ASIA/LIBANO - Case per musulmani costruite sulle terre dei cristiani. A rischio l'equilibrio confessionale
Beirut (Agenzia Fides) – Un pressante richiamo a frenare l'uso improprio di terre appartenenti ai cristiani per costruire abitazioni destinate ai musulmani è stato lanciato lunedì 14 ottobre da Talal al-Doueihy, leader del Movimento “Terra libanese, Terra nostra”. L'appello - riferiscono fonti libanesi consultate dall'Agenzia Fides - è stato indirizzato alle istituzioni statali e a tutti e leader politici e religiosi cristiani durante una conferenza convocata a Beirut per denunciare in particolare il caso recente di Al-Qaa, un villaggio cristiano nei pressi di Baalbek nella cui area ampi appezzamenti di terra sono stati acquisiti da musulmani – sciiti e sunniti - come terreno agricolo, per poi essere destinati all'edificazione di complessi residenziali da vendere a libanesi e a profughi siriani appartenenti alla propria comunità religiosa. Nel corso della conferenza, l'avvocato Bashir Matar ha denunciato il quadro d'illegalità in cui si è realizzato il cambio di dest inazione d'uso dei terreni, sollecitamente forniti dei servizi di acqua e di elettricità.
L'appello degli esponenti del Movimento punta a far rispettare con fermezza le legge e a richiamare tutti alla vigilanza su un fenomeno che contribuisce a compromettere il delicato equilibrio demografico e confessionale libanese, messo a repentaglio dall'afflusso massiccio di profughi fuggiti dalla Siria.
In tutto il Paese si accendono con frequenza crescente le contese sulle terre.La scorsa settimana, nel villaggio cristiano di Alma (distretto di Zghorta) i residenti avevano protestato perché i musulmani dell'area di al-Fuar avevano cominciato a costruire case senza autorizzazione. Già a fine agosto, lo stesso Patriarca maronita Bechara Boutros Rai aveva richiamato i cristiani a limitare la vendita delle proprie proprietà per non mettere a rischio il bilanciamento demografico-confessionale su cui si regge la fragile coesistenza libanese. (GV) (Agenzia Fides 15/10/2013).
L'appello degli esponenti del Movimento punta a far rispettare con fermezza le legge e a richiamare tutti alla vigilanza su un fenomeno che contribuisce a compromettere il delicato equilibrio demografico e confessionale libanese, messo a repentaglio dall'afflusso massiccio di profughi fuggiti dalla Siria.
In tutto il Paese si accendono con frequenza crescente le contese sulle terre.La scorsa settimana, nel villaggio cristiano di Alma (distretto di Zghorta) i residenti avevano protestato perché i musulmani dell'area di al-Fuar avevano cominciato a costruire case senza autorizzazione. Già a fine agosto, lo stesso Patriarca maronita Bechara Boutros Rai aveva richiamato i cristiani a limitare la vendita delle proprie proprietà per non mettere a rischio il bilanciamento demografico-confessionale su cui si regge la fragile coesistenza libanese. (GV) (Agenzia Fides 15/10/2013).