martedì 8 marzo 2011

Medici, mancano specialisti   versione testuale
L'allarme dell'Ordine, analizzando i dati i regione

UDINE (8 marzo, ore 10) - Nessuna emergenza in Friuli per presunta carenza di medici, tutt’altro. In questo momento i medici laureati ad Udine e Trieste sono sufficienti a garantire il turnover. Attualmente il rapporto fra camici bianchi e cittadini, a Udine, è di 1 ogni 169, quando il rapporto ottimale fissato dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) è di 1 ogni 600.
Alla luce di questi dati il presidente dell’Ordine dei medici di Udine, Luigi Conte, lancia un alert per il futuro, quando, fra 10-15 anni, in concomitanza con i pensionamenti potrebbe profilarsi una carenza di medici. «E’ evidente che dobbiamo preoccuparcene adesso, visto che per formare un medico specialista servono 6 anni di laurea più altrettanti per la specializzazione».
C’è poi il problema della carenza dei medici specialistici. «Attualmente nella nostra Regione – continua Conte - si registra un vuoto per alcune figure di specialisti: pediatri, nefrologi, anestesisti. Non perché manchino i medici, bensì perché a fronte di 7 mila/7 mila 500 laureati l’anno, sono disponibili solo 5 mila contratti di formazione specialistica, mentre le scuole di formazione regionale in medicina di famiglia coprono altri 750/1000 posti. Quindi 1250/1750 medici laureati ogni anno non possono accedere alle scuole di specializzazione. Una scuola di specializzazione per avere diritto ad esistere deve possedere precisi requisiti formativi per almeno tre specializzandi». Inoltre, «non tutti i posti in specializzazione vengono coperti  per scarsa appetibilità dell’esercizio di alcune specializzazioni in quanto ritenute non sufficientemente remunerative, per turni di lavoro non facilmente sopportabili, per il notevole contenzioso medico legale, per la scarsa attenzione alla sempre maggiore femminilizzazione della professione».
 

Il Papa in tv, prepariamo le domande


AD A SUA IMMAGINE BENEDETTO XVI RISPONDERA' ALLE VOSTRE DOMANDE
Per la prima volta nella storia del Papato e della televisione, un Pontefice risponde alle domande dei fedeli in un programma tv. Succedera' ad A Sua Immagine il giorno di Venerdi Santo, venerdi 22 aprile, alle 14.10 su Raiuno. A condurre il programma e a presentare le domande, l'autore- conduttore Rosario Carello. Da domenica A Sua Immagine raccogliera' le domande dei telespettatori. Nelle prossime settimane si procedera' alla scelta.

Parla il Vicario Apostolico di Tripoli

AFRICA/LIBIA - “Occorre evitare altro spargimento di sangue, ci sono metodi più efficaci della violenza” dice a Fides il Vicario Apostolico di Tripoli
Tripoli (Agenzia Fides) - “Prego perché non ci sia altro spargimento di sangue. Penso che non sia opportuno intervenire con la forza, perché vi sarebbe altro spargimento di sangue”. È la dichiarazione rilasciata all’Agenzia Fides da Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, in Libia. “Penso che si possa trovare una formula negoziale per uscire da questa situazione – prosegue il Vescovo -. Non è nemmeno molto difficile trovarla, perché nella cultura beduina vi sono delle strutture sociali che aiutano la riconciliazione. Ci possono essere delle personalità che possono favorire una svolta negoziale. A mio umile parere, è l’unico modo per uscire dalla crisi ed evitare altro spargimento di sangue. Esistono metodi più efficaci della violenza”. (L.M.) (Agenzia Fides 8/3/2011)

Marittimo ucraino trovato morto a Porto Nogaro

 
Un decesso per cause naturali. La morte risale ad alcuni giorni fa

PORTO NOGARO (7 marzo, ore 18.20) - Un lavoratore marittimo ucraino di 60 anni, Viktor Polyvyanyy, è stato trovato morto, a San Giorgio di Nogaro, all'interno della motonave mercantile battente bandiera ucraina «Mikhail Isakovskiy» ormeggiata alla banchina di porto Margreth. Secondo i Carabinieri il decesso – risalente ad alcuni giorni fa – è da addebitarsi a cause naturali.   
 
L'Autorità giudiziaria è stata informata dai Carabinieri e dalla Capitaneria di porto di San Giorgio di Nogaro e ha autorizzato lo sbarco della salma e la sua traslazione alla camera mortuaria dell'ospedale di Palmanova. 
 
La nave sulla quale si trovava Polyvyanyy era già stata visitata, nei giorni scorsi, dai volontari del Centro Stella Maris, della Caritas, che si occupano di prestare accoglienza ai marittimi, troppo spetto abbandonati a loro stessi e segnati dall'isolamento cui li costringe la vita in mare.

Interrogativi universali?

