Carabinieri hanno eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare personale in regime di arresti domiciliari, emesse dal GIP di Firenze. Per tutti l’accusa di traffico illecito di rifiuti: si tratta di imprenditori e  autotrasportatori che gestivano a vario titolo in concorso tra loro il fiorente traffico secondo ingegnosi e ben collaudati meccanismi in grado di garantire la regolarità di facciata di un giro d’affari molto lucroso. 

La base operativa dell’attività illecita era l’impianto per il recupero di rifiuti tessili “TESMAPRI s.p.a.” di Montemurlo (PO).  Da qui venivano gestiti i flussi di stracci che, acquistati dai gestori della raccolta sul territorio, spesso realizzata anche da ignare associazioni no profit ( ne sono state censite circa 55 ) che destinavano i ricavi ai propri scopi statutari, venivano rivenduti a ditte che ne curavano la commercializzazione al dettaglio sul mercato dell’usato.
 
Gli stracci raccolti sul territorio sono dei rifiuti che come tali soggiacciono a precise regole dettate dalla legge: per potere essere recuperati, e re-immessi pertanto sul mercato come merce, necessitano di un trattamento che consiste in operazioni di vaglio e cernita ed in un processo di igienizzazione, operazioni queste che possono essere effettuate solo da aziende e impianti in possesso di apposite autorizzazioni al recupero dei rifiuti.  Come la “TESMAPRI ”, appunto, che però ben si guardava dal sostenere i costi connessi alle operazioni di recupero, limitandosi a falsificare una serie di documenti per far figurare il passaggio del rifiuto presso il proprio stabilimento quando, in realtà, esso arrivava direttamente a ditte non autorizzate a trattare rifiuti che, dopo sommaria cernita, re-immettevano sul mercato i pezzi più appetibili, provvedendo a smaltire illecitamente la parte non riutilizzabile contribuendo ad alimentare il degrado del territorio con pratiche, come quella dell’incendio di stracci lungo la pubblica via, tristemente note in Campania.
 
La cruciale fase del trasporto illecito veniva assicurata dall’imprenditore friulano Gianni Moretti, che metteva a disposizione il consistente parco camion delle società di trasporto a lui riconducibili ELLETI e TRAVELLER di Manzano e dai trasportatori  F.lli  PARLATI s.a.s. di Cercola (Na).  

Il traffico stroncato oggi dall’indagine dei Carabinieri, oltre a recare danno all’ambiente con l’illecito smaltimento dei tessuti non più utilizzabili, esponeva a rischio la salute dei consumatori che acquistavano indumenti non sottoposti ad alcun genere di igienizzazione: una quantità enorme di indumenti usati raccolti alla rinfusa ed imballati, infatti, veniva messa in vendita al pubblico nelle bancarelle dei vari mercati rionali senza alcuna precauzione igienica.
 
Particolare odioso e per certi versi paradossale è che le indagini hanno dimostrato come buona parte delle donazioni di indumenti usati che i cittadini fanno per solidarietà, finisca per alimentare un traffico illecito dal quale i vari  sodali traggono enormi profitti. Per avere idea degli interessi economici in gioco basta considerare che i rifiuti, acquistati alla raccolta a 10 centesimi al chilo, venivano rivenduti ai commercianti a 40, risparmiando illecitamente su tutte le spese di trattamento e sostenendo solo quelle di trasporto quantificabili in 2-3 centesimi al chilo.
 
La rilevanza del margine di guadagno si spiega ulteriormente considerando che, nei solo 4 mesi di osservazione, verso la campania sono stati eseguiti oltre cento trasporti.  Sebbene le indagini abbiano minuziosamente analizzato e ricostruito in ogni passaggio questi 120  trasporti illeciti, documentando il movimento di milioni di kili di indumenti usati, il quantitativo complessivo mosso illecitamente in un anno è tuttavia infinitamente più ampio: esso è stimabile annualmente ( sulla base dell’anno precedente ) in 26 milioni di tonnellate, ed il giro d’affari, pertanto, in decine di milioni di Euro.
 

Benin in prmo piano 2


L'anniversario dell'evangelizzazione, la consegna dell'esortazione
Apostolica dopo il secondo Sinodo sull'Africa, il ricordo del
cardinale Gantin: sono i tre motivi del viaggio, spiegati dal Papa nel
discorso all'arrivo in Benin, all'aeroporto internazionale di Cotonou,
venerdì pomeriggio. Benedetto XVI ha aggiunto un messaggio specifico
per l'Africa: superare l'odio del passato. Il futuro si costruisce
evitando gli scogli che esistono sul Continente africano e altrove,
per esempio la sottomissione incondizionata alle leggi del mercato o
della finanza, il nazionalismo o il tribalismo esacerbato e sterile
che possono diventare micidiali, la politicizzazione estrema delle
tensioni interreligio ... More

Benin in prmo piano

AFRICA/BENIN - 800 mila bambini di strada fuggiti dalle famiglie, abbandonati per la povertà, vittime di conflitti e abusi

