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giovedì 17 marzo 2011
ASIA/PAKISTAN - Un cristiano è Ministro delle Finanze nel governo del Punjab
Lahore (Agenzia Fides ) – Nel Punjab, la più importante provincia del Pakistan, un politico cristiano, Kamran Michael, sta assumendo un crescente rilievo istituzionale: come riferiscono fonti locali di Fides, Michael ha appena ricevuto la delega per il Ministero delle Finanze, “incarico di grande spessore, decisivo per l’azione del governo provinciale”. Va detto che Kamran Michael era già membro dell’esecutivo del Punjab e deteneva il portafoglio per i Diritti Umani e lo Sviluppo delle Donne, nonché quello per gli Affari delle Minoranze: oggi a queste deleghe si aggiunge quella prestigiosa del Ministero delle Finanze, che ha poteri vincolanti in materia di budget e di destinazione dei fondi a disposizione del governo.
“Si tratta di un ottimo segnale. Che un politico cristiano, sinceramente impegnato per i diritti delle minoranze religiose, assuma un incarico di tale rilievo è significativo e ci dà grandi speranze”, afferma una fonte di Fides nella comunità cristiana del Punjab.
Il Punjab è anche la provincia con la maggiore incidenza di casi di false accuse di blasfemia e sede di numerosi gruppi radicali islamici. Dopo questa nomina, le Organizzazioni non governative e i gruppi per i diritti umani sperano che “il governo possa destinare più ampie risorse a progetti di sviluppo, progresso e valorizzazione delle minoranze religiose”, continua la fonte di Fides.
Michael appartiene al partito della Lega Musulmana – Nawaz, che è stato spesso accusato di avere un atteggiamento troppo conciliativo verso i gruppi radicali islamici. Michael, all’interno del partito – che è al governo in Punjab e all’opposizione nel governo federale – promuove un atteggiamento moderato. Si è battuto per l’uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini, per la tutela delle minoranze cristiane e per l’armonia interreligiosa. Secondo fonti di Fides, Michael “rappresenta un po’ quello che Shahbaz Bhatti, di cui era amico e collaboratore, rappresentava per il Pakistan People Party”.
Recentemente Michael, come Ministro per gli Affari Religiosi, ha inaugurato nuove chiese, edifici e case cristiane, fatti ricostruire dal suo Ministero, con un finanziamento di 40 milioni di rupie, a Sangla Hill, in Punjab (teatro di un grave attacco di fondamentalisti islamici nel 2005) e ha curato il restauro di oltre 100 chiese in tutto il Punjab. (PA) (17/3/2011)
“Si tratta di un ottimo segnale. Che un politico cristiano, sinceramente impegnato per i diritti delle minoranze religiose, assuma un incarico di tale rilievo è significativo e ci dà grandi speranze”, afferma una fonte di Fides nella comunità cristiana del Punjab.
Il Punjab è anche la provincia con la maggiore incidenza di casi di false accuse di blasfemia e sede di numerosi gruppi radicali islamici. Dopo questa nomina, le Organizzazioni non governative e i gruppi per i diritti umani sperano che “il governo possa destinare più ampie risorse a progetti di sviluppo, progresso e valorizzazione delle minoranze religiose”, continua la fonte di Fides.
Michael appartiene al partito della Lega Musulmana – Nawaz, che è stato spesso accusato di avere un atteggiamento troppo conciliativo verso i gruppi radicali islamici. Michael, all’interno del partito – che è al governo in Punjab e all’opposizione nel governo federale – promuove un atteggiamento moderato. Si è battuto per l’uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini, per la tutela delle minoranze cristiane e per l’armonia interreligiosa. Secondo fonti di Fides, Michael “rappresenta un po’ quello che Shahbaz Bhatti, di cui era amico e collaboratore, rappresentava per il Pakistan People Party”.
Recentemente Michael, come Ministro per gli Affari Religiosi, ha inaugurato nuove chiese, edifici e case cristiane, fatti ricostruire dal suo Ministero, con un finanziamento di 40 milioni di rupie, a Sangla Hill, in Punjab (teatro di un grave attacco di fondamentalisti islamici nel 2005) e ha curato il restauro di oltre 100 chiese in tutto il Punjab. (PA) (17/3/2011)
ASIA/GIAPPONE - La Caritas: “Pronti a lavorare a fianco del governo per l’emergenza e la ricostruzione”
Roma (Agenzia Fides ) – La Caritas del Giappone, con il sostegno del network della Caritas Internationalis, è pronta a lavorare a fianco del governo giapponese per l’emergenza e la riabilitazione delle popolazioni colpite dal terremoto e dallo tsunami: è quanto dichiara all’Agenzia Fides p. Bonnie Mendes, Direttore del Dipartimento Asia di Caritas Internationalis, che da Bangkok sta svolgendo un ruolo di coordinamento fra il Giappone, il network internazionale e gli uffici centrali.
