Fatti, scritti, immagini, video riguardanti i paesi della Bassa vicini a San Giorgio di Nogaro
lunedì 22 agosto 2011
Dal Movimento dei focolari: Riassunto
GMG: Arrivederci a Rio de Janeiro!
22 agosto 2011
Prima che si spengano i riflettori sulla straordinaria XXVI edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, che ha visto congregarsi circa 2 milioni di giovani di tutto il mondo attorno a Benedetto XVI, pubblichiamo quanto ci arriva da Madrid con le notizie degli ultimi giorni.
“Il 19 agosto si è svolta la Via Crucis in un posto centrale della città utilizzando magnifiche immagini tradizionali della processione della Settimana Santa (note come “los pasos”) arrivate dalle diverse regioni spagnole.
Era da non credere, nonostante il caldo e la stanchezza accumulata, vedere le centinaia di miglia di giovani da ogni parte, sapendo che l’indomani sarebbero continuate le catechesi in tanti punti della città.
Un momento tanto familiare: il pranzo in Nunziatura di Papa Ratzinger con 12 giovani dei vari continenti. Sono felici e anche commossi, nonostante tutto si sia svolto con estrema normalità.
Tutti ripetevano che il Papa aveva ascoltato più che parlato; che voleva sapere con quale atteggiamento vivevano i giovani la GMG e quali erano i lori interessi e quelli dei loro coetanei. Insomma voleva conoscere da loro la realtà dei giovani di ogni parte del mondo. Solo alla fine hanno chiesto al S. Padre cosa lui si aspettasse da loro: “Che siate testimoni della fede ognuno nel proprio ambiente – ha risposto –, radicati in Cristo”, essendo sempre fonti d’entusiasmo e di gioia.
Ed è ciò che abbiamo sperimentato alla sera durante il Get together – momento di preghiera e adorazione -, organizzato dai Giovani per un Mondo unito in una grande chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo. Impossibile descrivere la gioia e, al contempo, la solennità che regnavano.
Contro ogni previsione, la Chiesa era già piena mezz’ora prima; per cui si è dovuta allestire anche l’ampia cripta, collegata attraverso il video. Il programma si è svolto in spagnolo, inglese e italiano.
I canti si alternavano tra la band dei Giovani per un mondo unito spagnola e il complesso internazionale Gen Rosso, ormai ben affiatati grazie al lavoro fatto insieme nelle ultime serate.
Hanno aperto l’evento Rafael di Porto Alegre e Natalia di Shanghai, raccontando le loro testimonianze sull’impegno di vivere il Vangelo.
Poi, Chiara Lubich – attraverso una video registrazione rivolta ai giovani radunati a La Coruña per la GMG del 1989 – ci ha portati su un altro piano. Era come se lei fosse in mezzo a noi a parlarci dell’immenso progetto che Dio ha sulla vita di ciascuno di noi!
Con questo altissimo respiro diveniva naturale adorare Gesù presente nell’Eucarestia esposta da Mons. Andrés Carrascosa, Nunzio del Panama.
Tra canti e brani musicali, è avvenuto questo meraviglioso e intimo tu a tu con Dio.
Ci siamo congedati dandoci appuntamento domani a ‘Cuatro Vientos’ (aerodromo militare della periferia di Madrid) per l’attesissima Veglia con Benedetto XVI. La quale, come tanti hanno potuto vedere, si è svolta tra pioggia e tempesta, senza intaccare minimamente l’ardore e l’entusiasmo dei giovani, tutti concentrati nella preghiera. Tanto da far esclamare al Papa: “Grazie della vostra gioia e della vostra resistenza. La vostra forza è stata più forte della pioggia.”
Le TV di tutto il mondo hanno trasmesso le straordinarie immagini di quel mare di giovani sotto il sole (circa due milioni, secondo gli organizzatori), attenti alle parole di Benedetto XVI, nella S.Messa: “Rispondetegli con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me …Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. …. Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona….Comunicate agli altri la gioia della vostra fede.”. E il suo invito per la prossima edizione della GMG nel 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile, è stato accolto con grande entusiasmo.”
