ASIA/SIRIA - Due fedeli rapiti e uccisi. Il Patriarca Laham: "I cristiani sono strumentalizzati nel conflitto"
Damasco (Agenzia Fides) - Due fedeli cristiani sono stati rapiti e
uccisi ieri a Damasco, mentre un'autobomba è esplosa ieri sera nei
pressi della chiesa di Sant'Abramo, nel quartiere di Jaramana, nel Nord
di Damasco. I due fedeli uccisi sono il fratello e il cugino del giovane
sacerdote p. Salami, parroco greco-cattolico di Damasco. Come riferito a
Fides, ieri i due stavano viaggiando da Qusair a Damasco. Un gruppo
armato li ha fermati e sequestrati, poi ha chiesto un riscatto di circa
30mila dollari alla loro famiglia. Dopo due ore, i sequestratori hanno
comunicato di averli uccisi.
Nella tarda serata di ieri il terrore ha sconvolto i cristiani e i drusi
residenti nel quartiere di Jaramana, già noto per aver subito circa un
mese fa altri attentati dinamitardi. Fonti locali di Fides comunicano
che una violenta esplosione è avvenuta nei pressi della chiesa
greco-cattolica di Sant'Abramo, danneggiando gli edifici circostanti, ma
non è tuttora chiaro se vi siano vittime e feriti.
Interpellato dall'Agenzia Fides, il Patriarca greco cattolico Gregorio
III Laham, in Vaticano per il Sinodo sulla nuova evangelizzazione,
spiega: "I cristiani sono usati come oggetti in una sfida al governo.
Non c'è persecuzione, non sono uccisi per la loro fede, ma sono
vulnerabili e vengono strumentalizzati per raggiungere altri obiettivi".
Il Patriarca ricorda con preoccupazione che "anche il fratello del
Rettore del nostro Seminario maggiore in Libano è stato rapito dal 15
luglio e non se ne hanno più notizie. Questi episodi creano grande
angoscia fra i fedeli". (PA) (Agenzia Fides 23/10/2012)