lunedì 23 gennaio 2012

Il nuovo Patriarca di Venezia?

Moraglia in pole position per la nomina a Patriarca


Il nome del vescovo di La Spezia sembra il prescelto per la Curia di San Marco In città parte il conto alla rovescia per l’annuncio del sostituto di Scola

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Assalitori addestrati?

AFRICA/NIGERIA - "Gli assalitori indossavano uniformi della polizia" dice a Fides il Vescovo di Kano, danneggiate anche alcune strutture della Chiesa

Abuja (Agenzia Fides) - "Kano è ancora sotto choc. La serie di assalti coordinati in diversi punti della città è durato circa 3 ore" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. John Namaza Niyiring, Vescovo di Kano, la più importante città del nord della Nigeria, dove nella sera del 20 gennaio, bande armate appartenenti alla setta Boko Haram hanno assalito diversi obbiettivi provando almeno 178 morti e centinaia di feriti.
Mons. Niyiring descrive così quelle drammatiche ore: "Gli assalitori sembravano ben addestrati ed indossavano uniformi mimetiche come quelle usata dalla Mobile Police Force. Questo ha tratto in inganno alcuni civili che si sono diretti verso i terroristi, credendoli poliziotti, i quali li hanno uccisi senza pietà. Tra gli obiettivi colpiti con ordigni esplosivi ci sono il quartier generale della Polizia regionale, quello del Servizio di Sicurezza, della Dogana e del Dipartimento dell'Immigrazione, oltre alla caserma della polizia . Dopo aver fatto esplodere le bombe, i membri del commando hanno sparato a tutti quelli che si trovavano nelle vicinanze di questi obiettivi, in particolare a coloro che indossavano un'uniforme. Un buon numero di terroristi era formato da stranieri, in particolare del Niger e del Ciad. Alcuni di questi sono probabilmente stranieri in attesa di regolamentazione che sono stati reclutati dalla Boko Haram. Anche alcune strutture della Chiesa cattolica sono state danneggiate, ma sacerdoti e religiosi non sono stati colpiti. Abbiamo notizia però di alcuni nostri parrocchiani tra le vittime" conclude il Vescovo di Kano. (L.M.) (Agenzia Fides 23/1/2011)

Numeri e Persone

EUROPA/SPAGNA - "Si parla molto di numeri e poco di persone", il Cardinale Carlos Amigo sulla crisi economica

Sevilla (Agenzia Fides) - In una lunga intervista concessa al "Diario de Sevilla", il Cardinale Carlos Amigo Vallejo, Arcivescovo emerito di Sevilla, ha manifestato la preoccupazione della Chiesa per questo momento di grave crisi. Il Cardinale sarà premiato il 26 gennaio con il Premio Manuel Clavero per i suoi 27 anni di servizio pastorale alla città di Sevilla. Nell'intervista il Cardinale dice di essere molto impegnato a scrivere per diverse testate e periodici, a tenere conferenze e a partecipare a programmi di formazione permanente.
Alla domanda che riguarda l'informazione sulla attuale crisi economica, che in Spagna si vive molto profondamente, il Cardinale ha risposto: "E' logico trovare lo stesso tema all'aprire qualsiasi giornale di qualsiasi tendenza. Stiamo imparando perfino un linguaggio ed un vocabolario con i termini economici con cui abbiamo a che fare ogni giorno. Penso sia importante non abbassare la guardia dinanzi ad un problema che è grave, ma soprattutto pensando a coloro che soffrono di più, che sono senza lavoro, ed hanno una famiglia da assistere. Abbiamo la sensazione che si parli molto di numeri e poco di persone.... E' una crisi in cui si mette la persona in secondo piano ed appare molto di più l'interesse per l'economia, la tecnologia o semplicemente lo stato di benessere; ma non è così, perché il benessere senza che le persone stiano bene è qualcosa di completamente assurdo".
"La crisi riesce a cambiare le priorità della Chiesa ?" domanda il giornalista, e il Cardinale risponde: "Ciò di cui la società ha bisogno è conoscere Gesù Cristo come modo di vivere. E' la cosa più importante, ed è anche ciò che vuole il Santo Padre in questo anno dedicato alla fede e alla Nuova Evangelizzazione. La Chiesa deve dare ciò che ha. Ed è Gesù Cristo. L'opera sociale e caritativa della Chiesa è straordinaria, e stiamo vedendo l'efficacia di alcune azioni in questa crisi. La crisi continuerà, ma noi non dobbiamo lasciarci ingannare dai numeri. Gesù Cristo manda la gente, le persone... Se ci sono i poveri, bisogna mettersi al loro servizio e ringraziare Dio di poterlo fare" conclude il Cardinale. (CE) (Agenzia Fides 23/01/2012)

In via Tomadini a Udine

VEGLIA DI PREGHIERA ECUMENICA
«Tra i cristiani serve una visione comune»   versione testuale
L'Arcivescovo esorta all'unità anche sulle questioni etiche

UDINE (23 gennaio, ore 12.30) - «A causa della perdita della fede, si è diffusa una mentalità che porta a farsi padroni della propria vita come se di essa non si dovesse rendere conto a nessuno. Di conseguenza, poi, si è portati anche a  non rispettare la vita degli altri, specialmente quando è in condizioni di debolezza che fanno sembrare quell’esistenza ormai quasi inutile».
Questo il tema che l'arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato ha voluto mettere al centro della sua riflessione per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, che ha avuto il suo momento più intenso ieri sera nella parrocchia ortodossa romena di san Basilio, in via Tomadini a Udine.
 
Alla celebrazione ecumenica hanno partecipato, con mons. Mazzocato, il parroco romeno-ortodosso padre Iustinian Deac e la pastora valdese-metodista Mirella Manocchio. «Serve unità anche sulle questioni etiche su alcune questioni chiave per l’occidente», ha sottolineato mons. Mazzocato nella sua omelia.