"In Africa ho visto una freschezza del sì alla vita, una freschezza del senso religioso e della speranza e una percezione della realtà nella sua totalità con Dio". Incontrando i fedeli radunati in aula Paolo VI, il Papa ha ricordato con gioia la tre giorni in Africa, in occasione del 150.esimo anniversario dell'evangelizzazione del Benin e della firma e consegna dell'Esortazione Apostolica postsinodale Africae munus. Benedetto XVI ha ringraziato quanti hanno contribuito alla buona riuscita della visita e ha ricordato i vari eventi che l'hanno scandita: l'incontro con la Chiesa del Benin, con i bambini e con il mondo della sofferenza, l'appuntamento con le Istituzioni politiche, il Corpo Diplomatico e ... More
Fatti, scritti, immagini, video riguardanti i paesi della Bassa vicini a San Giorgio di Nogaro
mercoledì 23 novembre 2011
AFRICA/SOMALIA - Le piogge portano sollievo ma anche danni: report di Caritas Somalia
Mogadiscio (Agenzia Fides) - Le piogge che hanno cominciato a cadere sulla Somalia stanno avendo aspetti positivi e negativi. Secondo quanto afferma il Situation Report inviato all'Agenzia Fides da Caritas Somalia, i corsi d'acqua stanno accrescendo il loro flusso permettendo la ripresa delle coltivazioni. Le piogge sono state, in alcuni casi, al di sopra della media stagionale e sono state segnalate inondazioni in alcune aree pianeggianti con la conseguente distruzione delle colture di mais. Gli agricoltori sono stati così costretti a riseminare, mentre sono in aumento le malattie delle vie respiratorie e le infezione di origine idrica, in particolare della malaria.
Nel complesso, comunque la pioggia tanto necessaria alla fine aiuterà a sostenere il raccolto. Tuttavia il suo rendimento è previsto al di sotto della produzione media con un ritardo da 1 a 2 mesi. Nonostante le piogge, le condizioni di sicurezza alimentare permangono precarie a causa dei prezzi degli alimenti di base, che sono al di sopra della media, e alle difficoltà di accedere agli aiuti umanitari provocate dalle forti piogge e dallo stato di insicurezza.
Il livello di emergenza di tre regioni della Somalia (Baia, Bakool e Lower Shabelle) è stato ridotto da "carestia" a "emergenza". Le popolazioni di queste regioni non sono più a rischio fame, ma i loro tassi di malnutrizione sono ancora molto elevati e se il livello di assistenza umanitaria dovesse diminuire, queste aree potrebbero facilmente ritornare ad uno stato di carestia. Gli sfollati di Mogadiscio e di alcune parti del Middle Shabelle rimangono invece in condizioni di carestia.
I partner della Caritas che sostengono i progetti in Somalia si sono incontrati a Nairobi per una riunione presieduta da Sua Ecc. Mons. Giorgio Bertin, Vescovo di Gibuti e Amministratore Apostolico di Mogadiscio. L'incontro era incentrato sui progetti in corso e su quelli futuri, oltre che sulle possibili collaborazioni con la diaspora somala e le organizzazioni islamiche. Caritas Italia ha presentato un progetto pilota per condurre colloqui di sensibilizzazione con la diaspora somala in Italia al fine di meglio comprendere le preoccupazioni della diaspora e la sua percezione della situazione attuale della Somalia. (L.M.) (Agenzia Fides 23/11/2011)
Nel complesso, comunque la pioggia tanto necessaria alla fine aiuterà a sostenere il raccolto. Tuttavia il suo rendimento è previsto al di sotto della produzione media con un ritardo da 1 a 2 mesi. Nonostante le piogge, le condizioni di sicurezza alimentare permangono precarie a causa dei prezzi degli alimenti di base, che sono al di sopra della media, e alle difficoltà di accedere agli aiuti umanitari provocate dalle forti piogge e dallo stato di insicurezza.
