Fatti, scritti, immagini, video riguardanti i paesi della Bassa vicini a San Giorgio di Nogaro
venerdì 6 maggio 2011
Grande attesa ad Aquileia, Venezia e Mestre per l'arrivo del Papa
Ultime ore di preparazione e di attesa nel Nord est d’Italia per l’arrivo del Papa in visita pastorale per due giorni. Benedetto XVI nel pomeriggio di domani sarà ad Aquileia, in provincia di Udine, dove nell’aprile del 2012 si terrà il Convegno delle diocesi del Triveneto, quindi si trasferirà a Venezia per incontrare la cittadinanza in Piazza San Marco, mentre domenica celebrerà al mattino la Santa Messa nel Parco di San Giuliano a Mestre. Denso il programma di questo viaggio apostolico, il 22.mo in Italia di Benedetto XVI, in 6 anni di Pontificato. Il servizio del nostro inviato Luca Collodi:
Sul significato della visita di Benedetto nel Nordest XVI Luca Collodi ha intervistato il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia.
Tra i vescovi del Nordest che accoglieranno domani il Papa, c’è anche mons. Andrea Bruno Mazzocato, titolare di Udine, diocesi che ha raccolto – in un certo senso – la grande tradizione cristiana del Patriarcato di Aquileia, soppresso nel 1751. Ascoltiamo dunque mons. Mazzocato al microfono di Isabella Piro:
Domenica 8 Maggio 2011
III DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)
PRIMA LETTURA (At 2,14.22-33)
Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere.
Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”.
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. Rit.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. Rit.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. Rit.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. Rit.
SECONDA LETTURA (1Pt 1,17-21)
Foste liberati con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.
Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 24,32)
Alleluia, alleluia.
Signore Gesù, facci comprendere le Scritture;
arde il nostro cuore mentre ci parli.
Alleluia.
VANGELO (Lc 24,13-35)
Lo riconobbero nello spezzare il pane.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, fondati sulla fecondità della Parola di Dio e uniti al Signore risorto, invochiamo il Padre nella grazia dello Spirito perché si renda attento alle necessità del mondo intero.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Per Cristo risorto, ascoltaci, Signore!
C – Signore, Dio nostro, nonostante le nostre debolezze, tu ci scegli per testimoniare al mondo le meraviglie della salvezza operata davanti a tutti gli uomini. Donaci di poter contare sulla tua bontà, sulla presenza di Cristo, che cammina accanto a noi, e sulla guida dello Spirito Santo, oggi e fino alla conclusione dei tempi. Per Cristo nostro Signore. T - Amen.
PRIMA LETTURA (At 2,14.22-33)
Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere.
Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”.
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. Rit.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. Rit.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. Rit.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. Rit.
SECONDA LETTURA (1Pt 1,17-21)
Foste liberati con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.
Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 24,32)
Alleluia, alleluia.
Signore Gesù, facci comprendere le Scritture;
arde il nostro cuore mentre ci parli.
Alleluia.
VANGELO (Lc 24,13-35)
Lo riconobbero nello spezzare il pane.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, fondati sulla fecondità della Parola di Dio e uniti al Signore risorto, invochiamo il Padre nella grazia dello Spirito perché si renda attento alle necessità del mondo intero.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Per Cristo risorto, ascoltaci, Signore!
1. Per la Chiesa di Cristo: la risurrezione del Signore, che è fondamento della fede, sia da tutti professata con coerenza di scelte, secondo lo spirito del Vangelo, in una testimonianza di Fede costante; preghiamo.
2. Per coloro che governano le nazioni: siano sensibili al richiamo dei poveri, aboliscano le armi, le torture, la pena di morte, lottino contro la povertà e contro l’egoismo di chi affama i poveri, preghiamo.
3. Per tutti i cristiani: riconoscano, come ha ricordato l’apostolo Pietro, di essere stati redenti a caro prezzo dal sangue di Cristo e si impegnino a glorificare il Signore risorto con le opere quotidiane della vita; preghiamo.
4. Per quanti nelle varie Comunità cristiane celebrano in questo tempo pasquale i Sacramenti del Battesimo, della Confermazione, dell’Eucaristia e della Riconciliazione: siano aiutati dalle comunità di fede a trovare nel Signore risorto il fondamento della loro vita; preghiamo.
5. Per quanti vivono nella tiepidezza o disertano la convocazione settimanale del Banchetto eucaristico: sappiano riconoscere il Signore allo spezzare il pane ed il loro cuore arda di amore per Lui e per l’umanità da Lui redenta, preghiamo.
6. Per questa nostra comunità: seguendo le orme dei discepoli di Emmaus, riscopra l’importanza della Parola del Signore e del Pane spezzato per la nostra vita; preghiamo.
