AFRICA/SUD SUDAN - “A Malakal la situazione è disperata” dice a Fides una fonte locale
Juba (Agenzia Fides)- “I combattimenti proseguono a Malakal fin dal 24 dicembre. I fedeli non hanno potuto celebrare la Messa di Natale” riferisce all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale. Malakal è la capitale dello Stato dell'Alto Nilo, in Sud Sudan.
Anche questa località è stata duramente colpita dai combattimenti tra le forze del Presidente Salva Kiir Mayardit e quelle dell’ex Vice Presidente Riek Machar. “La popolazione si nasconda sotto i letti ed è ormai priva di cibo, acqua, medicine e di altri generi di prima necessità” dice la fonte di Fides.
Questo perché “le forze di Machar hanno saccheggiato e incendiato il mercato della città di Malakal. Non c’è quindi più cibo disponibile”.
L’esercito sud sudanese sta cercando di riconquistare la città e nei combattimenti degli ultimi giorni diversi civili hanno perso la vita. “Le bombe hanno colpito numerose abitazioni. Tra le vittime vi sono diversi bambini uccisi dalle pallottole e dalle bombe.L’unico medico rimasto fa quel che può per curare il gran numero di feriti che continuano ad arrivare nel nosocomio. La situazione è disperata” conclude la nostra fonte. (L.M.) (Agenzia Fides 7/1/2014)
Anche questa località è stata duramente colpita dai combattimenti tra le forze del Presidente Salva Kiir Mayardit e quelle dell’ex Vice Presidente Riek Machar. “La popolazione si nasconda sotto i letti ed è ormai priva di cibo, acqua, medicine e di altri generi di prima necessità” dice la fonte di Fides.
Questo perché “le forze di Machar hanno saccheggiato e incendiato il mercato della città di Malakal. Non c’è quindi più cibo disponibile”.
L’esercito sud sudanese sta cercando di riconquistare la città e nei combattimenti degli ultimi giorni diversi civili hanno perso la vita. “Le bombe hanno colpito numerose abitazioni. Tra le vittime vi sono diversi bambini uccisi dalle pallottole e dalle bombe.L’unico medico rimasto fa quel che può per curare il gran numero di feriti che continuano ad arrivare nel nosocomio. La situazione è disperata” conclude la nostra fonte. (L.M.) (Agenzia Fides 7/1/2014)