I Gruppi di acquisto solidale promuovono il cotone bio
UDINE (14 novembre, ore 13.44) - Anche in Friuli è arrivata la campagna di sensibilizzazione per un vestire consapevole. Il Gas Furlan, gruppo di acquisto solidale, ha organizzato un incontro per far conoscere l’impatto ambientale e sociale delle coltivazioni di cotone nel mondo.
Si parla di grandi inquinamenti, di massiccio consumo di acqua e in alcuni casi di sfruttamento della manodopera, come in India, dove sono documentati casi di bambini costretti a lavorare nei campi mentre vengono irrorati pesticidi. Uno degli ultimi problemi emersi nella filiera dal tessile riguarda la sabbiatura del jeans, per dargli quell’aspetto logoro oggi di moda.
Maria Ida Turello, referente del Gas Furlan, spiega: “Per avere l’effetto “scolorito” gli operatori usano una tecnica che consiste nel sparare della sabbia sul denim con un compressore ad altissima pressione. Molti di questi lavoratori, però, mettono a rischio la loro salute e sviluppano forme acute di silicosi, una malattia polmonare causata dalla silice presente nella sabbia e che durante l’operazione si disperde nell’aria”.
All’incontro organizzato dal Gruppo di acquisto solidale sono intervenuti anche gli imprenditori della Ecogeco, ditta veneta che produce jeans confezionati in loco con cotone biologico tinto con prodotti vegetali e venduti direttamente ai Gruppi di acquisto.
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