C – Signore, Dio nostro, nonostante le nostre debolezze, tu ci scegli per testimoniare al mondo le meraviglie della salvezza operata davanti a tutti gli uomini. Donaci di poter contare sulla tua bontà, sulla presenza di Cristo, che cammina accanto a noi, e sulla guida dello Spirito Santo, oggi e fino alla conclusione dei tempi. Per Cristo nostro Signore. T - Amen.
A fine maggio concerto del C.E.Di.M.
Domenica 29 maggio 2011 ore 18.00 c/o Palamostre di Udine concerto conclusivo dell’associazione CEDIM 2010/2011 si esibiranno sette corali tra le quali il coro di Voci Bianche Sidorela, il coro Giovanile,il Sine Tempore, i cori Parrocchiali di Fauglis e Castello di Porpetto e l’Orchestra del C.E.Di.M. con un programma estratto dalle Nozze di Figaro di W.A.Mozart, Progetto “Ragazzi…all’Opera” in collaborazione con l’Accademia Lirica di S.Croce di Trieste
Il tempio sacro del cuore
ASIA/CINA - Consacrazione di nuove chiese: “i fedeli non devono solo dedicare la casa di mattoni a Dio Padre ma anche e soprattutto ”
Pechino (Agenzia Fides) – “I fedeli non devono dedicare solo la casa di mattoni a Dio Padre ma anche e soprattutto il tempio sacro del cuore”: sono le parole pronunciate da Sua Ecc. Mons. Zhang Xian Wang, Vescovo della diocesi di Ji Nan nella provincia di Shan Dong, durante la solenne celebrazione che ha presieduto per la consacrazione della chiesa di Ning Jia Gou, dedicata a Nostra Signora, il 30 aprile, alla vigilia dell’apertura del Mese mariano. Fin dal 1662, anno di fondazione del villaggio, il Vangelo è arrivato in questi luoghi quasi contemporaneamente. Quindi il Vescovo ha invitato a portare avanti questa gloriosa storia cristiana con un segno visibile come la chiesa.
Secondo le informazioni pervenute all’Agenzia Fides, in occasione della solennità di Pasqua e del Mese Mariano, diverse comunità cattoliche continentali hanno consacrato la loro nuova chiesa appena costruita, altre hanno completato i lavori di restauro per rispondere meglio alle esigenze pastorali e missionarie, per “un segno di comunione visibile” che “testimonia la vitalità della fede”.
Oltre 800 fedeli hanno partecipato alla consacrazione della chiesa dedicata a Gesù Buon Pastore di Fu Tian, nel territorio della parrocchia di Bo Xing della diocesi di Zhou Zhi, provincia di Shan Dong, il 28 aprile. Secondo il parroco “questa consacrazione è simbolo di comunione ed unità dei cattolici. In un villaggio con poco più di un centinaio di cattolici, la comunità ha potuto costruire una chiesa così bella, che indubbiamente è frutto dell’evangelizzazione e anche motore della futura evangelizzazione”.
Con la consegna simbolica delle chiavi da parte di Sua Ecc. Mons. Meng Ning You, Vescovo coadiutore della diocesi di Tai Yuan al parroco, è stata inaugurata e aperta al culto la nuova chiesa dedicata a Cristo Re. Il rito si è svolto il 3 maggio ed ha visto la numerosa partecipazione dei fedeli, con 36 sacerdoti concelebranti, una ventina di religiose e una decina di seminaristi maggiori.
All’apertura del Mese Mariano, il 2 maggio, Sua Ecc. Mons. Li Jing, Vescovo della diocesi di Ning Xia, ha consacrato la nuova chiesa di Zhong Wei, che venne fondata da un missionario belga nel 1924. Durante l’omelia il Vescovo ha esortato gli oltre 700 fedeli, i sacerdoti e le religiose con queste parole: “il tempio di Dio è stato costruito, ma i cattolici si devono impegnarsi ancora di più per costruire il tempio di Dio nel loro cuore, perché il Signore sia sempre con noi. Dobbiamo venire spesso qui per pregare ardentemente”. Per festeggiare la completa ricostruzione della chiesa e la sua apertura al culto, e l’inizio del Mese Mariano, nello stesso giorno ha avuto inizio il primo Corso di catechismo e il Corso di formazione dei laici. (NZ) (Agenzia Fides 06/05/2011)
“La guerra ha lasciato i poveri più poveri”
AFRICA/COSTA D’AVORIO -dice Suor Rosaria da Abobo, dopo un mese di combattimenti
Abidjan (Agenzia Fides) - “La situazione è tornata calma dopo 4 settimane di intensi combattimenti. Vi sono ancora delle sporadiche scaramucce, anche perché situazioni come questa non possono cambiare dalla mattina alla sera” dice all’Agenzia Fides, Suor Rosaria, delle Suore della Santa Famiglia, che opera nel quartiere di Abobo di Abidjan, la capitale economica e amministrativa della Costa d’Avorio. Ad Abobo operava il cosiddetto “commando invisibile”, guidato da Ibrahim Coulibaly (detto IB), schierato contro l’ex Presidente Gbagbo, ma in rotta di collisione con il Primo Ministro del nuovo Presidente, Alassane Ouattara, Guillaume Soro. Coulibaly è stato ucciso a fine aprile.
