L'allarme dell'Ordine, analizzando i dati i regione
UDINE (8 marzo, ore 10) - Nessuna emergenza in Friuli per presunta carenza di medici, tutt’altro. In questo momento i medici laureati ad Udine e Trieste sono sufficienti a garantire il turnover. Attualmente il rapporto fra camici bianchi e cittadini, a Udine, è di 1 ogni 169, quando il rapporto ottimale fissato dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) è di 1 ogni 600.
Alla luce di questi dati il presidente dell’Ordine dei medici di Udine, Luigi Conte, lancia un alert per il futuro, quando, fra 10-15 anni, in concomitanza con i pensionamenti potrebbe profilarsi una carenza di medici. «E’ evidente che dobbiamo preoccuparcene adesso, visto che per formare un medico specialista servono 6 anni di laurea più altrettanti per la specializzazione».
C’è poi il problema della carenza dei medici specialistici. «Attualmente nella nostra Regione – continua Conte - si registra un vuoto per alcune figure di specialisti: pediatri, nefrologi, anestesisti. Non perché manchino i medici, bensì perché a fronte di 7 mila/7 mila 500 laureati l’anno, sono disponibili solo 5 mila contratti di formazione specialistica, mentre le scuole di formazione regionale in medicina di famiglia coprono altri 750/1000 posti. Quindi 1250/1750 medici laureati ogni anno non possono accedere alle scuole di specializzazione. Una scuola di specializzazione per avere diritto ad esistere deve possedere precisi requisiti formativi per almeno tre specializzandi». Inoltre, «non tutti i posti in specializzazione vengono coperti per scarsa appetibilità dell’esercizio di alcune specializzazioni in quanto ritenute non sufficientemente remunerative, per turni di lavoro non facilmente sopportabili, per il notevole contenzioso medico legale, per la scarsa attenzione alla sempre maggiore femminilizzazione della professione».
Alla luce di questi dati il presidente dell’Ordine dei medici di Udine, Luigi Conte, lancia un alert per il futuro, quando, fra 10-15 anni, in concomitanza con i pensionamenti potrebbe profilarsi una carenza di medici. «E’ evidente che dobbiamo preoccuparcene adesso, visto che per formare un medico specialista servono 6 anni di laurea più altrettanti per la specializzazione».
C’è poi il problema della carenza dei medici specialistici. «Attualmente nella nostra Regione – continua Conte - si registra un vuoto per alcune figure di specialisti: pediatri, nefrologi, anestesisti. Non perché manchino i medici, bensì perché a fronte di 7 mila/7 mila 500 laureati l’anno, sono disponibili solo 5 mila contratti di formazione specialistica, mentre le scuole di formazione regionale in medicina di famiglia coprono altri 750/1000 posti. Quindi 1250/1750 medici laureati ogni anno non possono accedere alle scuole di specializzazione. Una scuola di specializzazione per avere diritto ad esistere deve possedere precisi requisiti formativi per almeno tre specializzandi». Inoltre, «non tutti i posti in specializzazione vengono coperti per scarsa appetibilità dell’esercizio di alcune specializzazioni in quanto ritenute non sufficientemente remunerative, per turni di lavoro non facilmente sopportabili, per il notevole contenzioso medico legale, per la scarsa attenzione alla sempre maggiore femminilizzazione della professione».