AFRICA/MADAGASCAR - Commozione della popolazione malgascia per l'appello del Papa che si è fatto "voce di chi non ha voce"
Moramanga (Agenzia Fides) - "Ringrazio in modo particolare il
Santo Padre, che nel suo appello domenicale si è fatto 'voce di chi non
ha voce'. Un ringraziamento sentito da parte della mia comunità,
cristiana e civile, a cui ho letto il suo messaggio: la gente era
veramente commossa." Sono le parole del Vescovo di Moramanga, Mons.
Gaetano Di Pierro, raccolte dall'Agenzia Fides, dopo l'appello di
Benedetto XVI per il Madagascar, lanciato all'Angelus di domenica
scorsa. La popolazione del paese africano infatti continua a vivere
difficoltà enormi in seguito al passaggio del ciclone Giovanna, che il
13 febbraio ha causato gravi danni in diverse zone del paese (vedi Fides
14,16,17,20/02/2012).
"Qui in Madagascar - dice Mons. Di Pierro all'Agenzia Fides - la gente
si dà da fare, ci sono stati dei piccoli aiuti che tuttavia non
risolvono il problema della sopravvivenza di questa popolazione.
Ringrazio, a nome della mia comunità cristiana, tutte le persone, sia
qui sul luogo come quelle dall'esterno, che hanno saputo 'donare': il
Signore le ricompensi. Anche la Nunziatura qui sul posto ha dato il suo
appoggio, sia spirituale che materiale. L'organismo CRS si è fatto
presente fin dal primo momento ed ha dato il suo contributo. La
popolazione ha bisogno di sentirsi amata prima di tutto, e quindi di
avere qualche aiuto materiale, come delle lamiere, che qui costano un
quarto dello stipendio di un operaio, per riparare i loro tetti. Tra le
altre necessità, occorrerebbero semi di legumi di ogni genere, per
poterli ripiantare ed avere così un piccolo raccolto assicurato per
quest'anno", conclude mons. Di Pierro. (AP) (13/3/2012 Agenzia Fides)