lunedì 30 settembre 2013

AvvenireNEI has uploaded Assisi aspetta il Papa


Assisi aspetta il Papa
Suor Roberta superiore delle francescane alcantarine spiega come accolgono i pellegrini

Gesuiti in Vietnam

ASIA/VIETNAM - Tre nuovi sacerdoti gesuiti per la missione in Vietnam
Kontum (Agenzia Fides) – La Compagnia di Gesù in Vietnam ha tre nuovi sacerdoti che hanno iniziato da alcune settimane il loro servizio pastorale nel paese. Per la gioia della congregazione e dell’intera comunità cristiana, Tommaso d'Aquino Ta Trung Hai SJ, Joseph Chu Thai Hiep SJ, e Anthony Nguyen Thenh Nguyen SJ hanno ultimato gli anni della loro formazione umana, spirituale e teologica e sono sostai ordinati sacerdoti il 22 agosto 2013. Come riferito a Fides dalla Provincia vietnamita dei Gesuiti, da circa un mese i tre hanno avviato l’attività pastorale, sulle orme di Sant'Ignazio di Loyola “esprimendo il desiderio di dedicare tutta la vita al servizio di Dio e degli altri”, “con generosa dedizione”, come afferma una preghiera del santo.
Nella celebrazione di ordinazione, presieduta da Mons. Michael Hoang Duc Oanh, vescovo della diocesi di Kontum, e concelebrata dal Provinciale gesuita p. Joseph Pham Thanh Liem SJ, sono stati ordinati anche cinque diaconi, sempre gesuiti, alla presenza di oltre 60 sacerdoti e 2.500 fedeli.
Il Vietnam si conferma “terra fertile” per la Compagnia di Gesù: come appreso da Fides, negli ultimi anni le vocazioni della congregazione si sono moltiplicate. Il fulcro della formazione dei gesuiti è lo “Scolasticato San Giuseppe”, a Ho Chi Minh City, istituto che accoglie oltre 50 studenti, e che ogni anno conta oltre 100 nuovi candidati, tutti giovani vietnamiti.
I Gesuiti sono giunti in Vietnam nel 1615 e per 150 anni hanno contribuito in modo determinante a far radicare la Chiesa cattolica nel paese. Dopo diverse vicissitudini, nel 1975, con l’avvento del regime comunista, molti religiosi furono costretti ad abbandonare il paese. Nel 2007, è stata ufficialmente ricostituita la Provincia dei Gesuiti in Vietnam e da allora la fioritura vocazionale è stata costante. (PA) (Agenzia Fides 30/9/2013)

venerdì 27 settembre 2013

Ultimo Posto

Papa entra a San Pietro dalla porta
di servizio e siede all'ultimo banco


Palini e bertoli

Un piano di rilancio
per Palini&Bertoli

    Fides News: Igreja catolica apostolica brasileira

    AMERICA/BRASILE - La “Igreja catolica apostolica brasileira” è una comunità scismatica
    Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La “Igreja catolica apostolica brasileira”, fondata dal signor Carlos Duarte Costa, deceduto nel 1961, il quale ebbe come successore il signor Luis Fernando Castillo Mendes, deceduto nel 2009, è da considerarsi una comunità scismatica, e come tale non le è riconosciuto alcun ruolo nella Chiesa cattolica. I Vescovi ordinati in tale comunità non possono esercitare alcun ministero all’interno della Chiesa cattolica e le loro ordinazioni non sono riconosciute. Tutte le organizzazioni ed associazioni connesse con tale comunità devono essere considerate come qualsiasi altra istituzione non cattolica. (SL) (Agenzia Fides 27/09/2013)

    giovedì 26 settembre 2013

    FVG: CARGNELUTTI (PDL), LAMINATOIO PALINI E BERTOLI S.GIORGIO DI NOGARO

    Per acquistare armi, in parte per aiutare orfani, poveri, le famiglie dei martiri e delle vedove.

