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domenica 14 agosto 2011
Angelus pensando a Madrid
VATICANISTA DE LA STAMPA «Oggi i nostri pensieri vanno ai giovani che si stanno radunando a Madrid per la Giornata mondiale della gioventù - ha detto il Papa nei saluti in francese dopo l'Angelus recitato nel palazzo apostolico di Castelgandolfo - Mentre mi preparo a raggiungerli, vi chiedo di accompagnarci con le vostre preghiere per i frutti spirituali di questo importante evento. Possa Dio - ha concluso - benedirvi con abbondanza». Ha invitatao a meditare «sul tesoro della fede che ci è stato trasmesso, e ad accoglierlo con gratitudine». Il raduno mondiale dei giovani si apre il 16 a Madrid, e il Papa arriverà il 18 per le giornate conclusive, che prevedono vari momenti di incontro con i ragazzi, dalla confessione che impartirà personalmente a tre di loro, al pranzo allo stesso tavolo con 12 giovani dai 5 continenti, alla veglia di preghiera con lo scambio di domande e risposte tra Benedetto XVI e i giovani, alla messa conclusiva. Molti giovani sono già in Spagna da alcuni giorni, nelle varie città, tra cui Valencia, Barcellona, Pamplona, Granada, per i gemellaggi tra diocesi in preparazione alla Gmg vera e propria. Benedetto XVI ha rinnovato il saluto a quanti sono in partenza per Madrid o già vi si trovano in vista della Gmg, sia nei saluti in spagnolo che in quelli in italiano. La riflessione di papa Ratzinger durante l'Angelus è partita da un brano del Vangelo di Matteo che narra il dialogo tra Gesù e la donna cananea che ha una figlia indemoniata. Nel dialogo papa Ratzinger vede un insegnamento sul modo di rapportarsi a Dio e per crescere nella fede. «Ogni giorno - ha spiegato - il nostro cuore deve vivere l'esperienza della conversione, passare dall'uomo ripiegato su se stesso, all'uomo aperto all'azione di Dio, all'uomo spirituale che si lascia interpellare dalla Parola del Signore e apre la propria vita al suo Amore». Nel dialogo, ha commentato il Papa, «può sembrare sconcertante il silenzio di Gesù, tanto che suscita l'intervento dei discepoli, ma non si tratta di insensibilità al dolore di quella donna. Sant'Agostino - ha ricordato ancora Benedetto XVI - commenta: 'Cristo si mostrava indifferente verso di lei, non per rifiutarle misericordia ma per infiammarne il desideriò». Papa Ratzinger ha quindi auspicato che l'uomo possa vivere «l'esperienza della conversione, passare dall'uomo ripiegato su se stesso, all'uomo aperto all'azione di Dio, all'uomo spirituale che si lascia interpellare dalla Parola del Signore e apre la propria vita al suo Amore».
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