giovedì 19 maggio 2011

Domenica 22 Maggio 2011

    V DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)



PRIMA LETTURA (At 6,1-7)
Scelsero sette uomini pieni di Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola».
Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate. Rit.

Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. Rit.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. Rit.

SECONDA LETTURA (1Pt 2,4-9)
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra d’angolo, scelta, preziosa, e chi crede in essa non resterà deluso».
Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra d’angolo e sasso d’inciampo, pietra di scandalo.

Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano destinati. Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia.

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Alleluia.

VANGELO (Gv 14,1-12)
Io sono la via, la verità e la vita.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, preghiamo il Signore Gesù affinché apra i nostri cuori a riconoscerlo come Via, Verità e Vita. Egli ci renda disponibili all’ascolto e docili nella sequela, faccia crescere in noi la sua verità e la sua vita fino al giorno dell’incontro definitivo con lui.

L - Preghiamo insieme e diciamo:

Gesù, via, verità e vita, ascoltaci!

1.      Per la santa Chiesa, perché prima di annunciare la Parola si faccia, a tutti i livelli, attenta ascoltatrice di essa, così da essere credibile di fronte al mondo. Preghiamo.

2.      Per i diaconi permanenti perché, accolti nelle nostre Comunità come ministri ordinati, si pongano con passione e impegno al servizio delle necessità della Chiesa. Preghiamo.

3.      Per chi annuncia la Parola di Dio, affinché il ministero della Parola sia anzitutto azione di rivelazione e di testimonianza cristiana e non strumento di prestigio o di potere personale. Preghiamo.

4.      Per coloro che sono in ricerca della verità, perché tra le tante verità parziali riescano con il tuo aiuto a individuare il Sgnore Risorto come criterio di verità autentica, preghiamo.

5.      Per la nostra Comunità parrocchiale, perché faccia esperienza della vera Comunione, testimoniando la sollecitudine verso i vicini e i lontani. Preghiamo.

6.      Per ciascuno di noi, perché si senta pietra viva necessaria all’edificazione della Chiesa, realizzando la missione che Dio ci ha affidato. Preghiamo.

C – Signore Gesù, a noi che partecipiamo alla Mensa della Parola e del Pane eucaristico, concedi di essere strumenti della tua rivelazione e testimoni, con la nostra vita, del tuo amore per tutti gli uomini. Fa’ che ciò che con la bocca diciamo di credere diventi il cuore della nostra vita. Tu che vivi e regni nei secoli.   T - Amen.

Visita dell'Arcivescovo alla Zona Industriale(da Messaggero Veneto)

14 maggio 2011

L’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, visita la zona industriale dell’Aussa Corno a San Giorgio di Nogaro. Positiva la visita di monsignor Mazzocato, che era stato invitato dal presidente della Ziac, Cesare Strisino, che ha ritenuto doveroso far partecipe l’arcivescovo di questa realtà industriale sempre più in espansione, la cui presenza sul territorio non può che riportare ricadute benefiche in ambito socio-economico.

L’arcivescovo, è stato accolto con grande affetto dagli imprenditori, ha visitato in mattinata l’Aussafer Due, accolto da tutta la famiglia Citossi, dove hanno fermato le lavorazioni per la benedizione. Ha visitato poi l’Aussachem, azienda che verrà inaugurata il 10 giugno, dove è stato accolto da Paolo Semenzin e Davide Salvatori, i due giovani proprietari.

Nel pomeriggio è stata la volta dell’Oleificio San Giorgio, i cui imprenditori, Franco Rossetto e Augusto Parise, sono di Treviso, terra di origine di monsignor Mazzocato. L’Arcivescovo che era accompagnato da monsignor Igino Schiff e dal sindaco di San Giorgio Del Frate, si è interessato a ogni attività. (f.a.)