    ASIA/SIRIA - Fatwa degli ulema di Damasco: “E’ lecito confiscare i beni di cristiani, alawiti e drusi per acquistare armi”
    Damasco (Agenzia Fides) – Si fa sempre più difficile la vita per le minoranze religiose siriane che, nel conflitto, risultano i settori più vulnerabili della società. Come appreso dall’Agenzia Fides, 36 ulema (leader religiosi islamici) di Douma, uno dei maggiori sobborghi di Damasco, hanno emanato una “fatwa” (un decreto giuridico) che legittima il diritto dei fedeli musulmani sunniti a requisire e appropriarsi di beni, case, proprietà appartenenti a cristiani, drusi e alawiti e membri di altre minoranze religiose “che non professano la religione sunnita del Profeta”. La fatwa invita a apertamente a “boicottare e rompere qualsiasi relazione gli abitanti di Damasco che hanno tradito i rivoluzionari o li hanno abbandonati”. Le proprietà confiscate, precisala fatwa – di cui l’Agenzia Fides ha ricevuto copia – saranno utilizzate in parte “per acquistare armi”, in parte per aiutare orfani, poveri, le famiglie dei martiri e delle vedove.
    “Chiediamo al nostro popolo di aggrapparsi alle nostre tradizioni islamiche e a frequentare regolarmente la case di Dio (moschee) al fine di salvaguardare la nostra anima e la società”, conclude il testo degli ulema.
    Come riferito a Fides, gli esponenti delle diverse chiese cristiane hanno appreso i contenuti della fatwa con grave preoccupazione, notando che anche provvedimenti di tal genere non fanno altro che “acuire la violenza su base confessionale, che è lo sfregio della società siriana”. (PA) (Agenzia Fides 26/9/2013)

    3 casoni a Carlino

    Carlino, a fuoco tre casoni
    danni per 40 mila euro

    mercoledì 25 settembre 2013

    Rispettare il diritto del popolo laotiano alla piena libertà religiosa

    ASIA/LAOS - Cristiani espulsi da un distretto a causa della loro fede
    Vientiane (Agenzia Fides) – Le autorità civili del distretto di Atsaphangthong, nella provincia di Savannakhet, hanno stabilito che i cittadini laotiani cristiani, presenti nei diversi villaggi del distretto, devono rinunciare alla loro fede, pena l'espulsione dal territorio distrettuale. Come appreso da Fides, il provvedimento è stato emanato visto il numero crescente di conversioni al cristianesimo in diversi villaggi. La decisione è stata resa nota il 21 settembre, nel corso di una riunione ufficiale di membri delle autorità civili con la popolazione del villaggio di Huay. All’incontro partecipavano abitanti di tutte le religioni. Diramata la notizia, i cristiani hanno respinto la decisione, sostenendo che il loro diritto alla libertà religiosa è garantito dalla Costituzione laotiana e dicendosi pronti a subire l’espulsione, pur di non abiurare alla fede cristiana.
    In una nota inviata a Fides, l’Ong “Human Rights Watch for Lao Religious Freedom” (HRWLRF”) denuncia la mancata osservanza di questa norma costituzionale, spesso disattesa da funzionari civili locali, in numerosi distretti delle varie province. L’Ong invita il governo del Laos a far rispettare la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, ratificata dal Laos nel 2009. Il diritto di adottare una fede scelta liberamente, così come il diritto di manifestare pubblicamente il proprio culto, è confermato dall'articolo 16 della Convenzione. Il testo condanna qualsiasi forma di coercizione della libertà personale, inclusa la libertà di fede. HRWLRF esorta il governo del Laos a rispettare il diritto del popolo laotiano alla piena libertà religiosa, controllando le mosse e gli abusi dei funzionari civili locali e tutelando i cittadini laotiani di fede cristiana. (PA) (Agenzia Fides 25/9/2013)

    sabato 21 settembre 2013

    no 130

    ASIA/SIRIA - E’ falso il massacro di 130 cristiani ad Aleppo: no al conflitto settario
    Aleppo (Agenzia Fides) – E’ del tutto falsa la notizia di un massacro di 130 cristiani ad Aleppo, che sarebbe stato compiuto da gruppi dell’opposizione siriana, come riportato nei giorni scorsi da mass media libanesi e alcuni siti web. Lo confermano a Fides autorevoli e diverse fonti nella città siriana. I cristiani di Aleppo vivono difficoltà, la drammatica situazione di conflitto, la paura o alcuni episodi di violenza, ma un massacro di quelle dimensioni è “del tutto infondato”: lo dicono fonti della Chiesa e lo confermano anche le forze di scurezza siriane.

