mercoledì 2 maggio 2012

Nasce l'associazione dei chierichetti dell'Arcidiocesi   versione testuale
Alla Festa diocesana presentato anche il nuovo "giornalino" dei ministranti

UDINE (1 maggio, ore 12.30) - Nasce la prima associazione dedicata ai 1100 ragazzi che svolgono abitualmente il servizio liturgico di “chierichetto” nelle parrocchie dell’Arcidiocesi di Udine. L’importante novità è stata resa nota ufficialmente oggi al Seminario di Udine (in viale Ungheria) durante l’annuale Festa diocesana dei ministranti (FOTO). All’appuntamento erano presenti circa 800 ragazzi (con i loro genitori si arriva a 1200 persone), cui è stata riservata anche un’altra sorpresa: è in arrivo un “giornalino” fatto apposta per loro, un foglio di collegamento che sarà occasione di formazione, di collegamento e di nuove amicizie.
La Festa diocesana si è aperta alle ore 8, all'insegna del tema «L’abbiamo riconosciuto...», attraverso la narrazione di una storia ambientata nei giorni nostri. Dopo le catechesi su questa tematica, dal Seminario di viale Ungheria è partita la processione, accompagnata da una banda, fino alla Cattedrale, dove l'Arcivescovo ha presieduto la Santa Messa, culmine della giornata.
Nel pomeriggio, dopo il pranzo al sacco, via libera al «grande gioco» a squadre prima del gran finale della festa, con la preghiera, le premiazioni e l’arrivederci al prossimo anno.
La Festa diocesana dei ministranti non vuole solo promuovere l’importante servizio di ministrante alla mensa eucaristica, ma anche la sua rilevanza per l’educazione in campo vocazionale. Per questo l’iniziativa della nuova associazione e del giornalino di collegamento viene unitamente dall’Arcivescovo, dal Seminario e dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile. «Molti di noi seminaristi hanno iniziato così, facendo il ministrante nella propria parrocchia fedelmente nel tempo – spiega Alberto Zanier, uno degli organizzatori -. In effetti girando per le comunità cristiane si vede una maggiore disponibilità dei chierichetti ad accogliere certe proposte e a porsi delle domande più approfondite sul senso della loro vita, anche perché i ministranti sono molto vicini ai parroci e particolarmente nella celebrazione eucaristica».

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