Il livello di emergenza di tre regioni della Somalia (Baia, Bakool e Lower Shabelle) è stato ridotto da "carestia" a "emergenza". Le popolazioni di queste regioni non sono più a rischio fame, ma i loro tassi di malnutrizione sono ancora molto elevati e se il livello di assistenza umanitaria dovesse diminuire, queste aree potrebbero facilmente ritornare ad uno stato di carestia. Gli sfollati di Mogadiscio e di alcune parti del Middle Shabelle rimangono invece in condizioni di carestia.
I partner della Caritas che sostengono i progetti in Somalia si sono incontrati a Nairobi per una riunione presieduta da Sua Ecc. Mons. Giorgio Bertin, Vescovo di Gibuti e Amministratore Apostolico di Mogadiscio. L'incontro era incentrato sui progetti in corso e su quelli futuri, oltre che sulle possibili collaborazioni con la diaspora somala e le organizzazioni islamiche. Caritas Italia ha presentato un progetto pilota per condurre colloqui di sensibilizzazione con la diaspora somala in Italia al fine di meglio comprendere le preoccupazioni della diaspora e la sua percezione della situazione attuale della Somalia. (L.M.) (Agenzia Fides 23/11/2011)
I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)
PRIMA LETTURA (Is 63,16-17.19; 64,2-7)
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Dal libro del profeta Isaìa
Tu, Signore, sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie
e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 79)
Rit: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
SECONDA LETTURA (1Cor 1,3-9)
Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Sal 84,8)
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Alleluia.
VANGELO (Mc 13,33-37)
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, nell’attesa del Redentore, rivolgiamo le nostre suppliche al Padre che è nei cieli, perché venga incontro alle nostre necessità e a quelle di tutti gli uomini.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Visita il tuo popolo, Signore.
1. Per la Chiesa pellegrina nel mondo, perché faccia parte a tutti gli uomini della speranza che illumina il suo cammino e risvegli in loro l’attesa della salvezza, preghiamo.
2. Per coloro nei quali la durezza della vita ha spento ogni speranza, perché la nostra preghiera e la nostra fraternità facciano rifiorire la fiducia e la volontà di impegnarsi per un domani migliore, preghiamo.
3. Per le nostre Comunità cristiane, perché la vicinanza del Signore ci stimoli a vincere l’egoismo e la menzogna per vivere nella verità e nell’amore, preghiamo.
4. Per le giovani generazioni, perché vedano nel Cristo il modello dell’umanità nuova, a cui devono ispirarsi per le grandi scelte della vita, preghiamo.
5. Per tutti noi, perché il dono del nuovo Anno liturgico sia per noi il tempo del nuovo e definitivo incontro con Cristo, nello spirito della fede che professiamo, celebriamo e viviamo, preghiamo.
C – Tu ci riveli, o Padre, che quanto più grande è la nostra attesa, tanto più ricco sarà il tuo dono; accogli queste nostre suppliche e accresci in noi con la venuta del tuo Figlio il bene inestimabile della speranza. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T - Amen.
Pinnizzotto augura Buon Anno Liturgico a chi segre la Parola Di Dio
Carissimi nel Signore,
all’inizio del nuovo Anno liturgico è mio vivo desiderio porgere a voi, ai vostri cari ed alle Comunità cristiane in cui vivete ed operate il mio fraterno augurio perché la Pace di Colui che viene pervada i vostri cuori.
Inizia il 9° anno in cui preparo e condivido il piccolo/povero servizio del sussidio per la preparazione e l’animazione della Liturgia festiva. E’ un servizio parecchio oneroso, perché i tanti impegni personali, pastorali e di lavoro mi permettono di dedicare sempre meno tempo allo studio e, quindi, alla realizzazione dei fascicoli che ricevete. Come ho più volte annunciato, la “tentazione” di lasciare questo impegno è stata da me valutata numerose volte… e, soprattutto, all’inizio di un nuovo Anno diventa più insistente la preoccupazione di non poterlo affrontare al meglio. Tuttavia, provo ad andare avanti, confortato e sostenuto da ciascuno di voi e, in particolare, da coloro che in ogni modo mi fanno pervenire segni di affetto, di stima e di riconoscenza, unitamente al preziosissimo sostegno della preghiera nella Comunione più intima e perfetta dei fratelli in Cristo. A tutti e a ciascuno la mia gratitudine!