ASIA/CINA - Nuovi operai della vigna del Signore per le comunità cattoliche del continente

Pechino (Agenzia Fides) - Nella intensa celebrazione del mese mariano e della Giornata di preghiera per le Vocazioni, la IV domenica di Pasqua, diverse comunità cattoliche cinesi continentali hanno accolto "nuovi operai della vigna del Signore", secondo le informazioni pervenute all'Agenzia Fides. Tra queste ricordiamo l'ordinazione presieduta da Sua Ecc. Mons. Cai Bing Rui, Vescovo della diocesi di Xia Men nella provincia di Fu Jian, ordinato l'8 maggio 2010 con l'approvazione della Santa Sede. Il 14 maggio, vigilia della Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni, il Vescovo ha presieduto l'ordinazione presbiterale di un diacono della diocesi di Min Bei, Zhang Zuo Han. Oltre 2.000 fedeli hanno partecipato alla solenne liturgia concelebrata da 37 sacerdoti. Subito dopo l'ordinazione, il nuovo sacerdote ha confermato il suo massimo impegno per proseguire sulla strada della vocazione, chiedendo la preghiera di tutti in occasione della Giornata per le Vocazioni. Invece la diocesi di Ning Xia ha celebrato l'ordinazione diaconale di Giovanni Cao Wang nella nuova chiesa. Cao è originario di Jing Ning, nella Mongolia Interna. Dopo aver studiato nel Seminario di Pechino, ha cominciato a prestare servizio pastorale nella diocesi di Ning Xia dallo scorso mese di settembre. Con lui, ha detto il Vescovo di Ning Xia, "la nostra diocesi ha avuto il dono di un nuovo operaio della vigna del Signore". (NZ) (Agenzia Fides 19/05/2011)

ASIA/INDIA - L'Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, in Orissa: "La persecuzione c'è, ma la fede dei cristiani cresce"

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - "La persecuzione sui cristiani dell'Orissa c'è, ma la fede cresce e si rafforza, e anche il numero dei fedeli aumenta. Non abbiamo paura: saremo sempre pronti a dire la verità, a difendere la dignità della persona e la libertà di religione. Anche se oggi in Orissa, in quanto cristiani, ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni": è quanto dice in una intervista all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. John Barwa, Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, la principale diocesi dello stato di Orissa (India nord orientale), con oltre 62mila cattolici . L'arcidiocesi include il distretto di Kandhamal, teatro nel 2008 dei massacri anticristiani che hanno fatto oltre 100 morti e 56mila sfollati interni. L'Arcivescovo, in Vaticano per la visita ad limina apostolorum, spiega all'Agenzia Fides le ragioni e le radici della violenza anticristiana.

Eccellenza, come è oggi la situazione dei cristiani in Orissa?

Le persecuzione c'è, dobbiamo affrontare molte sfide, non senza preoccupazioni. Ma crediamo che la persecuzione sia parte della nostra vocazione cristiana e della vita cristiana. Non abbiamo paura, ma la viviamo come una benedizione di Dio. Sappiamo che dove c'è la persecuzione, la fede si rafforza, e oggi sono orgoglioso di dire che la fede nei miei fedeli si sta rafforzando. Il sangue versato per la fede in Cristo è sempre seme per nuovi cristiani: in Orissa il numero dei fedeli cristiani è in aumento.

Può descriverci gli episodi di violenza che accadono oggi?

Va detto che massacri come quelli del 2008 oggi non si verificano. Ma i cristiani sono ancora terrorizzati e non possono tornare nelle loro case. Vi è una forma sottile di oppressione e di intimidazione condotta piuttosto apertamente dai gruppi estremisti indù. Avviene spesso nei villaggi rurali, dove continuano minacce e violenze che spesso arrivano alle cronache nazionali, come l'ultimo caso di una ragazza cristiana violentata e uccisa (vedi Fides 16/5/2011). Alla base vi sono odio e ostilità contro i cristiani che si traducono in forme di discriminazione da parte di settori della società e anche da parte delle istituzioni.

Avete fiducia nella giustizia, nella polizia, e nelle autorità civili?

