Rappresenta un bimbo che gioca su un ceppo raffigurante il Friuli-V.G.
UDINE (16
dicembre, ore 16.30) - Una strenna natalizia per i friulani da parte
della Provincia di Udine: il presepio di Franco Maschio sotto la Loggia
del Lionello. È stato inaugurato quello che simbolicamente rappresenta
il presepe realizzato dallo scultore friulano e allestito dalla
Provincia nel cuore del capoluogo friulano. L’opera intitolata “O soi a
pene nassût. O cressarai cun vô (sono appena nato, crescerò con voi)” è
composta da un ceppo di cedro di circa 20 quintali con sopra
tratteggiato il Friuli-Venezia Giulia su cui poggia un bimbo giocoso.
«Un
ringraziamento particolare va rivolto al primo cittadino che anche
quest’anno ospita in questa prestigiosa sede l’opera. Grazie alle opere
di Maschio – ha aggiunto il presidente della Provincia Pietro Fontanini
che ha simbolicamente inaugurato l’opera assieme a Furio Honsell, a
Franco Maschio e a don Sergio Zanatta, parroco di Santa Maria la Longa
–, si arricchisce di magia e regala ai visitatori uno spettacolo davvero
suggestivo. Un modo semplice per pensare a quello che è davvero il
Natale: un bimbo che accarezza la sua madre terra, il tutto nella
semplicità del legno, sapientemente plasmato dalle mani di Maschio».
Una
tradizione quella del presepe del majanese Franco Maschio che la
Provincia anche quest’anno ha voluto nel centro del Friuli, a Udine e
che rimarrà lì fino al 6 gennaio 2012. «Ritengo che la Loggia del
Lionello sia la giusta collocazione per quest’opera – ha sottolineato
Fontanini –, che merita di essere ammirata da tutti».
Come ha spiegato Maschio, il ceppo appartiene al cedro del Libano piantato un secolo e mezzo fa e cresciuto nel parco del Piccolo Cottolengo di Villa Bearzi a Santa Maria la Longa. Lo scorso settembre una tromba d’aria che si è abbattuta sulla zona ha sradicato la pianta secolare alta oltre 30 metri. Il cedro gemello aveva subito la stessa sorte 18 anni fa e, nella parte più ampia del suo fusto veniva realizzata, dallo stesso scultore la grande e monumentale opera collocata nel Duomo di Venzone “Dal profondo. A te grido o Signore”, inno friulano alla rinascita dopo il sisma del 1976. Una casualità quasi propiziatoria vuole che oggi la stessa mano si sia presa cura del fratello di quella pianta, facendolo diventare “Presepe friulano” nelle sue radici.
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