lunedì 28 maggio 2012

«Peccatori nella Chiesa, Papa fragile»
Il Messaggero Veneto
Il vescovo di Udine, mons. Mazzocato nell'omelia di Pentecoste parla della bufera che ... dell'omelia di Pentecoste dell'arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato.

Arriva itinerannia. ne parla IL PICCOLO

Premessa

Questo è il primo alert che parla di Itinerannia...spero sia umìn fatto personale: è possibile che nel WEB non c'è un programma della futura manifestazione? Il sito non ti aiuta: il primo che trova un programma in digitale e non su carta..mi avverta!! GRAZIE

 

San Giorgio e Cervignano “gemellate” nella festa


ASIA/PAKISTAN - Famiglia cristiana massacrata in Punjab

Okara (Agenzia Fides) - Una intera famiglia cristiana è stata barbaramente uccisa in Punjab. Quattro persone sono state sgozzate nella colonia cristiana di Muhala Ahmad, nella città di Okara, a Sud di Lahore, capitale del Punjab. Le vittime sono Shugufta Baber, cattolica, docente nella "Convent High School", scuola cattolica di Okara; i suoi due figli, Zanib di 12 anni e Zarish di 15 anni; sua sorella Samina Bibi, infermiera. La strage è avvenuta la sera fra il 22 e il 23 maggio, ma solo ora la notizia è stata diffusa. Non sono chiari gli autori del crimine: secondo le prime ricostruzioni, il responsabile sarebbe il dottor Baber Masih, cristiano protestante e medico omeopata, marito di Shugufta, che potrebbe aver compiuto il delitto in preda a uno stato depressivo. L'uomo, trovato ferito, è stato ricoverato in ospedale, prima a Okara poi a Lahore, dove è deceduto ieri. In un primo tempo si sarebbe auto accusato, poi ha parlato di "un gruppo di uomini sconosciuti che ha compiuto il massacro".
La "Legal Evangelical Association Develpment" (LEAD), Ong che ha raccolto le paure di molte famiglie in Punjab, che vivono in totale insicurezza, dopo una missione in loco propende per l'opera di "gruppi di radicali islamici che hanno voluto deliberatamente colpire i cristiani", spiegando che "soprusi e uccisioni avvengono spesso per gelosia o invidia verso i cristiani: sono episodi allarmanti", dice all'Agenzia Fides il Pastore Mushtaq Gill, di LEAD.
Secondo la polizia locale, incaricata di indagare sul delitto, finora la tesi più accreditata è quella di un gesto folle compiuto da Baber, che poi avrebbe tentato di togliersi la vita. Alcuni cristiani di Okara affermano, però, che questo potrebbe essere "un tentativo di depistaggio" e si dicono pronti a ricorrere alla polizia federale per chiedere giustizia a fare piena luce sul massacro.
Secondo fonti di Fides, nella città di Okara le relazioni fra cristiani e musulmani sono buone, ma vi sono gruppi radicali islamici che in passato hanno causato incidenti. La comunità locale ricorda anche la demolizione di un cimitero cristiano nel 2009, trasformato dalle autorità civili in un parco. (PA) (Agenzia Fides 28/5/2012)

Digiuno e preghiera in Siria

ASIA/SIRIA - Preghiera e digiuno nell'inferno della lotta: l'esperienza di un prete cattolico

Qusayr (Agenzia Fides) - Nel bel mezzo di massacri, violenze, spari, rapimenti, vendette, una piccola fiammella di fede e di amore si è accesa nella città di Qusayr (nei pressi di Homs), uno dei luoghi dove la guerra infuria più violentemente: come l'Agenzia Fides apprende da fonti locali, un prete cattolico, che per ora preferisce conservare l'anonimato, si è coraggiosamente stabilito in città, in una casa parrocchiale, con il solo scopo di fare un'esperienza di continua preghiera e digiuno, per implorare da Dio la pace e la riconciliazione.
Proprio laddove "si sta scatenando l'inferno", la sua presenza, spiega il sacerdote, vuole essere un "segno forte di non violenza, una testimonianza di fede e di amore per il popolo siriano". Il suo essere "segno di contraddizione", sarà un'esperienza che i fedeli di tutte le religioni potranno comprendere, in quanto "le armi della preghiera e del digiuno sono importanti nel cristianesimo e nell'islam". Vuole essere un modo, rimarca, "per ricordare a tutti gli uomini, a chi sta combattendo e uccidendo, che l'unica fonte di speranza è Dio: il Dio della vita, il Dio della pace, il Dio della riconciliazione, che ci rende fratelli e non nemici".
Fonti di Fides non escludono che, mentre la sua esperienza si diffonde in città, fedeli cristiani e musulmani possano unirsi a lui, nonostante i pericoli, e che nella città martoriata dal conflitto possa accendersi un nuovo lume di speranza per la Siria, grazie a uomini e donne che rifiutano l'odio e scelgono la non violenza, in nome della loro fede. La religione e la fede - notano le fonti di Fides - sono infatti una componente importante della vita e dell'identità del popolo siriano e, in queste ore difficili di brutalità, occorre fare leva sulla componente spirituale, che restituisce all'uomo la sua vera dimensione, la sua autentica dignità. (PA) (Agenzia Fides 28/5/2012)