    Un sacerdote interpellato da Fides nota: “Tali notizie servono a diffondere terrore, soprattutto hanno l’obiettivo di innescare una guerra settaria. Vorrebbero anche indurre i cristiani ad armarsi, facendo sì che il conflitto assuma un volto sempre più confessionale e una piega pericolosa, vicina a quella della guerra del Libano. Inoltre sembrano preparare il terreno a una parcellizzazione dello stesso territorio siriano su base settaria. Questo va contro la storia, la cultura e il reale volto della società siriana, da sempre caratterizzata da pluralismo e multiformità, nella convivenza”.

    Le fonti di Fides ricordano che “nella cosiddetta Valle dei cristiani, alcuni villaggi, lasciati in balia di attacchi di banditi armati, in aree fuori dai combattimenti, hanno accettato un sorta di militarizzazione, formando gruppi di autodifesa. Ma questo è contro l’orientamento generale della Chiesa in Siria: Vescovi e Patriarchi hanno sempre ribadito e oggi chiedono ai fedeli di non prendere le armi, di non cedere alla logica del conflitto e dello scontro, ma di essere sempre operatori di pace e apostoli di non violenza, anche a costo della vita. (PA) (Agenzia Fides 21/9/2013)

    giovedì 19 settembre 2013

    Droga secondo Exodus


    "Sono stata stupida"
    Exodus Cassino, per uscire dalle droghe

    E mentre si fomenta il fondamentalismo religioso, le “minoranze” ne pagano le conseguenze

    ASIA/SIRIA - Un frate di Terra Santa: “No al confessionalismo: i siriani sono costretti al silenzio”
    Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Occorre separare religione e politica. Nulla è peggiore, in questa situazione, di un discorso confessionalista. La Siria è un paese pieno di diversità etniche e religiose. Tra cristiani e non cristiani si trovano opinioni politiche molto diverse, anche se oggi la maggior parte dei siriani è costretta al silenzio dalla violenza”. Lo spiega p. Bahjat Karakach OFM, frate siriano di Aleppo, maestro dei postulanti della “Custodia Terra Santa”, impegnato nella formazione dei giovani che intendono professare la regola di s. Francesco. L’Agenzia Fides lo ha intervistato.

    P. Karakach, ha notizie dirette da Aleppo?

    Secondo le informazioni che i nostri frati ci trasmettono, Aleppo è bloccata in una spirale di violenza. Da molto tempo le condizioni umanitarie sono ad alto rischio, in alcune zone mancano frequentemente elettricità e acqua, i viveri hanno prezzi elevatissimi, in un contesto di crescente povertà. Aleppo è la città che oggi soffre di più. La seconda città siriana è alimentata da una sola strada, controllata rigidamente dalle forze di opposizione che la aprono e chiudono come e quando vogliono.

    Come si vive il carisma francescano di pace e prossimità a ogni uomo in tale drammatico contesto?

    L'approccio semplice e cordiale verso ogni uomo fa parte del nostro Dna francescano. Mentre altre voci si sono alzate per armarsi o per fuggire, i nostri frati sono presenti accanto alla gente che soffre, armati solo della loro fede e carità. Noi francescani siamo impegnati in Siria soprattutto nel dare consolazione e vicinanza a tutti, cristiani e non cristiani. Ad Aleppo le nostre chiese sono a disposizione di alcune comunità cristiane di altre confessioni, impossibilitate a raggiungere le loro chiese per pregare. E i nostri conventi ospitano sfollati di diverse religioni. Tramite il nostro Ordine, aiuti materiali giungono alle persone più bisognose, senza alcuna discriminazione.

    Secondo alcuni osservatori “i cristiani siriani sono vicini ad Assad”. Come risponde a questa semplificazione?

    Credo occorra separare religione e politica. Nulla è peggiore, in questa situazione, di un discorso confessionalista. La Siria è un paese pieno di diversità etniche e religiose. E mentre si fomenta il fondamentalismo religioso, le “minoranze” ne pagano le conseguenze. Non solo i cristiani, ma tutte le minoranze vivono nel terrore di essere perseguitate e soppresse. Oggi sul terreno dell'opposizione prevale notevolmente la corrente fondamentalista. Vi sono anche individui e gruppi oppositori che non condividono l'ideologia qaedista, è vero, ma purtroppo contano poco sulla bilancia politica. Ciò non toglie che tra cristiani e non cristiani si trovano opinioni politiche molto diverse, anche se attualmente la maggior parte dei siriani – di tutte le appartenenze religiose ed etniche – è costretta al silenzio perché non condivide la violenza che devasta il paese.

