venerdì 23 settembre 2011

Domenica 25 settembre 2011

    XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)



PRIMA LETTURA (Ez 18,25-28)
Se il malvagio si converte dalla sua malvagità, egli fa vivere se stesso.

Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore:
«Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)
Rit: Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.


Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

SECONDA LETTURA (Fil 2,1-11)
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio.

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Mt 21,28-32)
Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore

PREGHIERA DEI FEDELI

C – Fratelli e sorelle, anche oggi il Signore ci ha invitato a la­vorare nella sua vigna. Uniti dalla fede e dalla speranza, rivolgiamo al Padre le nostre invocazioni perché ci doni la grazia di incontrarlo, per mezzo nostro, ac­canto ai fratelli impegnati a costruire un mondo più giusto, più umano e frater­no.

L - Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore

1.      Per la Chiesa di Cristo: animata continuamente dallo spirito apostolico del suo Signore, sappia sempre rispondere con gioia alle sollecitazioni che l’uma­nità presenta costantemente nei momenti della prova e delle difficoltà; pre­ghiamo.

2.      Per chi ha responsabilità nella società: le scelte siano orientate al bene comune con una attenzione particolare nei confronti dei poveri e dei bisognosi. Preghiamo.

3.      Per tutti i cristiani: chiamati a fare la volontà del Padre non con le parole, ma con le opere, sappiano rendere con gioia testimonianza della speranza che è in loro; preghiamo.

4.      Per quanti sono colpiti da calamità, da disgrazia, da ogni sorta di difficoltà: trovino nei cristiani non solo la consolazione delle parole, ma la solidarietà delle opere; preghiamo.

5.      Per questa nostra Comunità parrocchiale: la professione di fede che ogni Domenica formu­liamo nella Celebrazione Eucaristica, sia espressione del nostro impegno a la­vorare per l’edificazione del Regno di Dio fra gli uomini; preghiamo.

C – Dio nostro Padre, aiutaci a discernere la tua volontà e a ri­sponderle con amore anche quando ci costa e ci impegna nella coerenza fra le nostre parole e le nostre azioni. Tu che rendi l’uomo sempre in gra­do di convertirsi, infondi in noi il tuo Spirito di speranza. Per Cristo nostro Si­gnore.   T - Amen.




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