Dalla nostra corrispondente Dolores García
Era da non credere, nonostante il caldo e la stanchezza accumulata, vedere le centinaia di miglia di giovani da ogni parte, sapendo che l’indomani sarebbero continuate le catechesi in tanti punti della città.
Un momento tanto familiare: il pranzo in Nunziatura di Papa Ratzinger con 12 giovani dei vari continenti. Sono felici e anche commossi, nonostante tutto si sia svolto con estrema normalità.
Tutti ripetevano che il Papa aveva ascoltato più che parlato; che voleva sapere con quale atteggiamento vivevano i giovani la GMG e quali erano i lori interessi e quelli dei loro coetanei. Insomma voleva conoscere da loro la realtà dei giovani di ogni parte del mondo. Solo alla fine hanno chiesto al S. Padre cosa lui si aspettasse da loro: “Che siate testimoni della fede ognuno nel proprio ambiente – ha risposto –, radicati in Cristo”, essendo sempre fonti d’entusiasmo e di gioia.
Ed è ciò che abbiamo sperimentato alla sera durante il Get together – momento di preghiera e adorazione -, organizzato dai Giovani per un Mondo unito in una grande chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo. Impossibile descrivere la gioia e, al contempo, la solennità che regnavano.
Contro ogni previsione, la Chiesa era già piena mezz’ora prima; per cui si è dovuta allestire anche l’ampia cripta, collegata attraverso il video. Il programma si è svolto in spagnolo, inglese e italiano.
I canti si alternavano tra la band dei Giovani per un mondo unito spagnola e il complesso internazionale Gen Rosso, ormai ben affiatati grazie al lavoro fatto insieme nelle ultime serate.
Hanno aperto l’evento Rafael di Porto Alegre e Natalia di Shanghai, raccontando le loro testimonianze sull’impegno di vivere il Vangelo.
Poi, Chiara Lubich – attraverso una video registrazione rivolta ai giovani radunati a La Coruña per la GMG del 1989 – ci ha portati su un altro piano. Era come se lei fosse in mezzo a noi a parlarci dell’immenso progetto che Dio ha sulla vita di ciascuno di noi!
Con questo altissimo respiro diveniva naturale adorare Gesù presente nell’Eucarestia esposta da Mons. Andrés Carrascosa, Nunzio del Panama.
Tra canti e brani musicali, è avvenuto questo meraviglioso e intimo tu a tu con Dio.
Ci siamo congedati dandoci appuntamento domani a ‘Cuatro Vientos’ (aerodromo militare della periferia di Madrid) per l’attesissima Veglia con Benedetto XVI. La quale, come tanti hanno potuto vedere, si è svolta tra pioggia e tempesta, senza intaccare minimamente l’ardore e l’entusiasmo dei giovani, tutti concentrati nella preghiera. Tanto da far esclamare al Papa: “Grazie della vostra gioia e della vostra resistenza. La vostra forza è stata più forte della pioggia.”
Le TV di tutto il mondo hanno trasmesso le straordinarie immagini di quel mare di giovani sotto il sole (circa due milioni, secondo gli organizzatori), attenti alle parole di Benedetto XVI, nella S.Messa: “Rispondetegli con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me …Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. …. Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona….Comunicate agli altri la gioia della vostra fede.”. E il suo invito per la prossima edizione della GMG nel 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile, è stato accolto con grande entusiasmo.”
Dalla nostra corrispondente Dolores García
Testimonianza e difficoltà climatiche e organizzative
I giovani verso casa per testimoniare l'esperienza della Gmg
Alla Giornata mondiale della gioventù hanno partecipato circa due milioni di giovani: sono venuti da tutti i continenti per testimoniare la fede in Gesù e nella Chiesa attorno al Vicario di Cristo. Ora stanno ritornando a casa per ridare agli altri quello che hanno ricevuto. Ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:
R. – Qui a Madrid ho incontrato tanta gente che crede veramente, che ha fede …
R. - Ci si guarda e ci si sorride, perché qui siamo venuti tutti in nome di Cristo e questo è importante anche nei momenti di sconforto, quando uno tende a volte ad allontanarsi …
D. – Il Papa vi ha chiesto di rimanere saldi nella fede e radicati in Cristo nonostante le difficoltà ...
R. – Questo è il modo per capire se la nostra fede è forte e se noi siamo venuti a Madrid come turisti o come veri cristiani!
