VATICANO - Benedetto XVI in Libano: "in questa regione che ne ha
visto gli atti e raccolto le parole, il Vangelo continui a risuonare
come 2000 anni fa e sia vissuto oggi e sempre!"
Beirut (Agenzia Fides) - "Con la consegna di questo documento,
iniziano il suo studio e la sua appropriazione da parte di tutti i
protagonisti della Chiesa, Pastori, persone consacrate e laici, affinché
ciascuno trovi una gioia nuova nel portare avanti la propria missione,
essendo incoraggiato e fortificato per attuare il messaggio di comunione
e di testimonianza declinato secondo i diversi aspetti umani,
dottrinali, ecclesiologici, spirituali e pastorali di questa
Esortazione". Con tali parole il Santo Padre Benedetto XVI ha
accompagnato la consegna dell'Esortazione Apostolica Post-sinodale
"Ecclesia in Medio Oriente" ai Patriarchi cattolici del Medio Oriente,
ai Presidenti delle Conferenze Episcopali della Turchia e dell'Iran e ad
una rappresentanza di fedeli, al termine della Santa Messa celebrata
nel City Center Waterfront di Beirut, la mattina di domenica 16
settembre. Rivolgendosi ai "Cari fratelli e sorelle del Libano e del
Medio Oriente", il Pontefice ha auspicato che "questa Esortazione sia
una guida per avanzare sulle vie multiformi e complesse dove Cristo vi
precede", ed ha concluso: "La comunione fraterna sia un sostegno nella
vita quotidiana e il segno della fraternità universale che Gesù,
Primogenito di una moltitudine, è venuto ad instaurare! Così, in questa
regione che ne ha visto gli atti e raccolto le parole, il Vangelo
continui a risuonare come 2000 anni fa e sia vissuto oggi e sempre!".
Nell'omelia della Messa, momento culminante del suo viaggio apostolico,
alla presenza di 300 Vescovi, di pellegrini e fedeli da tutto il Medio
Oriente, del Presidente della Repubblica del Libano e di altre
personalità istituzionali, il Pontefice ha commentato le letture del
giorno, dove Gesù "fa capire che chi vuol essere suo discepolo deve
accettare di essere servo, come Lui si è fatto Servo". Quindi ha
proseguito: "prego particolarmente il Signore di dare a questa regione
del Medio Oriente dei servitori della pace e della riconciliazione,
perché tutti possano vivere pacificamente e con dignità. E' una
testimonianza essenziale che i cristiani debbono dare qui, in
collaborazione con tutte le persone di buona volontà. Vi chiamo tutti ad
operare per la pace. Ciascuno al proprio livello e là dove si trova".
L'invito a lavorare senza sosta "affinché il nostro amore per Cristo ci
conduca poco a poco verso la piena comunione tra di noi" è stato
ribadito dal Papa durante l'Incontro ecumenico al Patriarcato
Siro-Cattolico di Charfet, nel pomeriggio di domenica 16 settembre, dove
ha incontrato i Patriarchi Ortodossi, i rappresentanti delle
Confessioni protestanti del Libano ed i Patriarchi cattolici del Libano.
"Il nostro incontro di questa sera - ha detto il Pontefice nel suo
discorso - è un segno eloquente del nostro desiderio profondo di
rispondere all'appello del Signore Gesù: 'Perché tutti siano una sola
cosa' (Gv 17,21). In questi tempi instabili ed inclini alla violenza,
che conosce la vostra regione, è sempre più urgente che i discepoli di
Cristo diano una testimonianza autentica della loro unità, affinché il
mondo creda nel suo messaggio d'amore, di pace e di riconciliazione. E'
questo messaggio che tutti i cristiani e noi in particolare abbiamo
ricevuto la missione di trasmettere al mondo, e che acquista un valore
inestimabile nell'attuale contesto del Medio Oriente."
Durante la Cerimonia di congedo dal Libano all'aeroporto internazionale
"Rafiq Hariri" di Beirut, il Santo Padre ha detto tra l'altro: "I miei
ringraziamenti vanno in particolare all'intero popolo libanese che forma
un ricco e bel mosaico e che ha saputo manifestare al Successore di
Pietro il proprio entusiasmo, con l'apporto multiforme e specifico di
ogni comunità. Ringrazio cordialmente le venerabili Chiese sorelle e le
comunità protestanti. Ringrazio particolarmente i rappresentanti delle
comunità musulmane. Durante tutto il mio soggiorno, ho potuto constatare
quanto la vostra presenza ha contribuito alla riuscita del mio Viaggio.
Il mondo arabo e il mondo intero avranno visto, in questi tempi
agitati, dei cristiani e dei musulmani riuniti per celebrare la pace."
(SL) (Agenzia Fides 17/09/2012)