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martedì 23 luglio 2013
“Blasfemia tecnologica”: coppia di cristiani arrestati per insulti a Maometto via SMS
ASIA/PAKISTAN - “Blasfemia tecnologica”: coppia di cristiani arrestati per insulti a Maometto via SMS
Islamabad (Agenzia Fides) – Un nuovo “fronte” della blasfemia sembra aprirsi in Pakistan: dopo la condanna all’ergastolo di un uomo per avere inviato SMS blasfemi (vedi Fides 15/7/2013), aumentano i casi e le denunce di blasfemia via SMS. Come appreso da Fides, un altro caso di blasfemia è stato registrato contro una coppia cristiana nella città di Gojra, in Punjab. Shafaqat Masih 35 anni, e sua moglie Shagufta Bibi sono stati arrestati dalla polizia locale perchè accusati dal musulmano Rana Mohammad Fiaz di avergli inviato SMS blasfemi sul Profeta Maometto. La polizia ha rintracciato la scheda SIM e arrestato la coppia. Un tribunale di primo grado ha convalidato l’arresto, disponendo ulteriori indagini. Shafaqat Masih è disabile e sua moglie è cameriera in una scuola locale. I loro due figli adolescenti sono stati ora a presi in cura dalla Ong “World Vision in Progress”, che intende fornire anche assistenza legale. Gojra è un località “religiosamente sensibile” fin da l 2009, quando, per un caso di presunta profanazione del Corano, il quartiere cristiano della città fu dato alle fiamme, con 8 morti, 40 case e una chiesa distrutte.
Attualmente in Pakistan è vivo il dibattito sulla blasfemia tramite le nuove tecnologie, i cellulari, i mezzi informatici. L’Autorità per le Telecomunicazioni e il governo stanno discutendo di soluzioni tecniche al problema della presenza di materiale blasfemo su Internet, su YouTube, sui social network. Molti chiedono una legge che limiti e censuri i siti Internet blasfemi.
Un’altra questione sentita è l’abuso della legge di blasfemia, a volte usata strumentalmente per colpire avversari. Come riferito a Fides, di recente una delegazione di 15 ulema di Karachi, della corrente di pensiero islamica “Deobandi”, ha assicurato alla comunità cristiana il proprio sostegno per proporre un emendamento alla legge sulla blasfemia: il fine è fermarne l’uso improprio contro i membri delle minoranze religiose.
Fra i casi segnalati da Fides, quello del 15enne cristiano di Karachi, Ryan Brian Patras, accusato di aver inviato SMS blasfemi ad alcuni coetanei (vedi Fides 12/10/2012) e vittima di una macchinazione. Il ragazzo e la sua famiglia sono fuggiti per miracolo alla furia omicida di alcuni estremisti. (PA) (Agenzia Fides 23/7/2013)
Ragazze cristiane rapite e islamizzate, scuole nel mirino di Boko Haram
AFRICA/NIGERIA - Ragazze cristiane rapite e islamizzate, scuole nel mirino di Boko Haram
Maiduguri (Agenzia Fides) – La comunità cristiana nella Nigeria settentrionale è allarmata per un fenomeno che va diffondendosi: ragazze cristiane minori di 18 anni sono rapite e costrette a convertirsi all’islam. Le ragazze sono sequestrate e tenute nelle case di emiri o leader religiosi radicali, a volte legati al gruppo “Boko haram”. E’ la denuncia che giunge a Fides dalla “Northern Christian Association of Nigeria” (CAN), preoccupata per la rapida crescita del fenomeno. L’Associazione riferisce che sta seguendo cinque casi, su incarico delle famiglie delle ragazze sequestrate. Ma “quando si segnala un caso del genere alla polizia, gli agenti rispondono che non possono fare nulla. A volte crediamo essi siano complici”, spiega il Daniel Babayi, segretario della CAN.
I cristiani in Nigeria settentrionale sono vittime del gruppo militante islamico “Boko Haram” che mira a instaurare uno stato islamico. In un campagna terroristica che dura da mesi, molte chiese sono state attaccate e fedeli cristiani uccisi. Secondo alcune dichiarazioni pubbliche, Boko Haram ha detto che “rapire donne cristiane fa parte dei nuovi sforzi per colpire i cristiani e costringerli a lasciare il Nord”.
Uno degli obiettivi primari del gruppo sono le scuole. Agli inizi di luglio oltre 40 persone, per lo più studenti, sono state uccise in un attacco a un collegio nello stato di Yobe. In un altro recente attacco, il dormitorio di un istituto è stato incendiato mentre i bambini dormivano, e quanti cercavano di sfuggire al fuoco sono stati freddati. Boko Haram significa “l'educazione occidentale è peccato”, e il suo leader Abubakar Shekau ha chiesto pubblicamente di moltiplicare gli attacchi contro le scuole “che insegnano l'educazione occidentale”. Per reagire alla guerra lanciata da Boko Haram contro la nazione, da due mesi negli stati nigeriani di Borno, Yobe e Adamawa, dove i militanti rappresentano la minaccia più forte, è in vigore lo stato di emergenza. (PA) (Agenzia Fides 23/7/2013)
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