R. – Io penso che la fede vada vissuta a partire dal quotidiano, dall’accostarsi ai Sacramenti, frequentemente, quindi, questo ci prepara anche ad affrontare momenti di difficoltà e di dolore.
R. – Inviterò chi, come me, non partecipa a questi eventi o non va molto a Messa, a riaccostarsi alla Chiesa, a provare almeno, perché si fa sempre in tempo a ricominciare.
D. – Il Papa vi chiede anche di portare il vostro messaggio di fede a quei ragazzi che sono rimasti a casa, vostri amici, e che sono ancora in cerca della luce della verità ...
R. - Racconterò che le paure che avevo all’inizio, prima di venire qua, svaniscono e che è stato stupendo, ci sono poche parole per esprimere questa esperienza …
R. – Sicuramente racconterò questa esperienza che ha riempito tanto il cuore. Vado a casa con una gran forza …
R. – Speriamo davvero che attraverso i nostri occhi riusciranno a capire che gioia abbiamo vissuto qui alla Gmg. Bisogna testimoniare soprattutto con i fatti, con la solidarietà, con l’amore, questo è l’unico modo per portare Gesù agli altri.
R. – Bisogna partire da quello che è il nostro comportamento personale, dall’umiltà che mettiamo nel fare le cose, essendo – come diceva don Bosco – semplicemente buoni cristiani e onesti cittadini. (ma)
I giovani hanno, dunque, vissuto la Gmg con grande gioia: non sono mancate le difficoltà, ma sono state vissute nello spirito del pellegrinaggio, come ci riferisce da Madrid il nostro collega Roberto Piermarini:
R. – Come potete immaginare la difficoltà più grande è stata quella climatica: sabato, sulla spianata di Cuatro Vientos, c’erano addirittura 43, 44 gradi. C’era un caldo veramente asfissiante. Poi, durante l’incontro del Papa, mentre stava pronunciando il suo discorso, c’è stato invece un forte temporale che ha ovviamente creato disturbo. I ragazzi, però, hanno vissuto il tutto con molta gioia e senza nessuna preoccupazione. Quello che poi ha colpito qui, all’interno di questo pellegrinaggio, è stata la pazienza dei giovani. Devo dire che è stata una cosa impressionante, perché hanno dovuto sostenere lunghe file per gli accrediti, per accedere sulla spianata ed anche per usufruire dei servizi. Immaginate un milione e mezzo di giovani, concentrati in un’area: ovviamente i primi problemi da affrontare sono quelli logistici. La difficoltà maggiore, all’inizio, è stata quella dell’acqua: faceva molto caldo, i giovani dovevano bagnarsi la testa e bere molto per evitare le insolazioni e devo dire che i centri di soccorso erano pieni di persone che avevano subìto colpi di sole. Si diceva poi che 200 mila di loro sono rimasti fuori dalla spianata perché non sono riusciti ad accedervi. Inoltre, le difficoltà dei bagni chimici: ma questo problema si presentava, ovviamente, nelle ore di punta dell’incontro. Altro aspetto – ma devo dire che anche questo è stato vissuto con molta responsabilità – è stata la delusione per non poter ricevere la Comunione durante la Messa di ieri, perché sono crollate alcune strutture dove erano conservate le ostie. Non è stato perciò possibile distribuire a tutti la Comunione, cosa che invece è stata poi fatta nelle parrocchie, durante il pomeriggio. I giovani si sono riversati nelle parrocchie per ricevere la Comunione. Quello che ha colpito a Madrid è stato l’atteggiamento di questi giovani che, con canti e balli, hanno creato un clima di festa in tutta la città e, a proposito di ciò, in questi giorni la stampa ha parlato addirittura di “nuova rivoluzione”, la rivoluzione dei giovani. Un’altra cosa importante è che molti di questi giovani non sono arrivati qui, a Madrid, soltanto per fare un viaggio. Molti giovani europei – ma anche quelli provenienti dagli altri continenti – prima di arrivare a Madrid hanno compiuto una “missione popolare”: a coppie si sono recati nelle strade, portando striscioni e cantando, e questo succedeva in tutta Europa. I giovani brasiliani, ad esempio, lo hanno fatto in Portogallo, gli italiani nel nord Italia, in Francia ed in Spagna, gli spagnoli ovviamente in Spagna e questo per rispondere un po’ a quello che il Papa ha detto ieri, nella sua omelia: “Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Non conservate Cristo per voi stessi, ma comunicate agli altri la gioia della vostra fede”. E questi giovani lo hanno fatto, con molto coraggio, nelle piazze e nelle strade d’Europa. (vv)
