ASIA/SIRIA - Una bomba al funerale di padre Fadi Haddad, "martire della riconciliazione e dell'armonia"
Damasco (Agenzia Fides) - Una bomba è esplosa questa mattina al
funerale di p. Fadi Jamil Haddad, il prete ortodosso rapito e ritrovato
morto ieri a Damasco (vedi Fides 25/10/2012). Secondo fonti locali di
Fides, l'esplosione ha ucciso due civili e alcuni militari. Alla Messa
funebre, celebrata nella chiesa di Sant'Elia a Qatana dal Patriarca
greco-ortodosso Ignatius IV Hazim, erano presenti migliaia di fedeli
cristiani commossi e desolati per la perdita del sacerdote.
In un comunicato del Patriarcato Greco Ortodosso di Antiochia, inviato
all'Agenzia Fides, si definisce p. Haddad "martire della riconciliazione
e dell'armonia". Infatti il sacedote "si era impegnato in una nobile
missione umanitaria per far liberare un membro della sua parrocchia che
era stato rapito alcuni giorni prima". Nella mediazione, p. Fadi è stato
rapito insieme a un altro intermediario. I rapitori hanno chiesto un
ingente riscatto e poi l'hanno ucciso.
La nota del Patriarcato ortodosso racconta la "terribile tragedia": "Il
corpo di Padre Fadi Haddad è stato trovato la mattina del 25 ottobre
nell'area di Drousha. Su di lui vi erano indescrivibili segni di torture
e mutilazioni. E 'stato identificato da padre Elias el-Baba, sacerdote
della città di Hina, ed è stato trasportato alla clinica della città. Il
Patriarcato a Damasco è stato informato del suo martirio: il suo sangue
innocente e senza macchia è un sacrificio per la riconciliazione e
l'armonia".
La nota giunta a Fides prosegue: "Condanniamo con forza questo atto
bestiale e barbaro contro i civili, gli innocenti e gli uomini di Dio,
che si sforzano di essere apostoli della pace. Sono uomini che tengono
uniti i cuori, fasciano le ferite della sofferenza, confortano i malati,
rafforzano i deboli in queste difficili circostanze. Esprimiamo la
profondità del nostro dolore per questi atti efferati che sono senza
precedenti nella lunga storia della nostra amata nazione, costruita
sulle fondamenta di amore, cooperazione, pace e armonia".
Il Patriarcato invita "tutti i cittadini, le organizzazioni umanitarie e
gli uomini di buona volontà a condannare rapimenti, omicidi,
distruzione, rapine, aggressione alla sicurezza e al benessere dei
cittadini". "Richiamiamo tutti al dialogo, alla pace e all'armonia"
prosegue, "per porre fine al bagno di sangue innocente che si svolge
ogni giorno".
Il testo chiede ai fedeli cristiani "di rimanere saldi nella nostra fede
e nella nostra speranza nel potere del Signore che ha voluto che noi
abbiamo la vita, e in abbondanza (Gv 10,10)", invitandoli a "rimanere
nella loro terra e nella loro nazione", guardando al futuro "con la
forza della fede". "Chiediamo a Dio - conclude il Patriarca Ortodosso -
che il martirio di Padre Fadi Haddad sia un sacrificio offerto per i
figli di questa nazione e per una tregua negli eventi dolorosi che
stiamo vivendo in questo tempo".
Padre Fadi Jamil Haddad era nato nella città di Qatana il 2 febbraio
1969. Aveva studiato teologia a Damasco e in Libano. Si era sposato ed
era stato ordinato sacerdote nel 1995 da sua Beatitudine il Patriarca
Ignazio IV Hazim. Era parroco della chiesa greco-ortodossa di S. Elia a
Qatana. Una fonte del Patriarcato rimarca che "era amato da tutti i
gruppi religiosi e non aveva preso posizione politica nel conflitto in
corso in Siria, ma era fortemente impegnato per la riconciliazione".
(PA) (Agenzia Fides 26/10/2012)