Un “nuovo inizio” richiede sicuramente di verificare il cammino percorso fino a questo momento. Purtroppo, il “relativismo” domina non solo nel campo morale ma ovunque e, per quel che ci riguarda, anche nel campo liturgico. Troppo spesso nel preparare e curare la Liturgia ci lasciamo trascinare da fantasie personali, da attrazioni catechistiche e ludiche che giustifichiamo come “pastorali”, da gesti improvvisati che abbiamo visto in altre Comunità, ecc. Sovente mi vengono richieste “novità” da introdurre nelle celebrazioni, dimenticando forse che “La Novità” è da individuare in Cristo stesso, che è venuto, che viene e che verrà. Pertanto, dinanzi a così imperante relativismo liturgico, è bene usare saggezza e prudenza perché distorte novità non ci distraggano dalla vero Novità! Conoscenza dei prenotanda dei vari libri liturgici e degli insegnamenti del Magistero della Chiesa al fine di una corretta celebrazione della Liturgia sono la sicura medicina.
L’Anno liturgico, come ci siamo detti tante volte, non è un qualcosa di “ciclico”, un qualcosa che si ripete… ma è sempre nuova esperienza della celebrazione del Mistero di Cristo di cui ogni uomo è reso partecipe. Ogni anno deve essere per noi occasione in cui avanzare nell’accoglienza di questo Mistero, nel sentirLo e farLo “nostro”, perché giungiamo ad un fede matura e autentica… quindi, non si tratta di trovare e/o introdurre innovazioni nella Messa! Di grande aiuto sono per noi le parole del Prefazio I/A dell’Avvento: «Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo, perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno».
La divina Liturgia è lo spazio più bello, più vero e più grande perché ciascuno di noi si ri-trovi parte del Mistero di Cristo, Signore e Salvatore. Vogliamo sciuparlo per noi e per i nostri fratelli? Non sarà meglio intensificare i nostri sforzi perché le nostre celebrazioni, ben preparate e curate, soprattutto accoglienti, decorose, sobrie e solenni allo stesso tempo, e ovviamente corrette edifichino ciascuno? Pastori e laici dobbiamo attuare una sinergia ( = Comunione) che ci aiuti a migliorare la qualità dei nostri servizi e ministeri:
- pulizia e decoro dell’aula liturgica
- pulizia e decoro dei lini, dei vasi e delle vesti
- cura del servizio liturgico (accoliti, ministranti)
- adeguata preparazione biblica e tecnica di chi proclama la Parola di Dio
- preparazione dell’omelia e delle varie prese di parola (eventualmente anche da parte del commentatore)
- uso dei formulari più appropriati per l’eucologia (non è possibile/pensabile scegliere ad ogni Messa la II prece eucaristica!!!)
- scelta oculata dei canti (adeguati per i tempi liturgici) nonché degli strumenti (tante volte non si capisce se si è in chiesa o a uno spettacolo musicale/teatrale, in cui non ci si riesce a concentrare nella preghiera e nell’ascolto a causa di rumori assordanti!!!)
- valorizzazione di ogni gesto (per esempio, la comunione sotto le due specie viene distribuita solo occasionalmente e in qualche chiesa!!!) e spazio (luogo della Parola, battistero, cero pasquale “vero” e non “tubo di plastica”…)
Mi sono permesso di richiamare brevissimamente solo alcuni aspetti, quelli che ritengo più importanti e urgenti da rivedere, anche perché di settimana in settimana non ci manca occasione per “ripassare” i vari temi. E, se mi permetto di richiamare sempre le stesse cose, vi prego di perdonarmi ma lo ritengo davvero necessario. Non si tratta di standardizzare le nostre celebrazioni, ma di renderle vere, dignitose, decorose… perché ognuno ne venga fuori edificato, trasformato.