L'Orissa è un test per il rispetto e il funzionamento della giustizia in India. Abbiamo sotto gli occhi esempi dolorosi in cui i cristiani sono trattati come cittadini di seconda classe e faticano ad avere giustizia. Ad esempio, nel caso di suor Meena Barwa, la religiosa cattolica violentata nel 2008, i responsabili sono stati liberati su cauzione. La reazione e i risultati dei processi in corso, dopo i massacri del 2008, saranno una prova evidente per vedere se nella nazione i cittadini possono davvero confidare nella giustizia e se tutti sono uguali di fronte alla legge. E come potersi fidare della polizia, che ha assistito allo stupro di suor Meena e ad altri massacri senza fermare gli aggressori? La polizia non ci ha protetto e non ci tutela. Come cristiani, in questo momento, ci sentiamo abbandonanti dalle istituzioni.

Questo è molto grave in un democrazia...

Lo è, ma i fatti sono questi. Oggi non ci sentiamo sicuri e sufficientemente protetti. Inoltre, almeno finora, non abbiamo avuto giustizia per le violenze subite.

Quanti sono i gruppi estremisti indù e perchè sono così forti in Orissa?

Non sono in grado di dare cifre, ma i movimenti radicali indù presenti sul territorio sono ben noti, il Vishwa Hindu Parishad (VHP) ed altri, accecati dal fondamentalismo. Sono pochi, rispetto alla maggioranza dei fedeli indù che sono moderati e pacifici. Ma quei pochi continuano ad istigare alla violenza e all'odio contro i cristiani e a manipolare la gente.

Perché i cristiani sono il bersaglio preferito?

Per una serie di ragioni sociali, politiche e religiose. La comunità cristiana in Orissa è composta soprattutto da tribali e da dalit. Per l'evangelizzazione dei tribali non vi sono problemi. I dalit, invece, sono considerati parte della società induista: sono le caste più basse che devono servire quelle più alte. I cristiani operano per la promozione umana, economica e sociale dei dalit, ne difendono la dignità e costoro spesso chiedono di abbracciare la fede cristiana. Questo scatena la reazione dei radicali indù. Accade anche che i dalit, affrancati dal giogo e dall'ideologia castale, avviino attività economiche e commerciali, e questo crea concorrenza a livello economico: altro motivo di insoddisfazione. Questo è il terreno su cui fioriscono l'estremismo e la violenza. Esistono, poi, ragioni politiche: i cristiani non sostengono i partiti nazionalisti indù al potere (come il Baratiya Janata Party, il BJP), e dunque i leader politici non vogliono che la comunità si allarghi o conti di più.

Qual è il suo approccio pastorale, in tale difficile contesto?

E' quello di intessere relazioni di dialogo a tutti i livelli: con la gente comune, con le altre comunità cristiane, con i leader religiosi indù, con le autorità civili, con i vertici della polizia, per unire tutti gli uomini di buona volontà. Il motto che ho scelto per il ministero episcopale è "Venga il tuo regno": credo che questo stile pastorale possa servire a costruire il Regno di Dio in questa porzione dell'India.

Cosa ha significato per lei l'incontro con il Papa?

Il Papa ha incoraggiato noi Vescovi e ci ha ringraziato per il sostegno che diamo alla nostra gente. Ci ha ricordato la nostra responsabilità di Pastori, invitandoci a rafforzare la fede e difendere la dignità di ogni persona. Dopo questo incontro, il mio cuore è piano di gratitudine per Dio. E' stata una grazia venire qui, in Vaticano, per incontrare il Santo Padre, ricevere parole di incoraggiamento e consolazione e una benedizione da Lui.

Il Papa ha sottolineato la libertà di religione e la tutela dei diritti umani...

