AFRICA/SUDAN - "La popolazione è in fuga sotto la pioggia, senza alcuna assistenza" dice a Fides il parroco di Abyei
Khartoum (Agenzia Fides) - "Sono riuscito a raggiungere telefonicamente alcuni parrocchiani, i quali mi hanno riferito che gli sfollati da Abyei si stanno dirigendo, sotto una pioggia molto forte, da Agok a Turalei" dice all'Agenzia Fides il parroco di Abyei, la località contesa tra nord e sud Sudan, occupata dalle truppe di Khartoum lo scorso 21 maggio. In un primo momento gli abitanti in fuga da Abyei avevano trovato riparo ad Agok che si trova a circa 40 km. "Queste persone sono abbandonate a sé stesse, nessuno le sta aiutando, anche perché il personale delle Organizzazioni Non Governative (ONG) presenti nella zona è bloccato nella città di Abyei, dalle forze UNMIS (la missione dell'ONU in Sudan) che impediscono loro i movimenti probabilmente per questioni di sicurezza" dice il sacerdote.
Come già riportato ieri (vedi Fides 23/5/2011), fonti dell'ONU confermano che Abyei è ormai "una città fantasma" perché la maggior parte degli abitanti sono fuggiti di fronte all'avanzata delle truppe del nord. Secondo fonti dell'UMMIS, ad Abyei diversi edifici sono stati saccheggiati e dati alle fiamme. L'ONU ha chiesto all'esercito di Khartoum, in quanto forza occupante, di garantire l'ordine nell'area.
Barnaba Marial Benjamin, Ministro dell'Informazione e portavoce del governo del sud Sudan, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire per imporre il ritiro immediato delle truppe del nord dalla regione. Il Presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir si è detto disponibile a trovare una soluzione pacifica alla crisi scoppiata dopo l'assalto ad un convoglio militare nordista che stava lasciando Abyei sotto scorta dei Caschi Blu dell'UNMIS. Nord e sud Sudan si accusano reciprocamente di aver aperto per primi il fuoco (vedi Fides 21/5/2011). (L.M.) (Agenzia Fides 24/5/2011)
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AFRICA/CONGO RD - Nuovi attacchi dell'LRA nel nord-est del Congo; il Vescovo di Bondo ringrazia "coloro che continuano a parlare di questo dramma"
Kinshasa (Agenzia Fides) - Nella notte tra il 18 e il 19 maggio un gruppo di guerriglieri dell'Esercito di Resistenza del Signore (LRA) ha rapito dalle 15 alle 18 persone in un villaggio a 7 km da Ango, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Lo afferma Sua Ecc. Mons. Etienne Ung'Eyowun, Vescovo di Bondo, in un breve dispaccio pubblicato sul sito internet della Conferenza Episcopale Congolese. "Il giorno successivo gli uomini dell'LRA hanno attaccato un villaggio a 30 km da quello precedente" spiega all'Agenzia Fides Mons. Ung'Eyowun.
L'LRA è un gruppo di guerriglia nato nella seconda metà degli anni '80 del secolo scorso nel nord Uganda, che da alcuni anni ha spostato le sue attività nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, nel sud-est della Repubblica Centrafricana e nel sud Sudan. Secondo l'Ufficio ONU per il Coordinamento degli Affari Umanitari, nella sola parte nord-orientale della RDC vi sono circa 300.000 sfollati interni causati dalle violenze dell'LRA.
"Le condizioni di insicurezza derivano dal fatto che vi sono pochi soldati dell'esercito regolare, mal armati e mal equipaggiati, mentre non sono presenti le forze dell'ONU che sono dispiegate in altre regioni della RDC. La popolazione ha dunque paura e si raggruppa nei centri abitati più grandi, abbandonando i villaggi più esposti alle incursioni dell'LRA" spiega a Fides Mons. Ung'Eyowun.
"Gli sfollati interni sono assistiti dalla Chiesa e da una decina di organizzazioni umanitarie, che sono presenti ad Ango e in altre due località, e distribuiscono viveri alla popolazione" dice il Vescovo di Bondo.
Un anno fa, il 24 maggio 2010, il Presidente statunitense Barak Obama promulgava l'LRA Disarmament and Northern Uganda Recovery Act, che impegna gli Stati Uniti ad aiutare le popolazioni dell'Africa centrale colpite dalle violenze dell'LRA.
"Ringrazio coloro che continuano a parlare del dramma provocato dall'LRA. Occorre che la questa legge venga applicata nella sua interezza per mettere fine alle sofferenze della popolazione" conclude Mons. Ung'Eyowun. (L.M.) (Agenzia Fides 24/5/2011)
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