    Dopo la veglia per la pace del Papa e gli sforzi diplomatici della Santa Sede, come giudica le prospettive per una soluzione pacifica del conflitto?

    Abbiamo tutti toccato il miracolo della veglia di preghiera celebrata dal Papa in piazza s. Pietro: subito dopo si è allontanato il pericolo dell'attacco militare sulla Siria. Con il digiuno e la preghiera noi cristiani possiamo alimentare la speranza e diffonderla laddove la gente è disperata. Dobbiamo lavorare per costruire la nuova Siria. Incoraggio tutti a mantenere lo spirito di verità e speranza, a non scendere a compromessi con la cultura della violenza. Tutti sappiamo che la soluzione impegna, oltre a noi siriani, molte altre nazioni, coinvolte direttamente o indirettamente nel conflitto. Tutti gli uomini di buona volontà hanno il dovere morale di sollecitare i loro governi a una soluzione di pace e dialogo in Siria: questo sarà un bene per tutta l'umanità.
    (PA) (Agenzia Fides 19/9/2013)

    okmusick.com ci parla di Mr Bernywood

    MR. BERNYWOOD: in radio con il singolo 'MILF'

    Già boom di click su YouTube La GHIRO Records presenta MILF l'esordio di Mr. BERNYWOOD da oggi in radio


    mercoledì 11 settembre 2013

    Daniel

    San Giorgio, un paese in ansia per Daniel FOTO

    Lieve ripresa, ma rimane in terapia intensiva il giovane travolto da un carrello mentre lavorava alle Officine Tecnosider

    lunedì 9 settembre 2013

    Canoa, altre sei titoli per i sangiorgini

    Per chi suona la Campana??

    Bis delle Roson,
    doppietta di Campana

    Polemiche per le multe

    Raffica di multe per chi
    è andato al funerale


    Hindo scrive a Obama

    ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo scrive a Obama: il mondo non vuole la guerra
    Hassaké (Agenzia Fides) : “E' per la pace che vi scrivo, la nostra pace. E' contro la guerra che le scrivo, la vostra guerra”. Così monsignor Behnam Hindo, Arcivescovo siro-cattolico di Hassaké-Nisibi, si rivolge a Barack Obama in una lettera in cui chiede al Presidente Usa di fermare i suoi progetti di intervento militare in Siria.
    La diocesi dell'Arcivescovo Hindo si trova nella provincia siriana nord-orientale di Jazira, in una regione che – scrive l'ecclesiastico – è chiusa in un blocco opprimente e totale e dove un milione e mezzo di persone soffrono “i tormenti della guerra, le distruzioni e la mancanza di tutto”.
    Nella missiva, pervenuta all'Agenzia Fides, mons. Hindo critica duramente la strada imboccata dall'Amministrazione Usa. Forti dubbi vengono avanzati dall'Arcivescovo siriano anche sulle prove dell'uso di armi chimiche da parte del regime di Assad esibite dall'Amministrazione Usa per convincere la comunità internazionale della necessità di un intervento armato. Il consiglio rivolto al Presidente Usa è quello di aspettare ”i risultati della Commissione dell'ONU”. A ciò si aggiunge la supplica di “risparmiare i massacri, le distruzioni e altre sofferenze. Io – prosegue l'Arcivescovo siriano - scrivo a colui nel cui nome risuona l'espressione baraka, cioè benedizione (…). Benedizione per la vostra grande nazione, pace frutto di benedizioni per il mio popolo. Questi sono i miei desideri. Essi ora sono nelle mani di un premio Nobel per la pace”. (GV) (Agenzia Fides 9/9/2013).

    domenica 8 settembre 2013

    Incidente alle Officine tecnosider


    Investito da un carrello: in fin di vita un operaio di San Giorgio FOTO

    Un ventiduenne del posto, Daniel Gonnella, che stava lavorando alle Officine Tecnosider è stato investito da un muletto. Ferito, ma lievemente, anche un camionista sloveno. È il secondo incidente in due giorni nella zona industriale

    giovedì 5 settembre 2013

    Mica ci avvisa se vuole chiamare qualcuno, a noi su questo non dice mai niente

    «Papa Francesco battezzerà mio figlio»

    Anna aveva scritto a Bergoglio dopo aver scoperto di essere incinta ed essere stata abbandonata dal padre. La promessa del Papa: verrò a battezzare tuo figlio

