Udine (2
settembre, ore 17) - Con gioia la Chiesa Udinese<+tondo> sta per
accogliere due nuovi diaconi: Tacio Alexandre Puntel e Boguslaw Kadela.
Riceveranno il primo grado dell’ordine sacro domenica 4 settembre alle
ore 16.30 nella Cattedrale di Udine dall’Arcivescovo mons. Andrea Bruno
Mazzocato. Entrambi diventano diaconi «transeunti», ossia in attesa di
ricevere l’ordinazione sacerdotale nei prossimi mesi.
Tacio
Alexandre Puntel è un brasiliano di origine carnica, più precisamente
della parrocchia di S. Daniele profeta in Paluzza. I nonni emigrarono
nello stato di Rio Grande do Sul, come tanti friulani a fine ’800 inizio
’900. Il parroco di Paluzza, don Tarcisio Puntel, andò in visita alla
famiglia in Brasile e, vedendo Tacio Alexandre impegnato nei gruppi
giovanili cattolici, lo invitò a studiare in Friuli, dove poi è maturata
la sua vocazione. Ora ha 32 anni e attualmente, dopo la parrocchia di
S. Andrea a Paderno, presta servizio pastorale nella parrocchia di S.
Lorenzo martire in Buia.
Boguslaw Kadela, 35 anni, invece
è nato in Polonia da una famiglia povera. Venne in Italia nel 1999 a
raccogliere frutta in Trentino e si innamorò dell’Italia. Ci tornò più
volte come turista e pellegrino, finché non incontrò il parroco di
Pontebba, don Arduino Codutti, che gli fece comprendere la sua
vocazione. Ha prestato servizio nella parrocchia di S. Michele Arcangelo
in San Daniele del Friuli ed attualmente è in servizio pastorale nella
parrocchia di S. Maria Assunta in Gemona del Friuli.
Tutti i fedeli dell’arcidiocesi – in particolare, naturalmente, quelli delle comunità di origine e in cui hanno operato i due seminaristi – sono invitati a condividere nella preghiera e nella gioia questo importante evento liturgico per la vita della Chiesa Udinese.
Al termine della celebrazione, tutti sono invitati a partecipare al momento conviviale presso i locali del Seminario Arcivescovile di Udine, in viale Ungheria 22.
Tutti i fedeli dell’arcidiocesi – in particolare, naturalmente, quelli delle comunità di origine e in cui hanno operato i due seminaristi – sono invitati a condividere nella preghiera e nella gioia questo importante evento liturgico per la vita della Chiesa Udinese.
Al termine della celebrazione, tutti sono invitati a partecipare al momento conviviale presso i locali del Seminario Arcivescovile di Udine, in viale Ungheria 22.
«Sto per vivere l’epilogo di lunghi anni di
preparazione e di attesa – spiega Tacio Puntel illustrando i suoi
sentimenti alla vigilia della celebrazione –. Una scelta molto forte,
nella quale mi voglio impegnare a fondo. D’ora in poi la mia vita cambia
radicalmente, c’è un impegno per tutta la vita con il Signore e con la
Chiesa Udinese. A Buja, sto vivendo un’esperienza pastorale molto bella,
inserito in una comunità estremamente viva con sacerdoti molto bravi.
Sto vicino ai giovani, aiuto il parroco e il cappellano nelle
celebrazioni e di vivere nella comunità».
«La vocazione
l’ho avvertita soprattutto a partire dal 2000, quando ho fatto il
servizio militare obbligatorio in Polonia e ho vissuto un anno di
distacco dai familiari e dalla mia passione che era l’informatica –
racconta Boguslaw Kadela –. Sentivo il desiderio di aiutare in qualche
modo la gente, e credendo in Dio, ho cominciato a pregare per le persone
che mi stavano a cuore e perché il Signore mi indicasse una vocazione,
qualcosa a cui dedicarmi per tutta la vita. Ero convinto che non era
l’informatica».
Questo desiderio cresceva col tempo, ma la svolta si verificò solo quando Boguslaw, in visita in Italia, incontro il parroco di Pontebba, don Arduino Codutti, e a lui confidò la sua inquietudine: «Lui mi consigliò di entrare in Seminario e di farlo qui in Friuli, dove c’è tanto bisogno a causa della mancanza di sacerdoti – prosegue Boguslaw –. Vivere a Castellerio è come stare in una grande famiglia. Ci sono tante gioie e a volte anche la fatica. La comunità ti fa un po’ da specchio, che ti aiuta a correggere alcune cose di te di cui da solo non ti eri accorto». Boguslaw si appresta a diventare diacono con gratitudine: «È l’ultima tappa prima del sacerdozio; mi sento molto più immerso e coinvolto nella vita della Chiesa. Mi rendo conto che è un dono molto grande, del quale mi sento indegno».
Questo desiderio cresceva col tempo, ma la svolta si verificò solo quando Boguslaw, in visita in Italia, incontro il parroco di Pontebba, don Arduino Codutti, e a lui confidò la sua inquietudine: «Lui mi consigliò di entrare in Seminario e di farlo qui in Friuli, dove c’è tanto bisogno a causa della mancanza di sacerdoti – prosegue Boguslaw –. Vivere a Castellerio è come stare in una grande famiglia. Ci sono tante gioie e a volte anche la fatica. La comunità ti fa un po’ da specchio, che ti aiuta a correggere alcune cose di te di cui da solo non ti eri accorto». Boguslaw si appresta a diventare diacono con gratitudine: «È l’ultima tappa prima del sacerdozio; mi sento molto più immerso e coinvolto nella vita della Chiesa. Mi rendo conto che è un dono molto grande, del quale mi sento indegno».