"L'apparizione del Risorto alla Maddalena ci ricorda che anche noi, come
lei, siamo inviati ad annunciare la realta' di questo evento". Insieme
al presidente del Santo Sepolcro, meditiamo sui luoghi della
Resurrezione di Gesu' e delle sue prime apparizioni
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Fatti, scritti, immagini, video riguardanti i paesi della Bassa vicini a San Giorgio di Nogaro
giovedì 5 aprile 2012
L'Arcivescovo ha presieduto in Cattedrale la celebrazione della Messa del Crisma
UDINE (5
aprile, ore 11.30) - «Per assicurare ai suoi discepoli e alla sua
Chiesa il nutrimento vitale del suo Corpo e Sangue, Gesù, nell'Ultima
cena, ha fatto un altro dono di cui oggi, Giovedì Santo, rendiamo
grazie: il sacerdozio ministeriale». Così l'Arcivescovo di Udine
nell'OMELIA della Santa Messa Crismale, in Cattedrale, durante la quale
si sono ricordati 20 giubilei sacerdotali.
«Solo
dopo essersi nutriti alla mensa del Corpo e Sangue del Signore – ha
ricordato l'Arcivescovo – dei deboli uomini possono trovare nel loro
cuore quello Spirito dell’Amore che fa riconoscere nel proprio simile
non un rivale con cui confrontarsi o un debole su cui passare sopra ma
un fratello di cui farsi servi fino a lavargli i piedi come ha fatto il
Maestro e il Signore». Ecco, dunque, che «il sacerdozio è un dono che
possiamo ancora chiamare anche miracolo divino», ha aggiunto mons.
Mazzocato. «Se l’umiltà non ci abbandona o l’abitudinarietà non ha il
sopravvento, in ogni celebrazione eucaristica noi, vescovi e presbiteri,
non possiamo non rivivere un sentimento di meraviglia e riconoscenza
per ciò che Gesù ha voluto fare della nostra piccola e indegna persona».
Durante
la celebrazione l'Arcivescovo ha anche ricordato i giubilei sacerdotali
che si celebrano quest'anno e speso alcune parole per far memoria dei
confratelli defunti. Ai moltissimi sacerdoti presenti mons. Mazzocato ha
rivolto l'invito ad impegnarsi per «vivere della stessa carità di
Cristo dentro il nostro sacerdozio» e li ha incoraggiati, nel rinnovare
le promesse sacerdotali, a chiedere «la grazia di essere noi pastori,
per primi, maestri e testimoni della fede in Gesù».
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