    Due post per la pace in Siria

    ASIA/SIRIA - Preghiera e digiuno a Maaloula, villaggio simbolo di convivenza, minacciato dai gruppi armati
    Damasco (Agenzia Fides) – Si prega e si digiuna per la pace già ora a Maaloula, piccolo villaggio cristiano a Nord di Damasco, dove si parla l’aramaico, la lingua di Gesù. Maaloula è un piccolo paesino cristiano fra le montagne, un simbolo della cristianità in Siria, abitato da gente pacifica. Oggi è sotto minaccia di gruppi armati che potrebbero attaccarlo e distruggerlo: per questo la comunità cristiana in Siria lancia un forte appello per salvare Maaloula, unendosi alle speranza di pace di Papa Francesco. Il villaggio è esso stesso un luogo sacro dove “case e chiese si confondono l’una con l’altra”, spiegano a Fides i fedeli cristiani locali. I santuari di Maaloula – come il monastero di S. Tecla, abitato da monache ortodosse, e il convento di San Sergio che ospita preti greco-cattolici (melkiti) – sono luogo di pellegrinaggio di fedeli cristiani e musulmani: il luogo è divenuto simbolo della convivenza interreligiosa.
    Come riferito a Fides, attualmente alcuni gruppi armati, probabilmente della galassia islamista, si sono asserragliati sulla rocca che domina il villaggio e potrebbero sferrare un attacco da un momento all’altro. “Sarebbe un disastro, un colpo al patrimonio storico, culturale e spirituale, l’ennesimo sfregio alla civiltà siriana, al pluralismo e all’armonia”, rimarca allarmata in un colloquio con Fides la laica Maria Saadeh, greco cattolica, in stretto contatto con i fedeli del luogo. “Lanciamo con tutto il cuore un appello ai contendenti, alla comunità internazionale e alla Santa Sede – afferma – si lasci Maaloula fuori dal conflitto. E’ solo un luogo di preghiera, di pellegrinaggio e di pace”. (PA) (Agenzia Fides 5/9/2013)
    ASIA/SIRIA - La Deputata cristiana Maria Saadeh: “Fermare gli attacchi: siamo uniti al Papa per la pace”
    Damasco (Agenzia Fides) – “Tutti i siriani, cristiani e non cristiani, nutrono la speranza che la preghiera e il digiuno servano a fermare la violenza, le violazioni della dignità umana, gli attacchi militari preannunciati. Come cristiani siriani, condividiamo il cuore e lo spirito del Papa. Siamo uniti a lui, lo ringraziamo e speriamo che possa aiutarci”: è quanto dichiara all’Agenzia Fides la donna greco-cattolica Maria Saadeh, deputata al Parlamento di Damasco, in vista della giornata di preghiera e digiuno del 7 settembre. “Apprezziamo molto l’appello lanciato da Papa Francesco – spiega a Fides – rimarchiamo le ragioni fondamentali per cercare di costruire la pace in Siria e in Medio Oriente. Da anni lavoriamo per costruire armonia e pace nella composita società siriana, ci stiamo impegnando per una pace sostenibile. Abbiamo molto da fare per mantenere un pacifica convivenza”.
    Oggi, aggiunge Saadeh, “un futuro di pace in Siria non è solo responsabilità della Siria ma anche della comunità internazionale e dell’Europa. La Santa Sede conosce bene la nostra cultura e può sostenere i nostri sforzi per la pace, per fermare la violenza. Dobbiamo chiedere a tutti i paesi di fermare la violenza e la guerra. Chiediamo agli Stati Uniti di non promuovere una azione militare, perché è illegale e tutto il mondo lo riconosce”.
    Maria Saadeh si unirà al digiuno e alla preghiera annunciati dal Papa con la comunità greco-cattolica di Damasco: “Vivremo la giornata per la pace, il 7 settembre, con tanti altri fedeli, con tutti i siriani di diverse etnie, culture e religioni”, conclude. (PA) (Agenzia Fides 5/9/2013)

