sabato 1 settembre 2012

La città testimonierà la propria riconoscenza ai frati cappuccini

Udine saluta e ringrazia i Cappuccini   versione testuale
Messa domenica 2 settembre. Lunedì riapre la mensa. Chiesa affidata a don Driussi

Udine (31 agosto, ore 13) - L’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, lo aveva promesso. La città testimonierà la propria riconoscenza ai frati cappuccini accompagnando con una celebrazione la loro partenza da Udine. E soprattutto che la loro preziosissima opera avrebbe avuto continuità.
 
Promesse mantenute. Domenica 2 settembre, infatti, alle ore 18.30 avrà luogo – nella suggestiva chiesetta di via Ronchi – la Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo, quale segno di gratitudine per la significativa presenza dei Cappuccini nella Chiesa e nella società udinese. Ciò che più conta però è il fatto che il loro prezioso testimone è stato raccolto dalla diocesi. Come già anticipato, infatti, continuerà il servizio della «mensa dei poveri», a gestirlo sarà la Caritas. Ma c’è di più. È notizia degli ultimi giorni che anche le attività spirituali curate dai Cappuccini non verrano meno. L’Arcivescovo ha infatti affidato la chiesa di via Ronchi a don Giovanni Driussi - attualmente parroco di San Paolino e della Beata Vergine del Rosario (Laipacco) -, saranno quindi così garanti sia la celebrazione della Santa Messa che il Sacramento della riconciliazione. A coadiuvare don Driussi sarà l’Ordine secolare dei francescani. Una presenza, quella francescana, che - annuncia Sergio Ceccotti - membro del Consiglio di fraternità - «in città aumenterà significativamente perché qui si sposterà il Centro regionale che ora ha sede a Gorizia».
 
Il 3 settembre riaprirà anche la «mensa dei poveri», rimasta chiusa per tre settimane. A parlare del futuro di questa importante realtà caritativa è don Luigi Gloazzo, direttore della Caritas diocesana. «Innanzitutto va detto che c’è una riconoscenza straordinaria, da parte della Chiesa e della società, per tutto quello che i Cappuccini hanno fatto in questi anni per Udine. Riapriremo la mensa con l’esperienza fatta finora, consolidando ad esempio quelli che sono gli offerenti dei generi alimentari, sia istituzionali, sia privati. Abbiamo inoltre messo la mensa in collegamento con il nostro "Asilo notturno". In particolare due persone dell’equipé seguiranno, in forma alternata, la sua organizzazione. Abbiamo ritenuto che fosse positivo e opportuno legare queste due realtà». L’obiettivo è non solo mettere in rete realtà che per molti versi sono complementari, ma soprattutto mettere a frutto le risorse «di chi – sottolinea Gloazzo – ha esperienza con le persone che vivono una situazione di difficoltà. La mensa non è un luogo di distribuzione dei pasti, ma di incontro tra le persone. Questa è la qualità che la Chiesa deve dare».
 
Ci sarà poi grande impegno per valorizzare il preziosissimo lavoro dei volontari che qui prestano già servizio, in particolare per dar vita ad un gruppo affiatato, con una precisa identità e una specifica modalità di rapporto e relazione. Ma don Gloazzo guarda lontano e il suo desiderio è che la mensa diventi patrimonio di tutta la città. «Assieme al Vescovo e alla diocesi, facciamo appello affinchè ogni parrocchia costituisca un gruppetto, anche di 2 o 3 persone, che prestino servizio in via Ronchi, come espressione delle diverse comunità parrocchiali. Queste persone avranno poi modo di raccontare, nelle parrocchie, giorno per giorno la loro esperienza e la realtà che hanno incontrato». A tal proposito mons. Mazzocato ha già avuto nelle scorse settimane un incontro con tutti i parroci della città per dar concretezza a questo significativo progetto. E le istituzioni? L’Arcivescovo – durante la conferenza stampa dello scorso 28 giugno – aveva auspicato l’interessamento da parte delle istituzioni cittadine. Messaggio recepito. «Nei prossimi giorni – spiega il direttore della Caritas – avremo un incontro con il Comune di Udine per definire i dettagli di una convenzione». I passi perché via Ronchi diventi cuore della solidarietà udinese vanno ormai nella giusta direzione.
 

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