L'intervento dell'Arcivescovo, mons. Mazzocato, a Torviscosa
Nella foto: mons. Mazzocato insieme ai presidenti
di Confindustria, Calligaris e Luci.
UDINE (venerdì 8 aprile, ore 12). "Pur nei limiti di ogni opera umana e del momento che stiamo vivendo, mi pare di aver colto un sincero senso di responsabilità sociale nella coscienza di quanti si sono dedicati a quest'impresa con la preoccupazione di salvare il più possibile i posti di lavoro, di operare con un più serio rispetto dell'ambiente, di mantenere in questa comunità l'attività prouttiva che qui ha radici storiche". Lo ha detto l'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, intervenendo venerdì 8 aprile a Torviscosa all'incontro di presentazione del piano di rilancio della Caffaro da parte del gruppo Bertolini che ha acquistato lo stabilimento chimico di Torvscosa, impegnandosi a realizzare nel prossimo biennio un nuovo impianto di cloro-soda con un investimento di circa 30 milioni di euro, e a riassumere 132 dipendenti (su 231 complessivi), destinati poi ad aumentare con l'avvio di ulteriori investimenti.
Già mesi fa, in occasione della visita pastorale alla forania di Porpetto, mons. Mazzocato si era recato alla Caffaro. "Ricordo - ha detto questa mattina - l'importanza di quell'incontro nel quale erano presenti tutti i protagonisti del coraggioso progetto di rilancio di questo sito industriale e, in particolare, della Caffaro. Pur senza nascondersi le difficoltà, si respirava aria di speranza unita ad una forte determinazione a lavorare in sinergia e ad esperire ogni possibilità. Oggi ho accettato con gioia di partecipare a questa inaugurazione che segna il rilancio dell’attività produttiva della Caffaro grazie all’opera portata a termine con successo dagli stessi protagonisti che avevo allora conosciuto". A questo proposito l'Arcivescovo ha citato le parole che Benedetto XVI, nell'enciclica "Caritas in veritate dedica alla responsabiltià sociale dell'impresa: “Si sta dilatando la consapevolezza circa la necessità di una più ampia responsabilità sociale dell’impresa. Si va diffondendo il convincimento in base al quale la gestione dell’impresa non può tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve anche farsi carico di tutte le categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell’impresa: i lavoratori, i clienti, i fornitori, la comunità di riferimento”.
Di qui il plauso al "senso di responsabilità sociale" di chi ha gestito la vicenda Caffaro. "Per questo - ha concluso mons. Mazzocato - con il saluto desidero esprimere anche la stima della Chiesa di Udine per quest’impresa ben riuscita sia sul piano produttivo che sociale.
Ad essa aggiungo il mio incoraggiamento perché tutti proseguano sulla stra-da di una fattiva corresponsabilità che permetta di trovare una prospettiva la-vorativa anche a quanti rimangono ancora nell’incertezza. Dio continui a proteggere il nostro lavoro, illumini le menti e i cuori e benedica gli sforzi di coloro che si dedicano alla promozione del bene comune in que-sta terra".
Ad essa aggiungo il mio incoraggiamento perché tutti proseguano sulla stra-da di una fattiva corresponsabilità che permetta di trovare una prospettiva la-vorativa anche a quanti rimangono ancora nell’incertezza. Dio continui a proteggere il nostro lavoro, illumini le menti e i cuori e benedica gli sforzi di coloro che si dedicano alla promozione del bene comune in que-sta terra".