Oltre 800 pellegrini con Tondo e i vescovi della regione nella città di San Francesco
UDINE (2
ottobre, ore 16) - La tradizione vuole che una delle regioni d’Italia, a
turno, offra l’olio per alimentare la lampada che brilla accanto alla
tomba di San Francesco d’Assisi (nella foto). Ebbene, a
portarlo in dono quest'anno sarà il Friuli-Venezia Giulia. Regione e
Diocesi, insieme, saranno protagoniste delle attese celebrazioni in
programma nella città del Santo patrono d'Italia mercoledì 3 e giovedì 4
ottobre.
Il pellegrinaggio – intitolato «Con Francesco, varchiamo le porte della fede» – sarà guidato dai Vescovi delle quattro diocesi. Con loro le istituzioni – sia regionali, con in testa il presidente, Renzo Tondo che locali –, e sopratutto tanti pellegrini, oltre 800. Numeri significativi che padre Luigi Bettin, delegato diocesano, snocciola con emozione.
Il pellegrinaggio – intitolato «Con Francesco, varchiamo le porte della fede» – sarà guidato dai Vescovi delle quattro diocesi. Con loro le istituzioni – sia regionali, con in testa il presidente, Renzo Tondo che locali –, e sopratutto tanti pellegrini, oltre 800. Numeri significativi che padre Luigi Bettin, delegato diocesano, snocciola con emozione.
Un duplice significatoDuplice
dunque il significato di questo pellegrinaggio, «innanzitutto religioso
– spiega mons. Guido Genero, vicario generale dell’Arcidiocesi –,
collegato alla figura del serafico padre di Assisi», ma anche civile
«che chiama le autorità e tutto il popolo d’Italia – anche quello non
credente – a riconoscere in San Francesco e in Santa Caterina le due
figure che hanno dato unità spirituale alla patria italiana e restano
ancora modelli di una nostra identificazione che, se anche comporta la
fede cristiana, riporta però il genio tipico dell’Italia, con le sue
caratteristiche – in particolare quelle mistiche – che sono ancora oggi
valide per dare un supplemento d’anima anche alla nostra Regione nel
contesto dell’Italia e dell’Europa». E questo vale ancora di più oggi
«perché tornare ad Assisi è tornare alla dimensione più tenace del
nostro sentire comune che ci può aiutare anche nella difficile crisi di
questo tempo».
Tondo: «Ritrovare coesione»E
anche il pensiero del presidente della Regione, Renzo Tondo, va alla
crisi economica «alla mancanza e alla perdita del lavoro che si abbatte
sul destino delle persone, delle famiglie, dei giovani. Si sentono tante
proposte, tante ricette, ma nessuna potrà veramente funzionare se il
Paese non ritroverà la coesione, se non si affermerà in ciascuno di noi
lo spirito di solidarietà e di servizio. La testimonianza di San
Francesco ci indica il cammino». Un cammino che però «deve partire prima
di tutto – sottolinea Tondo – da una conversione interiore, come ci ha
insegnato Francesco. Non dobbiamo aspettare che gli altri facciano il
primo passo, ma chiederci quale contributo possiamo dare alla
ricostruzione della casa comune». Richiamando poi l’episodio in cui il
Santo – in preghiera di fronte al crocifisso di San Damiano – udì una
voce che diceva: «Va’ e ripara la mia casa che sta andando in rovina»,
il presidente ha ricordato «che più di una volta, nella sua storia
recente, il Friuli - Venezia Giulia è stato capace, con la solidarietà e
l’umiltà, di riparare la casa che era andata in rovina. La
ricostruzione materiale dopo il terremoto del 1976, ma anche la
ricostruzione morale della convivenza civile fra minoranze dopo le
tragedie consumatesi a Trieste e sul confine orientale durante e dopo la
Seconda guerra mondiale».
Franz: «Occasione unica»Il
pellegrinaggio ad Assisi è poi per il presidente del Consiglio
regionale, Maurizio Franz, «un’importante occasione in cui Autorità
civili ed ecclesiastiche si riuniranno sotto il segno della cristianità
per sottolineare con forza quelle che sono le autentiche radici della
nostra società». «Il fatto – conclude Franz – che per un anno intero la
lampada accanto alla tomba di San Francesco, brillerà con l’olio offerto
dagli abitanti del Friuli Venezia Giulia incorona idealmente la nostra
Regione quale centro della spiritualità nazionale, ruolo che vogliamo
esercitare al meglio dando seguito alla straordinaria importanza
religiosa avuta quando il Patriarcato di Aquileia rappresentò la più
grande diocesi di tutto il Medioevo europeo».