Suor Rosaria racconta: “nelle 4 settimane di combattimenti, da fine marzo alla morte di Coulibaly, sono rimasto sola al dispensario. Ho curato i feriti dei combattimenti, quante pallottole ho estratto e quanti punti ho messo!”
“Ma non aveva paura dei guerriglieri ? chiediamo a Suor Rosaria. “Non avevo paura di loro perché non mi potevano fare niente – risponde la religiosa -. Dicevo loro: se mi uccidete, io ci guadagno, perché vado in Paradiso. Quindi è bene che mi rispettiate”.
La religiosa è comunque abituata a situazioni di crisi: “Sono 40 anni che lavoro in ospedale, di cui 35 in missione. Sono stata in Guatemala nel 1973 al tempo della guerriglia e poi sono stata in Libia, a Bengasi e Tobruk, dove ho collaborato con l’attuale Vicario Apostolico di Tripoli, Mons. Giovanni Martinelli. In particolare Mons. Martinelli mi ha sostenuto nella mia battaglia per far riconoscere dallo Stato libico il diploma di infermiera delle religiose”.
Suor Rosaria descrive così la situazione sanitaria di Abobo: “Ogni giorno abbiamo più di 100 malati. Facciamo orario unico, dalla mattina alla sera. La situazione sanitaria è grave perché le persone non hanno denaro per comprare le medicine e pagare le analisi cliniche. Sono soprattutto le donne incinte le persone più a rischio, oltre ai bambini. Si vedono morire i bambini per un po’ di malaria, una situazione che prima della guerra era più rara, soprattutto ad Abidjan. È vero che la crisi ivoriana dura dal 2000 e da quell’epoca vi sono zone della Costa d’Avorio che sono in forte sofferenza. Prima di operare ad Abobo, stavo in una località del nord, al confine con Mali e Burkina Faso, e lì non avevano nemmeno da mangiare”.
“La crisi sembra finita ma i poveri sono rimasti più poveri – conclude Suor Rosaria -. Nell’ospedale dove lavoro continuano ad andare avanti con la scorta di medicine che avevo fatto mettere da parte. Lo Stato ha promesso l’invio di altre medicine che forse arriveranno lunedì prossimo. Nel frattempo dobbiamo andare avanti con la nostra piccola scorta di medicinali. La maggior parte dei ricoverati soffre di malaria e della conseguente anemia, oltre che di malnutrizione”. (L.M.) (Agenzia Fides 6/5/2011)
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La guerra è immorale
AFRICA/LIBIA - “Ho il dovere di affermare che i bombardamenti sono atti immorali” dice il Vicario Apostolico di Tripoli
Tripoli (Agenzia Fides) - “Mi sorprende che siano state fatte delle dichiarazioni sul fatto che io dovrei occuparmi solo di questioni spirituali e che i bombardamenti sono stati autorizzati dall’ONU. Ma questo non significa che l’ONU, la NATO o l’Unione Europea abbiano l’autorità morale per decidere di bombardare” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. “Io non voglio certo interferire con l’attività politica di nessuno, ma ho il dovere di dichiarare che i bombardamenti sono immorali” ribadisce Mons. Martinelli.
“Vorrei sottolineare - continua il Vicario Apostolico di Tripoli - che bombardare non è un atto dettato dalla coscienza civile e morale dell’occidente o più in generale dell’umanità. Bombardare è sempre un atto immorale. Rispetto le Nazioni Unite, rispetto la NATO, ma devo pure dichiarare che la guerra è immorale. Se vi sono violazioni dei diritti umani di una parte, non posso usare lo stesso metodo per fermarle. Come cristiano devo usare metodi pacifici, in primo luogo il dialogo”.
“Ricordo che Papa Giovanni Paolo II stabilì le relazioni diplomatiche con la Libia mentre questa era sottoposta ad embargo. Questo per dimostrare che il metodo per risolvere i problemi non sono le guerre e nemmeno gli embarghi, ma il dialogo diplomatico” conclude Mons. Martinelli, che esprime piena adesione al comunicato della Commissione Episcopale Mista Mediterraneo-Maghreb-Europa, sulla guerra in Libia e sulla questione dei migranti (vedi Fides 5/5/2011). (L.M.) (Agenzia Fides 6/5/2011)
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