ASIA/SIRIA - Ginevra 2: il Jesuit Refugee Service chiede una soluzione negoziata e più sostegno ai profughi
Damasco (Agenzia Fides) – Fare pressioni sul governo siriano e sull’opposizione per un cessate il fuoco immediato e una soluzione negoziata; consentire l’accesso e l’opera delle organizzazioni umanitarie sul terreno; aumentare il sostengo finanziario per i profughi: sono le raccomandazioni che il “Jesuit Refugee Service” (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati) invia alla comunità internazionale, alla vigilia della Conferenza di Ginevra 2, al via oggi, che cercherà una soluzione per la crisi siriana.
Il prezioso servizio del “Jesuit Refugee Service” (JRS) in Siria si concentra principalmente su due fronti: aiuti di emergenza per i più bisognosi e attività educative. Tali sforzi intendono favorire la riconciliazione e migliorare la convivenza tra persone di diversa estrazione socio-economica e di fede. Attualmente, il JRS in Siria offre supporto educativo e psicosociale a 9.800 fra bambini e donne. In totale, circa 200.000 persone sono aiutati dal JRS a Damasco, Homs, Aleppo e nelle zone costiere della Siria.
In una nota invita a Fides, il JRS, invita la comunità internazionale a “dare priorità a sforzi diplomatici per concordare una tregua e raggiungere una soluzione negoziata del conflitto. Questo processo – si afferma – deve includere la significativa partecipazione di gruppi della società civile siriana, al di là delle differenze sociali, religiose ed etniche”. Inoltre, prosegue il testo, “bisogna fare pressione sui belligeranti perché consentano le operazioni umanitarie e tutelino personale impegnato nell’assistenza”. Il JRS chiede “di aumentare le risorse finanziarie destinate alle iniziative umanitarie e che i paesi ospitanti cooperino con le autorità per contrastare la crescente discriminazione e xenofobia”. (PA) (Agenzia Fides 22/1/2014)
Il prezioso servizio del “Jesuit Refugee Service” (JRS) in Siria si concentra principalmente su due fronti: aiuti di emergenza per i più bisognosi e attività educative. Tali sforzi intendono favorire la riconciliazione e migliorare la convivenza tra persone di diversa estrazione socio-economica e di fede. Attualmente, il JRS in Siria offre supporto educativo e psicosociale a 9.800 fra bambini e donne. In totale, circa 200.000 persone sono aiutati dal JRS a Damasco, Homs, Aleppo e nelle zone costiere della Siria.
In una nota invita a Fides, il JRS, invita la comunità internazionale a “dare priorità a sforzi diplomatici per concordare una tregua e raggiungere una soluzione negoziata del conflitto. Questo processo – si afferma – deve includere la significativa partecipazione di gruppi della società civile siriana, al di là delle differenze sociali, religiose ed etniche”. Inoltre, prosegue il testo, “bisogna fare pressione sui belligeranti perché consentano le operazioni umanitarie e tutelino personale impegnato nell’assistenza”. Il JRS chiede “di aumentare le risorse finanziarie destinate alle iniziative umanitarie e che i paesi ospitanti cooperino con le autorità per contrastare la crescente discriminazione e xenofobia”. (PA) (Agenzia Fides 22/1/2014)
ASIA/SIRIA - I curdi proclamano un governo autonomo nel nord-est siriano. Tre cristiani tra i 20 ministri
Qamishli (Agenzia Fides) – Alla vigilia della Conferenza internazionale sulla Siria convocata a Ginevra, i curdi siriani hanno compiuto un passo avanti verso la creazione di una entità politica autonoma nel nord-est del Paese, annunciando la formazione di un governo autonomo composto da 20 ministri. Secondo fonti locali consultate dall'Agenzia Fides, nella nuova compagine governativa sono stati arruolati anche tre ministri cristiani siri, ai quali sono stati affidati i dicasteri dell'economia, della programmazione degli enti municipali e della commissione per i diritti umani. Il governo, presieduto da Akram Hissou, opererà dalla città di Qamishli e eserciterà la sua autorità in un'area che comprende anche la città di Hassakè.
Il nuovo organismo politico comprende i ministeri degli esteri, della giustizia, della difesa e dell'educazione e ha annunciato di voler indire elezioni politiche entro quattro mesi. Esso appare dominato dal Partito curdo di Unione democratica (Pyd), la formazione curda prevalente in territorio siriano e allineata con il Pkk, il Partito che sostiene le istanze autonomiste curde in Turchia.
Con l'operazione in atto, si consolida il predominio delle formazioni politiche e militari curde operanti nella regione della Siria dove la maggioranza della popolazione appartiene alla componente etnica curda. Nei giorni scorsi era stata respinta la richiesta dei curdi vicini al Pyd di partecipare con una propria delegazione alla conferenza di Ginevra 2 per poter esprimere le proprie attese sul futuro della Siria. (GV) (Agenzia Fides 22/1/2014).
Il nuovo organismo politico comprende i ministeri degli esteri, della giustizia, della difesa e dell'educazione e ha annunciato di voler indire elezioni politiche entro quattro mesi. Esso appare dominato dal Partito curdo di Unione democratica (Pyd), la formazione curda prevalente in territorio siriano e allineata con il Pkk, il Partito che sostiene le istanze autonomiste curde in Turchia.
Con l'operazione in atto, si consolida il predominio delle formazioni politiche e militari curde operanti nella regione della Siria dove la maggioranza della popolazione appartiene alla componente etnica curda. Nei giorni scorsi era stata respinta la richiesta dei curdi vicini al Pyd di partecipare con una propria delegazione alla conferenza di Ginevra 2 per poter esprimere le proprie attese sul futuro della Siria. (GV) (Agenzia Fides 22/1/2014).