Se il mio piccolo/povero aiuto della traccia per la preparazione e l’animazione della Liturgia serve solo a fare il “copia-incolla” della Preghiera universale o di qualche altra monizione, allora siamo davvero fuori strada!!!
Di profonda ricchezza sono queste espressioni dell’Arcivescovo Piero Marini, già Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, che spero possano esser fatte proprie da ciascuno: «Ho imparato ad amare la liturgia della Chiesa, che ritengo con la fede, il dono più grande ricevuto che dà un senso al mio vivere umano e sacerdotale in questo mondo» (1.X.2007).
Sento di dover rivolgere un pensiero di profonda gratitudine verso tutti coloro che nello studio dei documenti del Magistero, nella preghiera (personale e comunitaria) e nell’impegno fattivo e costante si prodigano per le proprie Comunità cristiane: fratelli Presbiteri e validissimi operatori pastorali.
Ringrazio coloro che, animati da sana e giusta curiosità, non si stancano di ricercare, studiare, capire e intraprendere le migliori strategie pastorali.
Ancora, come già detto sopra, esprimo viva riconoscenza a tutti coloro che mi scrivono, pazientando per le mie risposte che spesso tardano ad arrivare (vi prego di perdonarmi!!!), specialmente a coloro con cui, attraverso il mio servizio, ho avuto modo in questi anni di stringere legami di vera amicizia (anche attraverso incontri personali, spazi comunitari di formazione, ecc.).
Infondere coraggio, dare speranza, tendere alla mano ai tribolati è quanto deve scaturire dalle nostre belle Liturgie in quest’ora drammatica per molti popoli. Ognuno deve impegnarsi a fare in modo che il fratello accanto si senta accolto, aiutato, protetto, sostenuto… questo è il frutto più bello della nostra fede cristiana celebrata!
Ci aiuti il Signore a saperLo riconoscere mentre viene incontro alla nostra povertà, perché ogni cuore sia la Sua dimora, nell’imitazione più alta della Vergine Madre, cui affidiamo il nostro servizio e le nostre persone.
Salutandovi fraternamente, vi auguro di tutto cuore buon Anno liturgico e buon Avvento!!!
Vostro in Cristo
Antonio Paolo
AFRICA/EGITTO - "L'Egitto è in movimento e la domanda del popolo di un vero cambiamento diventa sempre più insistente" afferma p. Verdoscia
Il Cairo (Agenzia Fides) - "È stato smentito chi affermava che in Egitto vi sia stata una rivoluzione mancata. I fatti di questi giorni ed ore dimostrano invece che il popolo ha preso coscienza della propria forza, quando scende in piazza per cercare di riprendere le redini in mano" dice all'Agenzia Fides p. Luciano Verdoscia, missionario comboniano, che vive ed opera al Cairo, dove continuano le proteste e gli scontri tra forze di sicurezza e dimostranti in piazza Tahrir. I Fratelli Musulmani si sono sfilati dalle proteste ed hanno affermato di voler partecipare ad un incontro con il Consiglio
Supremo delle Forze armate.
"Questi ultimi avvenimenti smentiscono, a mio avviso, anche alcune voci riportate dai giornali locali, secondo le quali le proteste derivano da una strategia dei Fratelli Musulmani e dei salafiti per creare caos nel Paese e gettare discredito nei confronti dell'esercito e del governo, per poi prendere in mano il potere. Sono interpretazioni alle quali non ho mai creduto" dice p. Luciano. "Si sta verificando ancora quello che è accaduto sotto il regime di Mubarak, sono i giovani che sono scesi ancora in volta in piazza con precise motivazioni e richieste: stop agli arresti e ai processi sommari nei confronti degli attivisti politici, assicurare assistenza alle famiglie di coloro che sono morti o sono rimasti feriti durante la rivoluzione contro Mubarak, protestare contro i principi sovra-costituzionali affermati dai militari (vedi Fides 21/11/2011), l'esistenza della polizia segreta che era stata formalmente sciolta, e così via".