Alla Giornata mondiale della gioventù hanno partecipato circa due milioni di giovani: sono venuti da tutti i continenti per testimoniare la fede in Gesù e nella Chiesa attorno al Vicario di Cristo. Ora stanno ritornando a casa per ridare agli altri quello che hanno ricevuto. Ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:
R. – Qui a Madrid ho incontrato tanta gente che crede veramente, che ha fede …
R. - Ci si guarda e ci si sorride, perché qui siamo venuti tutti in nome di Cristo e questo è importante anche nei momenti di sconforto, quando uno tende a volte ad allontanarsi …
D. – Il Papa vi ha chiesto di rimanere saldi nella fede e radicati in Cristo nonostante le difficoltà ...
R. – Questo è il modo per capire se la nostra fede è forte e se noi siamo venuti a Madrid come turisti o come veri cristiani!
R. – Io penso che la fede vada vissuta a partire dal quotidiano, dall’accostarsi ai Sacramenti, frequentemente, quindi, questo ci prepara anche ad affrontare momenti di difficoltà e di dolore.
R. – Inviterò chi, come me, non partecipa a questi eventi o non va molto a Messa, a riaccostarsi alla Chiesa, a provare almeno, perché si fa sempre in tempo a ricominciare.
D. – Il Papa vi chiede anche di portare il vostro messaggio di fede a quei ragazzi che sono rimasti a casa, vostri amici, e che sono ancora in cerca della luce della verità ...
R. - Racconterò che le paure che avevo all’inizio, prima di venire qua, svaniscono e che è stato stupendo, ci sono poche parole per esprimere questa esperienza …
R. – Sicuramente racconterò questa esperienza che ha riempito tanto il cuore. Vado a casa con una gran forza …
R. – Speriamo davvero che attraverso i nostri occhi riusciranno a capire che gioia abbiamo vissuto qui alla Gmg. Bisogna testimoniare soprattutto con i fatti, con la solidarietà, con l’amore, questo è l’unico modo per portare Gesù agli altri.
R. – Bisogna partire da quello che è il nostro comportamento personale, dall’umiltà che mettiamo nel fare le cose, essendo – come diceva don Bosco – semplicemente buoni cristiani e onesti cittadini. (ma)
I giovani hanno, dunque, vissuto la Gmg con grande gioia: non sono mancate le difficoltà, ma sono state vissute nello spirito del pellegrinaggio, come ci riferisce da Madrid il nostro collega Roberto Piermarini:
R. – Come potete immaginare la difficoltà più grande è stata quella climatica: sabato, sulla spianata di Cuatro Vientos, c’erano addirittura 43, 44 gradi. C’era un caldo veramente asfissiante. Poi, durante l’incontro del Papa, mentre stava pronunciando il suo discorso, c’è stato invece un forte temporale che ha ovviamente creato disturbo. I ragazzi, però, hanno vissuto il tutto con molta gioia e senza nessuna preoccupazione. Quello che poi ha colpito qui, all’interno di questo pellegrinaggio, è stata la pazienza dei giovani. Devo dire che è stata una cosa impressionante, perché hanno dovuto sostenere lunghe file per gli accrediti, per accedere sulla spianata ed anche per usufruire dei servizi. Immaginate un milione e mezzo di giovani, concentrati in un’area: ovviamente i primi problemi da affrontare sono quelli logistici. La difficoltà maggiore, all’inizio, è stata quella dell’acqua: faceva molto caldo, i giovani dovevano bagnarsi la testa e bere molto per evitare le insolazioni e devo dire che i centri di soccorso erano pieni di persone che avevano subìto colpi di sole. Si diceva poi che 200 mila di loro sono rimasti fuori dalla spianata perché non sono riusciti ad accedervi. Inoltre, le difficoltà dei bagni chimici: ma questo