Mons. Mazzocato: Non stanchiamoci di chiedere al Signore nuove vocazioni
UDINE (30
giugno, ore 8) - «È una grazia particolare per Alberto ricevere
l’ordinazione diaconale sotto l’intercessione dei santi Pietro e Paolo
che invocheremo anche nelle litanie dei santi. In essi egli ha anche il
più alto esempio di cosa significhi diventare ministri di Cristo e della
Chiesa mediante il sacramento dell’ordine sacro». Queste le parole con
cui venerdì sera nella Cattedrale di Udine l'arcivescovo mons. Andrea
Bruno Mazzocato si è rivolto ai fedeli nell'omelia (TESTO) della celebrazione di ordinazione del nuovo diacono, Alberto Zanier.
«Ricevendo
questo sacramento – ha detto mons. Mazzocato –, nel suo primo
grado, Alberto consacra per sempre tutta la sua persona e la sua giovane
vita a Gesù, alla Chiesa e alla sua missione».
23
anni, di Piano d'Arta, Alberto è cresciuto in un ambiente familiare
nutrito, con i genitori e due sorelle che sono già sposate e hanno dei
bambini. Entrato in seminario a 18 anni, da due anni presta servizio a
Gemona del Friuli, poi ha svolto servizio di pastorale vocazionale in
tutta la diocesi. Da quest'anno, inoltre, è animatore della comunità di
Sant'Andrea, dove segue e accompagna chi desidera entrare in Seminario.
«Alberto
– ha ricordato l'Arcivescovo – fin da piccolo, ha imparato a rispondere
alla domanda di Gesù: “Tu chi dici che io sia? Chi sono per te?”. Ha
imparato la risposta in famiglia, dall’insegnamento e dall’esempio di
bravi sacerdoti che lo hanno guidato e, negli anni più recenti, nella
formazione in Seminario. Ha imparato a fare, come Pietro, la sua
professione di fede: “Tu sei il Cristo, il Figlio del io vivente? Tu
Gesù, sei il centro e il Signore della mia vita”. Con l’ordinazione
diaconale, Gesù gli risponde: “Consegna a me definitivamente la tua vita
perché ne ho bisogno per la mia Chiesa, per la mia Chiesa che ho in
Udine. Ho bisogno di chi annunci il Vangelo, di chi offra ai fratelli la
mia grazia mediante i sacramenti, che porti la mia compassione ai più
poveri».
Al termine dell'omelia mons. Mazzocato non ha
dimenticato di invocare il Signore per il dono di nuove vocazioni. «Non
stanchiamoci – ha concluso – di chiedere al Padrone della messe che
giungano altri giovani chiamati come Alberto al ministero consacrato
diaconale e sacerdotale perché la Chiesa di Udine ne ha bisogno».
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