AFRICA/SUDAFRICA - “Non continuiamo a votare per politici disonesti”: appello dei Vescovi
Johannesburg (Agenzia Fides) - I Vescovi sudafricani invitano i cittadini a votare, nelle elezioni comunali che si terranno a maggio, i candidati che danno concrete garanzie di voler difendere il bene comune e l’interesse di tutti. “Ogni cittadino ha il diritto di voto, di partecipare nello scegliere i rappresentanti pubblici, e di affidare il mandato a coloro che sono incaricati di governare. Ciascuno di noi deve usare il proprio voto in modo saggio e ponderato, per far sì che le nostre città, villaggi e distretti siano governati da persone oneste e competenti, per il bene di tutti, specialmente le persone più povere e vulnerabili” afferma un messaggio inviato all’Agenzia Fides, firmato da Sua Ecc. Mons. Buti Tlhagale, Arcivescovo di Johannesburg, Presidente della Southern African Catholic Bishops’ Conference.
Il messaggio offre alcune indicazioni concrete per orientarsi nel voto: “quando votiamo per le elezioni municipali stiamo dando un giudizio su come alcune necessità di base sono state soddisfatte. Siamo soddisfatti dell’erogazione di servizi come l’acqua e l’elettricità? Le nostre strade e i nostri edifici pubblici sono puliti e sicuri? Siamo trattati con rispetto e cortesia dagli impiegati municipali? La risposta a queste domande può aiutarci a decidere se votare per le stesse persone o i partiti di prima, oppure se sia il tempo di concedere una possibilità ad altri candidati”.
I Vescovi criticano lo spirito con il quale diversi politici locali intendono la politica: “sfortunatamente diversi rappresentanti pubblici in Sudafrica sono entrati nel mondo della politica perché vogliono potere, ricchezza ed uno status sociale, e non perché sono impegnati a servire il pubblico. Questa tendenza danneggia la democrazia e di conseguenza, come cittadini, non godiamo dei suoi benefici. Questa situazione porta la corruzione, il nepotismo e la cura dell’interesse personale, a spese della fornitura di servizi pubblici e del benessere delle nostre comunità. Queste persone non meritano il nostro supporto”.
“Se continuiamo a votare per loro, dobbiamo biasimare solo noi stessi se i servizi municipali vanno in pezzi e i nostri quartieri non sono tenuti nelle condizioni appropriate” conclude il messaggio. (L.M.) (Agenzia Fides 7/3/2011)

VATICANO - Sono 25 gli operatori pastorali uccisi nel mondo nell’anno 2010

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Come è consuetudine, l’Agenzia Fides pubblica alla fine dell’anno l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento nel corso degli ultimi 12 mesi. Aggiornando l’elenco pubblicato il 30 dicembre 2010, secondo le informazioni in nostro possesso, nell’anno 2010 risultano essere stati uccisi altri 2 sacerdoti, entrambi in America Latina. Così nel 2010 sono stati uccisi 25 operatori pastorali: 1 Vescovo, 17 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa, 2 seminaristi, 3 laici. Analizzando l’elenco per continente, anche quest’anno figura al primo posto, con un numero estremamente elevato, l’AMERICA, bagnata dal sangue di 17 operatori pastorali: 12 sacerdoti, 1 religioso, 1 seminarista, 3 laici. Segue l’ASIA, con 1 Vescovo, 4 sacerdoti e 1 religiosa uccisi. Infine l’AFRICA, dove hanno perso la vita in modo violento un sacerdote ed un seminarista. (SL) (Agenzia Fides 7/3/2011)
Links:
Lo Speciale Fides sugli operatori pastorali uccisi, aggiornato ad oggi
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=35314&lan=ita

VATICANO - Il Papa all’Angelus ricorda “il commovente sacrificio della vita del Ministro pakistano Shahbaz Bhatti” insieme ai numerosi morti e alla “crescente crisi umanitaria” in Libia

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Seguo continuamente e con grande apprensione le tensioni che, in questi giorni, si registrano in diversi Paesi dell’Africa e dell’Asia” ha detto il Santo Padre Benedetto XVI dopo aver recitato l’Angelus con i fedeli riuniti in piazza San Pietro, domenica 6 marzo. “Chiedo al Signore Gesù – ha proseguito il Papa - che il commovente sacrificio della vita del Ministro pakistano Shahbaz Bhatti svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la libertà religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità. Il mio accorato pensiero si dirige poi alla Libia, dove i recenti scontri hanno provocato numerose morti e una crescente crisi umanitaria. A tutte le vittime e a coloro che si trovano in situazioni angosciose assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza, mentre invoco assistenza e soccorso per le popolazioni colpite.”
Nell’introdurre la preghiera mariana, il Santo Padre si è soffermato a commentare il Vangelo della domenica, la conclusione del ‘Discorso della montagna’, “dove il Signore Gesù, attraverso la parabola delle due case costruite una sulla roccia e l’altra sulla sabbia, invita i discepoli ad ascoltare le sue parole e a metterle in pratica”. Il Papa ha esortato i fedeli “a fare spazio, ogni giorno, alla Parola di Dio, a nutrirvi di essa, a meditarla continuamente. È un prezioso aiuto anche per mettersi al riparo da un attivismo superficiale, che può soddisfare per un momento l’orgoglio, ma che, alla fine, lascia vuoti e insoddisfatti.” (SL) (Agenzia Fides 07/03/2011)
Links:
Il testo integrale del discorso del Santo Padre, plurilingue
http://www.fides.org/ita/documents/Angelus06032011.doc