giovedì 27 febbraio 2014

Ninos de plomo

AMERICA/PERU’ - “Bambini di piombo”: progetto educativo per i minori contaminati dal minerale
Callao (Agenzia Fides) – Sono tutti abitanti della baraccopoli di Puerto Nuovo, nel distretto di Callao, che vivono quotidianamente in situazioni a rischio, contaminati dal piombo a causa dei danni ambientali generati dallo stoccaggio e dal trasporto del minerale verso il porto. In un comunicato diffuso dall’Ans si legge che, nella periferia della città, la Fondazione Don Bosco nel Mondo sta realizzando un particolare progetto educativo, denominato “Niños de Plomo” (Bambini di piombo) che permette a circa 80 bambini e adolescenti intossicati dal piombo di ricevere tutoraggio e aiuto nella lettura, nella comunicazione, nelle materie logico-matematiche e nei laboratori psico-pedagogici. I ragazzi completano i loro studi attraverso l’utilizzo di programmi e giochi virtuali per il ragionamento e delle attività di alfabetizzazione nella sala computer. Partecipano inoltre a laboratori di musica e danza che consentono di migliorare il loro sviluppo fisico, mentale ed emotivo . La maggior parte dei minori che partecipa al progetto ha livelli di piombo nel sangue compresi tra i 10 e i 19,9 microgrammi per decilitro, misura considerata altamente pericolosa dalle autorità sanitarie. (AP) (27/2/2014 Agenzia Fides)

I benefattori internazionali hanno dato meno contributi alla Somalia


AFRICA/SOMALIA - A rischio 50 mila bambini somali per malnutrizione e condizioni igienico sanitarie inadeguate
Mogadiscio (Agenzia Fides) – In Somalia la carestia del 2011 è finita, i miliziani sono stati mandati via da Mogadiscio, in politica sono stati fatti grandi progressi. Eppure le Nazioni Unite e il Governo somalo continuano a chiedere ai benefattori internazionali di aiutare il Paese, che sostengono essere in grave crisi. Le associazioni umanitarie, pressate dalle situazioni di emergenza in Somalia degli ultimi anni, non sono state in grado di impiegare tempi e risorse necessarie per la ricostruzione del Paese. Molti sopravvivono in condizioni terribili, la vita di 50 mila bambini è a rischio per malnutrizione severa. I benefattori internazionali, a causa del perdurare della crisi in Siria e delle nuove continue emergenze in Sud Sudan e nella Repubblica Centrafricana, hanno dato meno contributi alla Somalia, anche se gli indicatori sanitari somali sono molto più gravi rispetto a quelli di altri paesi. Destano inoltre preoccupazione i furti di denaro e la corruzione, in un Paese dove il Governo non ha un controllo efficace sull’economia. Un rapporto del gruppo di monitoraggio delle Nazioni Unite sulla Somalia e l’Eritrea aveva già denunciato in passato casi di corruzione tra i ministri del Governo, di appropriazione indebita di generi alimentari destinati agli aiuti, di cattiva amministrazione. Circa il 60% della popolazione, 3milioni e mezzo di persone che vivono nella Somalia centro meridionale, sono sotto il controllo di al-Shabab. L’ONU teme che l’offensiva potrebbe scattare nella stagione della semina proprio in questa regione conosciuta come paniere di beni di consumo e di servizi essenziali del Paese, e potrebbe quindi avere un grave impatto sul prossimo raccolto. (AP) (27/2/2014 Agenzia Fides)