lunedì 16 luglio 2012

Da fb un articolo di Don Mazzi sulle droghe

Caro Saviano, mai sentito parlare di educazione?



D’estate succede spesso che i giornali abbiano poche notizie, o meglio: che le notizie più succulente e ampie siano in calo o in ferie. Poiché i giornali italiani vivono, per buona parte, delle pagine di barzellette, di commenti, di elucubrazioni che hanno a che fare con il mondo politico; poiché il mondo politico è in ferie, devono, sempre i giornali, cercare qualche trafiletto succulento che sostituisca degnamente lo starnazzare del pollaio e il cicaleccio dei bipedi svenduti a qualche pseudo leader da strapazzo.



Ecco la notiziola “succulenta” e degna di segnalazione: “Uruguay, spinello di stato per battere il narcotraffico”. Volendo essere puntigliosi, potremmo dire che chiacchiere su questo tema si fanno da decenni, con alterne adesioni. Ora, eccoci da capo.

“Qualcuno deve pur cominciare. L’Uruguay è un piccolo paese (!) e qui sarà più facile capire se la liberalizzazione funziona”. Anche l’Italia è un paese piccolo, e in un paese piccolo come l’Italia, Milano sarebbe una contrada.

Per questo un assessore di nome Boeri, dopo una botta di sole (perché anche nei paesetti, il sole regala con abbondanza il suo calore) ha deciso di aprire alle droghe leggere.

Ha, inoltre aggiunto, per documentare la serietà di quanto stava dicendo, una noterella biografica: “L’ultima canna me la sono fatta tempo fa. Purtroppo mi viene la tachicardia, e non me la godo più come si dovrebbe!”.

Sempre, credo a causa del caldo, perfino Saviano ha deciso di sprecarsi e sull’Espresso, ha scritto un pezzo illuminato nel quale, lodando quanto accade nel piccolo paese dell’Uruguay, biasima l’Italia, paese nel quale non si fa nulla per battere il narcotraffico e le organizzazioni criminali ne approfittano.

Poi chiarisce e approfondisce: “Una società per dirsi sana e poter funzionare, deve prestare attenzione a tutte le sue parti. Non possono esistere compartimenti stagni. Non voler affrontare il problema del consumo di droghe, se non come un problema di repressione, ha ricadute pesanti”.

Ritorno, ancora una volta, a domandarmi perché persone intelligenti come Saviano, non mettano nel loro vocabolario la parola educazione. Per loro, o c’è la liberalizzazione o c’è la repressione. Dopo anni di esperienze e di testimonianze, si vuole solo e sempre tornare sui luoghi comuni e politicamente corretti. Perché educare, per questi, è politicamente scorretto.

Se ho capito bene, le grandi organizzazioni, si mantengono e prosperano sulla vendita di marijuana! Fortuna vuole che, in contemporanea, arriva una notizia dall’Olanda. Dal 1 gennaio 2013 ha deciso di dare un taglio proprio alla marijuana.

E, cosa molto delicata e intelligente, dice (sempre l’Olanda), che la percentuale di Thc, non deve superare il 15%. In effetti di leggero, oggi, non c’è più niente, soprattutto non è più leggera la famosa droga leggera!