“L’opera della Caritas in Giappone – spiega a Fides – per ora è quella di prepararsi e attrezzarsi per rispondere alle necessità che il governo solleverà nel campo degli aiuti umanitari. Per questo abbiamo istituito un Centro di Emergenza a Sendai. Le operazioni di soccorso sono condotte da personale della protezione civile nipponica, altamente specializzato, a livello di risorse e tecnologie. Dunque, in questo caso, dove il disastro ha colpito una società molto ben organizzata, non occorrono volontari armati solo di buona volontà, ma servono aiuti mirati. La Caritas è una delle organizzazioni che, se chiamate in causa, saranno pronte a entrare in campo per cogestire l’emergenza”.
P. Mendes rimarca, infatti, anche “il problema della possibile contaminazione nucleare, che impone massima prudenza e personale specializzato anche fra i soccorritori”. “Il nostro lavoro – puntualizza il Direttore di Caritas Asia – si farà più utile, ampio e intenso nella seconda fase, quella della riabilitazione post-emergenza. Allora ci sarà da profondere il massimo sforzo”.
P. Mendes si dice “molto incoraggiato dalla risposta che giunge dai paesi asiatici: hanno raccolto fondi le Caritas di Singapore, Macao, Taiwan e anche di Myanmar e Vietnam, paesi molto poveri e con difficoltà interne. Molto attiva risulta la Caritas Corea che, con altri gruppi cristiani, si sta attivando per sostenere con risorse umane e tecnologiche la Caritas giapponese. Anche in India e Pakistan le comunità cattoliche hanno avviato collette e stanno accompagnando il popolo giapponese con la preghiera. E’ una grande manifestazione di solidarietà che ci conforta molto”.
Sull’atteggiamento che oggi vivono i cattolici e tutto il popolo giapponese, p. Mendes cita le parole del salmo 50: “Un cuore contrito e affranto, tu o Dio non disprezzi”. “Sono certo – conclude – che il Signore accoglierà il grido e le preghiere di questo popolo provato dalla sofferenza”. (PA) (Agenzia Fides 17/3/2011)
“L’opera della Caritas in Giappone – spiega a Fides – per ora è quella di prepararsi e attrezzarsi per rispondere alle necessità che il governo solleverà nel campo degli aiuti umanitari. Per questo abbiamo istituito un Centro di Emergenza a Sendai. Le operazioni di soccorso sono condotte da personale della protezione civile nipponica, altamente specializzato, a livello di risorse e tecnologie. Dunque, in questo caso, dove il disastro ha colpito una società molto ben organizzata, non occorrono volontari armati solo di buona volontà, ma servono aiuti mirati. La Caritas è una delle organizzazioni che, se chiamate in causa, saranno pronte a entrare in campo per cogestire l’emergenza”.
P. Mendes rimarca, infatti, anche “il problema della possibile contaminazione nucleare, che impone massima prudenza e personale specializzato anche fra i soccorritori”. “Il nostro lavoro – puntualizza il Direttore di Caritas Asia – si farà più utile, ampio e intenso nella seconda fase, quella della riabilitazione post-emergenza. Allora ci sarà da profondere il massimo sforzo”.
P. Mendes si dice “molto incoraggiato dalla risposta che giunge dai paesi asiatici: hanno raccolto fondi le Caritas di Singapore, Macao, Taiwan e anche di Myanmar e Vietnam, paesi molto poveri e con difficoltà interne. Molto attiva risulta la Caritas Corea che, con altri gruppi cristiani, si sta attivando per sostenere con risorse umane e tecnologiche la Caritas giapponese. Anche in India e Pakistan le comunità cattoliche hanno avviato collette e stanno accompagnando il popolo giapponese con la preghiera. E’ una grande manifestazione di solidarietà che ci conforta molto”.
Sull’atteggiamento che oggi vivono i cattolici e tutto il popolo giapponese, p. Mendes cita le parole del salmo 50: “Un cuore contrito e affranto, tu o Dio non disprezzi”. “Sono certo – conclude – che il Signore accoglierà il grido e le preghiere di questo popolo provato dalla sofferenza”. (PA) (Agenzia Fides 17/3/2011)
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