AFRICA/NIGERIA - "Lo Stato deve essere maggiormente pro-attivo per contrastare Boko Haram che ha messo nel mirino la Chiesa" dice l'Arcivescovo di Jos
Abuja (Agenzia Fides)- "Questi attacchi sono una continuazione dello stato di insicurezza sul quale da tempo abbiamo espresso la nostra preoccupazione di Vescovi" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama Arcivescovo di Jos a Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, commentando gli attentati del 29 aprile contro luoghi di culto cristiani a Kano e Maiduguri, nel nord della Nigeria. A Kano una bomba, esplosa in un edificio della Bayero University, dove si stava celebrando la Messa, ha provocato la morte di almeno 16 persone e il ferimento di altre 22. A Maiduguri invece un commando di terroristi ha aperto il fuoco sui fedeli raccolti in preghiera nella cappella della Church of Christ, uccidendo 5 persone.
"Avevano sperato che gli attentati cessassero invece stanno diventando sempre più mortali, provocando la morte di fedeli innocenti, di studenti innocenti e di giornalisti innocenti" afferma Mons. Kaigama ricordando gli attacchi del 26 aprile contro due sedi di quotidiani nella capitale federale Abuja e a Kaduna, nel nord.
"Boko Haram ha ampliato la lista degli obiettivi da colpire: posti di polizia, scuole, chiese, università, redazioni di giornali. La Chiesa, specie quella cattolica, è un obiettivo perché, agli occhi dei fanatici di Boko Haram, rappresenta quella cultura e quei valori occidentali che essi affermano di combattere, in particolare l'istruzione occidentale" continua Mons. Kaigama.
La setta cerca in questo modo di conquistate spazi in quella parte della società del nord della Nigeria che fa fatica ad accogliere il dialogo interreligioso. Come ricorda Mons. Kaigama "a Kano non è stata colpita una chiesa cattolica ma una comunità cattolica raccolta in uno spazio universitario per partecipare alla Messa. Questo perché a Kano i cristiani incontrano forti difficoltà a costruire le proprie chiese e luoghi di culto".
Nonostante il massiccio dispiegamento di militari, i sequestri di armi ed esplosivi e la cattura di militanti, Boko Haram ha intensificato gli attacchi. "A mio avviso penso che il governo debba riconsiderare la strategia di contrasto al terrorismo. Ci si deve chiedere dove sarà il prossimo attacco? In un aeroporto? In un mercato all'aperto o in un altro luogo affollato? Penso che le nostre agenzie di sicurezza devono agire in maniera maggiormente pro-attiva cercando di anticipare le mosse dei terroristi" conclude l'Arcivescovo di Jos. (L.M.) (Agenzia Fides 30/4/2012)
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