problema si presentava, ovviamente, nelle ore di punta dell’incontro. Altro aspetto – ma devo dire che anche questo è stato vissuto con molta responsabilità – è stata la delusione per non poter ricevere la Comunione durante la Messa di ieri, perché sono crollate alcune strutture dove erano conservate le ostie. Non è stato perciò possibile distribuire a tutti la Comunione, cosa che invece è stata poi fatta nelle parrocchie, durante il pomeriggio. I giovani si sono riversati nelle parrocchie per ricevere la Comunione. Quello che ha colpito a Madrid è stato l’atteggiamento di questi giovani che, con canti e balli, hanno creato un clima di festa in tutta la città e, a proposito di ciò, in questi giorni la stampa ha parlato addirittura di “nuova rivoluzione”, la rivoluzione dei giovani. Un’altra cosa importante è che molti di questi giovani non sono arrivati qui, a Madrid, soltanto per fare un viaggio. Molti giovani europei – ma anche quelli provenienti dagli altri continenti – prima di arrivare a Madrid hanno compiuto una “missione popolare”: a coppie si sono recati nelle strade, portando striscioni e cantando, e questo succedeva in tutta Europa. I giovani brasiliani, ad esempio, lo hanno fatto in Portogallo, gli italiani nel nord Italia, in Francia ed in Spagna, gli spagnoli ovviamente in Spagna e questo per rispondere un po’ a quello che il Papa ha detto ieri, nella sua omelia: “Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Non conservate Cristo per voi stessi, ma comunicate agli altri la gioia della vostra fede”. E questi giovani lo hanno fatto, con molto coraggio, nelle piazze e nelle strade d’Europa. (vv)
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La meglio gioventù del Papa vola a Rio
Articolo riassuntivo de lastampa.it
All'aeroporto di Madrid, due milioni di giovani travolgono d'entusiasmo Benedetto XVI, leader planetario: la «fiesta» della fede è stata un successo oltre ogni più ottimistica previsione. Fedeli al Pontefice nonostante prima l'afa, poi la tempesta, quindi la mancanza d'acqua e una notte quasi insonne, i pellegrini hanno affollato come mai nella storia il momento finale della Gmg fra centinaia di vescovi e cardinali.
Mentre scende il sipario sulla kermesse dei record, i Papa-boys ricevono il compito di «testimoniare la fede negli ambienti più diversi, anche dove vi è rifiuto o indifferenza». L'individualismo è una tentazione anche per i cristiani, perciò «vivete in comunione con la Chiesa». I ragazzi avevano già assistito sabato sera alla veglia di preghiera interrotta dall' improvviso nubifragio che aveva costretto Benedetto XVI a sospendere la lettura dell'omelia e provocato sette feriti non gravi. «Vi ho pensato molto in queste ore in cui non ci siamo visti», ha improvvisato ieri Benedetto XVI appena salito sul palco, dopo essere stato accolto dai reali di Spagna, aver fatto un giro in papamobile tra i ragazzi che lo acclamavano e aver vestito i paramenti liturgici. «Spero che abbiate potuto dormire un pò, sono certo che questa mattina avete alzato gli occhi al cielo, non solo il cuore».
Il maltempo ha impedito che tutti potessero fare la comunione: le tende dove erano custodite ostie e pissidi erano inagibili per vento e pioggia. L'inconveniente ha suscitato un generale rammarico (espresso anche attraverso sms e Twitter) perché alla fine la quasi totalità dei presenti non ha potuto ricevere l'ostia. Le «sentinelle» di Cuatro Vientos saranno gli «apostoli della nuova evangelizzazione», ai quali «spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi». Scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, «non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio». Benedetto XVI ha chiesto ai ragazzi di pregare per il Papa, «perché il successore di Pietro possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede» e ha auspicato che «tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità di vita e così dare testimonianza efficace di Gesù».
