I Comuni di Grado, Marano Lagunare, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Palazzolo dello Stella e Precenicco hanno elaborato un documento congiunto, di indirizzo amministrativo, sui problemi riguardanti la Laguna di Marano e Grado e i territori che vi si affacciano. Evidenziati i notevoli pregi naturalistici ed ambientali della zona "costituendo un esempio unico a livello europeo, tanto da essere tutelata come zona umida di interesse per l’avifauna con la convenzione Ramsar e anche come Riserva naturale regionale", il documento denuncia "i gravi problemi, che nel tempo si sono accumulati, dovuti in particolare al conflitto che si è sviluppato in passato fra le attività industriali e l’ambiente della laguna". Oggi si registrano "situazioni di pericolo per la navigazione, l’impossibilità di intervento da parte di mezzi di soccorso e gravissimi fenomeni di contaminazione anche per la presenza di sostanze inquinanti riconducibili alle attività produttive svolte nelle aree contermini alla laguna".
L’intero territorio lagunare interessa quindici comuni ( 85.000 abitanti ) e risulta essere un importante crocevia di interessi ed opportunità. La ricchezza della zona si realizza attraverso attività spesso contrastanti, dalla produzione industriale dell’Aussa-Corno e ai traffici portuali di Porto Nogaro alla pesca, all’acquacoltura fino al turismo di Grado e Lignano e degli ambienti storici, culturali e ambientali quali la foce del fiume Stella, Aquileia e l’isola di Barbana. Le prime risposte riguardano la sicurezza della navigazione e comportano interventi di dragaggio dei corsi d’acqua ( fra i quali il Corno, lo Stella, il Cormor ) e le vie d’accesso ai casoni dei pescatori in laguna e le relative strutture di conferimento quali le casse di colmata nei comuni di Grado e di Lignano e le vasche di stoccaggio il località Fearul a San Giorgio di Nogaro. I sei Comuni che hanno presentato il documento per l’approvazione nei consigli comunali, comprendendo la complessità del territorio lagunare nelle sue dinamiche naturali e la varietà degli interessi che vi convivono, chiedono in particolare l’istituzione di una struttura tecnica capace di condurre la fase di passaggio dal regime di emergenza all’ordinarietà della gestione, auspicando che sia messa in condizioni di «dare risposte efficaci e specifiche ai problemi». Il documento sarà inviato al Governo, alla Regione, alle Province, all’Anci Fvg.
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