P. Luciano si dimostra prudente sulla possibile avanzata elettorale dei partiti islamisti nella tornata elettorale che inizierà il 28 novembre: "è vero che esiste un consenso all'interno del Paese nei confronti dell'islamismo, che in termine elettorali può rappresentare il 30-35% dei voti. Ma accanto a questo in Egitto si sta diffondendo anche una mentalità laica. Vi sono persone che hanno il coraggio di dire che vogliono distinguere tra lo Stato e la religione. Non penso quindi che i gruppi che si richiamano all'islamismo possano ottenere la maggioranza assoluta. Penso che otterranno una maggioranza relativa, e questo è un bene, perché la gente prenderà coscienza di come questi gruppi agiranno".
Alcuni analisti affermano che esisterebbero accordi di spartizioni di potere tra i militari e i Fratelli Musulmani. "Vi sono stati dei tentativi di accordo di questo tipo - spiega il missionario - ma sono falliti, anche perché gli stessi Fratelli Musulmani si sono divisi e suddivisi in diversi gruppi e sotto-gruppi. Addirittura i giovani della Fratellanza Musulmana che hanno partecipato alla rivoluzione affermano di volere un governo laico, o meglio civile, come si preferisce dire qui. Stiamo attenti dunque a presentare delle teorie o delle ipotesi come fatti. L'Egitto è in movimento e la domanda del popolo di un vero cambiamento diventa sempre più insistente" conclude p. Luciano. (L.M.) (Agenzia Fides 22/11/2011)
Supremo delle Forze armate.
"Questi ultimi avvenimenti smentiscono, a mio avviso, anche alcune voci riportate dai giornali locali, secondo le quali le proteste derivano da una strategia dei Fratelli Musulmani e dei salafiti per creare caos nel Paese e gettare discredito nei confronti dell'esercito e del governo, per poi prendere in mano il potere. Sono interpretazioni alle quali non ho mai creduto" dice p. Luciano. "Si sta verificando ancora quello che è accaduto sotto il regime di Mubarak, sono i giovani che sono scesi ancora in volta in piazza con precise motivazioni e richieste: stop agli arresti e ai processi sommari nei confronti degli attivisti politici, assicurare assistenza alle famiglie di coloro che sono morti o sono rimasti feriti durante la rivoluzione contro Mubarak, protestare contro i principi sovra-costituzionali affermati dai militari (vedi Fides 21/11/2011), l'esistenza della polizia segreta che era stata formalmente sciolta, e così via".
P. Luciano si dimostra prudente sulla possibile avanzata elettorale dei partiti islamisti nella tornata elettorale che inizierà il 28 novembre: "è vero che esiste un consenso all'interno del Paese nei confronti dell'islamismo, che in termine elettorali può rappresentare il 30-35% dei voti. Ma accanto a questo in Egitto si sta diffondendo anche una mentalità laica. Vi sono persone che hanno il coraggio di dire che vogliono distinguere tra lo Stato e la religione. Non penso quindi che i gruppi che si richiamano all'islamismo possano ottenere la maggioranza assoluta. Penso che otterranno una maggioranza relativa, e questo è un bene, perché la gente prenderà coscienza di come questi gruppi agiranno".
Alcuni analisti affermano che esisterebbero accordi di spartizioni di potere tra i militari e i Fratelli Musulmani. "Vi sono stati dei tentativi di accordo di questo tipo - spiega il missionario - ma sono falliti, anche perché gli stessi Fratelli Musulmani si sono divisi e suddivisi in diversi gruppi e sotto-gruppi. Addirittura i giovani della Fratellanza Musulmana che hanno partecipato alla rivoluzione affermano di volere un governo laico, o meglio civile, come si preferisce dire qui. Stiamo attenti dunque a presentare delle teorie o delle ipotesi come fatti. L'Egitto è in movimento e la domanda del popolo di un vero cambiamento diventa sempre più insistente" conclude p. Luciano. (L.M.) (Agenzia Fides 22/11/2011)
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