Il Pontefice ha celebrato con 750 vescovi e circa 14mila sacerdoti di ogni nazione: tra letture bibliche e preghiere, oltre allo spagnolo sono stati utilizzati italiano, francese, cinese, arabo, polacco e tedesco. Al momento dell'Angelus ha rispettato la tradizione delle Gmg, che vuole che nella messa conclusiva si annunci il luogo e la data del successivo raduno mondiale. Il prossimo sarà a Rio de Janeiro nel 2013, tornando, non si sa se definitivamente o no, alla periodicità biennale in uso fino al 2000, quando si passò a quella triennale. «Spero di potervi incontrare - ha detto il Papa parlando in portoghese - fra due anni nella Gmg a Rio de Janeiro, Brasile». Il folto gruppo di brasiliani vestiti di verde e con le bandiere verdi e oro ha accolto l'annuncio con salti e grida di gioia.Il «Papa del sorriso», lo ha ribattezzato Tele-Madrid, che copre ogni suo passo in Spagna. Ed effettivamente Benedetto XVI non ha mai smesso di sorridere, alle centinaia di migliaia di giovani che lo acclamano, alle suore che lo accolgono con cori da stadio, ai docenti universitari che gli tributano ovazioni, al vecchio «nemico» Zapatero che esce di scena, al futuro «alleato» Rajoy.
Per il Papa tutto è andato per il meglio nel paese che più ha visitato dall'inizio del pontificato: la Gmg lo è circondato del calore e dell'affetto di una colossale massa di fedeli. Il periodo buio della crisi dei preti pedofili, che gravava sui viaggi precedenti, è superato e la rievangelizzazione della Spagna si presenta sotto migliori auspici. E secondo Joseph Ratzinger la collaborazione tra Chiesa e istituzioni civili non solo è possibile, ma quando Chiesa e istituzioni «si orientano al servizio di iniziative comuni si realizza il principio del bene che integra tutti nell' unità».
Benedetto XVI chiude il grande raduno di Madrid: appuntamento tra due anni in Brasile
GIacomo Galeazzi Madrid
Ci vediamo a Rio de Janeiro tra due anni», scandisce il Papa davanti ad un oceano di mani alzate. E subito i ragazzi spagnoli consegnano ai coetanei brasiliani la Croce delle Gmg, che da qui al 2013 attraverserà il Brasile per la preparazione del prossimo raduno mondiale. «Il mondo ha bisogno certamente di Dio, solo il suo amore dà senso alla vita», assicura Joseph Ratzinger sollecitando la «sua gioventù» a partecipare all'attività di parrocchie, comunità e movimenti, ad andare a messa, confessarsi e pregare. All'aeroporto di Madrid, due milioni di giovani travolgono d'entusiasmo Benedetto XVI, leader planetario: la «fiesta» della fede è stata un successo oltre ogni più ottimistica previsione. Fedeli al Pontefice nonostante prima l'afa, poi la tempesta, quindi la mancanza d'acqua e una notte quasi insonne, i pellegrini hanno affollato come mai nella storia il momento finale della Gmg fra centinaia di vescovi e cardinali.
Mentre scende il sipario sulla kermesse dei record, i Papa-boys ricevono il compito di «testimoniare la fede negli ambienti più diversi, anche dove vi è rifiuto o indifferenza». L'individualismo è una tentazione anche per i cristiani, perciò «vivete in comunione con la Chiesa». I ragazzi avevano già assistito sabato sera alla veglia di preghiera interrotta dall' improvviso nubifragio che aveva costretto Benedetto XVI a sospendere la lettura dell'omelia e provocato sette feriti non gravi. «Vi ho pensato molto in queste ore in cui non ci siamo visti», ha improvvisato ieri Benedetto XVI appena salito sul palco, dopo essere stato accolto dai reali di Spagna, aver fatto un giro in papamobile tra i ragazzi che lo acclamavano e aver vestito i paramenti liturgici. «Spero che abbiate potuto dormire un pò, sono certo che questa mattina avete alzato gli occhi al cielo, non solo il cuore».
