ASIA/SIRIA - I cristiani formano "comitati popolari" armati per prevenire le violenze
Homs (Agenzia Fides) - Le comunità cristiane in Siria, dopo le ripetute violenze subìte da bande armate, spesso gruppi jihadisti, hanno iniziato a organizzare, in diverse località, "comitati popolari dissuasivi", formati da giovani cristiani armati, che intendono prevenire il banditismo e la violenza e difendere i loro quartieri. Le comunità cristiane hanno subìto abusi, rapimenti, violenze, uccisioni, furti, violazioni di proprietà nella cosiddetta "Valle dei cristiani" (Siria occidentale), nel centro storico di Aleppo, nel quartiere di Damasco "Jaramana", in altri villaggi come Qusayr e Rableh (nell'area di Homs). Nonostante i ripetuti appelli dei Vescovi siriani, che hanno più volte invitato i fedeli a "non prendere le armi" e ad "avere pazienza", tali gruppi difensivi hanno iniziato a formarsi soprattutto in seno alle comunità greco-ortodossa e armena, che "hanno avvertito la necessità di difendersi". Come spiegano fonti di Fides in Siria, "non si tratta di milizie o gruppi combattenti, ma solo di gruppi di sentinelle che sorvegliano e garantiscono la sicurezza delle aree cristiane".
Intanto l'Arcivescovado siro-cattolico di Homs, nel quartiere al-Hamidiyah, nel centro storico della città, è stato dato alle fiamme. L'Arcivescovo siro-cattolico Georges Kassab, i preti e i fedeli della comunità hanno espresso a Fides il loro sdegno per "un atto ingiustificato". Nella notte del 13 settembre, riferiscono fonti di Fides, un gruppo di circa dieci militanti non identificati si è introdotto nella struttura, da mesi chiusa e abbandonata a causa dei combattimenti fra ribelli e forze lealiste. I militanti hanno versato numerose taniche di benzina e poi hanno appiccato il fuoco, che sembra "una rivalsa per motivi ignoti". (PA) (Agenzia Fides 18/9/2012)