    mercoledì 4 settembre 2013

    ...secondo la normativa vigente, risulta del tutto illegale

    ASIA/LAOS - Abiurare la fede cristiana o partire: ordine delle autorità a 11 famiglie convertite
    Borikhamsai (Agenzia Fides) – Le autorità del villaggio Nongdaeng, nel distretto Borikan, Provincia di Borikhamsai, hanno ordinato a 11 famiglie convertitesi al cristianesimo (in tutto circa 50 persone) di abiurare la loro fede cristiana e di ritornare alla loro religione animista, pena la cacciata dal villaggio. I rappresentanti delle famiglie sono stati convocati il 30 agosto dai funzionari civili per gli affari religiosi, che li hanno invitati ad abbandonare “la religione di una potenza occidentale straniera, che è distruttiva per la nazione laotiana”. Ai cristiani sono stati dati tre giorni di tempo per adeguarsi. Domenica 1° settembre, però, le famiglie cristiane si sono riunite in una casa per una cerimonia liturgica, ribadendo di avere pieno diritto a praticare liberamente la propria fede, come garantito dalla Costituzione del Laos.
    La conversione di queste famiglie nel villaggio di Nongdaeng è avvenuta tra aprile e maggio 2013. Tre famiglie hanno iniziato pregare nelle loro case e altre otto famiglie del vicinato si sono pian piano unite a loro, abbracciando la fede cristiana.
    In un appello inviato a Fides, l’Ong “Human Rights Watch for Lao Religious Freedom” chiede al governo laotiano di permettere alle persone che vivono a Nongdaeng di praticare il culto della fede cristiana, rispettando la libertà di coscienza e di religione. L’Ong, inoltre, invita il governo a punire i funzionari per un “ordine di abiura e di sfratto dal villaggio” che, secondo la normativa vigente, risulta “del tutto illegale”. (PA) (Agenzia Fides 4/9/2013)

    Abbiamo il dovere di difendere l'identità araba di Gerusalemme, e proteggere i suoi Luoghi Santi islamici e cristiani

    ASIA/GIORDANIA - Re Abdallah II: cristiani e musulmani si alleino contro il settarismo
    Amman (Agenzia Fides) – La protezione dei diritti dei cristiani nei conflitti di matrice religiosa che dilaniano il Medio Oriente “non è una questione di cortesia, ma un dovere”, anche perchè “i cristiani arabi hanno esercitato un ruolo chiave nella costruzione delle società arabe e nella difesa delle giuste ragioni della nostra nazione”. Così Re Abdallah II di Giordania si è rivolto ai partecipanti alla Conferenza in corso ad Amman (The Challenges of Arab Christians, 3-4 settembre) sulle sfide che attendono i cristiani arabi. Il Monarca hascemita, parlando a più di settanta alti rappresentanti delle Chiese e delle comunità ecclesiali radicate in Medio Oriente, nel discorso ha sottolineato la necessità di una alleanza tra cristiani e musulmani per affrontare e sconfiggere insieme le derive settarie che alimentano i conflitti in tutta la regione, presentate come un corpo estraneo rispetto alle “nostre tradizioni e all'eredità umanitaria e culturale”. Cristiani e musulmani – ha detto Re Abdallah nel suo intervento, pervenuto all'Agenzia Fides - devono “coordinare gli sforzi e la piena cooperazione” accordandosi su un “codice di condotta unificante”, perchè proprio l'isolamento tra i seguaci delle diverse religioni può “minare l'edificio sociale”. In questa prospettiva, il capo della Monarchia Hascemita – che rivendica la propria discendenza dalla famiglia del Profeta Mohammad – ha ribadito il suo impegno a collaborare “con ogni sforzo” alla custodia dell'identità araba cristiana. “Gli arabi cristiani” ha riconosciuto Re Abdallah “sono in grado di comprendere più di ogni altro l'Islam e i suoi veri valori” e per questo possono difendere l'Islam dai pregiudizi diffusi da chi “ignora l'essenza di questa fede, che predica tolleranza e moderazione e rigetta estremismo e isolazionismo”. Tra i possibili terreni di collaborazione tra cristiani e musulmani, Re Abdallah ha riproposto anche la comune difesa della fisionomia plurale della Città Santa: “Noi tutti” ha detto il Monarca di Giordania “abbiamo il dovere di difendere l'identità araba di Gerusalemme, e proteggere i suoi Luoghi Santi islamici e cristiani”. (GV) (Agenzia Fides 4/9/2013).

    martedì 3 settembre 2013

    TOTOMANAGER ZIAC

    Ziac, spunta il nome di IonicoIl Messaggero Veneto
    SAN GIORGIO DI NOGARO. Vertice oggi in Regione per fare il punto sul piano di rilancio della zona industriale Aussa Corno e sul futuro del Consorzio Ziac che ...