Il maltempo ha impedito che tutti potessero fare la comunione: le tende dove erano custodite ostie e pissidi erano inagibili per vento e pioggia. L'inconveniente ha suscitato un generale rammarico (espresso anche attraverso sms e Twitter) perché alla fine la quasi totalità dei presenti non ha potuto ricevere l'ostia. Le «sentinelle» di Cuatro Vientos saranno gli «apostoli della nuova evangelizzazione», ai quali «spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi». Scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, «non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio». Benedetto XVI ha chiesto ai ragazzi di pregare per il Papa, «perché il successore di Pietro possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede» e ha auspicato che «tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità di vita e così dare testimonianza efficace di Gesù».
Il Pontefice ha celebrato con 750 vescovi e circa 14mila sacerdoti di ogni nazione: tra letture bibliche e preghiere, oltre allo spagnolo sono stati utilizzati italiano, francese, cinese, arabo, polacco e tedesco. Al momento dell'Angelus ha rispettato la tradizione delle Gmg, che vuole che nella messa conclusiva si annunci il luogo e la data del successivo raduno mondiale. Il prossimo sarà a Rio de Janeiro nel 2013, tornando, non si sa se definitivamente o no, alla periodicità biennale in uso fino al 2000, quando si passò a quella triennale. «Spero di potervi incontrare - ha detto il Papa parlando in portoghese - fra due anni nella Gmg a Rio de Janeiro, Brasile». Il folto gruppo di brasiliani vestiti di verde e con le bandiere verdi e oro ha accolto l'annuncio con salti e grida di gioia.Il «Papa del sorriso», lo ha ribattezzato Tele-Madrid, che copre ogni suo passo in Spagna. Ed effettivamente Benedetto XVI non ha mai smesso di sorridere, alle centinaia di migliaia di giovani che lo acclamano, alle suore che lo accolgono con cori da stadio, ai docenti universitari che gli tributano ovazioni, al vecchio «nemico» Zapatero che esce di scena, al futuro «alleato» Rajoy.
Per il Papa tutto è andato per il meglio nel paese che più ha visitato dall'inizio del pontificato: la Gmg lo è circondato del calore e dell'affetto di una colossale massa di fedeli. Il periodo buio della crisi dei preti pedofili, che gravava sui viaggi precedenti, è superato e la rievangelizzazione della Spagna si presenta sotto migliori auspici. E secondo Joseph Ratzinger la collaborazione tra Chiesa e istituzioni civili non solo è possibile, ma quando Chiesa e istituzioni «si orientano al servizio di iniziative comuni si realizza il principio del bene che integra tutti nell' unità».
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Unità
22/08/2011
Il capo dei lefebvriani convocato in Vaticano
Leggi l'articolo de lastampa.it cliccando quiAFRICA/LIBIA - "I combattimenti sono ancora in corso" affermano a Fides fonti locali da Tripoli
Nota dello scriba: Forse sono notizie vecchie...
Tripoli (Agenzia Fides)- "I combattimenti e i cannoneggiamenti sono ancora in corso. È un disastro" dicono all'Agenzia Fides da Tripoli fonti locali, che hanno chiesto l'anonimato per ragioni di sicurezza.
"Non sappiamo come sta evolvendo la situazione perché uscire di casa significa mettere a rischio la vita".
La capitale libica è stata investita dall'offensiva dei ribelli e al momento non si conosce la sorte del leader Gheddafi.
Le fonti di Fides ricostruiscono così gli ultimi avvenimenti: "I ribelli hanno iniziato la loro offensiva venerdì sera. Sabato 20 agosto alle 9 del mattino sono iniziati violenti combattimenti che sono durati fino all'una. Domenica 21 i combattimenti sono ripresi con violenza e sono durati tutta la giornata. I bombardamenti aerei della NATO sono continuati fino a ieri. Sono stati molto violenti specialmente sabato durante le prime fasi dell'offensiva di terra". (L.M.) (Agenzia Fides 22/8/2011)
Tony ci invita a leggere l'economista Bruni intervistato da cittanuova.it
Ti invito a leggere questo articolo
http://www.cittanuova.it/contenuto.php?idContenuto=35947
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