Cotonou (Agenzia Fides) - Il Benin è un paese dove oltre 3 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà. La metà della popolazione del paese, circa quattro milioni, hanno meno di 18 anni e, tra questi, il 33% vive con meno di un dollaro al giorno. Inoltre la malnutrizione nei bambini con meno di cinque anni supera il 20%. A causa della povertà, la maggior parte dei minori fugge dalle famiglie, viene abbandonata o stuprata. Un bambino su tre lavora in condizioni disumane e senza garanzie nei grandi mercati di Cotonou o Porto Novo, e circa 800 mila vivono per le strade. A questa emergenza cercano di far fronte, tra gli altri, i missionari Salesiani che hanno alcuni centri di accoglienza nei mercati di Cotonou, Porto Novo e Semé. In questi centri i bambini e i giovani si avvicinano a persone con cui condividono i loro problemi e ricevono le prime lezioni scolastiche. Inoltre a Porto Novo e a Kandi i Salesiani hanno altri due centri di accoglienza di breve permanenza, dove ricevono orientamenti e possono partecipare a workshop e corsi. Il Centro Magone è invece un centro di accoglienza di lunga permanenza dove i bambini ricevono una istruzione formale oltre alla formazione professionale che li prepara a confrontarsi con la realtà esterna. L'impegno dei missionari Salesiani coinvolge oltre 2 mila bambini e giovani con l'obiettivo di farli reinserire nella società e tornare con le rispettive famiglie. (AP) (18/11/2011 Agenzia Fides)

Convegno a Ferrara: si parlerà anche della Laguna di Marano

L’idrovia tra economia e tutela del territorio


Un convegno tecnico promosso da Assonautica Ferrara  Clicca per leggere su Estense.com

Maratona per i marittimi

New York: Federagenti prosegue raccolta fondi per marittimi navi abbandonate


10/11/11
(AGENPARL) -  Roma, 10 nov -  La maratona di New York 2011 si è chiusa ufficialmente domenica 6 novembre ma continua la missione Federagenti, che prevede la raccolta di fondi per i marittimi delle navi abbandonate nei porti italiani. Federagenti corre New York ha visto 14 runner, che hanno indossato una divisa bianca con i loghi del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto e del RI.N.A (sponsor ufficiali dell’evento), nonché con il Logo Ufficiale del 150° dell’Unità d’Italia, concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono arrivati tutti fino al traguardo finale con la consapevolezza di aver partecipato ad una grande giornata sportiva. Il portabandiera Federagenti, Vito Sardella della Capitaneria di Porto di Ancona, ha chiuso in 2h35 classificandosi 79°, mentre i tempi dei due ideatori del progetto riguardano l’agente marittimo napoletano, Umberto Masucci che ha chiuso in 5h47m e l’agente marittimo savonese, Fulvio Carlini che ha terminato la gara in 5h04m. Importante il significativo gemellaggio sportivo stretto tra Federagenti e i Parlamentari italiani del Montecitorio Running Club all’insegna della solidarietà sociale. Da segnalare poi la collaborazione con Terramia e Orlando Pizzolato. Il cluster marittimo guidato da Federagenti è stato così protagonista, a pieno titolo, della più numerosa delegazione, quella italiana, presente alla Maratona di New York. In Italia nel 2011 (dati aggiornati ad agosto) ci sono stati 13 interventi del Comitato Nazionale per il Welfare della Gente di Mare sul problema delle navi fantasma: 8 sono le navi attualmente abbandonate (Ancona, Augusta, Civitavecchia, Livorno, Piombino, Pozzallo, Ravenna, Taranto) 5 quelle ripartite (Civitavecchia, Marghera, Ortona, Oristano, Porto Nogaro).
I marittimi soccorsi e rimpatriati sono stati 350. In due anni di attività i marittimi soccorsi e rimpatriati in Italia sono stati 503. Federagenti è la Federazione Nazionale degli Agenti Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi ed opera su tutto il territorio nazionale attraverso le singole associazioni di categoria presenti in 22 città che coprono tutti i 144 porti italiani (unica associazione imprenditoriale del settore marittimo portuale). Gli agenti marittimi operano nel settore container, crociere, tramp (assistenza a navi che trasportano petrolio, carbone, ed altre rinfuse secche), nella gestione navale, nello yachting (assistenza ad imbarcazioni da diporto a motore e vela) e nel brokeraggio (intermediazione e ricerca noli e compravendita navale). Federagenti aderisce a Confcommercio, alla Federazione del Mare, al Comitato Nazionale degli Utenti e Operatori Portuali, al Comitato Nazionale Welfare Gente di Mare. La Federazione aderisce inoltre a FONASBA (Federazione Mondiale Agenzie Marittime) ed ECASBA (Federazione Europea Agenzie Marittime).

Stamattina, un'attenta lettura

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, Giuda e i suoi fratelli dissero: «Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». Così si radunò tutto l’esercito e salirono al monte Sion.
Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Chisleu, nell’anno centoquarantotto, e offrirono il sacrificio secondo la legge sul nuovo altare degli olocausti che avevano costruito. Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l’avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cimbali. Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra, e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio.
Celebrarono la dedicazione dell’altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. Poi ornarono la facciata del tempio con corone d’oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le celle sacre, munendole di porte.
Grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l’onta dei pagani.
Giuda, i suoi fratelli e tutta l’assemblea d’Israele, poi, stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell’altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Chisleu, con gioia ed esultanza.