Una mamma da medaglia d'oro
"Golden Mama" è un premio istituito dall'Associazione Waterpolo Development, quest'anno è stato assegnato a Giuseppina Granbassi.
Notizia del 10 giugno 2011 - 20:12
Centoventi chilometri al giorno, più o meno, per 5 giorni alla settimana, ogni settimana del mese, per almeno 7 anni buoni. Moltiplicate e scoprirete quanti sono i chilometri che la signora Giuseppina Granbassi, Finy per la famiglia e per gli amici, ha percorso in automobile per permettere a sua figlia Margherita di diventare pluricampionessa del mondo di fioretto individuale e a squadre, di vincere medaglie olimpiche, una Coppa del Mondo, due titoli europei oltre a tante altre medaglie nelle grandi competizioni internazionali. Cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdi, prima da Trieste a San Giorgio di Nogaro per fare allenare la piccola Margherita con il suoi primo maestro di scherma Dario Codarin e poi, dopo qualche anno, da Trieste a Udine per affinare la tecnica e far sbocciare la campionessa da Andrea Magro, il suo secondo maestro che poi sarebbe stato il suo commissario tecnico in nazionale.
E dopo queste settimane così serrate, come ci si rilassava nei weekend? Ma andando in trasferta per le gare, naturalmente. Trieste-Salerno e ritorno, Trieste-Foggia e ritorno, Trieste-Roma e ritorno e tante altre “scampagnate fuori porta” di questo genere. Tutte in automobile, tutte con mamma Finy al volante o a supporto morale. Che per questa sua presenza assidua si è presa anche della rompiscatole, da qualcuno. L’automobile come una seconda casa, dagli 8 anni di Margherita in poi.
La signora Finy aspettava la figlia fuori dalla scuola a tempo pieno che frequentava, la caricava in auto e via. Durante il tragitto Margherita faceva i compiti, mamma Finy la interrogava. Quello del resto era l’unico momento per studiare, giacchè a casa si tornava per ora di cena, non prima. Con Margherita è stato così finché lei non ha spiccato il volo e, all’età di 15 anni quando colse l’argento nei mondiali Cadetti, ha iniziato a viaggiare con la nazionale azzurra.
Ma prima qualcosa di simile a mamma Finy era toccato con gli altri figli. Eh sì, perché Margherita è l’ultima dei suoi 4 figli e tutti hanno praticato la scherma. Giovanna, la primogenita che ha fatto da apripista, poi Manlio e Francesco. Non hanno vinto quanto la cucciola della nidiata, ma anche loro qualcosa hanno portato a casa. Francesco, ad esempio, un titolo mondiale militare a squadre, Manlio alcune vittorie nelle gare del Grand Prix italiano e alcuni titoli regionali.
Anche queste, però, la signora Finy le considera grandi soddisfazioni e mai ha vissuto come sacrificio il servizio di mamma taxi svolto per anni. “Ho potuto farlo grazie anche a mio marito Gianfranco che mi ha dato modo di non lavorare e mi ha permesso così di seguire con questa costanza i nostri figli, assecondandomi in pieno. E’ per questo motivo che questo premio lo condivido con lui”.
Fonte:Libero.it