Quel passaggio del discorso del Papa l'ho sentito indirizzato direttamente e me e alla situazione che viviamo in Orissa. Mi sento chiamato a proclamare, senza paura, la verità sulla dignità della persona, sulla libertà di fede, sul rispetto dei diritti umani spesso calpestati in Orissa. (PA) (Agenzia Fides 19/5/2011)

VATICANO - Benedetto XVI all'udienza generale: "La Chiesa in Cina, soprattutto in questo momento, ha bisogno della preghiera della Chiesa universale

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Al termine dell'udienza generale di mercoledì 18 maggio, tenuta in piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha invitato alla preghiera per la Chiesa che è in Cina, con queste parole: "Durante il tempo pasquale, la liturgia canta a Cristo risorto dai morti, vincitore della morte e del peccato, vivo e presente nella vita della Chiesa e nelle vicende del mondo. La Buona novella dell'Amore di Dio manifestatosi in Cristo, Agnello immolato, Buon Pastore che dà la vita per i suoi, si espande incessantemente fino agli estremi confini della terra e, al tempo stesso, incontra rifiuto ed ostacoli in tutte le parti del mondo. Come allora, ancora oggi, dalla Croce alla Risurrezione. Martedì, 24 maggio, è giorno dedicato alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai: tutta la Chiesa si unisce in preghiera con la Chiesa che è in Cina. Là, come altrove, Cristo vive la sua passione. Mentre aumenta il numero di quanti Lo accolgono come il loro Signore, da altri Cristo è rifiutato, ignorato o perseguitato: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?" (At 9, 4). La Chiesa in Cina, soprattutto in questo momento, ha bisogno della preghiera della Chiesa universale. Invito, in primo luogo, tutti i cattolici cinesi a continuare e a intensificare la propria preghiera, soprattutto a Maria, Vergine forte. Ma anche per tutti i cattolici del mondo pregare per la Chiesa che è in Cina deve essere un impegno: quei fedeli hanno diritto alla nostra preghiera, hanno bisogno della nostra preghiera.
Sappiamo dagli Atti degli Apostoli che, quando Pietro era in carcere, tutti hanno pregato con forza e hanno ottenuto che un angelo lo liberasse. Anche noi facciamo lo stesso: preghiamo intensamente, tutti assieme, per questa Chiesa, fiduciosi che, con la preghiera, possiamo fare qualcosa di molto reale per essa. I cattolici cinesi, come hanno detto molte volte, vogliono l'unità con la Chiesa universale, con il Pastore supremo, con il Successore di Pietro. Con la preghiera possiamo ottenere per la Chiesa in Cina di rimanere una, santa e cattolica, fedele e ferma nella dottrina e nella disciplina ecclesiale. Essa merita tutto il nostro affetto.
Sappiamo che, fra i nostri fratelli Vescovi, ci sono alcuni che soffrono e sono sotto pressione nell'esercizio del loro ministero episcopale. A loro, ai sacerdoti e a tutti i cattolici che incontrano difficoltà nella libera professione di fede esprimiamo la nostra vicinanza. Con la nostra preghiera possiamo aiutarli a trovare la strada per mantenere viva la fede, forte la speranza, ardente la carità verso tutti ed integra l'ecclesiologia che abbiamo ereditato dal Signore e dagli Apostoli e che ci è stata trasmessa con fedeltà fino ai nostri giorni. Con la preghiera possiamo ottenere che il loro desiderio di stare nella Chiesa una e universale superi la tentazione di un cammino indipendente da Pietro. La preghiera può ottenere, per loro e per noi, la gioia e la forza di annunciare e di testimoniare, con tutta franchezza e senza impedimento, Gesù Cristo crocifisso e risorto, l'Uomo nuovo, vincitore del peccato e della morte.
Con tutti voi chiedo a Maria di intercedere perché ognuno di loro si conformi sempre più strettamente a Cristo e si doni con generosità sempre nuova ai fratelli. A Maria chiedo di illuminare quelli che sono nel dubbio, di richiamare gli smarriti, di consolare gli afflitti, di rafforzare quanti sono irretiti dalle lusinghe dell'opportunismo. Vergine Maria, Aiuto dei cristiani, Nostra Signora di Sheshan, prega per noi!". (SL) (Agenzia Fides 19/05/2011)