    Commissario Ziac: ecco altri due nomiIl Messaggero Veneto
    SAN GIORGIO DI NOGARO. Ancora nulla di fatto per il futuro della Ziac, l'unica strada percorribile per risollevare le sorti del Consorzio Aussa Corno rimane il ...

    Sentiero francescano


    Sentiero francescano

    L’eco delle preghiere che salgono dalle nostre labbra possa coprire il rumore dei tamburi di guerra

    ASIA/SIRIA - Il Metropolita siro-ortodosso: “Digiuno e preghiera per la pace, con il Papa: la nostra missione”
    Hassakè (Agenzia Fides) – Un accorato invito al digiuno e alla preghiera per la pace, in comunione e in concomitanza con la veglia di preghiera annunciata da Papa Francesco per il 7 settembre, è stato inviato alla comunità cristiana siro-ortodossa da Eustathius Matta Roham, Arcivescovo metropolita siro-ortodosso di “Jazirah e Eufrate”, nella parte orientale della Siria. Interpellato dall’Agenzia Fides, il Metropolita, che attualmente si trova a Vienna, afferma che lui stesso e tutta la sua comunità “aderiscono con convinzione all’appello del Papa”. Per scongiurare mali come la guerra e la violenza, l’Arcivescovo ricorda il passo del Vangelo di Matteo (Mt 17,21): “Questo genere di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno”.
    Per questo, afferma l’Arcivescovo a Fides, “accogliamo l’invito del Santo Padre: la nostra preghiera comune è oltremodo necessaria perché la pace possa trionfare. Il digiuno è necessario per convertire il cuore e implorare l’intervento e la grazia di Cristo. Digiunare e pregare insieme, oggi: questa è la nostra missione. Sono confortato perché vedo che molte persone nel mondo comprendono la situazione e l’urgenza della pace”.
    Il Metropolita Matta Roham riferisce a Fides di aver chiesto “a tutta la comunità cristiana siro ortodossa in Siria ma anche alle comunità in diaspora, in tutto il mondo, di unirsi alla preghiera e al digiuno comunitario, nel nome di Cristo, per implorare il dono della pace”.
    Secondo quanto riferito a Fides dall’Arcivescovo, che nelle prossime settimane si recherà in Libano e in Turchia per motivi pastorali, comunità ortodosse e protestanti di diverse confessioni, in Libano e in altre nazioni del Medio Oriente, si stanno mobilitando per pregare e digiunare insieme sabato 7 settembre. (PA) (Agenzia Fides 3/9/2013)
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    ASIA/TERRA SANTA - I Vescovi di Terra Santa: preghiamo e digiuniamo in ogni parrocchia per la pace in Siria

    Gerusalemme (Agenzia Fides) - L'Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha espresso fattiva adesione alla giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria convocata per sabato 7 settembre da Papa Francesco. In un comunicato pervenuto all'Agenzia Fides, l'organismo dei vescovi cattolici di Terra Santa ha espresso l'auspicio che “ogni Ordinario nella sua diocesi, eparchia o esarcato, ogni parroco nella sua parrocchia e con i suoi parrocchiani, ogni superiore/a di Istituto religioso, possano organizzare la giornata come più conviene”, nella speranza che “l’eco delle preghiere che salgono dalle nostre labbra possa coprire il rumore dei tamburi di guerra”. (GV) (Agenzia Fides 3/9/2013).

    lunedì 2 settembre 2013

    Pigafetta 500

    Dal Friuli avventura  in vela sulla rotta di Magellano

    Digiuno e preghiera per la pace

    VATICANO - “Il grido della pace si levi alto”: il Papa indice una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero
    Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra!”. Sono le accorate parole pronunciate da Papa Francesco domenica 1 settembre, prima della recita dell’Angelus con i fedeli riuniti in piazza San Pietro. Il Santo Padre, che ha dedicato tutto il suo discorso a questo tema, “profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano”, ha rinnovato con forza il suo appello alle parti in conflitto, chiedendo loro “di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato”, quindi ha indetto per tutta la Chiesa, il 7 settembre, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, invitando ad unirsi a questa iniziativa, “nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà”. In Piazza San Pietro, dalle ore 19 alle ore 24, “ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per l’amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo” ha sottolineato il Santo Padre, invitando tutti alla partecipazione. (SL) (Agenzia Fides 02/09/2013)
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