ASIA/INDIA - Un Pastore protestante "sia giudicato da una Corte islamica per conversioni fraudolente"
Celebranti cattolici. |
Il mufti Azaam Bashir-ud-din ha citato in giudizio il Pastore, chiamandolo a comparire davanti alla Corte islamica (che applica la sharia), contestandogli "conversioni fraudolente di ragazzi musulmani". Alla prima udienza Khanna non si è presentato, la prossima udienza è fissata il 12 novembre e a Srinagar monta la pressione perchè il Pastore sia giudicato, rischiando la condanna e morte.
"Il rev. Khanna è un cittadino e sacerdote indiano. Le leggi islamiche sono applicabili solo dove è in vigore una Costituzione islamica. La citazione in una tribunale islamico è fuori luogo ed è incostituzionale, in un paese laico come l'India. Il rev. Khanna può essere giudicato esclusivamente dal sistema e secondo il diritto civile e penale indiano" afferma il GCIC.
Intanto il rev. Khanna e la sua famiglia sono asserragliati nella loro abitazione e sono continuamente minacciati di morte. "E' tragico che tutto questo stia accadendo in un paese libero come l'India, con la sua Costituzione e i diritti fondamentali dei suoi cittadini, compreso il diritto fondamentale alla libertà religiosa e la libertà di convertirsi" nota il GCIC. La vicenda è "un banco di prova perché, se non fermata in tempo, può portare a una serie di pesanti conseguenze, mettendo in pericolo la natura laica del nostro paese". (PA) (Agenzia Fides 7/11/2011)