Il Cairo (Agenzia Fides) - “La situazione è ancora tesa, ieri sono morti 14 giovani cristiani a Moqattam. Anche a Giza vi sono tensioni. Inoltre continua da 4 giorni una manifestazione dei copti di fronte alla sede della tv nazionale” dice all’Agenzia Fides dal Cairo don Nabil Fayez Antoun, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) dell’Egitto. A Mansheya, il quartiere dei raccoglitori d’immondizia (chiamati “Zabbaleen”), che si trova piedi delle colline Moqattam, vi sono stati scontri tra musulmani e copti che protestavano per la distruzione della chiesa di Atfih, nella regione di Helwan (vedi Fides 7/3/2011 e 9/3/2011)
“La rivoluzione dei giovani ha scatenato le diverse forze che sono presenti nella società egiziana, così come si stanno presentando tutti insieme i diversi problemi che da tempo affliggono l’Egitto - dice don Nabil -. Inoltre la situazione economica è molto critica. Insomma stiamo vivendo una fase molto confusa dove è difficile orientarsi. Speriamo comunque che prevalga la ragione sulla violenza”.
Don Nabil aggiunge però che con la svolta impressa all’Egitto dalla rivolte dei giovani si possono aprire degli spazi anche per i cristiani. “Ho tenuto un incontro nella cattedrale, che è stato anche ripreso dalla televisione, con alcuni giovani di piazza Tahrir ed esponenti di alcuni partiti per discutere come anche i cristiani possano inserirsi nella nuova realtà, per dare il loro apporto al bene comune” conclude il Direttore Nazionale delle POM dell’Egitto. (L.M.) (Agenzia Fides 10/3/2011)
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